tatrat4d
20-09-2004, 17:04
http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/esteri/iraq33/graziasaddam/graziasaddam.html
Lo rivela il premier Allawi in un'intervista a un quotidiano arabo
"L'ex rais è convinto che finirà come quando governava lui"
Saddam Hussein chiede la grazia
"E' depresso e teme la condanna"
"Non saremo vendicativi, avrà un processo equo"
IL CAIRO - Il leader crudele che non ebbe pietà dei suoi oppositori politici e sfidò gli Stati Uniti, adesso chiede la grazia. Saddam Hussein, "depresso" ed "esaurito" dopo mesi di prigionia, ha inviato una domanda di grazia al presidente del governo provvisorio iracheno, Iyad Allawi. Lo ha raccontato lo stesso premier in un'intervista al quotidiano arabo Al Ayat: "L'ex raìs e i suoi collaboratori non sono i mostri di cui parlano talvolta i mass media - ha dichiarato -, e Saddam mi ha trasmesso un messaggio verbale, tramite un ministro del governo, chiedendomi la grazia e dicendo che ciò sarebbe nell'interesse generale".
Non è stato solo l'ex dittatore a chiedere clemenza. Allawi racconta di aver ricevuto diversi messaggi analoghi, che intercedevano per Saddam, da parte di Barsan el-Takriti, un suo parente, e di altri ancora. Sullo stato generale dell'ex dittatore, Allawi ha detto che l'ex capo dell'Iraq "è crollato e depresso". "Durante il trasferimento verso la stanza degli interrogatori - ha raccontato Allawi - Saddam tremava in maniera sorprendente perchè pensava che le cose sarebbero andate come quando lui era al potere e che dunque lo avrebbero portato dal boia. Non si è tranquillizzato fin quando non ha visto i giudici e i giornalisti".
Secondo Allawi, l'ex leader iracheno "è sprofondato in una cupa depressione quando ha saputo che sono stato nominato primo ministro. E' convinto che lo uccideremo. Noi però in questa vicenda non agiremo con spirito vendicativo, ma secondo la logica di uno Stato che ha il diritto di giudicare colui che ha commesso crimini contro il suo popolo".
Il premier ha infine affermato di non aver ancora incontrato Saddam nella sua prigione e che lo vedrà alla fine del processo, per "evitare qualsiasi condizionamento su un giudizio che vogliamo sia equo e conforme alle esigenze giuridiche".
(20 settembre 2004)
Lo rivela il premier Allawi in un'intervista a un quotidiano arabo
"L'ex rais è convinto che finirà come quando governava lui"
Saddam Hussein chiede la grazia
"E' depresso e teme la condanna"
"Non saremo vendicativi, avrà un processo equo"
IL CAIRO - Il leader crudele che non ebbe pietà dei suoi oppositori politici e sfidò gli Stati Uniti, adesso chiede la grazia. Saddam Hussein, "depresso" ed "esaurito" dopo mesi di prigionia, ha inviato una domanda di grazia al presidente del governo provvisorio iracheno, Iyad Allawi. Lo ha raccontato lo stesso premier in un'intervista al quotidiano arabo Al Ayat: "L'ex raìs e i suoi collaboratori non sono i mostri di cui parlano talvolta i mass media - ha dichiarato -, e Saddam mi ha trasmesso un messaggio verbale, tramite un ministro del governo, chiedendomi la grazia e dicendo che ciò sarebbe nell'interesse generale".
Non è stato solo l'ex dittatore a chiedere clemenza. Allawi racconta di aver ricevuto diversi messaggi analoghi, che intercedevano per Saddam, da parte di Barsan el-Takriti, un suo parente, e di altri ancora. Sullo stato generale dell'ex dittatore, Allawi ha detto che l'ex capo dell'Iraq "è crollato e depresso". "Durante il trasferimento verso la stanza degli interrogatori - ha raccontato Allawi - Saddam tremava in maniera sorprendente perchè pensava che le cose sarebbero andate come quando lui era al potere e che dunque lo avrebbero portato dal boia. Non si è tranquillizzato fin quando non ha visto i giudici e i giornalisti".
Secondo Allawi, l'ex leader iracheno "è sprofondato in una cupa depressione quando ha saputo che sono stato nominato primo ministro. E' convinto che lo uccideremo. Noi però in questa vicenda non agiremo con spirito vendicativo, ma secondo la logica di uno Stato che ha il diritto di giudicare colui che ha commesso crimini contro il suo popolo".
Il premier ha infine affermato di non aver ancora incontrato Saddam nella sua prigione e che lo vedrà alla fine del processo, per "evitare qualsiasi condizionamento su un giudizio che vogliamo sia equo e conforme alle esigenze giuridiche".
(20 settembre 2004)