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View Full Version : scienza ed occultismo...


jumpermax
21-09-2004, 02:15
Articolo interessante ed inquietante... sono sempre più convinto che questa non sia più l'epoca dei lumi... persa la fede in dio e la fiducia nella scienza mi sembra che molti non sappiano più dove cercare le risposte...


http://www.radicali.it/view.php?id=7667
30 luglio 2004

di Il Calibano
Stolto chi nel castel fatato, scosse / dal sonno antico col predetto bacio / e principessa e cavalieri e fanti. (V. Imbriani, Merope IV).

I sogni e i segni erano importanti, decidevano guerre, persecuzioni, stragi, destini di uomini e città. Ma i sogni e i segni sono sibillini, enigmatici, equivoci, oscuri, fuorvianti, depistanti, illusori come le parole della Pizia a Delfi, come la domanda della Sfinge, come gli exit-poll o i consigli degli agenti di borsa. Nella Roma antica la divinazione era un servizio pubblico offerto, nonostante le proteste dei paleoleghisti, dallo Stato. Gli indovini appartenevano a collegi sacerdotali, il senato controllava i Libri sibillini e le pratiche degli aruspici. In Grecia, l'arte divinatoria era molto simile all’attuale carriera politica: passava di padre in figlio, per questo motivo la leggenda li raggruppò in famiglie, i Melampodidi (Melampo, Anfiarao, Anfiloco), dei Bacidi, dei Giamidi, dei discendenti di Tiresia (Manto, Mopso), o in gruppi legati a un ciclo epico (Eleno, Cassandra, Calcante). Per divinare occorre trovare dei segni: chi cerca trova, e chi trova divina e profetizza. Si divinava un po’ su tutto, e i segni si cercavano nel volo degli uccelli e dal loro numero e canto, nelle viscere degli animali, negli astri, nell'acqua, nel fuoco, nel fumo, nel fulmine o particolari comportamenti di taluni animali. Il non plus ultra delle divinazioni era rappresentato dalla epatoscopia ovvero l’osservazione del fegato dei montoni, una pratica amatissima dagli indovini etruschi…un po’ meno dai montoni. L’evergreen erano la chiromanzia e le sorti, disposizione di pezzi di legno gettati a caso su una tavola contrassegnata. I Druidi usavano predire il futuro lanciando dei bastoncini di faggio (Buchstaben) con incise le rune, e Buchstaben è il nome dato alle odierne lettere dell’alfabeto. Sogni e segni, chiavi di lettura per interpretare un mondo incomprensibile, una realtà deludente, un futuro angosciante. L’angoscia del divenire, la fragilità e la precarietà dell’-essere- incardinati tra il cardo di un sogno e il decumano di un segno da cui trarre predizioni e suggerimenti per alleviare l’ansia. L’ansia, disse qualcuno, è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo. E se i nostri lontani antenati affidavano il loro incerto avanzare agli indovini, noi, illuministi irredenti allattati dalla balia del disincanto dubbioso e svezzati dal razionalismo scettico, procediamo sicuri affidando il nostro incedere a carburanti come gli ansiolitici e ad additivi come gli antidepressivi. Sogni e segni, segni e sogni. Per sognare bisogna dormire: -O sonno, dolce sonno, / tenera nutrice di natura, come ti ho spaventato, / che più non vuoi appesantire le mie palpebre / e affondare i miei sensi nell'oblio?- (Shakespeare, Enrico IV, Parte seconda). È questa la nostra maledizione! Ma, non potendo invocare, come il re shakespeariano, il figlio della Notte e del Sonno, Morfeo, invochiamo i moderni surrogati del dio che –han seggio- non sull’Olimpo ma sugli scaffali delle farmacie. Déi disponibili in compresse, capsule, pasticche, gocce…idoli policromi che vegliano su di noi dall’altare del comodino: Reliberan, Seren Vita, Madar Notte, Aliseum, Ansiolin, Tranquirit, Felison, Valdorm, Valsera, Trepidan, Oniria, Quazium, Ansere. A ciascuno il suo dio, a ciascuno il suo sogno. Sogni e segni. Gli unici –segni- che ci sconvolgono sono quelli che una mano ignota traccia sulla carrozzeria della nostra auto nuova, gli altri e ben più inquietanti segni ci lasciano indifferenti. Crollano le Dolomiti? Le cavallette ci invadono? Le zanzare ci perseguitano? I piccioni ci imbrattano? I temporali imperversano o la siccità incombe? Ebbene, invece di rivolgerci a Calcante o Tiresia, invece di interpellare la Sibilla di Cuma o l’oracolo di Apollo, ascoltiamo i vaticini di geologi, zoologi, ornitologi, meteorologi. Ifigenia con noi non corre rischi…siamo civili!

Civili? Sì, però solo q.b. Infatti…sembra che -Vanno dal mago almeno una volta l'anno 12 milioni di italiani: donne 60%, uomini 40%, laureati 30%, diplomati 40%, altri 30%. Il 22% degli italiani, oltre 10 milioni, crede, in tutto o in parte, nella magia, cartomanzia e spiritismo. Il 6,5% degli intervistati conosce persone che hanno risolto i problemi con la magia, con l’aiuto di maghi e cartomanti. Tra i quesiti più gettonati con successo ci sono quelli di cuore, salute e lavoro. Nessuno ammette di aver risolto quelli economici-. Chi, al contrario, i problemi economici li ha risolti sono i maghi, ciarlatani, guaritori che creano una dipendenza pari a quella dal gioco d'azzardo, e si intreccia spesso con l'usura. Lo denuncia Telefono Antiplagio. I raggiri sono sempre di più nell'ambito della salute, anche se soldi e problemi d'amore mantengono un'attrattiva elevata. Il truffato medio è donna, 47 anni, di cultura medio bassa, in gravi difficoltà familiari e psicologiche. Telefono antiplagio ha ricevuto 1000 segnalazioni di truffe nel 2003 e segnala 22 mila operatori dell'occulto in Italia. Lo scrittore W. S. Maugham, nel suo libro “Il Mago”, paragona la vita al gioco della roulette in cui gli occultisti puntano sempre sullo zero, mentre le persone –normali- puntano sul rosso o il nero, di conseguenza le previsioni dell’occultista si avverano di rado, ma quando si avverano fanno strabiliare. In realtà, restando nella metafora del gioco, gli occultisti tengono il banco e a perdere sono sempre i giocatori. I giocatori si ostinano a perdere perché le risposte della scienza sono algide, impersonali e umanamente parziali, incomplete, fallibili. Paghiamo per sapere se saremo amati, se saremo felici, se saremo ricchi, se saremo famosi, se se se…vogliamo conoscere il futuro perchè il presente ci sta stretto, come un paio di scarpe nuove, e la teleonomia ci proietta in avanti. Dovremmo, per dirla con Kafka, lasciar dormire il futuro come merita perché, se si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato.


Il Calibano

Negadrive
21-09-2004, 03:13
Riguardo alla perdita di fiducia nella scienza, lo stesso l'articolo citato dice che "il truffato medio" è di "cultura medio bassa, in gravi difficoltà familiari e psicologiche". Poi è chiaro che la scienza non ha subito risposte pronte, perché non se le inventa, deve fare ricerca e, per ogni risposta che trova, nascono altre dieci domande. La scienza non dà certezze, né verità assolute, ma lavora prudentemente su ipotesi e teorie, che possono essere ragionevolmente certe, ma sempre migliorabili.
Chi ha bisogno di sicurezze e risposte e soluzioni che al momento la scienza ancora non offre, tende a guardare altrove. E' un bisogno, com'è quello di una dimensione spirituale/mistica. Chi non trova aiuto nella scienza e non crede in ciò che professa la chiesa cattolica (e non vi trova rifugio), cerca altrove, in altre religioni o evadendo/rifugiandosi in soluzioni più "facili". La mente umana ama molto ingannare se stessa.

Quello che fa davvero storcere il naso (come minimo), più di queste povere persone, sono coloro che approfittano vigliaccamente di loro, per giunta rovinandole del tutto.