Adric
07-10-2004, 13:15
Approvato il "corridoio tirrenico" non la linea C del metrò romano che resta ferma al palo
Una “grande opera” per la mobilità regionale ha ottenuto il via libera del Cipe. Non è la linea C del metrò romano, che resta ancora al palo con il blocco delle gare d’appalto, ma il “Corridoio tirrenico- sud”: una lingua d’asfalto lunga 130 chilometri che collega la Roma-Fiumicino a Formia, correndo parallelamente alla Pontina. Automobili e camion al posto di treni e pendolari. L’intervento, fortemente criticato, sia nel metodo che nel merito, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, si presenta come un gioiello di “mobilità insostenibile” che privilegia il trasporto su gomma in barba alle raccomandazioni dell’Unione Europea, ribadite con la direttiva 884/2004. Il “Corridoio tirrenico sud”, invece, oltre al danno ambientale, sembra non considerare i possibili interscambi con il trasporto pubblico. In particolare con la tratta ferroviaria Roma-Formia che, grazie all’Alta velocità, tornerà al servizio dei pendolari del Lazio e della mobilità regionale. “Non servirà nemmeno a togliere traffico dalla Pontina - osserva Simone Ombuen, vicepresidente dell’Inu Lazio - visto che il pedaggio spingerà molti sulla vecchia e pericolosa strada”. Ma c’è di più: il Cipe ha approvato solo una parte del progetto, tagliando quella più importante, ovvero la tratta Terracina-Formia. “Nonostante il sì del Cipe mi sembra un’opera difficilmente realizzabile Perché i privati coinvolti nel project financing dovranno rifarsi i conti” - aggiunge Ombuen. Esiste invece un progetto già finanziato per l’adeguamento della Pontina che costituirebbe la soluzione più semplice, compatibile con l’ambiente e comunque necessaria”. La Fiumicino-Formia, oltre ad essere un “sistema chiuso”, incapace di dialogare con il territorio e gli altri sistemi di trasporto, costituirebbe anche una barriera agli interventi previsti per la mobilità privata e collettiva dal nuovo Piano regolatore di Roma varato dal Comune.Il tracciato del “Corridoio tirrenico sud” e quello del raccordo autostradale-ferroviario ipotizzato dal Campidoglio tra la Roma-Fiumicino e la Pontina, appaiono incompatibili. Sarebbe, quindi, estremamente difficile realizzare la “gronda” riservata al trasporto merci su ferro, che alleggerirebbe il traffico pesante sulle strade che circondano la città. Per il trasporto pubblico, invece, verrebbe messa in discussione la realizzazione dello scambio tra le linee ferroviarie di Trenitalia provenienti dalla Toscana e la stazione Vitinia della Roma-Lido. Dal punto di vista ecologico, infine, c’è da sottolineare come il tracciato della nuova autostrada, tagli in due il parco regionale di Decima Malafede e attraversi la piana alluvionale del Tevere, nei pressi di Casal Bernocchi. Una zona ritenuta delicatissima dal punto di vista ambientale. (metrebus.it)
:nono: :rolleyes:
Una “grande opera” per la mobilità regionale ha ottenuto il via libera del Cipe. Non è la linea C del metrò romano, che resta ancora al palo con il blocco delle gare d’appalto, ma il “Corridoio tirrenico- sud”: una lingua d’asfalto lunga 130 chilometri che collega la Roma-Fiumicino a Formia, correndo parallelamente alla Pontina. Automobili e camion al posto di treni e pendolari. L’intervento, fortemente criticato, sia nel metodo che nel merito, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, si presenta come un gioiello di “mobilità insostenibile” che privilegia il trasporto su gomma in barba alle raccomandazioni dell’Unione Europea, ribadite con la direttiva 884/2004. Il “Corridoio tirrenico sud”, invece, oltre al danno ambientale, sembra non considerare i possibili interscambi con il trasporto pubblico. In particolare con la tratta ferroviaria Roma-Formia che, grazie all’Alta velocità, tornerà al servizio dei pendolari del Lazio e della mobilità regionale. “Non servirà nemmeno a togliere traffico dalla Pontina - osserva Simone Ombuen, vicepresidente dell’Inu Lazio - visto che il pedaggio spingerà molti sulla vecchia e pericolosa strada”. Ma c’è di più: il Cipe ha approvato solo una parte del progetto, tagliando quella più importante, ovvero la tratta Terracina-Formia. “Nonostante il sì del Cipe mi sembra un’opera difficilmente realizzabile Perché i privati coinvolti nel project financing dovranno rifarsi i conti” - aggiunge Ombuen. Esiste invece un progetto già finanziato per l’adeguamento della Pontina che costituirebbe la soluzione più semplice, compatibile con l’ambiente e comunque necessaria”. La Fiumicino-Formia, oltre ad essere un “sistema chiuso”, incapace di dialogare con il territorio e gli altri sistemi di trasporto, costituirebbe anche una barriera agli interventi previsti per la mobilità privata e collettiva dal nuovo Piano regolatore di Roma varato dal Comune.Il tracciato del “Corridoio tirrenico sud” e quello del raccordo autostradale-ferroviario ipotizzato dal Campidoglio tra la Roma-Fiumicino e la Pontina, appaiono incompatibili. Sarebbe, quindi, estremamente difficile realizzare la “gronda” riservata al trasporto merci su ferro, che alleggerirebbe il traffico pesante sulle strade che circondano la città. Per il trasporto pubblico, invece, verrebbe messa in discussione la realizzazione dello scambio tra le linee ferroviarie di Trenitalia provenienti dalla Toscana e la stazione Vitinia della Roma-Lido. Dal punto di vista ecologico, infine, c’è da sottolineare come il tracciato della nuova autostrada, tagli in due il parco regionale di Decima Malafede e attraversi la piana alluvionale del Tevere, nei pressi di Casal Bernocchi. Una zona ritenuta delicatissima dal punto di vista ambientale. (metrebus.it)
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