View Full Version : 8000€ x le 2 Simone ?
8 sacchi al mese per forrnire aiuto umanitario ?
Ecco, sento una certa sensazione di schifo di rara intensità, ma v@@@@@@@@ ... ecco perchè tengono tanto a quella gente e vogliono tornarci :rolleyes:
Per 8000 euro ci terrei pure io ... :muro:
pippicalzelunghe
09-10-2004, 18:26
era chiaro....
Voi siete ancora convinti che esistano le favole....:rolleyes:
lnessuno
09-10-2004, 18:38
fonte: sticazzi&mazzi
che buffonata, la fonte è una email (fra l'altro spam), che in questi giorni gira su internet... è arrivata anche a me.
quasi quasi ora mando una email a tutti i miei contatti dicendo che bush guadagna 15mila euro per ogni iracheno ammazzato... :muro: tanto qualcuno che se la beve c'è di sicuro, è una email... mica può essere una stronzata!
lnessuno
09-10-2004, 18:41
fra l'altro, gira voce anche che le due simone fossero state messe su una lista di "spie" redatta dall'intelligence (stupidity) americana, e catturate per quello...
problema: la fonte è un'altra di quelle attendibili, mail, voci che girano... che fate, ci credete? :rolleyes:
Originariamente inviato da lnessuno
fonte: sticazzi&mazzi
...
ah beh! allora è senza dubbio attendibile :D
Originariamente inviato da lnessuno
fonte: sticazzi&mazzi
ahhhh! mi pareva!
;)
p.s.
a proposito, mi è arrivata una mail in cui una certa angela di 22 anni dice che vuole fare sesso con me, basta che chiamo l'888.56.56.56 .... che dite, chiamo?? :D
Originariamente inviato da majino
a proposito, mi è arrivata una mail in cui una certa angela di 22 anni dice che vuole fare sesso con me, basta che chiamo l'888.56.56.56 .... che dite, chiamo?? :D
sbrigati o chiamo prima io:D :D :sofico:
ragazzi ma anche se fosse vero non si tratterebbe di uno scandalo tremendo. ok la cifra è alta, però c'è da considerare il rischio che si corre che è altrettanto elevato.
il servizio militare dal prossimo anno sarà volontario, eppure non credo che i nostri soldati vivranno di aria.
volontario non significa "lavoratore a gratis"
le due Simone non erano missionarie
FastFreddy
09-10-2004, 19:37
Ma se anche avessero preso 20.000 € al mese cosa cambia? Se guadagni tanto meriti di essere rapito?
Originariamente inviato da FastFreddy
Ma se anche avessero preso 20.000 € al mese cosa cambia? Se guadagni tanto meriti di essere rapito?
sicuramente no...ma se guadagnassi tanto e fossi veramente una spia...
sarebbero un pochino cavoli tuoi....
e se fossero state davvero spie??
non credo ci sia il mio nome in quella lista.....forse qualche motivo c'era.....
sicuramente non ci credo a priori...ma altrettanto a priori non mi va di NON crederci.
FastFreddy
09-10-2004, 19:53
Originariamente inviato da zuper
non credo ci sia il mio nome in quella lista.....forse qualche motivo c'era.....
Semplicemente perchè quella non era una lista di "spie" ma semplicemente un elenco di tutto il personale straniero "non militare" presente in Iraq! ;)
Originariamente inviato da recoil
volontario non significa "lavoratore a gratis"
le due Simone non erano missionarie
mi dispiace, la gente non capisce questo discorso.. è inutile!
IpseDixit
09-10-2004, 20:20
E' una bufala, ovviamente nessuno lavora gratis ma non guadagnano 8000 euro e sopratutto guadagnano molto meno di chi lavaro per organizzazioni governative.
Originariamente inviato da FastFreddy
Semplicemente perchè quella non era una lista di "spie" ma semplicemente un elenco di tutto il personale straniero "non militare" presente in Iraq! ;)
io la lista non l'ho vista e non posso saperlo....
ma credo neanche tu ;)
IpseDixit
09-10-2004, 20:48
Questo articolo è stato pubblicato da Il Gazzettino:
IL CASO
La busta paga delle due Simone
di GIUSEPPE PIETROBELLI
Quanto guadagnavano Simona Torretta e Simona Pari nel momento in cui sono state sequestrate a Baghdad dove erano impegnate con la Organizzazione Non Governativa «Un Ponte per...»? La domanda è tra le più gettonate in questo momento, dopo il lungo rapimento, l'unità nazionale ritrovata, gli annunci di morte, i macabri video promessi dai terroristi, la liberazione avvenuta il 28 settembre, il tripudio nazionale seguito al ritorno a casa e le inevitabili polemiche. Al sollievo per una soluzione positiva è seguito da più parti (politiche e giornalistiche) il tiro al bersaglio contro le due volontarie e le Ong. Per ragioni legate al dilemma pace-guerra, ma anche per considerazioni più concrete sui guadagni di chi lavora in zone a rischio e mette a repentaglio la vita per gli altri.
Alla domanda iniziale siamo in grado di dare un risposta precisa. Sono 14 le buste-paga che il direttore organizzativo di «Un ponte per...», il sardo Massimo Atzu, ha preparato per il mese di agosto. Due di queste avevano come destinatarie Simona Torretta, capo missione a Baghdad, e Simona Pari, che si occupava dei progetti, le uniche che in quel momento fossero "espatriate". È questo il termine che indica le persone impegnate sul fronte delle iniziative umanitarie in Paesi extracomunitari.
Per capire l'inquadramento delle due Simone, occorre partire da una
distinzione, su cui vi sono stati molti equivoci.
Chi opera in «Un ponte per...» (e in altre Ong) viene suddiviso tra
"volontari" e "cooperanti". I primi sono volontari allo stato puro, con semplici rimborsi spese (ma in agosto nessuno di loro era in Iraq). I secondi sono titolari di contratti di cooperazione, inquadrati come collaborazione continuata e continuativa, che non raggiungono livelli economici paragonabili a quelli (molto superiori) dei dipendenti di organizzazioni internazionali governative o di industrie private operanti all'estero.
Ed eccoci alle due Simone, "cooperanti" ed "espatriate". «Chi si può
permettere di vivere senza soldi, soprattutto con un lavoro così rischioso?» spiegano ad «Un Ponte per...» di fronte all'osservazione che le due donne non erano volontarie pure. L'inquadramento è corrispondente ad un terzo livello del settore Commercio ("full time" da 40 ore), aumentato da un'indennità di 225 euro al mese. Il totale? Circa 1.500 euro netti al mese, euro più, euro meno, a seconda del numero di giorni o di festività. In aggiunta vi sono l'assicurazione sulla vita (obbligatoria per le Ong), l'alloggio e i trasporti. Il vitto veniva risolto a Baghdad con una cassa comune, ma si trattava comunque di una cifra modesta.
Lo stipendio non cambiava a seconda dei progetti in Iraq (sostegni sanitari, emergenza acqua, biblioteche, riabilitazione scuole, educazione infantile, educazione sanitaria), perché gli interessati rinunciavano ad eventuali stipendi maggiorati che fossero liquidati dagli organismi internazionali finanziatori. La differenza finiva così nel bilancio dell'organizzazione che nel 2003 ha registrato entrate per un milione 869 mila euro (65 per cento di contributi pubblici, 30 per cento fondi da privati) e uscite per un milione
610 mila euro (498 mila euro per materiali di consumo, 940 mila per servizi, 35 mila per il personale, 76 mila per godimento beni di terzi, 65 mila per oneri diversi di gestione).
Millecinquecento euro al mese sono tanti o pochi per lavorare in Iraq di questi tempi, dedicandosi ai poveri, ai malati e ai bambini? «Non sono stipendi paragonabili a quelli italiani per queste qualifiche. Non dimentichiamo che Simona Torretta è capo missione, e Simona Pari è stata a capo dei progetti. E comunque i nostri stipendi sono bassi nel panorama del volontariato. Reggiamo ancora l'urto della professionalizzazione, con una sistema misto che comporta ancora quote di volontariato puro» commenta Massimo Atzu. E la risposta finirà presto in web, visto l'interesse che stanno suscitando le due Simone.
Giuseppe Pietrobelli
FastFreddy
09-10-2004, 21:02
Originariamente inviato da zuper
io la lista non l'ho vista e non posso saperlo....
ma credo neanche tu ;)
L'hanno detto a vari TG, se poi sia vero o meno non lo so.....
IpseDixit
09-10-2004, 22:35
Originariamente inviato da majino
fonte?
Nessuna visto che questa notizia non è altro che una calunnia, inutile dire che chi l'ha preparata resterà nell'anonimato, che gente squallida che c'è a sto mondo :rolleyes:
PS: Punto 100 euro su la chiusura di questo 3d.
ribbaldone
09-10-2004, 23:29
in realtà penso che la colpa sia dei media, che dipingono 4 addetti alla sicurezza come dei mercenari in Iraq solo per arricchirsi e due povere indifese ragazze come delle volontarie spinte da puro spirito umanitario, mentre la realtà è che tutti quelli che ci sono in Iraq sono volontari (cioè scelgono loro di andarci, militari compresi) e percepiscono stipendio in base alle loro attività.
Certo che per 1500 € ci farei un pensierino o due prima di partire per un posto come quello dove non sai bene se arrivi a sera.
Direi che sarebbe ora di chiamare le cose con il loro nome tipo "dipendenti di una ong" o similari.
Originariamente inviato da Maury
8 sacchi al mese per forrnire aiuto umanitario ?
Ecco, sento una certa sensazione di schifo di rara intensità, ma v@@@@@@@@ ... ecco perchè tengono tanto a quella gente e vogliono tornarci :rolleyes:
Per 8000 euro ci terrei pure io ... :muro:
ancora? :old: and fake
-kurgan-
09-10-2004, 23:41
Originariamente inviato da IpseDixit
Il totale? Circa 1.500 euro netti al mese, euro più, euro meno, a seconda del numero di giorni o di festività. In aggiunta vi sono l'assicurazione sulla vita (obbligatoria per le Ong), l'alloggio e i trasporti. Il vitto veniva risolto a Baghdad con una cassa comune, ma si trattava comunque di una cifra modesta.
eh si, sono cifre importanti.. cavolo, andiamoci tutti in iraq.. :D
Anche fossero 8000 (e sono molti meno) voglio vedere chi , tra tutti gli "sparasentenze" del forum, avrebbero il coraggio di andare lì.
Come disse Totò: "MA MI FACCIA IL PIACERE!"
Scivolate sul patetico. ;)
Ciao e buoni "8000"a tutti!:D
ominiverdi
10-10-2004, 13:17
volontariato e' prestare un servizio gratis o con minimo rimborso.
se c'e' di mezzo uno stipendio, NON e' piu' volontariato (ma questo e' chiaro o no? :confused: )
prendendo per buono che prendevano 1500 euro al mese, questa e' la dimostrazione che quelle due ragazze NON sono volontarie, nonostante i mezzi di informazione le continuino a definire (erroneamente) in questo modo :rolleyes:
ominiverdi
10-10-2004, 13:19
Originariamente inviato da sider
Anche fossero 8000 (e sono molti meno) voglio vedere chi , tra tutti gli "sparasentenze" del forum, avrebbero il coraggio di andare lì.
Come disse Totò: "MA MI FACCIA IL PIACERE!"
Scivolate sul patetico. ;)
Ciao e buoni "8000"a tutti!:D
bella questa
molti militari "volontari" vanno in guerra piu' o meno per gli stessi soldi (forse anche meno), e SOLO per i soldi.
sono d'accordo anch'io che il volontariato debba essere gratutito
ma se ad un certo punto ti prende il 100% della tua vita, è giusto che ti guadagni uno stipendio
anche in croce rossa ci sono volontari e dipendenti
i volontari fanno magari 10 ore la settimana, i dipendenti 40
non si può vivere di aria
son contento che sia un fake (ancora non lo sapevo) perchè altrimenti si rischia che a far volontariato vada gente con fini diversi da quelli umanitari
ominiverdi
10-10-2004, 13:38
Originariamente inviato da jumbo81
sono d'accordo anch'io che il volontariato debba essere gratutito
ma se ad un certo punto ti prende il 100% della tua vita, è giusto che ti guadagni uno stipendio
anche in croce rossa ci sono volontari e dipendenti
i volontari fanno magari 10 ore la settimana, i dipendenti 40
non si può vivere di aria
son contento che sia un fake (ancora non lo sapevo) perchè altrimenti si rischia che a far volontariato vada gente con fini diversi da quelli umanitari
gia', ma a quel punto si diventa operatori umanitari, alle dipendenze di attivita' umanitarie (finanziate da xyz).
degli stipendiati, e non piu' volontari.
e' sufficiente non abusare o utilizzare impropriamente i termini.
i veri volontari (preti missionari, persone che >gratuitamente< ripuliscono parchi e fiumi, aiutano gli anziani ecc. ecc.) potrebbero aversela a male :O
John Cage
10-10-2004, 13:47
Originariamente inviato da ominiverdi
gia', ma a quel punto si diventa operatori umanitari, alle dipendenze di attivita' umanitarie (finanziate da xyz).
degli stipendiati, e non piu' volontari.
e' sufficiente non abusare o utilizzare impropriamente i termini.
i veri volontari (preti missionari, persone che >gratuitamente< ripuliscono parchi e fiumi, aiutano gli anziani ecc. ecc.) potrebbero aversela a male :O
mamma mia ancora con questa storia?
Perchè fare tutta questa confusione tra "missionari" "volontari" "operatori umanitari" ecc ecc...
non ci hai pensato che anche i soldati americani sono VOLONTARI?
Come quelli italiani tra l'altro...
chi ha detto che i volontari sono solo quelli che operano gratuitamente? Anche i missionari se è per questo non campano d'aria.
Il fatto è uno: di andare in quei posti a dare una mano si sceglie volontariamente. Da qui il termine "volontario".
E stai tranquillo che nessun missionario se la prende a male!
ominiverdi
10-10-2004, 14:20
piu' che confusione, chiarezza di termini per come li descrive il dizionario
poi si tratta anche di punti di vista
prendiamo ad es. il militare volontario che accetta di andare in guerra per 8-10 mila euro al mese, ma che lo fa solo per i soldi e non perche' crede nella missione, nei valori della pace nello stato ecc. ecc. (per dichiarazioni dei diretti interessati)
e' vero che va' "volontariamente", ma lo fa per i soldi
a quel punto anche un impiegato qualsiasi che va in ufficio per 1000 euro al mese potrebbe essere un "volontario".
va' per sua scelta, e lo fa per soldi e per campare.
i rischi sono certamente diversi, ma la spinta (per alcuni) e' sempre e solo il denaro
-kurgan-
10-10-2004, 14:52
per le qualifiche che hanno, avrebbero preso molto di piu' in italia.. sostenere che sono andate lì per soldi ha poco senso ;)
von Clausewitz
10-10-2004, 16:28
Originariamente inviato da -kurgan-
per le qualifiche che hanno, avrebbero preso molto di piu' in italia.. sostenere che sono andate lì per soldi ha poco senso ;)
perchè quali sarebbero le qualifiche che hanno, se non quelle che gli sono state attribuite dall'ONG stessa? :confused:
molto di più in italia per cosa?
mi sa che tu stai sognando
forse avrebbero dovuto accontentarsi di un lavoro più ordinario prendendo qualcosa di meno
von Clausewitz
10-10-2004, 16:35
in ogni caso il loro stipendio non è limitato ai soli 1500 €, euro più euro meno, come riferisce Massimo Atzu responsabile di "Un ponte per (e sicuramente sarà qualche euro in più)
ho trovato un link interessante:
http://comgas.clarence.com/permalink/167936.html
Ancora Sulle due Simona e sul loro stipendio
In seguito a questo post mi sono giunte alcune richieste di maggiori ragguagli al grido di "i dati riportati non sono veri". Un altro paio di persone, via mail, tengono a precisare che "il volontario, in quanto tale e per definizione, non prende soldi, quindi Simona Pari e Simona Torretta, essendo volontarie" non hanno mai avuto stipendi" (mail ricevuta realmente e letta oggi...).
Okay, bambini, facciamo un pò di ordine.
Intanto se le due ragazze non pigliassero i soldi, come farebbero a campare??? Insomma, ci troviamo di fornte a dei S.Francesco al femminile??? Da quel che si evince dai giornali, le loro famiglie non sono povere. Inoltre, la carriera in queste organizzazioni (e parlo anche per organizzazini tipo ONU) non la fai a meno che tu non abbia grossi agganci. Suona triste, ma è vero: se agganci non ne hai, fai il volontario in Italia a gratis (questo assunto mi è stato confidato da un amico "volontario" ad Hanoi, in Vietnam... a proposito, ciao A.). Ma andiamo più sullo specifico.
Parto da Gattasorniona e da un suo commento che mi ha lasciato nel mio commento summenzionato e che mi porta qui ovvero ad un post che fa rifeirmento all'intervista "di Giuseppe Pietrobelli del Gazzettino a Massimo Atzu responsabile di "Un ponte per"." (frase testuale del post).
Il post rimanda al bilancio di Un Ponte per... che trovate qui (ma su questo bilancio vorrei tornare dopo).
In sintesi massimo Atzu dice che l'inquadrmaento delle due Simone è di 40 ore lavorative settimanali per un compenso di 1500 euro netti. A questo punto abbiamo una prima risposta alla mail in cui mi si diceva che la Pari e la Torretta non prendevano stipendio, in quanto volontarie: cicci, le due ragazze prendono lo stipendio, parola del responsabile di "Un Progetto per...". Fuori uno.
Punto due. Rileggiamo bene l'affermazione di ATZU: 1500 euro netti, quindi ai 1500 euro dobbiamo sommare le trattenute, che facilmente portano lo stipendio lordo a poco sopra i 2000 euro (dovrebbe essere circa 2100 euro lordi al mese...).
Signori, c'è gente che campa con molto meno.
Ma continuiamo ad analizzare questa intervista: Atzu dice anche che "In aggiunta vi sono l'assicurazione sulla vita (obbligatoria per le Ong), l'alloggio e i trasporti. Il vitto veniva risolto a Baghdad con una cassa comune, ma si trattava comunque di una cifra modesta." (frase sempre presa dall'intervista).
Quindi le due Simone erano spesate di assicurazione sulla vita (nelle aziende private, l'assicurazione è in parte sulle spalle del lavoratore, per le due simone era tutto sull'organizzazione), alloggio, trasporti e cibo. Sarò più chiaro: ai 2100 euro lordi di cui sopra, le due Simone aggiungevano, come bnefit, l'assicurazione (gratis), l'alloggio (gratis), i trapsorti (gratis), il cibo (gratis). Insomma a fine mese le due SImone si trovavano sul conto questi 1500 euro netti, senza che dovessero sostenere le altre spese che noi poveri comuni mortali sosteniamo (per intenderci se prendi 1000 euro netti al mese, poi togli l'affitto o il mutuo, il cibo e i trasporti e vedi cosa ti resta in mano).
Se sommiamo queste voci, io credo che, se non arriviamo a 8000 euro a testa, certo ci andiamo vicini.
E ora pasisamo al bilancio di Un Ponte per..., bilancio che, secondo Runrig, puzza alquanto.
Wffwttivamente concordo con Runrig. Nel bilancio sono presenti, per il 2003, "costi per il personale 35056 euro" e a me sembrano pochini. L'organizzazione "Un Ponte Per" è composta d aun buon numero di membri, impiegati spesso full time, quindi o sono tutti abbastanza richci da potersi evitare di lavorare oppure quella voce è estremamente ridotta, infatti se consideriamo i 2100 euro lordi delle due SImone, abbiamo: 2100*13 (il numero delle mensilità)= 27300 euro per ognuna delle due ragazze. Se sommiamo i due valori, superiamo, solo con le due SImone, quanto ascritto a bilancio da "Un ponte per".
Strano.
Se scorriamo tutti i progetti di UN Ponte Per (pubblicato nel loro sito), osserviamo che tutti i progetti hanno costi inferiori ai ricavi, ma quali ricavi, se sono volontari senza scopo di lucro?? A meno che non considerino ricavi, le donazioni private e le erogazioni dei Governi, ma non è possibile, perchè queste due voci non sono veri "ricavi", ma donaizoni appunto (e come tali sono chiamate nel bilancio dell'associazione). Ma forse si esprimono male, allora torniamo al bilancio vero: essendo redatto secondo norme definite ex legge, i termini e i significati sono quelli e stop. Dal bilancio, si evince che senza l'aiuto del governo, che contribuisce per il 65%, loro sarebbero già chiusi. Eppur enon mi tornano i conti delle spese per il personale. NOn ci posso fare nulla: vedo i lbilnacio e non trovo nessuna spiegazione.
Se qualcuno me la può fornire, scriva pure nei commenti.
-kurgan-
10-10-2004, 16:44
Originariamente inviato da von Clausewitz
perchè quali sarebbero le qualifiche che hanno, se non quelle che gli sono state attribuite dall'ONG stessa? :confused:
molto di più in italia per cosa?
mi sa che tu stai sognando
forse avrebbero dovuto accontentarsi di un lavoro più ordinario prendendo qualcosa di meno
non sto sognando, ho solo letto l'articolo che c'è nella pagina precedente ;)
Originariamente inviato da IpseDixit
Millecinquecento euro al mese sono tanti o pochi per lavorare in Iraq di questi tempi, dedicandosi ai poveri, ai malati e ai bambini? «Non sono stipendi paragonabili a quelli italiani per queste qualifiche. Non dimentichiamo che Simona Torretta è capo missione, e Simona Pari è stata a capo dei progetti. E comunque i nostri stipendi sono bassi nel panorama del volontariato. Reggiamo ancora l'urto della professionalizzazione, con una sistema misto che comporta ancora quote di volontariato puro» commenta Massimo Atzu.
anche il tuo articolo non dice niente di diverso, qualsiasi organizzazione no profit fa esattamente lo stesso.
von Clausewitz
10-10-2004, 17:02
Originariamente inviato da -kurgan-
non sto sognando, ho solo letto l'articolo che c'è nella pagina precedente ;)
anche il tuo articolo non dice niente di diverso, qualsiasi organizzazione no profit fa esattamente lo stesso.
forse ti sfugge il fatto che per diventare dei "capi missione" o dei "capi struttura" di qualcosa, bisogna prima di tutto guadagnarselo
il che non è affatto detto e scontato che ci sarebbero riuscite, sia in campo privato che pubblico (per il pubblico, c'è quel piccolo particolare che si chiama concorso)
naturalmente non c'è la controprova di niente, le due simone avrebbero potuto trovare in altri ambiti un lavoro migliore o un lavoro peggiore. ma non diamo per pacifico e scontato cose che assolutamente non lo sono ;) :)
ps il mio articolo invece lo hai letto?
-kurgan-
10-10-2004, 17:15
Originariamente inviato da von Clausewitz
il mio articolo invece lo hai letto?
si, ma non so che rispondere.. bisognerebbe intervistare ancora chi ha tirato fuori quelle cifre.
io non ci vedo tutto questo marcio, anzi.. rispetto all'onu direi che le cifre e gli sprechi sono molto piu' contenuti :D
la ragazza con cui stavo questa estate fa un lavoro piu' o meno simile, gira mezzo mondo nei paesi in via di sviluppo per insegnare o mettere in piedi strutture organizzative di vario tipo. E' un lavoro piuttosto complesso, nonostante le apparenze.. e come ogni lavoro viene pagato.
io non farei mai un lavoro simile, comporta parecchi rischi ed è molto stressante.. si vive molto del proprio tempo in posti dove i servizi che noi consideramo essenziali sono quasi inesistenti.
ominiverdi
10-10-2004, 17:29
Originariamente inviato da -kurgan-
per le qualifiche che hanno, avrebbero preso molto di piu' in italia.. sostenere che sono andate lì per soldi ha poco senso ;)
infatti non sostengo questo
solo una precisazione sul termine originario di volontario, secondo i dizionari. tutto li'
Originariamente inviato da sider
Anche fossero 8000 (e sono molti meno) voglio vedere chi , tra tutti gli "sparasentenze" del forum, avrebbero il coraggio di andare lì.
io infatti non ci penso nemmeno! ma non solo in Iraq, c'erano proposte per paesi tipo Iran o altre nazioni in Africa. col piffero che ci vado, anche con ottimi stipendi. ci tengo alla pelle io...
In ogni caso...
1) Non si sono mai autodefinite "volontarie" ma gli è stato appiccicato addosso dai media
2) E CHE PALLE !!!
Accidentona che belle fonti che vedo postate!
Mi aspettavo, onestamente, qualcosa di un po' più ufficiale da Von Clausewitz che non le supposizioni (onestamente, chiamarlo "articolo" :rolleyes: ) di un gruppo di forumisti come noi... se no, tanto valeva farcele in casa.
Volendo fare le pulci chiederei:
1) il compenso di 1500 euro è uno "stipendio" o un "compenso"? In quanto esistono molti volontari (ahimè) in COCOCOCOCO (mi sono lasciato prendere la mano)...
2) è veramente scandaloso poi che le Simone abbiano vitto, alloggio e trasporti gratuiti per stare in un paradiso come l'Iraq dove, come ci ricorda il nostro PresDelCons, "solo alcuni semafori non funzionano". Le immagino già scendere dalla loro suite imperial, dotata di tutti i comfort compresa aria condizionata e TV satellitare, prendere la limousine a noleggio e fare colazione all'Hilton prima di recarsi al lavoro... uno scandalo, davvero...
3) infine, se posso chiarire il dubbio del povero nonsocomesichiama, evidentemente a digiuno di volontariato, dovrebbe rendersi conto che "personale" per una ONG di cooperazione, sono solo le "poche" persone che restano in sede per coordinamento. Tutti gli altri, soprattutto i volontari in loco, sono "risorse" e sono, di necessità contabilizzati come "oggetti" o "valori" dei progetti.
Insomma, se proprio vi stanno sull'anima, per motivi che continuo a non capire, la Torretta e la Pari, denigratele perchè sono brutte o supponete abbiano l'alitosi, invece di andarvi ad arrampicare sugli specchi cercando di fargli per forza avere uno stipendio superiore a quello di un professore universitario...
Oppure, regalategli voi la differenza, sono sicuro che apprezzeranno.
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Originariamente inviato da lnessuno
che buffonata, la fonte è una email (fra l'altro spam), che in questi giorni gira su internet... è arrivata anche a me.
In passato te ne bevevi di molto più inverosimili.. ti ricordi quando ti davo dell'antiamericano perchè credevi ad ogni fregnaccia sull'11 Settembre?:p
Mi fa piacere che ti è passata la sete.:D
lnessuno
11-10-2004, 19:41
Originariamente inviato da SaMu
In passato te ne bevevi di molto più inverosimili.. ti ricordi quando ti davo dell'antiamericano perchè credevi ad ogni fregnaccia sull'11 Settembre?:p
Mi fa piacere che ti è passata la sete.:D
vedi samu, a me piace distinguere fra le stronzate e le cose che potrebbero avere una verità.
ad esempio, le fregnacce dell'11 settembre (tipo niente armi, dossier falsi, nessun collegamento saddam-ben lander) si sono dimostrate quasi tutte vere, questa si è dimostrata falsa :D
majin mixxi
11-10-2004, 19:46
Originariamente inviato da SaMu
In passato te ne bevevi di molto più inverosimili..
orca miseria da che pulpito
:D
Unit Dyad
11-10-2004, 21:50
Perché qualcuno non rende nota la reale busta paga di queste ragazze?
lnessuno
11-10-2004, 21:54
Originariamente inviato da Unit Dyad
Perché qualcuno non rende nota la reale busta paga di queste ragazze?
privacy, dati personali... chiamala come vuoi, ma è lo stesso motivo per cui io, anche se ne fossi in possesso, non potrei rendere nota la tua, di busta paga :p
Unit Dyad
11-10-2004, 22:02
Originariamente inviato da lnessuno
privacy, dati personali... chiamala come vuoi, ma è lo stesso motivo per cui io, anche se ne fossi in possesso, non potrei rendere nota la tua, di busta paga :p
Certe questioni non vengono meno quando si parla di personaggi pubblici?
lnessuno
11-10-2004, 22:14
Originariamente inviato da Unit Dyad
Certe questioni non vengono meno quando si parla di personaggi pubblici?
non credo, e cmq non sono personaggi pubblici.
Originariamente inviato da Proteus
Allora perchè quando parlano di queste persone vengono incensate come eroine e persone di una purezza ed umanità fuori dal comune mentre sono solo persone, io lo sostengo da sempre, che fanno il loro lavoro come lo fa qualsiasi altro lavoratore che può fregiarsi, pure lui, del titolo di volontario perchè al lavoro ci va volontariamente ?.
Ciao
P.S. Ribadisco che il rispetto per chi svolge un lavoro difficile e rischioso è dovuto ma vorrei capire poerchè chi svoilge lavori anche più pericolosi come, ad esempio, un minatore non gode dei medesimi tributi di rispetto e considerazione. Riguardo gli "8.000" forse si riferivano alla catena montuosa del Karakorum, uno stipendio di simili operatori, esclusi i soliti dipendenti dell'onu, non dovrebbe, per quanto è a mia conoscenza, superare i 3/4.000 euro e forse anche meno.
Due osservazioni che stimolate dal tuo intervento.
Innanzitutto non mi pare che queste persone vengano incensate come eroine, SOPRATTUTTO dai loro sostenitori. Alla fine gli articoli più smielati li ho visti su "La Stampa" e i TG che fino al giorno prima del loro rapimento neanche sapevano dell'esistenza di "Un Ponte Per".
Dipenderà dal fatto che siamo più "abituati" a considerare i volontari persone normali.
D'ALTRA PARTE ho visto veramente una volontà denigratoria e, senza mezzi termini DEMONIZZANTE, nei confronti di Simona Torretta e Simona Pari di cui, questo stesso thread, è l'ultimo prodotto, con la bufala degli 8000 euro, il cui scopo è EVIDENTEMENTE diffamatorio.
Io non so chi l'abbia messa in giro per primo, comunque deve avere i suoi bei problemi di coscienza.
Secondariamente, insisto, il termine "volontario" viene usato ormai da DECENNI per indicare personale che comunque ha una qualche forma di retribuzione che è però INSUFFICIENTE a colmare il divario tra il "compenso dovuto" (secondo parametri di rischio, orario e quant'altro) e il "compenso reale".
"Volontario" indica appunto che la persona, PER FORTE MOTIVAZIONE e DI SUA SPONTANEA VOLONTA' decide di "rimetterci" la differenza.
Onestamente, un operaio costretto a lavorare a meno di quanto dovuto solo per "tirare a campare", non può essere definito "volontario" e qui entrerebbe tutto un simpatico discorso sul mercato del lavoro che vi risparmierò...
(corollario: questo significa che, purtroppo, anche nel "volontariato" ci sono "volontari ben poco volontari" che lo fanno solo per la pagnotta, ma onestamente bisogna CONOSCERLI prima di poterlo capire).
Originariamente inviato da Proteus
La "giusta mercede" è fatto assai discutibile ed incerto assai dipendente dai punti di vista, se parametriamo i rischi certe categorie di lavoratori dovrebbero prendere veramente stipendi elevatissimi ma se ne parla solo per certi tipi di rischio. Se uno rischia rischia, poco importa il campo in cui lo fa.
Mi spiego meglio, esistono dei fattori OGGETTIVI (sanciti in diverse normative) per valutare il "valore" di un ora lavorata (elencandone alcuni: fatica, responsabilità, rischio, logoramento, qualifica richiesta).
E' indubbio (e anche poco giusto) che vi sono professioni in cui la corrispondenza tra "valore dovuto" e "valore retribuito" è falsata, addirittura indegna.
La differenza tra "volontario" e "non volontario" sta appunto nel fatto che il "volontario" rinuncia CONSAPEVOLMENTE E SENZA COERCIZIONE esplicita o implicita a questa differenza.
Esemplificando: il minatori del Sulcis talvolta scioperano o protestano per avere ciò che SAREBBE ORA gli venisse corrisposto. I volontari non hanno ragione di farlo e, nel momento in cui lo fanno, non possono più definirsi tali.
lunaticgate
12-10-2004, 11:53
Spero sia veritieri......almeno me lo auguro!
Leggete
Bilancio (http://www.unponteper.it/chisiamo/pagina.php?op=include&doc=bilancio#bil_prog)
IpseDixit
14-10-2004, 20:27
http://www.unponteper.it/liberatelapace/article.php?sid=1101#chi
Lucio Virzì
14-10-2004, 22:14
Merita di essere riportato.
E' ora di finirla con le stronzate, le catene di sant'antonio, et similia...
comunicato un ponte per... le risposte di un ponte per...
Pubblicato 11 10 2004 da paola
pubblichiamo le risposte alle domande e alle illazioni che sono circolate in questi giorni
QUANTO GUADAGNANO LE DUE SIMONE? QUANTO PAGA UN PONTE PER…?
CHI COMANDA IN UN PONTE PER…? CHI MA MANDATO LE SIMONE IN IRAQ?
CHI VI PAGA?
PERCHE' PER VOI LA LA GUERRA ESISTE SOLO QUANDO LA FANNO GLI AMERICANI?
PERCHE' NON PARLATE DEGLI ALTRI OSTAGGI O DEI MORTI IN IRAQ?
PERCHE' NON PRENDETE CHIARAMENTE POSIZIONE A FAVORE DEL RITIRO DELLE TRUPPE?
PERCHE' AVETE RINGRAZIATO IL GOVERNO?
PERCHE' NON AVETE RINGRAZIATO IL GOVERNO?
UN PONTE PER… RIPRENDERA' LE ATTIVITA' IN IRAQ? SIMONA E SIMONA TORNERANNO IN IRAQ?
E' VERO CHE VALERIA CASTELLANI E' STATA COORDINATRICE DI UN PROGETTO?
PAOLO SIMEONE HA LAVORATO CON UN PONTE PER…?
E' VERO CHE E' STATO PAGATO UN RISCATTO?
QUANTO GUADAGNANO LE DUE SIMONE? QUANTO PAGA UN PONTE PER…?
Rispondono i lavoratori di Un ponte per...
La convinta adesione alla associazione, ed il continuo impegno da parte di tutti nel tenere basse le spese di gestione, ha prodotto nella nostra associazione una politica retributiva singolare.
La regola generale è che viene pagato solo il lavoro che per richiesta di continuità, impegno, professionalità, non può essere svolto da un volontario.
Si guadagna il necessario per vivere, valorizzando con qualche piccolo aggiustamento i ruoli di maggiore responsabilità o disagio.
Tutte le retribuzioni di Un ponte per… hanno un unico riferimento salariale: il 3° livello del contratto commercio (1368,60 lordi mese per 40 ore settimanali). Un sistema che noi abbiamo chiamato retribuzione piatta.
La diversificazione salariale avviene attraverso la identificazione delle risorse disponibili (per mansione, figura o progetto) e cioè di quante ore di lavoro possono essere pagate per un certo lavoro.
Si va quindi dai part-time classicamente intesi (20 ore) ad un full time. La categoria di "lavoro straordinario" è sempre stata tradotta, prima di tutto da noi lavoratori di Un ponte per…, in volontariato senza alcuna retribuzione, come contributo per la difesa di quello spirito volontaristico all’origine della associazione.
Una stima a naso che facemmo lo scorso anno in fase di verifica organizzativa, su quanto del lavoro profuso dai dipendenti e dai volontari venisse pagato, dava il risultato approssimativo di un 20%. Questa stima non ha i crismi della scientificità soprattutto perché non abbiamo trovato metodi statistici certi per poter fare questa valutazione.
E’ presente da circa un anno tra di noi un "dibattito" sulla opportunità di inserire un riconoscimento della professionalità attraverso l’introduzione di livelli retributivi, come avviene per tutti i lavoratori.
Eccezioni a questa politica ci sono state nella selezione del personale tecnico e specializzato per contratti temporanei, per i quali la retribuzione è stata stabilita contrattandola individualmente con il lavoratore.
Altra eccezione, le retribuzioni del personale non inserito nell’organico dell’associazione ma assunto da Un ponte per… per divisione di incombenze in seguito ad accordi con altre associazioni per progetti in comune. In questo caso le regole contrattuali vengono mediate con quelle degli altri partner.
Quando in alcuni contratti a progetto le retribuzioni sono state più alte (quelle previste dai donors), il comportamento individuale di ognuno di noi è sempre stato quello della restituzione, con una sottoscrizione all’associazione, della parte in eccesso rispetto la paga "normale".
Il 7 settembre 2004 erano in forza ad Un ponte per…:
Personale locale per i progetti in Iraq
Retribuzione diversificata secondo mansioni e professionalità
Personale italiano espatriato.
Simona Torretta - capomissione
Simona Pari - capoprogetto
Full-time + 225 euro di indennità di disagio (in soldoni circa 1500 euro netti al mese comprensivi tredicesima e fine rapporto)
Personale in Italia
Domenico – direttore settore Cooperazione –40 ore sett. (50 ore di attività effettiva media)
Massimo – direttore Organizzativo – 20 ore (45 ore di attività effettiva media)
Adriana – amministrazione – 35 ore .(45 ore di attività effettiva media)
Paola – web mail lan – contratto 35 ore – (40 ore di attività effettiva media)
Emanuela – addetta stampa – 20 ore – (25 ore di attività effettiva media)
Marco – desk paese - 35 ore (45 ore di attività effettiva media)
Ileana – desk paese – 35 ore (40 ore di attività effettiva media)
Maria – desk paese – 30 ore (40 ore di attività effettiva media)
Stefania – desk paese – 20 ore (30 ore di attività effettiva media)
Lea – traduttrice – 6 ore (10 ore di attività effettiva media)
Personale temporaneo
Ornella – aggiornamento contenuti siti web
Paola - aggiornamento contenuti siti web
Personale volontario
Tutti gli altri, il presidente, il portavoce, i responsabili paese o settore, i volontari nelle missioni brevi, i volontari delle tante attività (circa 50 persone) sono, come li chiamiamo noi, volontari puri. E cioè senza nessuna retribuzione.
I lavoratori di Un ponte per…
CHI COMANDA IN UN PONTE PER…? CHI MA MANDATO LE SIMONE IN IRAQ?
Una delle carattestiche fondamentali dell’associazione è quella di legare i progetti di aiuto e cooperazione alle campagne di sensibilizzazione e iniziative culturali cercando di inserire il tutto in un quadro politico coerente al conseguimento degli scopi statutari.
Il risultato è una organizzazione amena, che a volte sembra una azienda e a volte un disordinato collettivo, in grado di rispondere alle esigenze di professionalità necessarie ai progetti e, nello stesso tempo, garantire autonomia e indipendenza al nostro agire.
Sopra di tutto è l’assemblea dei soci, che si svolge di norma 2 volte l’anno. E’ il momento in cui si "tirano le somme" e si fanno i "progetti per il futuro". L’assemblea dei soci delinea le linee politiche generali dell’associazione che saranno la base di lavoro annuale per tutta l’associazione.
A vigilare e guidare nelle scelte operative è il Comitato Nazionale che si riunisce circa ogni 2 mesi. E’ composto dal Presidente, da cinque volontari eletti in assemblea e dai rappresentanti dei Comitati locali.
Per tradurre tutto dalla teoria alla pratica ci sono le "aree paese" ed i "settori di intervento".
Nelle aree paese, che nelle loro riunioni coinvolgono tutte le persone impegnate nelle varie attività, vengono verificate le linee guida proposte, le politiche future, programmati gli interventi e i progetti, discusse le contraddizioni ecc.ecc.
Chi svolge materialmente il lavoro, si confronta e si coordina nei "settori di intervento". Questi coinvolgono tutti i gruppi di lavoro/progetto per ambiti di attività, in modo da rendere disponibili, a tutta l’associazione e indipendentemente dal paese di intervento, conoscenze ed esperienze acquisite.
Alla fine gli uffici. Questi, gli unici ad avere prevalenza di persone "pagate", servono a garantire gli aspetti gestionali e organizzativi della associazione, vitali per la sopravvivenza dell’associazione e di supporto quotidiano al lavoro dei volontari.
L’associazione è rappresentata politicamente e legalmente dal Presidente.
CHI VI PAGA?
Il bilancio dell’associazione è pubblico, quello del 2003 è consultabile sul nostro sito:
http://www.unponteper.it/chisiamo/pagina.php?op=include&doc=bilancio#comp_entr
Il 30% proviene da donazioni di privati, il 65% da finanziamenti pubblici. La media complessiva delle donazioni di privati degli anni precedenti è stata di circa il 50%.
Quello del 2003 è un bilancio "sbilanciato" dalla scelta di operare alcuni interventi di emergenza (potabilizzazione e distribuzione dell’acqua) col contributo rilevante dell’Ufficio per gli Aiuti Umanitari della Commissione Europea (ECHO).
Questa scelta è stata vissuta da noi come atto di responsabilità nei confronti della popolazione irachena.
Questo tipo di interventi hanno nella programmazione delle nostre attività carattere di eccezionalità.
Rimane da noi confermata la scelta condivisa con le tante associazioni del "Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell’Iraq" di non accedere ai fondi Italiani per la ricostruzione dell’Iraq.
Nel dettaglio i partner istituzionali nel 2003 sono stati:
Partner Internazionali: ECHO, UNHCR, UNICEF, UNESCO, Associazione Giapponese PARC, Fondazione Charlemagne, Organizzazione Quaccheri della Nuova Zelanda.
9 Regioni: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Trentino Alto Adige.
12 Province: Ancona, Bolzano, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Macerata, Napoli, Pesaro Urbino, Roma, Salerno, Trento.
28 Comuni: Cassano d’Adda, Casorezzo, Cava dei Tirreni, Cavriago, Chieri, Cinisello Balsamo, Comunità Alta Valsugana, Cossato, Druento, Firenze, Ferrara, Indago, Lodi, Livorno, Macerata, Melegnano, Orvieto, Pessano, Pianoro, Ravenna, Rho, Rogeno, Roma, Rovereto, Sondrio, Trento, Vimercate.
PERCHE’ PER VOI LA LA GUERRA ESISTE SOLO QUANDO LA FANNO GLI AMERICANI?
PERCHE’ NON PARLATE DEGLI ALTRI OSTAGGI O DEI MORTI IN IRAQ?
PERCHE’ NON PRENDETE CHIARAMENTE POSIZIONE A FAVORE DEL RITIRO DELLE TRUPPE?
PERCHE’ AVETE RINGRAZIATO IL GOVERNO?
PERCHE’ NON AVETE RINGRAZIATO IL GOVERNO?
Queste domande, ed altre simili hanno già risposta, in modo ampio e articolato in decine e decine di pagine, recenti e passate, interventi, articoli, documenti, schede, in gran parte disponibili telematicamete.
A chi ha sincero interesse facciamo invito a scorrerle su www.unponteper.it
Per gli altri qualsiasi nostra risposta sarebbe insufficiente.
UN PONTE PER… RIPRENDERA’ LE ATTIVITA’ IN IRAQ?
SIMONA E SIMONA TORNERANNO IN IRAQ?
Non abbandoneremo l’Iraq. In questa vicenda abbiamo contratto un debito di riconoscenza verso la popolazione irachena. Ma non manderemo nemmeno gente allo sbaraglio a rischiare la vita in una situazione ove la percezione del confine tra umanitario e militare è stata ormai cancellata. Non abbiamo mai amato gli eroi.
La situazione ci obbliga a ripensare le modalità del nostro lavoro. Ne stiamo discutendo.
E' VERO CHE VALERIA CASTELLANI E’ STATA COORDINATRICE DI UN PROGETTO?
PAOLO SIMEONE HA LAVORATO CON UN PONTE PER…?
No. Valeria Castellani, non è mai stata la coordinatrice di nessun progetto di Un Ponte per…
In partenza per Bassora per motivi privati, si era offerta di essere di aiuto in qualche modo. In seguito a questa offerta, ha collaborato (settembre e ottobre 2003), come "volontaria pura", in una ricerca conoscitiva sui produttori di datteri dell’area per lo sviluppo di un progetto a sostegno all’agricoltura locale (la Campagna Datteri di cui c’è documentazione sul nostro sito) e nella diffusione di un opuscolo per la prevenzione delle malattie gastrointestinali infantili. Per quanto riguarda Paolo Simeone non c’è stato nessun tipo di collaborazione, da volontario o dipendente che sia, con Un ponte per…
E’ VERO CHE E’ STATO PAGATO UN RISCATTO?
Qualunque debba essere la risposta a questa domanda, è stata posta al soggetto sbagliato: noi non abbiamo questa informazione. Da persone dotate di normale curiosità, come tutti del resto, anche noi ci siamo posti la domanda.
La nostra opinione, che vale quanto quella di ogni giornalista che si è misurato con questo quesito è che la versione, secondo cui non sia stato pagato alcun riscatto economico, è coerente con il modo in cui si è svolta tutta la vicenda.
Paracleto
15-10-2004, 09:17
65% dai finanziamenti pubblici?
e allora perchè si chiama "non governativa"?
Originariamente inviato da Paracleto
65% dai finanziamenti pubblici?
e allora perchè si chiama "non governativa"?
Oddio, dopo le disquisizioni su "volontario", spero non vorremo aprire un'altra frontiera della filologia.
Organizzazione Non Governativa, termine giuridicamente accettato e sancito per legge, significa che non agisce nell'ambito di regolamenti e "mission" interne ad un ente "governativo" o "istituzionale".
Non dipende, semplificando al limite, da linee ministeriali, per decidere cosa fare.
Dopo di che, lo Stato Italiano (e non solo, ma anche Unione Europea e ONU), riconoscendo alle ONG particolare utilità sociale emana dei "concorsi" per il finanziamento di progetti nei vari campi del sociale. Le ONG partecipano e vincono tali finanziamenti secondo una scala di merito.
Vorrei anche precisare che, NON SOLO l'Italia ormai da anni NON investe in questi bandi quanto promesso in sedi internazionali, NON SOLO sta diminuendo le quote, MA ANCHE deve pagare arretrati...
Originariamente inviato da Paracleto
65% dai finanziamenti pubblici?
e allora perchè si chiama "non governativa"?
Governativa vuol dire che prende i soldi e prende gli ordini dal governo.
Non governativa prende solo i soldi.
Originariamente inviato da SaMu
Governativa vuol dire che prende i soldi e prende gli ordini dal governo.
Non governativa prende solo i soldi.
questa è un po' cattiva e un po' parziale :p
Originariamente inviato da Bet
questa è un po' cattiva e un po' parziale :p
Ma no... è solo eccessivamente sintetica. Per la versione estesa potete sempre contare sul sottoscritto.
:yeah:
[se volete ho anche una "ultra-estesa", ad uso analgesico... :D]
Alessandro Bordin
15-10-2004, 10:37
Originariamente inviato da cerbert
[se volete ho anche una "ultra-estesa", ad uso analgesico... :D]
:eek:
Originariamente inviato da Bet
questa è un po' cattiva e un po' parziale :p
Mi sto allenando per sostituire Feltrino.:D
Originariamente inviato da SaMu
Governativa vuol dire che prende i soldi e prende gli ordini dal governo.
Non governativa prende solo i soldi.
Originariamente inviato da SaMu
Mi sto allenando per sostituire Feltrino.:D
Beh, allora devi ancora migliorare (recte: peggiorare) :D
Originariamente inviato da SaMu
Governativa vuol dire che prende i soldi e prende gli ordini dal governo.
Non governativa prende solo i soldi.
Oddio, mi sono accorto ora che questa definizione può essere agevolmente riciclata sostituendo "governativa" con "servizio pubblico" e "non governativa" con "servizio privatizzato".
:D :sofico: :D
Originariamente inviato da Bet
Beh, allora devi ancora migliorare (recte: peggiorare) :D
Sto facendo il possibile :p
lunaticgate
15-10-2004, 14:36
Non credo a chi dice che prendevano 8000€!
Non credo a quello che dice "Un ponte per...."
Non credo più a niente e a nessuno!
Credo solo in me stesso!
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