bosca
18-10-2004, 13:11
Dal messaggero:
Venerdì 15 Ottobre 2004
I vigili urbani indagheranno sul modus operandi degli accertatori Atac, Sita e Trambus, che replicano: «Facciamo solo prevenzione»
Ausiliari, troppi errori: multe sotto inchiesta
Decine di denunce degli automobilisti. Falso ideologico e abuso d’ufficio, i reati ipotizzati dal pm
di DAVIDE DESARIO
Falso ideologico e abuso d’atti d’ufficio. Sono i reati ipotizzati dal pubblico ministero della Procura di Roma Giuseppe Corasaniti che ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, per una lunga serie di multe sbagliate elevate dagli ausiliari del traffico della Capitale nei confronti delle quali sono state presentate decine e decine di denunce da parte di automobilisti. Il pm vuole capire se si tratta solo di errori casuali (anche se le contravvenzioni sbagliate sarebbero tante e concentrate in alcune strade della città) o se, invece, vi sia stato dolo come si sostiene in alcuni esposti-denuncia. Il magistrato ha incaricato il Nucleo di polizia giudiziaria dei vigili urbani di fare luce sui singoli casi ma anche di elaborare un dettagliato dossier sul complesso sistema degli ausiliari del traffico romani.
La notizia di un’indagine sugli errori dei cosiddetti “vigilini” arriva proprio dopo l’inchiesta del Messaggero sui nuovi ausiliari della Sita voluti dal Campidoglio: 78 accertatori che operano anche di notte, da mezzanotte all’alba, presidiando senza troppo farsi vedere le corsie preferenziali del Centro, facendo multe a raffica senza contestare, quasi mai, l’infrazione agli automobilisti.
Un modus-operandi che è stato criticato da più parti: dall’ordinario di Diritto amministrativo dell’Università di Roma La Sapienza, Filippo Satta, come dal difensore civico dello stesso Comune di Roma, Ottavio Marotta (senza dimenticare sindacati, forze politiche di opposizione e Telefono Blu). A suscitare perplessità anche il fatto che la Sita (non i suoi ausiliari che vengono retribuiti con uno stipendio mensile fisso) percepisce 25 euro per ogni multa la cui notifica sia andata a buon fine. Una clausola, quindi, che incentiva a fare repressione piuttosto che prevenzione come, invece, prescrive il codice della strada e lo stesso contratto di servizio.
Alla luce di questi nuovi particolari il pm Corasaniti ha deciso di approfondire tutte quelle denunce di multe errate. E per farlo ha incaricato i vigili urbani.
«Ci preoccupiamo tanto delle “guardie”, perché invece non pensiamo ai “ladri”? - ha commentato l’assessore capitolino alla Mobilità Mario Di Carlo - La Sita ha lo stesso contratto di Trambus quindi non capisco l'accanirsi della stampa su questa faccenda». La Trambus, in effetti, è una società di proprietà comunale, la Sita no.
«Siamo legalmente autorizzati a svolgere questo servizio - ribatte il direttore regionale di Sita, Marco Cialone - Mi sembra che si esageri: quante multe possono mai fare gli ausiliari?». Stando ai dati dell’ufficio contravvenzioni del Comune a settembre gli ausiliari avrebbero effettuato circa 30.000 verbali che per la Sita significano potenzialmente 750.000 euro lordi.
«Le somme che vengono corrisposte alle aziende non sono una percentuale sulla singola multa la cui notifica è andata a buon fine ma rappresentano un corrispettivo per la prestazione che le società erogano, ossia la sorveglianza delle corsie preferenziali - si legge in un comunicato congiunto delle aziende Atac, Sita e Trambus - Le aziende sono consapevoli che lo spirito della legge è quello di prevenire l'inosservanza delle norme stradali e da sempre hanno formato il personale di sorveglianza soprattutto a questo fine».
Proprio ieri, però, lo stesso assessorato alla Mobilità ha richiamato gli ausiliari di Trambus e Sita, al seguito «di continue segnalazioni dei cittadini», ad essere più visibili. Altrimenti viene meno l’opera di prevenzione.
Venerdì 15 Ottobre 2004
I vigili urbani indagheranno sul modus operandi degli accertatori Atac, Sita e Trambus, che replicano: «Facciamo solo prevenzione»
Ausiliari, troppi errori: multe sotto inchiesta
Decine di denunce degli automobilisti. Falso ideologico e abuso d’ufficio, i reati ipotizzati dal pm
di DAVIDE DESARIO
Falso ideologico e abuso d’atti d’ufficio. Sono i reati ipotizzati dal pubblico ministero della Procura di Roma Giuseppe Corasaniti che ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, per una lunga serie di multe sbagliate elevate dagli ausiliari del traffico della Capitale nei confronti delle quali sono state presentate decine e decine di denunce da parte di automobilisti. Il pm vuole capire se si tratta solo di errori casuali (anche se le contravvenzioni sbagliate sarebbero tante e concentrate in alcune strade della città) o se, invece, vi sia stato dolo come si sostiene in alcuni esposti-denuncia. Il magistrato ha incaricato il Nucleo di polizia giudiziaria dei vigili urbani di fare luce sui singoli casi ma anche di elaborare un dettagliato dossier sul complesso sistema degli ausiliari del traffico romani.
La notizia di un’indagine sugli errori dei cosiddetti “vigilini” arriva proprio dopo l’inchiesta del Messaggero sui nuovi ausiliari della Sita voluti dal Campidoglio: 78 accertatori che operano anche di notte, da mezzanotte all’alba, presidiando senza troppo farsi vedere le corsie preferenziali del Centro, facendo multe a raffica senza contestare, quasi mai, l’infrazione agli automobilisti.
Un modus-operandi che è stato criticato da più parti: dall’ordinario di Diritto amministrativo dell’Università di Roma La Sapienza, Filippo Satta, come dal difensore civico dello stesso Comune di Roma, Ottavio Marotta (senza dimenticare sindacati, forze politiche di opposizione e Telefono Blu). A suscitare perplessità anche il fatto che la Sita (non i suoi ausiliari che vengono retribuiti con uno stipendio mensile fisso) percepisce 25 euro per ogni multa la cui notifica sia andata a buon fine. Una clausola, quindi, che incentiva a fare repressione piuttosto che prevenzione come, invece, prescrive il codice della strada e lo stesso contratto di servizio.
Alla luce di questi nuovi particolari il pm Corasaniti ha deciso di approfondire tutte quelle denunce di multe errate. E per farlo ha incaricato i vigili urbani.
«Ci preoccupiamo tanto delle “guardie”, perché invece non pensiamo ai “ladri”? - ha commentato l’assessore capitolino alla Mobilità Mario Di Carlo - La Sita ha lo stesso contratto di Trambus quindi non capisco l'accanirsi della stampa su questa faccenda». La Trambus, in effetti, è una società di proprietà comunale, la Sita no.
«Siamo legalmente autorizzati a svolgere questo servizio - ribatte il direttore regionale di Sita, Marco Cialone - Mi sembra che si esageri: quante multe possono mai fare gli ausiliari?». Stando ai dati dell’ufficio contravvenzioni del Comune a settembre gli ausiliari avrebbero effettuato circa 30.000 verbali che per la Sita significano potenzialmente 750.000 euro lordi.
«Le somme che vengono corrisposte alle aziende non sono una percentuale sulla singola multa la cui notifica è andata a buon fine ma rappresentano un corrispettivo per la prestazione che le società erogano, ossia la sorveglianza delle corsie preferenziali - si legge in un comunicato congiunto delle aziende Atac, Sita e Trambus - Le aziende sono consapevoli che lo spirito della legge è quello di prevenire l'inosservanza delle norme stradali e da sempre hanno formato il personale di sorveglianza soprattutto a questo fine».
Proprio ieri, però, lo stesso assessorato alla Mobilità ha richiamato gli ausiliari di Trambus e Sita, al seguito «di continue segnalazioni dei cittadini», ad essere più visibili. Altrimenti viene meno l’opera di prevenzione.