PDA

View Full Version : Giuliano Ferrara Reloaded


majin mixxi
08-10-2004, 17:26
Tratto da “L’arcitaliano Ferrara Giuliano – Biografia di un Macchiavelli contemporaneo” di Pino Nicotri, Kaos Edizioni





La psiche umana è spesso insondabile, figurarsi quella dei divi televisivi. È quindi arduo capire perché la star Giuliano Ferrara – eurodeputato craxiano, opinionista televisivo, nonché editorialista del più importante quotidiano italiano – decida di “spiegare il sesso” dal piccolo schermo.

L’unica risposta possibile è la caccia all’audience, la popolarità che non basta mai, il potere che ne deriva con annessi miliardi proporzionali, anche se lui la spiegherà invece così: «Dopo la stagione della guerra [del Golfo, nda] e un anno passato nella superesposizione politica, ho trovato gradevole, quasi opportuno, prendere un po’ di distanza dalla seriosità implacabile e ritrovare un sorriso».

L’idea della trasmissione sul sesso è di Carlo Freccero, direttore di Italia 1: «Un po’ in tutti i palinsesti televisivi dell’epoca sentivo circolare, anche se occultato, un unico problema che girava attorno alle camere da letto degli italiani: come scopiamo?».



È l’epoca della tv spazzatura, teorizzata proprio da Freccero e sposata senza riserve da Ferrara. «Giuliano ha abbracciato con entusiasmo la tv spazzatura», commenta la sua ex redattrice Adele Cambria, «perché soddisfaceva bene il suo cupio dissolvi, quel forte desiderio di autodistruzione che, provocato dal non accettarsi neanche un po’ fisicamente, lo porta ad abbracciare sempre le posizioni comunque estreme, eccessive fino a risultare, appunto, autodistruttive».

Il programma si chiama Lezioni d’amore, e a fianco del conduttore-eurodeputato ci sarà la sua signora Anselma Dell’Olio. «La trasmissione è fondata sul matrimonio di vari generi», spiega Giuliano, «giornalismo-spettacolo, giornalismo-inchiesta e talk show. Ci sarà anche il momento della fiction, con brevi filmati dove verranno illustrati i temi affrontati di volta in volta.

Scopo principale è quello di far raccontare alla gente comune storie vere di vita privata, insomma cosa si nasconde nella camera da letto. Tratteremo problemi di malessere e disagio sessuale, ma anche di felicità». E Anselma precisa: «Giuliano, che è più aggressivo e incisivo, condurrà realmente il programma. Io, come moglie più lenta e riflessiva, mi dedicherò allo scavo dei personaggi e delle storie».



Stando ai giornali, il nuovo programma si annuncia memorabile fin dalla prima puntata: «Verranno affrontati due casi. Il primo riguarda una coppia matura, dove la moglie insoddisfatta e il marito “distratto” da altre partner trovano alla fine una soluzione di compromesso. Il secondo, invece, ha per protagonisti due giovani sposi che, per risolvere il loro impaccio sessuale, intraprendono nell’intimità la via di una “dolce violenza”». Ma il programma tratterà anche temi considerati tabù, come l’omosessualità.

Lezioni d’amore esordisce il 22 gennaio 1992, su Italia 1, in prima serata. I videoconiugi Ferrara (definiti dal critico televisivo Beniamino Placido una versione riveduta e corretta di Arcibaldo e Petronilla) alle prese con problematiche sessuali hanno un impatto visivo grottesco: il più che pingue Giuliano e l’algida Anselma (peraltro a suo tempo bellissima) sono la negazione estetica di qualunque idea di sessualità o erotismo – è come se un programma culinario venisse condotto da due tipi con l’aspetto da anoressici.

Ma secondo l’Auditel, ben 4 milioni di spettatori restano incollati al video – un successone. La seconda puntata si annuncia ancora più eccitante: «Nel primo caso, una moglie non più marito-dipendente, con una sua crescente libertà interiore, abbandona un ménage deludente. Nel secondo, invece, una avvenente signora bene si concede brevi incontri anche con uomini più giovani di lei, senza per questo mettere in questione il rapporto stabile col marito».



Si sente, qui, l’impronta “femminista” della signora Ferrara, che infatti commenta: «È quello che hanno sempre fatto gli uomini: abbandonare il tetto coniugale, oppure trovare fuori casa soddisfazioni sessuali alternative. Ora finalmente lo fanno anche le donne... Perfino Giuliano, che pure è stato educato da una madre femminista, in certi momenti, quando litighiamo, tira fuori la frase fatidica: “I pantaloni qui li porto io!”. È evidente che si tratta di un problema irrisolto».

L’improbabile didattica sessuale dei coniugi Ferrara solleva subito qualche alzata di scudi moralistica. L’Ente dello spettacolo manda al Garante dell’editoria Giuseppe Santaniello una nota di protesta: «Con questa trasmissione si è toccato il fondo nello sfruttamento del privato, in particolare della tematica sessuale, a fini commerciali».

Protesta anche, con ben più peso, la Democrazia cristiana, attraverso un corsivo sul quotidiano del partito “Il Popolo”: «Queste Lezioni non inducono al retto uso della sessualità, ma incentivano apertamente la lussuria». Concetti che farebbero solo ridere, se non circolasse la voce di pressioni censorie sulla Fininvest da parte del Vaticano.

Ferrara fa l’indignato con una punta di ruffianeria: «Il programma può essere discusso e criticato, ma non è certo scandaloso. Se verrà processato, non sarà un processo alle immagini ma alla parola, dato che di immagini sessuali se ne vedono in tutti i canali e in tutti gli orari... Sono convinto che la critica non viene da tutta la Dc, perché una persona di grande civiltà come Forlani [alleato di Craxi, nda] non farebbe il censore neppure per motivi elettorali».

È chiaro che la Dc e la Chiesa pretendono la soppressione del programma: Berlusconi è pronto a ubbidire, e Ferrara a eseguire. Ma prima Giuliano – lui, alfiere della “tv libera” e fustigatore della censoria “tv di Stato” – deve almeno salvare le apparenze. Lo fa mettendo in scena un patetico balletto di ipocrisia.

La commedia comincia con il Garante che invita la Fininvest a spostare le Lezioni d’amore in seconda serata (alle 22,30 anziché alle 20,30); è solo un invito, ma la Fininvest lo prende come un ordine e annuncia lo spostamento di orario. Ferrara protesta, ma non con l’editore bensì col Garante, e fa finta di impuntarsi: piuttosto di cambiare orario, meglio la sospensione del programma. Che infatti non andrà più in onda.

Così la clamorosa censura decisa dalla Fininvest passa per essere una autonoma decisione del Ferrara indignato, vittima di un sopruso del Garante. La solita, straordinaria intelligenza (in questo caso un mix di Machiavelli, Malaparte e Pulcinella).



L’ex comunista Walter Veltroni, finto ingenuo, a proposito della fine ingloriosa del programma televisivo pseudoamoroso si domanda: «Perché un imprenditore libero come Berlusconi ha accettato di censurare la trasmissione?». Il prode Ferrara nega la censura berlusconiana, dice di avere deciso lui la fine del programma «piuttosto che accettare la patente di pornografo». E la consorte si affretta a confermare: «Noi non siamo affatto in polemica con l’editore, e chi mette in giro queste voci lo fa per attaccare Berlusconi».

Giovanni Raboni commenta: «Il Garante ha invitato l’editore a spostare di un paio di ore la messa in onda del programma, e il fatto che l’editore si sia affrettato a accogliere l’invito non trasforma l’invito in divieto... Che Ferrara ritenga più elegante o più conveniente proclamarsi solidale con l’editore, e dipingerlo come vittima – al pari di sé e di sua moglie – di una manovra censoria di sapore oscurantistico, è sotto vari aspetti comprensibile. Ma resta il fatto che a decidere lo spostamento del programma è stato Berlusconi, e a deciderne la sospensione è stato lui stesso, Ferrara. E non si erano mai visti prima dei “censurati” mettersi così docilmente il bavaglio con le proprie stesse mani».

Secondo il biografo Marco Barbieri, «di fronte all’aut aut imposto da Berlusconi, “o in seconda serata o niente”, Ferrara poteva impuntarsi e abbandonare la Fininvest o piegare il capo, perdendo la faccia ma non i suoi lauti emolumenti. Fece una terza cosa: presentò un certificato medico. La trasmissione non si fece per “indisposizione” del conduttore. Abilità da politico consumato».

jumpermax
08-10-2004, 17:32
È chiaro che la Dc e la Chiesa pretendono la soppressione del programma: Berlusconi è pronto a ubbidire, e Ferrara a eseguire. Ma prima Giuliano – lui, alfiere della “tv libera” e fustigatore della censoria “tv di Stato” – deve almeno salvare le apparenze. Lo fa mettendo in scena un patetico balletto di ipocrisia.

DC e Vaticano chiedono la soppressione del programma e il Berlusca sarebbe il censore? :confused:

majin mixxi
08-10-2004, 17:55
Originariamente inviato da jumpermax
DC e Vaticano chiedono la soppressione del programma e il Berlusca sarebbe il censore? :confused:


se ti chiedo di uccidere GPC (scelto a caso ndr) e tu lo fai,chi è l'assassino tra noi due?
:D

jumpermax
08-10-2004, 21:12
Originariamente inviato da majin mixxi
se ti chiedo di uccidere GPC (scelto a caso ndr) e tu lo fai,chi è l'assassino tra noi due?
:D
se mi punti una pistola alla tempia e minacci di farmi fuori se non lo faccio tu... :D

majin mixxi
14-10-2004, 20:38
Tratto da “L’arcitaliano Ferrara Giuliano”, di Pino Nicotri, Kaos Edizioni


Il Duemila di Ferrara si apre con una cafonata televisiva. Il 14 gennaio, nel salotto della trasmissione Rai “Porta a Porta”, fra gli ospiti che con il segretario Walter Veltroni commentano l'appena concluso congresso dei Ds, c'è la showgirl Alba Parietti, negli anni Settanta iscritta al Pci.

Collegato da Milano, Ferrara a un certo punto rimbecca Veltroni («Prima di dirmi che sono berlusconizzato sciacquati la bocca»), poi liquida la soubrette dicendo: «Non parlo di politica con la Parietti, che considero un contorno delizioso alla trasmissione. Fate venire qualcun altro».



Purtroppo per lui, la Parietti non è una donna remissiva: «Ferrara dice che con me di politica non vuole parlare, ma sono io che chiedo un altro interlocutore. Perché sarò anche una soubrette, ma di politica ho tutto il diritto di parlare, come se facessi l'idraulico o la mignotta: lavoro e pago le tasse. E poi lui ha cambiato casacca almeno tre volte, io mai... Oltreché arrogante, Ferrara è pure un ingenuone: dovrebbe ricordarsi quando tentò di ingaggiarmi per un programma sulle reti Fininvest, proprio mentre queste stavano creando Forza Italia, e infatti dissi no per ragioni politiche».

Lo screzio televisivo con la soubrette è solo una parentesi amena. Dalla poltrona di direttore de "Il Foglio", Ferrara presidia il Palazzo e tallona il potere con la manifesta ambizione di pilotare, condizionare, guidare, blandire e bistrattare i politici. Si concede anche qualche incursione nel giornalismo d'assalto: come quando, ai primi di giugno, alla vigilia del "Gay pride", pubblica l'outing dell'amico prete don Gianni Baget Bozzo, il quale ammette di essere preda di pulsioni omosessuali, e afferma: «Credo che l'omosessualità possa essere un fatto cristiano... L'omoerotismo casto non è incompatibile con la santità».
…………….



Poi capita che il filosofo Gianni Vattimo, in un saggio sui nessi fra politica ed etica, si soffermi sul cinismo e tiri in ballo Ferrara:

«Mi ha impressionato [tempo fa] una trasmissione televisiva in cui Giuliano Ferrara discuteva con un gruppo di giovani, sostenendo alla fine che i depistaggi, i compromessi, le vere e proprie menzogne che costellano la storia delle stragi impunite nel nostro Paese non devono scandalizzarci perché questo è anche (o soprattutto) la politica come arte del governo.

Imparare da Machiavelli, insomma, e non continuare a credersi, spesso ipocritamente, anime belle solo perché non ci siamo mai trovati a dover prendere decisioni di questo genere. Ferrara è comunque un esplicito sostenitore di questa concezione machiavellica della politica, di cui il giornalismo è una espressione spesso esemplare: politica come gioco di potere, e quindi anche come intrigo, e il giornalismo come scoop che svela retroscena e, sul piano dei commenti, coltiva un realistico disincanto nella visione della vita.


Non so fino a che punto anche persone che stanno su posizioni opposte, politicamente, a quelle di Ferrara, non condividano questo cinismo programmatico: che è conforme a tante simpatie "filosofiche" di certa sinistra già rivoluzionaria e ora delusa, dunque amante di Carl Schmitt e del suo "realismo".
……

Il prode Ferrara si mantiene in una posizione metafisica: non sta né di qua né di là, o per dire meglio sta da tutte e due le parti. Il tetragono comunista berlingueriano, il pasdaran craxiano, il gladiatore berlusconiano, al momento è diventato un ecumenico simil-democristiano.

Una posizione che confligge con la linea del radicalismo populistico e reazionario decisa dal Principe di Arcore per vincere le elezioni - ma Giuliano è talmente intelligente che può permettersi tutto.


Nel marzo 2001 "Il Foglio" pubblica un «appello contro la faziosità politica», firmato da esponenti del centrosinistra (più il solito Paolo Mieli), che afferma: «Siamo convinti che non sia in atto uno scontro tra civiltà e barbarie. L'attuale maggioranza di governo e la coalizione delle opposizioni hanno pieno e legittimo diritto di essere giudicate in modo maturo e meditato...

L'enfasi emotiva, lo smodato attacco personale e la trasformazione della campagna elettorale in un conflitto finale in difesa della democrazia in pericolo sono strumenti di un vecchio arsenale ideologico che ha già recato gravi danni al Paese e alla credibilità delle sue classi dirigenti, politiche, intellettuali».

Poi, ai primi di maggio, dopo un violento comizio berlusconiano nel collegio elettorale di Massimo D'Alema (Gallipoli, in provincia di Lecce), Ferrara bacchetta il Principe: «Ci sono cose del Berlusconi oratore che irritano i nostri nervi e francamente dispiacciono. Quando fra tutti gli argomenti possibili per attaccare D'Alema nel suo collegio sceglie quello basso leghista: mandiamolo a lavorare.


Suvvia, presidente, anche il nostro Bettino non ha mai lavorato, ha vissuto di politica, e tutto il suo lavoro per rompere il monopolio della tv di Stato e fondare un impero sulla libertà commerciale, senza la lungimirante politica di Craxi sarebbe stato seriamente danneggiato». A buon intenditor, poche parole.

Intervistato dal mensile gay "Babilonia", Giuliano discetta anche dei diritti della minoranza omosessuale. Prima ammette che i diritti delle persone omosessuali non incontrano il favore del centrodestra: «Umberto Bossi gioca la carta oscurantista in modo addirittura grottesco mettendo insieme i froci e gli extracomunitari...

In Alleanza nazionale è presente una forma di virilismo nostalgico... Quella [dei cattolici] del Ccd è tutta una roba strumentale, chiesastica, con il sapore di sagrestia». Poi afferma che è vero l'esatto contrario, perché in fondo «Bossi più che all'odio incita al pregiudizio, forse mi sbaglio ma non lo vedo pericoloso», e soprattutto «non dobbiamo dimenticare che nella Casa delle libertà c'è Berlusconi» - e tutti sanno che il Principe di Arcore è un vero paladino della gayezza...

Gemma
15-10-2004, 09:38
ferrara mi fa schifo.
leggendo il primo post, accostando la sua immagine alla sola parola "sesso" stavo avendo dei conati.

Credo che per lui una liposuzione equivarrebbe ad una lobotomia.

majin mixxi
25-10-2004, 20:50
Giuliano Ferrara per Il Foglio del 23 ottobre 2004


Dice Mancina sul matrimonio omosessuale:“Non mi entusiasma”. E aggiunge: “Tuttavia mi sto chiedendo quali sono gli argomenti che giustifichino il rifiuto, e non ne ho ancora trovati di buoni”. Conclude che il nichilismo non c’entra nulla, che il matrimonio omosessuale è l’inclusione “di un nuovo largo gruppo di persone” nel matrimonio, al punto da rafforzarlo come istituzione, e che in realtà c’è “ripugnanza” per certi schemi di vita ma questa “ripugnanza” non può essere base di scelte morali e legislative.




Dico io. Non ho alcuna ripugnanza per lo schema di vita omosessuale, per gli atti omosessuali. Ho conosciuto e praticato quel peccato come tanti altri hanno fatto, sarei per il ministro Tremaglia un ex comunista ex culattone (e semel abbas, sempre abbas – una volta prete, sempre prete), figuriamoci la ripugnanza. Se mi danno del frocio, rispondo come quell’amico di Buttafuoco: “Barone mi disse”.

Ripugnanza? Ma siamo matti? Va bene che l’Iliade l’ha riscritta Baricco, e che Patroclo è un personaggio satirico di Alto Gradimento (“Patrocloooooo…”), ma che si possa essere froci e guerrieri, froci e filosofi, froci e gangster, froci e persone perbene mi sembra un’ovvietà. Anzi, tengo sempre nella memoria quella frase attribuita a Giuseppe Ciarrapico (per non stare a citare Kavafis, che mi sembra citazione un po’ palloccolosa), una frase rivolta a gente del nord: “Quando voi stavate ancora sugli alberi, noi a Roma eravamo già froci”.




Dico solo che “peccato” è una definizione morale legittima della dottrina cattolica, e che Buttiglione ha sbagliato a fare la sua piccola abiura e a scrivere a Barroso che in politica certe parole non si usano e lui si rammarica per averla usata. Confermo, cara Mancina, e stavolta in polemica con Buttiglione: se si escluda dalla politica la parola peccato, che cosa resterebbe?

Il numero nichilista, appunto, un liberalismo privo di basi e di contraddizione, un orripilante conformismo. La politica è separata dalla morale, come diceva Machiavelli (un frocetto anche lui), ma nel senso che ha una sua specifica morale o antimorale, un suo specifico senso del peccato e della redenzione (sono concetti teologici secolarizzati, state tranquilli, non mi sto confessando).

Per il resto, è semplice. Il divorzio, citato dalla Mancina come uno di quei cambiamenti che non hanno distrutto la famiglia, solo eufemisticamente può essere definito un balsamo per la famiglia, secondo me; però è una possibilità legale che non abroga il matrimonio tra un uomo e una donna, si limita a scioglierlo e spesso con la giustificazione che se ne vuole combinare un altro.




Il matrimonio omosessuale di Zapatero, quello della completa equiparazione e della completa “igualdad” tra diritti eguali sessualmente indifferenziati, quello che cancella le parole discriminatorie di “marito” e “moglie” dal codice civile, per sostituirle con coniuge e coniuge, quello che autorizza la produzione legale di figli senza se e senza ma, e senza madre e padre, mi sembra un caso un po’ diverso.

Lo so, sono retrogado. Penso questo, sia della clonazione sia del matrimonio omosessuale alla Zapatero (sono invece favorevole alla proposta di unioni civili che offrano diritti senza abrogare il matrimonio come contratto che intercorre tra un uomo e una donna): abolire con una modifica del codice la società patrilineare e matrilineare tradizionale, senza averci riflettuto bene e in omaggio a una visione dei diritti indifferenziata, irrispettosa della differenza, è una colossale stronzata.

Anakin
25-10-2004, 21:02
Ferrara è un grande:)

Deckard
25-10-2004, 21:34
È l’epoca della tv spazzatura, teorizzata proprio da Freccero e sposata senza riserve da Ferrara. «Giuliano ha abbracciato con entusiasmo la tv spazzatura», commenta la sua ex redattrice Adele Cambria, «perché soddisfaceva bene il suo cupio dissolvi, quel forte desiderio di autodistruzione che, provocato dal non accettarsi neanche un po’ fisicamente, lo porta ad abbracciare sempre le posizioni comunque estreme, eccessive fino a risultare, appunto, autodistruttive».


Caspita, è forse la descrizione più tagliente di Ferrara che abbia mai letto. E' quella sensazine che ho su di lui, che ho sempre avuto sulla lingua ma che non riuscivo ad esprimere a parole.
Nell'uomo Ferrara c'è sicuramente un desiderio di mettersi in gioco fino a farsi odiare da tutti e dal contrario di tutti. che derivi dal fatto che non si accetta fisicamente non lo so, ma so che quella forza prorompente in lui è sempiternamente in atto.
E' una cosa incredibile, nelle sue vele è soffiato il vento della sovversione, per poi passare ad un liberalismo estremo ed ultimamente anche ad una difesa di posizioni ultraconservatrici. per poi spiazzare ancora una volta tutti con questa thrashata.........mah.

Bet
25-10-2004, 21:40
cavolo! le più grandi critiche che si riescono fare a Ferrara sono:
- è grasso!
- non si accetta (probabilmente perchè è grasso) per cui attua meccanismi di autodistruzione (l'analisi della psiche di Ferrara è la novità dunque)

:asd:

critiche nel merito pochine :eek:

majin mixxi
25-10-2004, 21:43
Originariamente inviato da Anakin
Ferrara è un grande:)

potevi anche finirla la frase
:D

Deckard
25-10-2004, 22:05
Originariamente inviato da Bet
cavolo! le più grandi critiche che si riescono fare a Ferrara sono:
- è grasso!
- non si accetta (probabilmente perchè è grasso) per cui attua meccanismi di autodistruzione (l'analisi della psiche di Ferrara è la novità dunque)

:asd:

critiche nel merito pochine :eek:

Perchè non ti esponi mai? Guardi sempre i post degli altri, commentandoli ora ironicamente, ora sarcasticamente, come colui che valuta senza essere valutato, attraverso un diaframma.....

Bet
25-10-2004, 22:30
Originariamente inviato da Deckard
Perchè non ti esponi mai? Guardi sempre i post degli altri, commentandoli ora ironicamente, ora sarcasticamente, come colui che valuta senza essere valutato, attraverso un diaframma.....

non è vero che non mi espongo mai, ma non è questione di esporsi, è questione di possibilità di dialogo, che è molto diverso :)

Deckard, sinceramente da te mi aspettavo valutazioni diverse a tal proposito: non prenderla come un offesa, anzi è proprio perchè ho letto con interesse altri tuoi interventi che dico questo.
Ti accorgi che di Ferrara i commenti più diffusi sono che è grasso? Ah, dimenticato, che è un voltagabbana?
Adesso qualcuno pretende di fare analisi del profondo osservandolo da un monitor?
Per tornare a cio' che chiedevi: cosa vuoi mai che posti con osservazioni del genere... molte volte tralascio, poche volte faccio la battutina.

jumpermax
26-10-2004, 01:32
Originariamente inviato da majin mixxi
Ho conosciuto e praticato quel peccato come tanti altri hanno fatto, sarei per il ministro Tremaglia un ex comunista ex culattone (e semel abbas, sempre abbas – una volta prete, sempre prete), figuriamoci la ripugnanza.
non so perchè ma l'idea un tantinello mi impressiona....
:D

Deckard
26-10-2004, 10:26
Originariamente inviato da Bet
non è vero che non mi espongo mai, ma non è questione di esporsi, è questione di possibilità di dialogo, che è molto diverso :)

Deckard, sinceramente da te mi aspettavo valutazioni diverse a tal proposito: non prenderla come un offesa, anzi è proprio perchè ho letto con interesse altri tuoi interventi che dico questo.
Ti accorgi che di Ferrara i commenti più diffusi sono che è grasso? Ah, dimenticato, che è un voltagabbana?
Adesso qualcuno pretende di fare analisi del profondo osservandolo da un monitor?
Per tornare a cio' che chiedevi: cosa vuoi mai che posti con osservazioni del genere... molte volte tralascio, poche volte faccio la battutina.

Ho un certo risentimento (esagerando, ma in realtà è un piccolo fastidio) nei tuoi confronti, perchè so che sei una persona intelligente e da te mi aspetto dei commenti in cui prendi una posizione, che leggo volentieri. E non dei post velatamente ironici (non solo in questo thread) in cui con fare canzonatorio non prendi posizione, ma ti limiti a guardare e ridacchiare. (es. Nelson dei Simpson- ahah).

Per quanto riguarda Ferrara anch'io sostengo che dire che è grasso non porta a niente e allo stesso tempo dire che è un voltagabbana non porta a niente...........

ma OBIETTIVAMENTE, come puoi definire una persona che cambia due o tre volte radicalmente pensiero nel corso di una vita? Un conto è limare e smussare certe posizioni, un conto è dimenticarsi totalmente chi sei e ripresentarti con una veste nuova ogni tot anni.
Con il solo alibi di essere un intellettuale e con la massima che lascia il tempo che trova "solo gli scemi non cambiano idea".....

Il problema qui è che la sua collaboratrice ha trovato una via interpretativa ottima (non condivido il presupposto che non si accetta fisicamente, non mi interessa - ma l'avevo già scritto in un altro post). Ha detto che cerca in ogni modo di provocare fino ad arrivare all'autodistruzione. Autodistruzione del proprio passato del proprie ideee, un continuo fuoco purificatore e catartico con cui chiudere i conti con il passato. Può essere anche una scelta intelligente, ma per me Ferrara è due cose:
a) un provocatore, e i provocatori per me lasciano il tempo che trovano
b)un mangiapane a tradimento, scegliendo di volta in volta da che parte stare (una sorta di Bruno Vespa che legge qualche libro in più)

jumpermax
26-10-2004, 10:31
Originariamente inviato da Deckard
Ho un certo risentimento (esagerando, ma in realtà è un piccolo fastidio) nei tuoi confronti, perchè so che sei una persona intelligente e da te mi aspetto dei commenti in cui prendi una posizione, che leggo volentieri. E non dei post velatamente ironici (non solo in questo thread) in cui con fare canzonatorio non prendi posizione, ma ti limiti a guardare e ridacchiare. (es. Nelson dei Simpson- ahah).

Per quanto riguarda Ferrara anch'io sostengo che dire che è grasso non porta a niente e allo stesso tempo dire che è un voltagabbana non porta a niente...........

ma OBIETTIVAMENTE, come puoi definire una persona che cambia due o tre volte radicalmente pensiero nel corso di una vita? Un conto è limare e smussare certe posizioni, un conto è dimenticarsi totalmente chi sei e ripresentarti con una veste nuova ogni tot anni.
Con il solo alibi di essere un intellettuale e con la massima che lascia il tempo che trova "solo gli scemi non cambiano idea".....

Il problema qui è che la sua collaboratrice ha trovato una via interpretativa ottima (non condivido il presupposto che non si accetta fisicamente, non mi interessa - ma l'avevo già scritto in un altro post). Ha detto che cerca in ogni modo di provocare fino ad arrivare all'autodistruzione. Autodistruzione del proprio passato del proprie ideee, un continuo fuoco purificatore e catartico con cui chiudere i conti con il passato. Può essere anche una scelta intelligente, ma per me Ferrara è due cose:
a) un provocatore, e i provocatori per me lasciano il tempo che trovano
b)un mangiapane a tradimento, scegliendo di volta in volta da che parte stare (una sorta di Bruno Vespa che legge qualche libro in più)

guarda che a parte aver lasciato il pci ormai 22 anni fa altri cambiamenti epocali non ne ha fatti. Era Craxiano prima ed è Berlusconiano adesso e le 2 cose non sono certo in contraddizione.

Bet
26-10-2004, 11:44
Opinione personale: moltissimi non perdonano a Ferrara il cambiamento. Ancor meno gli sono perdonate le spiegazioni al suo cambiamento.
Cmq siamo sempre lì: le sue critiche oltre agli aspetti che ho già evidenziato sono legati al suo cambiamento (voltagabbana appunto).
Sinceramente non ricordo molte critiche ai contenuti.

silversurfer
26-10-2004, 18:11
La cosa che gli avversari non perdonano a Ferrara è la sua intelligenza!

il problema non sono le sue opinioni, che si possono condividere o meno come quelle di chiunque, ma il peso :p che si è saputo conquistare nel panorama giornalistico e politico italiano

io non sempre condivido le sue idee, ma riconosco che il foglio è il miglior quotidiano in circolazione e otto e mezzo è la migliore trasmissione televisiva di approfondimento

Paracleto
26-10-2004, 23:21
Originariamente inviato da Deckard come puoi definire una persona che cambia due o tre volte radicalmente pensiero nel corso di una vita?

intelligente

Bet
27-10-2004, 07:45
Originariamente inviato da silversurfer
La cosa che gli avversari non perdonano a Ferrara è la sua intelligenza!

il problema non sono le sue opinioni, che si possono condividere o meno come quelle di chiunque, ma il peso :p che si è saputo conquistare nel panorama giornalistico e politico italiano

io non sempre condivido le sue idee, ma riconosco che il foglio è il miglior quotidiano in circolazione e otto e mezzo è la migliore trasmissione televisiva di approfondimento

Guarda, alla fine credo che siano più le cose che non condivido che qulle sui cui sono d'accordo con Ferrara; pero' lo trovo molto interessante e ora che ha diminuito la sua aggressività lo seguo più volentieri, sono molti i suoi spunti interessanti.
La cosa che faccio fatica a capire è perchè venga a mancare anche solo la curiosità verso un approccio alla realtà diverso dal proprio. Ma credo che tra un po' assisteremo all'allestimento di una nuova vetrina dedicata a "Giuliano Ferrara Revolution" :D

jumpermax
27-10-2004, 08:56
Originariamente inviato da Bet
Guarda, alla fine credo che siano più le cose che non condivido che qulle sui cui sono d'accordo con Ferrara; pero' lo trovo molto interessante e ora che ha diminuito la sua aggressività lo seguo più volentieri, sono molti i suoi spunti interessanti.
La cosa che faccio fatica a capire è perchè venga a mancare anche solo la curiosità verso un approccio alla realtà diverso dal proprio. Ma credo che tra un po' assisteremo all'allestimento di una nuova vetrina dedicata a "Giuliano Ferrara Revolution" :D
si anche io su molti punti sono ben lontano dal Ferrara pensiero, ma è uno dei pochi che fa giornalismo di opinione e di idee prima che sui fatti. In nessun altro quotidiano bioetica, società e filosofia politica trovano tanto spazio. Le sue trasmissioni su 8 e mezzo sono sempre meno da teatrino e sempre più da analisi politica: pochissimi politici, molti esperti, praticamente in ogni trasmissione c'è un libro che fa da spunto alla discussione. Non c'è niente di analogo nel panorama televisivo italiano...