alex10
01-10-2004, 15:09
Un’ordinanza del Tribunale del riesame di Bolzano, emessa dal giudice Edoardo Mori, è destinata a fare giurisprudenza: legittimo modificare la Playstation. In pratica in Italia chi produce non può vietare che si faccia un uso delle proprie macchine diverso da quello principale (ordinanza 31 dicembre 2003). L'ordinanza determina l'illegittimità dei molti sequestri decisi dalla Procura della Repubblica di Bolzano ed operati dalla Guardia di Finanza nel corso di una vasta operazione che in alcune province ha riguardato le Playstation Sony 2 modificate mediante l'uso di chip reperibili in commercio. Modificare un chip della famosa consolle, pratica assai diffusa, nel nostro paese è perfettamente legale. La storia nasce da una iniziativa internazionale della Sony secondo cui è illegale rimuovere le protezioni che impediscono la lettura di giochi non originali o provenienti da mercati geografici diversi da quello di riferimento (Europa, Asia, America e Australia sono le quattro aree qui contemplate).
In sostanza la Sony mette in vendita delle macchine limitate in modo che esse possano essere utilizzate solo per gli usi ad essa graditi. Lo schema di protezione dei giochi della Playstation è diviso in due parti: una serve ad impedire la duplicazione dei CD con i comuni masterizzatori (ci sono una serie di codici di controllo nei CD originali che i masterizzatori interpretano come errori e li correggono: la Playstation non trovandoli “rifiuta” i CD); la seconda protezione è per evitare l'importazione dall'estero dei giochi (ci sono i soliti codici di controllo che rendono compatibile le consolle di una determinata nazione solo con i CD prodotti nello stesso paese). Di fronte a tali limitazioni della macchina, i tecnici hanno creato un semplicissimo chip, MOD chip del costo di pochi euro, che bypassa le protezioni rendendo leggibili su tutte le consolle i CD di qualsiasi paese, sia masterizzati che ufficiali. Il chip ripristina tutte le funzioni della macchina la quale diventa idonea a leggere supporti originali provenienti da altri mercati, a leggere copie di questi supporti, a leggere giochi creati da produttori indipendenti o dallo stesso proprietario della macchina, a funzionare, con alcuni ulteriori accessori, come un computer vero e proprio.
Spiega il giudice Mori: "Sarebbe un po' come se la FIAT vendesse un'auto con il divieto di uso per extracomunitari e per strade extraurbane". Secondo Mori modificare il chip per rimuove alcune limitazioni alla console è del tutto legittimo in quanto la legge a cui si è appellata Sony, quella sul diritto d'autore, non può impedire a chi acquista un bene a "goderne nel modo più ampio ed esclusivo". Come a dire, dunque, che se la macchina viene arbitrariamente "frenata" è legittimo giocarci sopra per consentirle di esprimere il suo meglio. Da questo si deduce che il venditore della Playstation non può vietare le modifiche alla macchina per consentirne l’utilizzo per scopi diversi da quelli graditi al venditore, con la conseguenza che la commercializzazione di Playstation con modifica del chip originale non costituisce reato. Interviene anche il professore Giovanni Ziccardi della Facoltà di Legge all'Università di Milano "Il tribunale di Bolzano ha stabilito che la legge non si può applicare in quanto lo scopo principale dei chip modificati non è quello di infrangere
le misure di protezione del copyright e nemmeno di piratare materiale coperto da copyright bensì quello di combattere le pratiche monopolistiche della Sony e di permettere ai consumatori di esercitare in toto i loro diritti come utilizzare dischi importati, creare copie di back up e permettere l'utilizzo di dischi perfettamente legali ma non autorizzati".
A livello internazionale il problema della Playstation modificata è stato affrontato con vari risultati, dipendenti ovviamente dalle singole legislazioni interessate. In Australia, dopo una prima decisione favorevole, auspicata e sostenuta direttamente dall’autorità per la libera concorrenza che accusava la Sony di sottrarre agli australiani i vantaggi della globalizzazione, il 23-7-2003 la Corte Suprema ha stabilito che vi è una violazione del diritto d’autore; analoga decisione è stata pronunziata in Inghilterra (però sono state applicate norme più restrittive di quelle europee). In Germania per ora i chip di modifica sono considerati legali (come in Italia!).
In sostanza la Sony mette in vendita delle macchine limitate in modo che esse possano essere utilizzate solo per gli usi ad essa graditi. Lo schema di protezione dei giochi della Playstation è diviso in due parti: una serve ad impedire la duplicazione dei CD con i comuni masterizzatori (ci sono una serie di codici di controllo nei CD originali che i masterizzatori interpretano come errori e li correggono: la Playstation non trovandoli “rifiuta” i CD); la seconda protezione è per evitare l'importazione dall'estero dei giochi (ci sono i soliti codici di controllo che rendono compatibile le consolle di una determinata nazione solo con i CD prodotti nello stesso paese). Di fronte a tali limitazioni della macchina, i tecnici hanno creato un semplicissimo chip, MOD chip del costo di pochi euro, che bypassa le protezioni rendendo leggibili su tutte le consolle i CD di qualsiasi paese, sia masterizzati che ufficiali. Il chip ripristina tutte le funzioni della macchina la quale diventa idonea a leggere supporti originali provenienti da altri mercati, a leggere copie di questi supporti, a leggere giochi creati da produttori indipendenti o dallo stesso proprietario della macchina, a funzionare, con alcuni ulteriori accessori, come un computer vero e proprio.
Spiega il giudice Mori: "Sarebbe un po' come se la FIAT vendesse un'auto con il divieto di uso per extracomunitari e per strade extraurbane". Secondo Mori modificare il chip per rimuove alcune limitazioni alla console è del tutto legittimo in quanto la legge a cui si è appellata Sony, quella sul diritto d'autore, non può impedire a chi acquista un bene a "goderne nel modo più ampio ed esclusivo". Come a dire, dunque, che se la macchina viene arbitrariamente "frenata" è legittimo giocarci sopra per consentirle di esprimere il suo meglio. Da questo si deduce che il venditore della Playstation non può vietare le modifiche alla macchina per consentirne l’utilizzo per scopi diversi da quelli graditi al venditore, con la conseguenza che la commercializzazione di Playstation con modifica del chip originale non costituisce reato. Interviene anche il professore Giovanni Ziccardi della Facoltà di Legge all'Università di Milano "Il tribunale di Bolzano ha stabilito che la legge non si può applicare in quanto lo scopo principale dei chip modificati non è quello di infrangere
le misure di protezione del copyright e nemmeno di piratare materiale coperto da copyright bensì quello di combattere le pratiche monopolistiche della Sony e di permettere ai consumatori di esercitare in toto i loro diritti come utilizzare dischi importati, creare copie di back up e permettere l'utilizzo di dischi perfettamente legali ma non autorizzati".
A livello internazionale il problema della Playstation modificata è stato affrontato con vari risultati, dipendenti ovviamente dalle singole legislazioni interessate. In Australia, dopo una prima decisione favorevole, auspicata e sostenuta direttamente dall’autorità per la libera concorrenza che accusava la Sony di sottrarre agli australiani i vantaggi della globalizzazione, il 23-7-2003 la Corte Suprema ha stabilito che vi è una violazione del diritto d’autore; analoga decisione è stata pronunziata in Inghilterra (però sono state applicate norme più restrittive di quelle europee). In Germania per ora i chip di modifica sono considerati legali (come in Italia!).