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View Full Version : Esistono gli extraterrestri?, Lo scopriremo entro 20 anni


Vin81
13-10-2004, 15:19
Siamo soli nell’Universo oppure esistono altre forme di vita, magari simili alla nostra, che cercano di mettersi in contatto con noi? Al quesito nessuno, fino ad oggi, è stato in grado di dare una risposta. C’è chi sostiene di essere stato rapito dagli extraterrestri ma per ora nessuno ha fornito prove su quanto asserito. Secondo alcuni esperti però, la risposta potrebbe arrivare molto presto.

Non è la classica affermazione formulata dalla poco affidabile esperienza extrasensoriale di un mago o santone, ma la teoria, sostenuta da complessi calcoli matematici, di Seth Shostak, astronomo dell’Istituto per la Ricerca delle Intelligenze Extraterrestri della California (Seti).

Shostak ha calcolato che, con computer sempre più potenti, entro i prossimi 20 anni saremo in grado di captare e analizzare segnali radio provenienti da altre eventuali civiltà. Se fino ad allora non si sarà riusciti a captare nulla sarà invece plausibile un’altra più triste realtà: siamo soli!

In base ai calcoli di Shostak nella galassia ci dovrebbero essere tra le 10mila e 1milione di sorgenti radio. Per scovare tracce di una qualche civiltà si dovrà scrutare l’infinito e le emissioni provenienti da circa 100miliardi di stelle.

Se i calcolatori progrediranno alla stessa velocità degli ultimi 40 anni, fra 10 si riuscirà a scoprire un segno di civiltà extraterrestre. Non tutti la pensano chiaramente allo stesso modo e c’è anche chi, come lo scienziato Paul Shuch, sostiene che non potremo mai sapere se i nostri eventuali interlocutori alieni siano o meno in grado di comunicare con noi.

Del resto un ipotetica civiltà potrebbe aver sviluppato una tecnologia di comunicazione molto diversa dalla nostra. In ogni caso va detto che un messaggio di risposta, inviato da una civiltà che si trova tra i 200 e i 1000 anni luce da noi, impiegherebbe diversi secoli per arrivare fin sulla Terra.

FONTE: giornaletecnologico.it

thotgor
13-10-2004, 17:37
ah un mitragliatore di thread :D

khri81
13-10-2004, 18:41
imho è una gran cazzata il fatto che entro 20 anni nn si scovi nessuna sorgente radio extraterrestre nn vuol dire che nn vi siano altre civiltà oltre alla nostra!

o ma chi vi dice che abbiamo abbandonato le onde em e usiano altri sistemi di comunicazione??? sarà uno scienziato ma se nn ha pensato ad eventualità simile mi convince poco!

Coyote74
13-10-2004, 18:52
Inoltre, mettiamo il caso che abbiano scoperto le onde radio più o meno quando le abbiamo scoperte noi, ma si trovassero a 1000 anni luce dalla Terra, tali onde ci metterebbero decine e decine di secoli prima di arrivare a noi.

Mauro82
13-10-2004, 21:33
... o forse si trovano a un livello tecnologico inferiore al nostro, ad esempio età della pietra

lucio68
14-10-2004, 08:35
Originariamente inviato da Mauro82
... o forse si trovano a un livello tecnologico inferiore al nostro, ad esempio età della pietra
Infatti! L'unica è muovere il culo e andare a cercarli, perché se aspettiamo che arrivino... :p
Vederli atterrare però sconvolgerebbe non poco molte "certezze" della fisica moderna

kaioh
14-10-2004, 09:48
Originariamente inviato da Coyote74
Inoltre, mettiamo il caso che abbiano scoperto le onde radio più o meno quando le abbiamo scoperte noi, ma si trovassero a 1000 anni luce dalla Terra, tali onde ci metterebbero decine e decine di secoli prima di arrivare a noi.
:eek:

impiegherebbe tanti anni quanti sono gli anni luce di distanza :D

sai cosa significa anno-luce?

Coyote74
14-10-2004, 12:08
Originariamente inviato da kaioh
:eek:

impiegherebbe tanti anni quanti sono gli anni luce di distanza :D

sai cosa significa anno-luce?

Sono un Ingegnere Aerospaziale, quindi è inutile che mi venga tu a spiegare cos'è un anno luce..... Inoltre lo sanno anche i sassi che anche la luce è un tipo di onda elettromagnetica. Comunque visto che fai il saputello.... sai a quanti anni luce corrisponde 1 parsec?:)

khri81
14-10-2004, 12:44
boni su state boni :D

lucio68
14-10-2004, 13:29
Originariamente inviato da Coyote74
Sono un Ingegnere Aerospaziale, quindi è inutile che mi venga tu a spiegare cos'è un anno luce..... Inoltre lo sanno anche i sassi che anche la luce è un tipo di onda elettromagnetica. Comunque visto che fai il saputello.... sai a quanti anni luce corrisponde 1 parsec?:)
Io lo so ma non lo dico
la la la la la

http://www.vocinelweb.it/faccine/lingua/48.gifhttp://www.vocinelweb.it/faccine/lingua/48.gifhttp://www.vocinelweb.it/faccine/lingua/48.gif

Coyote74
14-10-2004, 13:33
Originariamente inviato da lucio68
Io lo so ma non lo dico
la la la la la

http://www.vocinelweb.it/faccine/lingua/48.gifhttp://www.vocinelweb.it/faccine/lingua/48.gifhttp://www.vocinelweb.it/faccine/lingua/48.gif

:D

lucio68
14-10-2004, 13:40
Originariamente inviato da Coyote74
:D
Del resto basta sapere che PARSEC non è altro che la contrazione delle parole "parallasse-secondo" e fare due calcoli :O

Coyote74
14-10-2004, 13:47
Originariamente inviato da lucio68
Del resto basta sapere che PARSEC non è altro che la contrazione delle parole "parallasse-secondo" e fare due calcoli :O

Complimenti, vedo che te ne intendi;)

lucio68
14-10-2004, 14:26
Originariamente inviato da Coyote74
Complimenti, vedo che te ne intendi;)
Vecchie riminiscenze scolastiche su una materia che mi affascinava, che ho approfondito un po, ma troppo poco per definirmi "intenditore".
Diciamo piuttosto un "curioso" dell'argomento a cui piace non cadere dalle nuvole quando sente discorsi di esperti. Purché non si mettano a parlare di equazioni, però :p

ZigoZago
15-10-2004, 14:15
Ma scusate una cosa chi ha detto poi che altre forme di vita debbano comunicare con noi tramite onde radio e tecnologie come le nostre?:confused:

Magari sono anni che ci arrivano segnali e noi manco riusciamo a decifrarli, o magari non abbiamo le apparecchiature adatte.

Certo se è una forma intelligente, magari avrà pensato di usare un sistema di comunicazione relativamente "facile" ed alla portata di tutti, ma chi l'ha detto?!!

lucio68
15-10-2004, 14:39
Originariamente inviato da ZigoZago
Ma scusate una cosa chi ha detto poi che altre forme di vita debbano comunicare con noi tramite onde radio e tecnologie come le nostre?:confused:

Magari sono anni che ci arrivano segnali e noi manco riusciamo a decifrarli, o magari non abbiamo le apparecchiature adatte.

Certo se è una forma intelligente, magari avrà pensato di usare un sistema di comunicazione relativamente "facile" ed alla portata di tutti, ma chi l'ha detto?!!
Credo che per sapere quali mezzi di comunicazione utilizzare per farsi comprendere da noi dovrebbero aver avuto incontri ravvicinati con qualche terrestre e aver studiato le nostre forme di comunicazione.
Poi possiamo pensare che chiunque viva nel nostro universo muoia dalla voglia di conoscerci, quando magari se ne stanno tranquillamente a parlare tra di loro e non cerchiamo di origliare.... :sofico:

Coyote74
15-10-2004, 14:41
Originariamente inviato da ZigoZago
Ma scusate una cosa chi ha detto poi che altre forme di vita debbano comunicare con noi tramite onde radio e tecnologie come le nostre?:confused:

Magari sono anni che ci arrivano segnali e noi manco riusciamo a decifrarli, o magari non abbiamo le apparecchiature adatte.

Certo se è una forma intelligente, magari avrà pensato di usare un sistema di comunicazione relativamente "facile" ed alla portata di tutti, ma chi l'ha detto?!!

A mio avviso invece, se forme di vita intelligenti esistono, e hanno la tecnologia per comunicare con noi, lo faranno con le onde radio. Anche loro avranno avuto uno sviluppo tecnologico, perchè non è possibile che siano nati "imparati", quindi la logica è che usino la forma più semplice di comunicazione (visto che non possono sapere o prevedere il livello tecnologico delle eventuali civiltà incontrate) e tale forma viaggia attraverso le onde radio, almeno su questo la fisica non inganna.

bagoa
16-10-2004, 07:10
Originariamente inviato da Coyote74
Complimenti, vedo che te ne intendi;)
esiste anche il mega parsec;)

NHMHSCH
16-10-2004, 16:02
Originariamente inviato da Vin81

Re: Esistono gli extraterrestri?, Lo scopriremo entro 20 anni




Molto, molto prima.

Mixmar
16-10-2004, 16:03
Mega Parsec = 1.000.000 di Parsec? Ma allora non è un'unità... è un multiplo di un unità! :p

Banus
16-10-2004, 23:22
Previsione prematura dire che fra 20 anni la tecnologia potrà dire se ci sono o no altre forme di vita intelligente. Vista la potenza consumata giornalemente dal programma Seti fra 20anni avremo la possibilità di scandagliare in maniera efficiente il cielo, su una sola frequenza.
La frequenza scandagliata (21 cm) è stata scelta supponendo che sia la più logica. Ma è una supposizione e labile perchè su quella frequenza ci sono parecchie interferenze.
Scandagliare su tutte le frequenze tutto il cielo è un'impresa immane.. come strumentazione e potenza di calcolo.
E cmq al massimo, secondo l'articolo, si dimostrerebbe che nella nostra galassia non c'è vita intelligente. Ma di galassie che ne sono miliardi...

Bandit
16-10-2004, 23:34
Al riguardo, ho un parere che si divide in 3 fasi:

1) Credo che gli extraterrestri esistano, anche perchè che motivo avrebbe tutto lo spazio sconfinato li fuori?sarebbe uno spreco.

2)Se poi però penso alla sconfinata quantità di commenti, critiche e punti di vista che sono stati fatti sulle varie poesie, romanzi, commedie e quindi autori, dall'inizio dei tempi, allora...........non vedendone il motivo, direi che non esiste nessun extraterrestre.

3)Però per fortuna, la ragione vince e mi dice che l'universo non è stato creato dall'uomo, invece le cavolate si: extraterrestri esistono.

RaouL_BennetH
17-10-2004, 23:44
O potrebbero anche essere un tipo di forma di vita completamente diversa da quella che intendiamo noi, e quindi, potrebbe anche darsi che non li "incontreremo " mai.

Credo comunque che una buona lettura del libro di Sir Isaac Asimov "Civiltà Extraterrestri", non pretende di spiegare, ma almeno di far luce su uno dei possibili perchè l'universo sia "muto".

Kratos
18-10-2004, 20:29
C'è anche da considerare che un' eventuale civiltà aliena non deve necessariamente inviare consapevolmente un messaggio che noi possiamo decifrare perchè ne possiamo dedurre l'esistenza...basta ricevere un segnale radio "artificiale", diverso cioè da quello dei corpi celesti (se non sbaglio infatti quello delle pulsar ci aveva ingannato in un primo tempo perchè non lo conoscevamo) e il gioco è fatto...poi comunicare e capirsi è un altro miliardo di paia di maniche :D

Però effettivamente se in 20 anni con la potenza di calcolo che avremo non riusciamo a individuare nemmeno una trasmissione artificiale qualche dubbio potrebbe venire...pur essendoci la possibilità che si siano sviluppate civiltà che non producano nessun tipo di trasmissione radio.

lucio68
18-10-2004, 21:01
Le variabili in gioco sono talmente tante, che se prendiamo per buoni i limiti "einsteiniani" e le nostre conoscenze come base universale, le probabilità di intercettare comunicazioni di civiltà intelligenti sono estremamente basse.
Considerando l'età presunta dell'universo e quella della vita sulla terra, e supponendo che un'eventuale civiltà diversa dalla nostra possa essersi sviluppata in tempi più rapidi, questi tempi dovrebbero essere estremamente più rapidi, oppure l'eventuale cività extraterrestre dovrebbe essere molto "vicina" a noi.
Se una civiltà sviluppatasi a 25 milioni di anni luce da noi si fosse sviluppata 1 milione di anni più in fretta della nostra, ne avremmo notizia tra 24 milioni di anni.
Ecco perché ritengo improbabile captare comunicazioni intelligenti, a meno di valicare il limite dato dalla velocità della luce.

Mauro82
18-10-2004, 21:53
Originariamente inviato da lucio68
Le variabili in gioco sono talmente tante, che se prendiamo per buoni i limiti "einsteiniani" e le nostre conoscenze come base universale, le probabilità di intercettare comunicazioni di civiltà intelligenti sono estremamente basse.
Considerando l'età presunta dell'universo e quella della vita sulla terra, e supponendo che un'eventuale civiltà diversa dalla nostra possa essersi sviluppata in tempi più rapidi, questi tempi dovrebbero essere estremamente più rapidi, oppure l'eventuale cività extraterrestre dovrebbe essere molto "vicina" a noi.
Se una civiltà sviluppatasi a 25 milioni di anni luce da noi si fosse sviluppata 1 milione di anni più in fretta della nostra, ne avremmo notizia tra 24 milioni di anni.
Ecco perché ritengo improbabile captare comunicazioni intelligenti, a meno di valicare il limite dato dalla velocità della luce.
ma quella civiltà potrebbe anche essersi sviluppata 25 milioni di anni fa

Banus
19-10-2004, 08:26
Originariamente inviato da Mauro82
ma quella civiltà potrebbe anche essersi sviluppata 25 milioni di anni fa
O anche un miliardo o due di anni prima. L'unica difficoltà sarebbe captare un segnale a quella distanza, che dovrebbe essere molto potente. Oppure concentrato su una direzione molto precisa, ma questo riduce la probabilità che eventuali ascoltatori captino il segnale.

Non so chi ha sentito parlare della suddivione (ipotetica) delle civiltà tecniche in I,II e III tipo.
La nostra civiltà è del primo tipo. E' capace di mandare segnali nello spazio.
Le civiltà del II tipo consumano una quantità di energia pari a quella generata dalla stella del loro sistema planetario.
Le civiltà del III tipo, una quantità di energia paragonabile alla loro galassia.

Per essere individuata una civiltà a 25 milioni di anni luce di distanza dovrebbe essere almeno del II tipo.

Coyote74
19-10-2004, 13:46
Comunque il tempo stimato da quello scienziato e cioè entro i prossimi 20 anni, risulta essere una finestra temporale troppo ridotta rispetto ai tempi evolutivi citati precedentemente (milioni di anni) e alle distanze. Non ha dunque alcun senso logico, mi stupisce che qualcuno si sia azzardato a pronosticare una cosa del genere, è più probabile che entro l'anno io riesca a fare 6 al super-enalotto:D

wanblee
20-10-2004, 10:42
Ciao a tutti,
vorrei proporre anche un altro punto di riflessione sull'argomento.

Quando chiesero a E. Fermi se secondo lui esistessero altre forme di vita lui rispose seccamente di no!
Questo (http://www.ufologia.net/ricerche/fermi.asp) e' un link che riassume brevemente il 'paradosso di fermi sull'esistenza della vita extraterrestre'.

E' una ipotesi molto nota, ma che non ha ancora smesso di suscitare grandi discussioni.

In poche parole (e semplificandola un pochettino) si puo' riassumere:
-1- La nostra civilta' esiste da un periodo brevissimo rispetto all'esistenza dell'universo,se esistono altre civilta' e' molto probabile che siano incredibilmente piu' evolute di noi (e' sufficiente che fossero nati qualche milione di anni prima di noi, e milione di anni su una scala astronomica non sono nulla, ma su scala sociale,scientifica o culturale...)

-2- L'esplorazione spaziale e l'evoluzione tecnologica avanzano a ritmi cosi' elevati che basterebbe un periodo molto 'breve' rispetto alla vita dell'universo per esplorazioni su vasta scala della galassia

Quindi;
-3- Se gli extraterrestri esistessero dovremmo averli gia' visti qui sulla terra, ma non ce n'e' traccia, ergo
gli e.t. non esistono e noi siamo gli unici a popolare l'universo.

Non so se fosse solo una provocazione o ci credesse davvero, pero' ha argomenti a mio parere validi e quando Lui :ave: [E.Fermi] parla...e' meglio starlo a sentire

Voi che ne pensate?

lucio68
20-10-2004, 10:56
Originariamente inviato da wanblee
Ciao a tutti,
vorrei proporre anche un altro punto di riflessione sull'argomento.

Quando chiesero a E. Fermi se secondo lui esistessero altre forme di vita lui rispose seccamente di no!
Questo (http://www.ufologia.net/ricerche/fermi.asp) e' un link che riassume brevemente il 'paradosso di fermi sull'esistenza della vita extraterrestre'.

E' una ipotesi molto nota, ma che non ha ancora smesso di suscitare grandi discussioni.

In poche parole (e semplificandola un pochettino) si puo' riassumere:
-1- La nostra civilta' esiste da un periodo brevissimo rispetto all'esistenza dell'universo,se esistono altre civilta' e' molto probabile che siano incredibilmente piu' evolute di noi (e' sufficiente che fossero nati qualche milione di anni prima di noi, e milione di anni su una scala astronomica non sono nulla, ma su scala sociale,scientifica o culturale...)

-2- L'esplorazione spaziale e l'evoluzione tecnologica avanzano a ritmi cosi' elevati che basterebbe un periodo molto 'breve' rispetto alla vita dell'universo per esplorazioni su vasta scala della galassia

Quindi;
-3- Se gli extraterrestri esistessero dovremmo averli gia' visti qui sulla terra, ma non ce n'e' traccia, ergo
gli e.t. non esistono e noi siamo gli unici a popolare l'universo.

Non so se fosse solo una provocazione o ci credesse davvero, pero' ha argomenti a mio parere validi e quando Lui :ave: [E.Fermi] parla...e' meglio starlo a sentire

Voi che ne pensate?
E' una possibilità.
Un'altra è che effettivamente essi siano già arrivati, e magari si mescolino a noi camuffati, ritenendo più corretto non farsi individuare come alieni, o magari solo perché esteriormente sono effettivamente identici a noi. L'evoluzione scientifica e tecnologica avanzano a 360°, quindi il giorno che arrivassimo a costruire una nave interstellare chissà di quali altre "meraviglie" potremmo usufruire.

Banus
20-10-2004, 11:06
E' un argomento molto interessante.
Prima di tutto noi consideriamo "progresso" l'avanzamento tecnologico e scientifico, ma questo vale al massimo da 4 secoli, cioè da quando Galileo e Newton hanno posto le basi della scienza attuale. Non si può escludere che in futuro l'avanzamento dell'umanità sia basato su altri parametri, e lo stesso varrebbe per eventuali civiltà aliene. In poche parole, non è detto che una civiltà intelligente porti necessariamente all'esplorazione spaziale.

Altro fatto, abbiamo visto ne secolo scorso che l'uomo è stato capace di costruire strumenti in grado di distruggerlo. Non si può escludere che la sorte finale di una civiltà sia l'autodistruzione causata dalle sue stesse scoperte tecnologiche.
Ancora, può succedere che una società si fermi una volta raggiunto un livello tecnologico "soddisfacente" o che involva e perda gradualmente i progressi ottenuti (per motivi sociali o per mancanza di selezione genetica).
Cioè, può darsi che non osserviamo civiltà intelligenti nelle vicinanze perchè se ne sono andate tutte.

Con questo voglio dire che si sa troppo poco. Non si sa con quale probebilità ci siano pianeti con caratteristiche simili al nostro. Non si sa con quale probabilità emerge la vita e l'intelligenza. Non si sa se possono esistere percorsi evolutivi diversi da quelli avvenuti sulla Terra.
Si può solo dire che una civiltà capace di viaggi interstellari è molto improbabile :D

Kratos
20-10-2004, 11:23
Potrebbe anche darsi che l'esplorazione interstellare sia effettivamente impossibile...magari il limite della velocità della luce è invalicabile, punto e basta.

Banus
20-10-2004, 11:39
Non è un motivo sufficiente a impedire una colonizzazione di altri sistemi. Si è già pensato ad astronavi autosufficienti capaci di trasportare colonie e un intero ecosistema a bordo.
Facendo qualche calcolo la colonizzazione di tutti i pianeti abitabili della galassia richiederebbe meno di un milione di anni (supponendo astronavi che viaggiano a velocità prossime a quelle della luce).

khri81
20-10-2004, 12:45
io sono convinto che il progresso tecnologico avviene sono nei momenti di necessità. infatti l'esplorazione spaziale da parte dell'uomo è praticamente ferma, si mandano solo sonde e cose cosi. ma l'uomo xchè dopo i diversi viaggi fatti sulla sulla a perso interesse ad andarci ancora? secondo me quella della luna era la voglia di sfidare la russia punto e basta, e questa competizione ha costretto l'uomo ad uno sviluppo tecnolgico, cioè ottenere e costruire un insieme di tecnologie capaci di farlo sbarcare sulla luna. ora questa competizione nn c'è più da decenni e cosi lo sviluppo spaziale è rallentato di molto, se questa competizione continuava credo che saremmo già sbarcati su marte! ;)

lucio68
20-10-2004, 13:25
Originariamente inviato da khri81
io sono convinto che il progresso tecnologico avviene sono nei momenti di necessità. infatti l'esplorazione spaziale da parte dell'uomo è praticamente ferma, si mandano solo sonde e cose cosi. ma l'uomo xchè dopo i diversi viaggi fatti sulla sulla a perso interesse ad andarci ancora? secondo me quella della luna era la voglia di sfidare la russia punto e basta, e questa competizione ha costretto l'uomo ad uno sviluppo tecnolgico, cioè ottenere e costruire un insieme di tecnologie capaci di farlo sbarcare sulla luna. ora questa competizione nn c'è più da decenni e cosi lo sviluppo spaziale è rallentato di molto, se questa competizione continuava credo che saremmo già sbarcati su marte! ;)
Sicuramente l'esplorazione spaziale nasce anche come sfida per chi fosse stato il primo ad arrivare sulla Luna, ma non sono d'accordo sul fatto che non si organizzano più missioni.
Il programma spaziale americano ha subito un brusco rallentamento dopo gli ultimi disastri dello Shuttle, che ormai è un mezzo vecchio, se non addirittura obsoleto, ma intanto sono andati avanti i programmi europeo e cinese.
La costruzione della stazione spaziale, seppure tra mille difficoltà, procede. Le nostre sonde sono atterrate sulla superficie di comete e asteroidi e presto arriveranno su Mercurio e i robottini su Marte stanno facendo il loro lavoro.
Visto il costo di ogni singola missione, non mi sembra che le cose vadano a rilento.
Si potrebbe forse parlare di poche innovazioni per quanto riguarda i sistemi di propulsione e i carburanti, ma lo sviluppo va avanti, e su Marte presto dovremmo arrivarci

masand
21-10-2004, 20:15
Un saluto a tutti...

tra 20, 10 o cento in fin dei conti, praticamente cosa cambierebbe se potessimo dire con certezza che segnali che provengono dallo spazio sono sicuramente artificiali e non umani?

Non siamo soli, ma per affermare ciò c'è veramente bisogno di codificare un segnale? Nel mondo scientifico l'idea dell'esistenza di vita senziente nell'Universo è molto diffusa .

Il problema secondo me è proprio la difficoltà di tale "discussione".

In fin dei contri potremmo essere veramente l'unica forma di vista senziente nel como,
potrebbe anche essere che siamo l'unica ad aver raggiunto uno sviluppo tecnologico in grado di comunicare con l'"esterno",
potremmo invece essere noi talmente poco sviluppati tecnologicamente da non riuscire nemmeno a capire che siamo perennemente invasi da qualcosa che noi chiamiamo "comunicazione" non umana.

Ad esempio, noi possiamo capire cosa fa un talpa, perché fa determinati movimenti, ma lei non si accorge nemmeno del nostro esistere...

Secondo me, comunque si dovrebbe fare molto di più per comunicare con chi è già su questo mondo piuttosto che cercare altri "interlocutori".

Buona serata a tutti...

masand

Joe Foker
23-10-2004, 15:07
Quando parlate non vi rendete conto dell'immensità del tempo e dello spazio e dei miliardi e miliardi di stelle, pianeti, galassie, possibili....ovvero, sapete tutto ma ne avete coscienza...
Gli erorri prinicipali del ragionamento sono due:
1)si mette sempre in evidenza NOI con tutto il resto dell'universo. Questo è sbagliatissimo...noi siamo una parte infinitesima dell'universo, come lo può essere qualsiasi altro pianeta esistente e/o abitato...poichè qui si parla di miliardi e miliardi di stelle, si presume che la possibilità che ci siano altre forme di vita non siano una o due o tre ma un numero indefinito che è comunque alto....se ora per semplicità e per rimanere a dei valori abnormemente bassi, riteniamo che ci siano in tutto l'universo 100 pianeti abitati da civiltà tutte in grado di tentare un approccio col "mondo esterno", uno che mastichi un minimo di matematica e che conosca la distribuzione stocastica, la curva di gauss capirebbe come sicuramente ci sarebbero civiltà che si incontrano, magari perchè la ricerca era direzionata in quel pezzò di universo e guarda caso in quella direzione c'era un'altra civiltà, ed altre tagliate fuori per cause probabilistiche. Poichè noi siamo "una delle tante" nulla ci vieta di essere sfortunate e non avere nessuno che ci cerca o star cercando in un posto sbagliato....mi limito a questi banali esempi ma il discorso potrebbe essere più ampio e approfondito.
2) Noi stiamo vivendo semplicemente un momento della nostra civiltà, fra qualche secolo non ci saremo più e ci saranno altre persone, altre invenzioni, scoperte, macchinari...come qualche secolo fa si viveva un'altro momento...non dobbiamo quindi pensare a noi come quanto di più tecnologico esiste e si possa fare, ma semplicemente un momento in cui le tecnologie, le scoperte, le invenzioni sono queste...non possiamo dare un valore assoluto nè tanto meno relativo al nostro grado di sviluppo perchè non abbiamo nessun parametro se non quello dei nostri antenati con cui fare il confronto che asolutamente non basta....poi, nel 2756 saremo ricordati come quelli coetanei di mussolini o dell'epoca del motore a scoppio, equipareranno la ferrari scaglietti alla balilla, magari qualche cavallo in più, un pò più veloce, ma comunque una macchina praticamente simile, cioè per loro un macchinario antico....oggi invece noi distinguiamo profondamente recenti periodi storici e recenti invenzioni che distano tra di loro anche solo 30 o 40 anni....eppure facciamo fatica a distinguere Dante da Boccaccio, una arco da una balestra, una diligenza da una carrozza.....quindi noi siamo "solo" un momento, minuscolo, da pochi decenni abbiamo alzato la testa e abbiamo pensato, sperato, cercato esseri...Asimov cento anni fa era per molti un rincoglionito, ed invece ha aperto la testa a tutti, "solo" cento anni fa...
Statene certi, non siamo noi la generazione dello spazio...siamo la generazione che è riuscita a fare tanto, forse più di quanto si era fatto in passato in un periodo così breve, come successe nella rivoluzione intorno all'anno mille o la rivoluzione industriale dell' ottocento...negli ultimi cento anni abbiamo imparato a comunicare e a vederci da un capo all'altro del mondo, a volare sempre più su fino alla luna ed oltre, abbiamo migliorato molte tecnologie, saremo ricordati come "quelli del petrolio", ma per pensare a guardare in alto e passare dalla teoria alla pratica ce ne vorrà ancora torppo: troppo anche per noi!

Mauro82
23-10-2004, 19:58
intendevi Verne? Asimov un secolo fa non era ancora nato:D ;)

Joe Foker
24-10-2004, 02:23
Originariamente inviato da Mauro82
intendevi Verne? Asimov un secolo fa non era ancora nato:D ;)
scusa...certo...ma un post prima qualcuno parlava di asimov e mi è venuto spontaneo dire asimov.......

Sheerqueenie
26-10-2004, 09:25
:cry:
l'idea di non esserci nel 2576 mi fa incazzzare di brutto!
chissà che tipo di tecnologia ci sarà !
che tipo di sistema adotteranno per l'archiviazione dati!
il cd o dvdr come lo siintende oggi penso che sparirà,però la forma circolare no, ossia faranno un supporto ottico di decine di terabyte :)

beppegrillo
26-10-2004, 11:03
Originariamente inviato da Sheerqueenie
:cry:
l'idea di non esserci nel 2576 mi fa incazzzare di brutto!
chissà che tipo di tecnologia ci sarà !
che tipo di sistema adotteranno per l'archiviazione dati!
il cd o dvdr come lo siintende oggi penso che sparirà,però la forma circolare no, ossia faranno un supporto ottico di decine di terabyte :)
Chissà come saranno le custodie nel 2576??....

Ma fatti curare... :O ;)

khri81
27-10-2004, 13:32
spero sparirà qualsiasi tipo di dispositivo meccanino!!! spero ci saranno solo memorie elettroniche!

Tommy.73
28-10-2004, 23:24
Il SETI non cerca un messaggio in bottiglia lanciato da una civiltà extraterrestre. Come dice giustamente Kratos, il grande orecchio ascolta ciò che arriva fino a noi ed in questo mare di dati tenta di trovare una traccia di artificialità. Sarebbe troppo pretenzioso aspettarsi di captare e capire un messaggio, magari rispondere ed aspettarsi che qualcuno, dall'altra parte, esista ancora e risponda.
E' evidente che nessuno pretende questo, ma già il fatto di trovare un "reperto archeologico elettromagnetico", perchè di questo si tratta, che dimostri l'esistenza di vita nell'universo al di fuori di noi, sarebbe una cosa di importanza notevolissima.
Magari un giorno troveremo qualcosa, sicuramente non lo capiremo, oppure lo capiremo chi lo sa?
Ma perchè non essere ottimisti? Permettetemi un attimo di volare con la fantasia, seguitemi: immaginiamo per un attimo di captare e comprendere un segnale proveniente da una distanza di 200 anni luce, quindi inviato solamente 200 anni fa. Potremo avere la fortuna che la civiltà che lo ha inviato sia notevolmente più evoluta di noi, e che magari abbia essa stessa captato segnali per essa antichi di 1000 anni o ancor più. Magari ci direbbero di aver già ricevuto segnali antichissimi, magari la mappa di una parte dell'universo. In un attimo la nostra civiltà potrebbe attingere ad una conoscenza enorme. Potremmo ricavare una mappa cosmica di dimensioni inimmaginabili, il tutto in un sol colpo. Ovviamente tutte queste cose dovrebbero essere già accadute, e basta un anello mancante che la catena venga interrotta. Magari la terra è stata investita dal messaggio solo 50 anni fa, e nessuno era in ascolto, perdendo l'occasione per sempre. Oppure la cosa potrebbe ancora accadere. Noi viviamo in una finestra spazio/tempo infinitesima, difficilmente la nostra strada si intersecherà con un'altra simile alla nostra, ma non per questo dobbiamo smettere di guardare sopra le nostre piccole teste. Solleviamo una mano, magari il messaggio in bottiglia ci cadrà proprio in mano!;)

IMPORTANTE: questo forum ha una sezione dedicata a SETI@home, esiste un Team SETI di HWUpgrade molto importante. Per darvi un'idea delle potenzialità di questo Team sappiate che con l'attuale FASE2 del progetto SETI@home siamo il primo Team italiano nella classifica SETI-Boinc. Invito tutti quanti a venire nell'apposita sezione per conoscere meglio il progetto SETI, troverete un sacco di appassionati pronti a darvi ogni spiegazione e di accogliervi nel Team di calcolo.
Vi aspettiamo!

Tommy.73 :mano:

Banus
29-10-2004, 08:34
Il progetto Seti non scandagli su tutte le freuqenze ma su uno spettro molto ristretto per limiti tecnologici. La frequenza scelta è quella che si ritiene più probabile per trasmissioni intenzionali. Infatti sul sito di Set@Home:
many researchers have suggested the 21 cm Hydrogen line as the most likely band for intentional interstellar transmissions

Molti anni fa ho letto il libro "La vita intelligente dell'universo" che spiegava molto bene i principi che hanno ispirato il progetto Seti.
Una mappa interstellare sarebbe poca cosa.
Una civiltà avati di millenni rispetto alla nostra avrebbe una tecnologia per noi inimmaginabile. Se si suppone che gli alieni abbiano il nostro stesso modo di ragionare, una comunicazione potrebbe iniziare con i fondamenti della matematica (numeri, operazioni semplici) per poi passare alla fisica, chimica e scoperte tecnologiche. Le conoscenze già note a noi servirebbero da "dizionario" per decodificare i simboli del codice. Chi ha visto il film "Contact" può immaginarsiquello che sto dicendo. All'umanità sarebbe possibile saltare parecchi secoli di lento sviluppo tecnologico.
Tutto questo discorso però ha troppe ingognite:
1. esistono altre civiltà abbastanza vicine da poter comunicare con noi (e soprattutto, hanno abbastanza energia per farlo)
2. in genere le civiltà aliene hanno i nostri schemi di ragionamento
3. il canale di comunicazione preferito è onde radio sui 1400 Mhz

Se una civiltà decide di inviare segnali, difficile che lo faccia per poco tempo. Un segnale intenzionale può rimanere per secoli o millenni, costantemente ripetuto, in attesa di una risposta. Con potenze molto superiori a quelle accessibili con la nostra tecnologia è possibilie mandare messaggi a migliaia di anni luce in tutte le direzioni. Solo per ottenere una risposta occorrerebbero millenni. C'è chi ha supposto che una civiltà potrebbe costruire ad esempio un satellite artificiale che continui a mandare il segnale anche nel caso la civiltà si fosse estinta.
Quindi non credo che, se ci sono messaggi, abbiamo perso l'occasione ;)

Simon82
29-10-2004, 11:24
Originariamente inviato da ZigoZago
Ma scusate una cosa chi ha detto poi che altre forme di vita debbano comunicare con noi tramite onde radio e tecnologie come le nostre?:confused:

Magari sono anni che ci arrivano segnali e noi manco riusciamo a decifrarli, o magari non abbiamo le apparecchiature adatte.

Certo se è una forma intelligente, magari avrà pensato di usare un sistema di comunicazione relativamente "facile" ed alla portata di tutti, ma chi l'ha detto?!!
La domanda che mi pongo e'.. ma perche' diamo per scontato che ci debbano comunicare qualcosa? :D;)
Se ci fosse una civilta' superiore o inferiore, avente o meno le possibilita' di lanciare un qualche segnale, perche' mai dovrebbe farlo? Solitudine?

Magari non si fanno tutte le seghe mentali che l'umano (normalmente) si pone in questo ambito.

CONFITEOR
09-11-2004, 00:41
Originariamente inviato da khri81
imho è una gran cazzata il fatto che entro 20 anni nn si scovi nessuna sorgente radio extraterrestre nn vuol dire che nn vi siano altre civiltà oltre alla nostra!

o ma chi vi dice che abbiamo abbandonato le onde em e usiano altri sistemi di comunicazione???
http://www.lecollinebeb.it/images/segnali_di_fumo.gif

andrewxx
09-11-2004, 00:49
U...... U...!!! UFFFII..... UFI.... lo .. lo sapevate????.........UFI ........do....dove siete...??!!!????

UFFI.....su rrrieducational channel....... UFFI...........!!!!!!!



:D :D :D

CONFITEOR
09-11-2004, 01:12
EVOLUZIONE
La vita, ma non come la conosciamo
di Henry Gee


La vita sulla terra è sorta presto. Il nostro pianeta si è formato circa 4.500 milioni di anni fa. 3.800 milioni di anni fa la vita si era già evoluta. La prova ci viene dalle tracce chimiche nelle rocce di quest’epoca scoperte in Groenlandia. L’intervallo di 700 milioni di anni tra i due eventi può sembrare esagerato, ma si tratta del limite massimo. I ricercatori iniziano a sospettare che, se la vita si è evoluta sulla Terra, è probabile che si sia evoluta in tempi assai più rapidi di questi. Perché?

Prima di tutto, la Terra anticamente non era un posto tranquillo. Per le prime centinaia di milioni di anni della sua esistenza, il nostro pianeta era gravato da impatti immensi, al punto che, al confronto, l’impatto della fine del Cretaceo, 65 milioni di anni fa (che si ritiene abbia spazzato via i dinosauri) sembrerebbe distruttivo come una carezza delicata con una foglia di lattuga vecchia di una settimana. Per esempio, durante questo periodo si ritiene che la Terra sia stata colpita da un corpo delle dimensioni di Marte, che avrebbe espulso il materiale destinato a formare la Luna. Tali impatti avrebbero quasi certamente sterilizzato il pianeta, rendendo estremamente difficile immaginare che la vita potesse insediarsi per diverse centinaia di migliaia di anni dopo la formazione della Terra.

In secondo luogo, le rocce della Groenlandia che recano le più antiche tracce di vita conosciute, sono tra le più antiche rocce conosciute, di qualsiasi genere, sopravvissute fino ai nostri giorni. Ciò significa che se si scoprissero rocce più antiche, anch’esse potrebbero contenere tracce di vita. In altre parole, non abbiamo alcuna attestazione geologica diretta che vi sia stato un periodo, nella storia della Terra, in cui la vita fosse completamente assente.

Entro i 3.500 milioni di anni fa la vita era ormai stabilmente insediata. Lo sappiamo perché negli anni Ottanta J. William Schopf, dell’Università di California, Los Angeles, ha scoperto organismi microscopici fossili in rocce vecchie di 3.500 milioni di anni provenienti da Apex Chert, in Australia occidentale. Questi organismi erano i cosiddetti “cianobatteri”, che vivono in grandi comunità e producono strutture di sedimenti stratificati chiamati «stromatoliti». Le prime alghe marine erano fatte di stromatoliti, e restarono un elemento caratteristico dell’ambiente marino fino alla comparsa di animali in grado di pascolare su questi allettanti tappeti di limo batterico.

I fossili di Apex Chert aprono una finestra su una comunità di organismi viventi nel periodo più antico dell’era archeana (convenzionalmente indicata tra i 4.000 e i 2.500 anni fa). Ma se i ritrovamenti di Apex Chert hanno fatto luce sulle prime forme di vita affioranti sulla superficie del mare, il recente annuncio fatto da Birger Rasmussen sull’esistenza di microfossili filamentosi associati con un sistema di sbocchi idrotermici solleva la possibilità che, all’incirca nella stessa epoca, esistessero forme di vita nelle profondità oceaniche. Sembra quindi che prima dell’inizio dell’era archeana la vita avesse già lasciato il proprio segno in numerosi ambienti diversi, sollevando, ancora una volta, la questione della rapidità della sua comparsa ed evoluzione.

E qui emerge un altro rompicapo. Il mondo archeano erano molto diverso da quello di oggi – l’atmosfera, per esempio, conteneva pochissimo ossigeno – ma i cianobatteri di Apex Chert erano assai simili alle specie di cianobatteri viventi oggi, il che fa pensare che i cianobatteri evolvano con estrema lentezza. Ciò solleva un ulteriore dilemma: se i cianobatteri sono cambiati pochissimo in 3.500 milioni di anni, come hanno fatto a evolversi con tanta rapidità nei precedenti 700 milioni? Per quanto microscopici, i cianobatteri sono fatti di cellule e hanno una biochimica altrettanto sofisticata di qualsiasi altra forma di vita. Come hanno potuto evolversi da un semplice composto chimico in un tempo tanto breve?

Queste domande inducono i ricercatori interessati all’origine della vita a dare un altro sguardo a una ipotesi considerata di solito pazzesca: che la vita si sia evoluta altrove nell’universo e sia arrivata sulla Terra dallo spazio. Ora stanno iniziando a mettere alla prova sperimentale questa idea. I ricercatori della Nasa hanno lanciato in alcune navicelle spaziali delle culture batteriche, per mettere alla prova la loro resistenza al vuoto e alle radiazioni pesanti. Sorprendentemente, alcuni batteri capaci di proteggersi con spore resistenti possono germinare dopo molti mesi di esposizione allo spazio profondo. Questo fatto, unito all’ipotesi sempre più convincente che i batteri possano sopravvivere a lungo sepolti nelle rocce – forse anche per milioni di anni – fa pensare che la materia organica sia resistentissima, e che possa, in linea di principio, essere trasportata da pianeta a pianeta.

L’altra linea ipotetica si fonda su asteroidi e comete. Questi possono contenere quantità considerevoli di molecole organiche complesse, come gli aminoacidi. Gli oceani primordiali della Terra avrebbero potuto essere pieni d’acqua proveniente dagli impatti cometari. È possibile che tali impatti abbiamo portato con sé gli ingredienti della vita, magari già pienamente formata? Sarebbe allora possibile che la vita non sia nata nella pozza calda immaginata da Charles Darwin o nei soffioni idrotermici delle profondità marine, ma in un luogo completamente diverso. Il problema principale dell’idea di un’origine extraterrestre della vita è però il fatto che non risolve l’enigma dell’origine della vita, ma semplicemente sposta il problema in un luogo diverso.

Banus
09-11-2004, 07:55
Originariamente inviato da CONFITEOR
EVOLUZIONE
La vita, ma non come la conosciamo
[cut]
Più passa il tempo e più si sposta indietro la data della comparsa della vita sulla Terra.
L'idea della panspermia (vita portata da altri pianeti) è molto improbabile se ci affida solo al caso. La probabilità che una forma di vita semplice (anche un bastterio) riesca a migrare da un pianeta abitabile a un'altro è molto bassa perchè richiederebbe centinaia di milioni di anni, e nel frattempo si prenderebbe una quantità sufficiente di radiazioni da ucciderlo. A meno che la vita non sia portata intenzionalmente ma qui andiamo sulla fantascienza...

Secondo me c'è un modo di spiegare uno sviluppo così veloce di forme viventi. Per chi vedesse l'informatica come era prima degli anni 50 e come è adesso senza vederne i passi intermedi penserebbe di trovarsi di fronte a qualcosa di inspiegabile. Questo perchè ogni generazione è stata sviluppata usando gli strumenti costruiti nella precedente generazione. Allo stesso modo è possibile immaginarsi uno sviluppo della vita prima a partire da molecole complesse, poi ad agglomerati sempre più sofisticati. L'unica cosa importate è che questi agglomerati si possano replicare e possano essere selezionati.