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View Full Version : Interessi Petroliferi USA vs Russia


dimitry
18-09-2004, 16:54
Il Caucaso torna a far parlare di sé a seguito del duplice attentato aereo avvenuto ai danni di due apparecchi delle aviolinee russe e al sequestro mostre di Beslan dove alcune decine di guerriglieri ceceni hanno preso in ostaggio bambini e genitori di un complesso scolastico della città della Repubblica autonoma dell'Ossezia del nord appartenente alla Federazione Russa. La guerra in Cecenia sembra essere diventata permanente e a pagarne le spese sono sempre di più le popolazioni civili della Federazione Russa e della stessa repubblica secessionista ormai pesantemente martirizzata. Lo scontro ceceno, però, non è l'unica guerra in corso nella tormentata penisola ponte tra l'Europa e l'Asia. In Georgia il neo presidente Mikheil Saakashvili, dopo aver piegato la repubblica secessionista dell'Adzaria, posta tra la Georgia e la Turchia, ha iniziato le manovre di attacco all'Ossezia del Sud la cui popolazione è etnicamente e culturalmente la stessa del nord, ma il cui territorio è situato all'interno della Georgia. L'Ossezia del Sud è indipendente de facto dal 1993 quando emerse vittoriosa dalla breve guerra di secessione contro Tblisi all'indomani dello scioglimento dell'URSS. Tale secessione venne appoggiata dai Russi che, grazie ai movimenti indipendentisti in Ossezia, Abkhazia e Adzaria poterono rientrare nella repubblica caucasica diventata indipendente in funzione di peace-keepers, costruendo basi militari sul suo territorio in zone non controllate da Tblisi. La cacciata del Presidente Shevardnadze avvenuta a dicembre del 2003 con l'appoggio degli Stati Uniti è stato il primo segnale del palesarsi di un progetto nazionalista georgiano per recuperare i territori perduti nel 1991-93. Tale progetto viene posto in essere oggi grazie all'appoggio esplicito degli USA che contano alcune centinaia di militari sul campo, ufficialmente in funzione antiterrorista, ma in pratica con quella di addestratori dell'esercito della repubblica caucasica.
L'appoggio di Washington non nasce da spiccate propensioni americane a favorire la Georgia nella sua disputa territoriale con osseti ed abkhazi, ma dalla volontà di isolare in modo drastico Mosca dal trasporto degli idrocarburi del Mar Caspio verso l'Europa. Il nuovo presidente georgiano, infatti, si è impegnato alla costruzione dell'oleodotto Baku-Ceyan che dovrebbe portare il petrolio del Caspio dall'Azerbaigian al porto turco attraversando il territorio di Tblisi, mettendo così fuori gioco la linea di trasporto verso il porto russo di Novorossijsk sul Mar Nero. Inoltre, questo secondo oleodotto passa all'interno della Cecenia. Diventa così chiaro perché il conflitto in Cecenia ha un'importanza strategica nei rapporti Usa-Russia e perché Washington si stia mobilitando per consentire ai georgiani di piegare due piccole repubbliche ribelli e per espellere le basi e le truppe russe dalla repubblica caucasica. La costruzione di un oleodotto completamente controllato dalla Georgia nel momento in cui l'oleodotto concorrente è a continuo rischio di sabotaggio da parte della guerriglia cecena comporterebbe l'esclusiva USA nel controllo delle risorse petrolifere del Caspio meridionale, l'isolamento della Russia verso l'Europa e il completamento dell'accerchiamento dell'Iran.
All'interno di questo quadro deve essere posta la mobilitazione progressiva di decine di migliaia di soldati della Georgia ai confini dell'Ossezia e il rinnovato appoggio di Tblisi alla guerriglia cecena. Saakashvili spera di scatenare una guerra di breve durata che pieghi gli osseti, ne provochi la fuga verso il territorio russo e gli consenta di annettersi il territorio ribelle. Gli osseti da parte loro sanno, in caso di sconfitta di doversi aspettare una feroce pulizia etnica che "georgizzi" il loro paese e si preparano a una guerra di resistenza che probabilmente assumerà tratti di una ferocia inimmaginabile, dal momento che nessuno degli osseti si è dimenticato i 20.000 morti (quasi tutti civili) subiti da questa popolazione nel corso della guerra di secessione dalla Georgia.
I russi dal canto loro sanno che la loro cacciata dalle basi ossete ed abkhaze vorrebbe dire l'emarginazione di Mosca da qualsiasi gioco caucasico e il diffondersi della ribellione all'interno delle molte repubbliche autonome della Federazione. Anche Mosca, quindi, non abbandonerà la mano se non a seguito di un conflitto catastrofico che potrebbe portare alla dissoluzione della stessa Russia in un insieme di staterelli oligarchici gestiti da locali feudatari di Washington.
La questione dell'oleodotto è quella attorno alla quale si è venuto a costruire il conflitto che più di ogni altro sta portando Russia e USA sulla strada del confronto armato, sia pure per interposto esercito. Inoltre Ossezia ed Abkhazia, in quanto stati de facto ma non riconosciuti sono da sempre basi perfette per il contrabbando, il traffico d'armi, di droga e di uomini, totalmente controllati dalla mafia russa e dai suoi molti appoggi all'interno del Kremlino e dell'Armata Russa; una ragione in più per la quale Mosca non può permettersi di abbandonare le due repubbliche caucasiche secessioniste.

Chi soffia sul fuoco: padri e padrini dell'indipendentismo ceceno

L'assalto alla scuola di Beslan e la successiva carneficina attuata dalla guerriglia cecena tra gli ostaggi (bambini, maestre e qualche genitore) in seguito all'attacco all'edificio condotto dalle forze speciali russe con il consueto mix di ferocia ed incapacità al quale hanno abituato il mondo negli ultimi anni si inserisce in questa partita come un episodio della stessa guerra che devasta il Caucaso dalla fine dell'URSS ad adesso. È vero, infatti, come ricordano molti commentatori sui media occidentali che la guerra coloniale russa in Cecenia è iniziata nella prima metà dell'Ottocento quando l'espansionismo russo toccò le terre del Caucaso meridionale e non è mai davvero finita, ma è altrettanto vero che la nuova fiammata indipendentista iniziata con la dichiarazione d'indipendenza del 1991 e con la successiva guerra voluta e persa da Eltsin nel biennio 1994-96, ha sponsor e padrini in parte coincidenti con quelli che oggi sponsorizzano la ventata nazionalista ed aggressiva georgiana. Il moderno indipendentismo ceceno nasce laico e guidato da ex ufficiali dell'esercito sovietico decisi ad approfittare dello sfascio russo seguito ai convulsi giorni dell'Autunno del 1991 per affermare l'indipendenza di un territorio che avrebbe potuto contare sulla rendita del transito petrolifero per garantirsi una certa prosperità. Gli anni successivi vedono la progressiva emarginazione della leadership laica e la sua sostituzione con una religiosa a base wahabita, il cui finanziamento veniva effettuato in primo luogo dalla monarchia saudita desiderosa di estendere la propria influenza politica su tutti i territori a maggioranza islamica, tramite l'esportazione della versione reazionaria ed oscurantista della religione musulmana, nata in Arabia nel corso del XVIII secolo ed adottata dalla dinastia dei Saud, allora re beduini del Neged in perenne conflitto con gli altri regni della penisola arabica e con gli Sceriffi della Mecca appartenenti alla dinastia Hascemita (quella per intendersi che tuttora esprime il Re di Giordania).
Accanto al wahabismo saudita opera all'islamizzazione dell'indipendentismo ceceno e alla sua trasformazione in una guerriglia feroce, capace di utilizzare l'attentato suicida come la strage di ostaggi, la guerra aperta come l'infiltrazione nel territorio russo, anche una delle principali compagnie petrolifere mondiali: la Chevron-Texaco, la cui consigliera per l'area caucasica, responsabile per le politiche locali, è una signora che tutto il mondo ha imparato a conoscere negli ultimi quattro anni: Condoleeza Rice, l'attuale ministro per la Sicurezza nazionale dell'amministrazione Bush.
La presenza di volontari wahabiti della più diversa estrazione nazionale (arabi, algerini, egiziani, afgani, bengalesi.) tra i guerriglieri ceceni indica, inoltre, che il reclutamento degli effettivi delle formazioni wahabite cecene avveniva fin dalla prima metà degli anni Novanta a cura dell'ISI, il famigerato servizio segreto pakistano inventore e sostenitore del regime talebano afgano e delle organizzazioni politiche e militari wahabita e deobandiste (un'altra scuola islamica a forte orientamento reazionario nata nel XIX secolo nell'India musulmana). Insomma, come in Afganistan, la sinergia tra petroldollari ed ideologia religiosa saudita, logistica ed addestramento pakistani e supervisione geopolitica e geoeconomica a cura dell'intreccio tra dirigenza economica e politica a stelle e strisce. L'interesse della multinazionale americana nello sviluppo della guerriglia cecena è chiaro: mettere fuori gioco la concorrenza europea ed asiatica nel trasporto del greggio del Mar Caspio e tagliare le gambe al monopolio russo. Questi obiettivi vengono perseguiti con una politica di sostegno sempre più marcato alle oligarchie che governano in modo autocratico gli stati asiatici creati dalla disintegrazione dell'URSS, in primis l'Azerbaigian che possiede i giacimenti maggiormente sviluppati, e al contempo con una spinta aggressiva tendente a sabotare le linee di trasporto del greggio costruite al tempo dell'Unione Sovietica che, invariabilmente, passano tutte all'interno della Russia. Da questo punto di vista l'insurrezione della Cecenia, sul cui territorio passa la condotta che porta a Novorossijsk, il porto russo sul Mar Nero specializzato nell'esportazione petrolifera, viene colta come un'occasione unica per il perseguimento dell'obiettivo di inglobamento del controllo del petrolio. Le amministrazioni americane, dal canto loro, hanno continuato a perseguire una politica volta ad impedire che la Russia potesse ripresentarsi come potenza autonoma dagli Stati Uniti, capace di continuare la tradizione sovietica di contrapposizione alla potenza americana, e a costruire le condizioni per le quali l'immenso paese potesse diventare una buona occasione per la speculazione finanziaria internazionale a guida USA.
D'altro canto in questa politica hanno trovato l'interessata collaborazione all'interno del paese di una nuova classe di ex funzionari del Partito Comunista riciclatisi grazie alla loro posizione fra i capitalisti della "nuova Russia", distruttivi dal punto di vista dello sviluppo produttivo ma estremamente abili nel fare profitti nel campo finanziario. Sono loro che hanno gonfiato al massimo la bolla della finanza russa esplosa poi nel 1998 travolgendo il risparmio nazionale del paese ma salvaguardando le immense fortune che questa classe di capitalisti senza imprenditoria avevano accumulato negli anni precedenti.
La guerra in Cecenia è sempre stata un buon affare per questa neo classe dominante; a prescindere dai profitti realizzati con il contrabbando e il commercio delle armi con il "nemico", in questi anni la guerriglia cecena è stata soprattutto un ottimo pretesto per indirizzare il malcontento della popolazione verso un obiettivo esterno e per decidere i destini politici della Russia del XXI secolo; Eltsin e la sua banda vengono definitivamente sacrificati grazie a una strana offensiva della guerriglia a suon di bombe a Mosca ed occupazione di ospedali in Daghestan (azioni, guarda caso, condotte dall'incredibile capo guerrigliero Basayev, concorrente del Presidente ceceno in esilio Maskhadov, responsabile anche del rapimento carneficina di Beslan) nel 1999, mentre Putin viene presentato alla nazione come il futuro Presidente grazie all'offensiva che porta alla rioccupazione del martoriato paese caucasico e che tuttora non ha trovato la sua conclusione. Oggi non si può che sospettare che la stessa classe di grandi capitalisti finanziari, proprietari di tutte le risorse strategiche del paese, sia interessata a contrastare il tentativo del gruppo dirigente riunito attorno a Putin di costruire un capitalismo nazionale nel paese, sviluppando la propria base produttiva e rafforzando i propri legami commerciali e politici con i paesi europei e, necessariamente, esautorando questa classe di oligarchi legata a doppio filo al capitale finanziario americano e alla svendita delle materie prime del paese.
La facilità con la quale i guerriglieri ceceni sono riusciti a far saltare in aria due aviogetti, a far scoppiare due ordigni nella metropolitana di Mosca e, infine, ad assaltare la scuola osseta, rimandano alla presenza di sicure complicità all'interno del paese oltre che ai suoi vulnerabili confini con la Georgia con la quale, come abbiamo visto, è in corso una vera e propria guerra sul procinto di diventare calda con sullo sfondo l'appoggio statunitense a Tblisi.
Dietro alle tragedie russe di questi giorni si configura un'alleanza spuria tra gli interessi strategici americani, quelli economici delle multinazionali petrolifere USA, quelli del nazionalismo georgiano e del fondamentalismo wahabita a guida saudita e quelli dell'oligarchia finanziaria russa. L'obiettivo di questa alleanza oggi è quello di dimostrare che l'amministrazione Putin non è in grado di difendere la Russia e di suscitare un clima che ne permetta la sostituzione con un'altra più morbidamente incline ad assecondare gli interessi interni ed esteri legati alla finanza internazionale.
L'assalto criminale con il quale le forze di sicurezza russe hanno chiuso la vicenda del sequestro di Beslan, con il corollario di centinaia di morti tra bambini ed adulti rinchiusi nella scuola osseta rimanda alla necessità per il gruppo dirigente putiniano di mostrarsi deciso e feroce nei confronti della guerriglia cecena per ottenere l'obiettivo di impadronirsi realmente della Russia, defenestrandone i padroni finanziari che continuano a muovere i fili fondamentali del potere nell'immenso paese eurasiatico.
La posta in gioco è enorme e le conseguenze della vittoria di uno o dell'altro dei due contendenti sono tali che i massacri della popolazione civile, carne da macello e massa di manovra per gli interessi contrastanti dei contendenti in campo, sono destinati a continuare e ad approfondirsi, tanto più adesso quando, dopo il massacro di Beslan, l'ultimo dei tabù comunemente accettati dall'umanità, quello del rispetto della vita dei bambini, è stato definitivamente violato tanto dalla guerriglia che dalle forze di sicurezza russe in diretta televisiva mondiale.





Francamente non mi convince molto la sbrigativa analisi storico-politica
dell’intervento “Le due culture di potere” di Aldo Reggiani
Certo, da un General Manager ci si aspetta logicamente un’opinione
liberale e liberista, e su Nexus giustamente c’è spazio per tutte le idee.

Che l’Italia abbia perso molti treni negli ultimi 40 anni, a causa del fatto
che è governata da una classe politica di malfattori, mafiosi, nepotisti,
tangentisti e lobbisti (in una parola neo-coloniale), incapaci di vedere al
di là del proprio naso è giusto ribadirlo. Che questa sia l’eredità della
cultura borbonica-mediterranea, lo dubito fortemente rimembrando, così a
spanne, che le “Polis” della Magna Grecia erano in Sicilia e che all’epoca
dell’unificazione era il Regno dei Borboni a detenere il primato nella
penisola dal punto di vista del benessere e della produttività dei
cittadini. Se proprio vogliamo trovare una causa storica del fatto che
l’Italia è il paese della burocrazia e della malversazione, va cercata, se
mai, nella sua origine savoiarda. E considerato che i regnanti piemontesi
erano imparentati con i francesi (illuministi e iniziatori della moderna
democrazia parlamentare) e che dal secondo dopoguerra siamo diventati
colonia degli Usa, sembra proprio che l’Italia rappresenti un vero
fallimento della strategia di imporre “con le buone o con le cattive” una
mentalità democratica ateniese-anglo-americana.

Il modello della Polis ateniese, comunque, può esistere solo se si esercita
la democrazia diretta, con assemblee pubbliche alle quali la cittadinanza è
chiamata a partecipare. Che la municipalità di Seattle sia un esempio di
democrazia partecipativa migliore dei nostri comuni è molto probabile. Che
il merito di ciò risieda nella sua fondazione anglosassone, non è detto,
altrimenti non si spiegherebbe perché gli USA siano una pessima democrazia
rappresentativa (con il primato di astensionismo tra i paesi
industrializzati) che si preoccupa di imbarcarsi in guerre autolesioniste e
contrarie alla volontà popolare, fatte ad hoc per occupare pozzi di petrolio
che potrebbero essere resi obsoleti dall’applicazione su vasta scala del
Dual-Bus che tanto piacque ai cittadini di Seattle.

Quindi c’è anche un problema di scala. Alle dimensioni della nazione
l’esercizio della democrazia si limita al rito delle elezioni periodiche,
attraverso cui vengono legittimati al potere dei personaggi scelti dalle
oligarchie, che andranno a fare un mestiere oscuro e lontano dal controllo
puntuale dei loro elettori, che dovranno subire le conseguenze delle
decisioni veramente importanti, prese da eminenze grigie, su cui nemmeno i
politici hanno il controllo. La “Democrazia” altro non è che il potere
dell’oligarchia, gestito attraverso una serie di procedure che fanno
sembrare che i cittadini siano parte in causa (un modo per “metterlo nel
culo alla gente con il loro consenso” - leggasi “Sudditi” di M.Fini). E
naturalmente gli USA sono il non plus-ultra dell’ipocrisia di questo potere
democratico, basta vedere la composizione dell’attuale entourage della Casa
Bianca: tutta gente che sta sul libro paga di aziende che curano interessi
ben precisi e non certo quelli dei cittadini.

E’ giusto poi non ammazzare i piccoli imprenditori, ma spero che per
liberalizzare l’impresa e gli incentivi ai neo-imprenditori che aprono
un’attività non sia per forza necessario distruggere il Welfare come ha
fatto la Tatcher negli anni ’80 (molti in UK ringraziano ancora oggi). Tra
la via “burocratica” e la via del “Laissez-faire” totale ci sarà una terza
via?

E anche la distinzione generalizzata tra ex-colonie borboniche ed ex-colonie
anglofone, secondo me non regge affatto. USA, Canada e Australia non sono
ex-colonie; sono luoghi in cui l’uomo bianco europeo è andato ad abitare
stabilmente, prendendo il posto di chi vi abitava prima. Quindi non è che la
cultura “democratica” ha attecchito meglio che negli altri luoghi,
semplicemente in quei luoghi l’Europa si è replicata, sterminando
preventivamente coloro che occupavano spazio “improduttivamente” (pellirossa
e Inuit nordamericani, aborigeni australiani). Mostrando quindi il vero
volto razzista che sottende la democrazia “neo-ateniese” moderna (in questo
aspetto somigliante a quella dell’antica Grecia, a cui accedevano i pochi, i
cittadini liberi, e da cui era esclusa la massa degli schiavi).
Dove invece gli autoctoni sono rimasti la maggioranza etnica della
popolazione, governati dalla classe dirigente europea (Africa, est asiatico)
oppure dove i colonizzatori si sono mescolati con gli indigeni (tipicamente
nei domini spagnoli e portoghesi in Sudamerica), lì abbiamo il Terzo Mondo.

Additare l’India come esempio di paese dallo sviluppo economico molto alto e
partecipazione dei cittadini molto intensa, lo trovo fuori luogo (al
contrario si tratta del migliore esempio di catastrofe umanitaria che il
colonialismo inglese sia riuscito a compiere in una civiltà estremamente
popolosa).
E anche infierire sul Brasile e l’Argentina (e il Cile?) mi pare scortese.
Se questi saltano da una dittatura all’altra è colpa della cultura
post-spagnola? O non è forse colpa dei loro invadenti vicini di casa?
L’America Latina è il continente ex-colonia che più di tutti ha cercato
nella partecipazione dal basso le motivazioni per costruire dei governi
indipendenti, i quali, quelle poche volte che sono arrivati al potere sono
stati scalzati con il decisivo aiuto di forze esterne che hanno rimesso le
cose a posto. I guerriglieri della CIA o i ricatti del FMI, si sono
prodigati per affermare in Sudamerica tutto fuorché la democrazia della
Magna Charta.

In ultima analisi volendo generalizzare - scorrettamente - il destino delle
ex-colonie nel mondo, a me viene da distinguere i paesi abitati da autoctoni
e meticci da quelli abitati da bianchi e autoctoni ma governati sempre e
comunque dall’elite WASP.
I rivolgimenti dell’ultimo secolo, per esempio, hanno permesso all’India e
al Sudafrica di passare dal secondo gruppo al primo, non certo in virtù di
una mentalità inculcata dalla democrazia nordeuropea, ma a forza di calci in
culo e grazie a congiunture internazionali favorevoli. E ci vorranno molti
decenni per risolvere i secolari problemi di quei paesi.
La sola eccezione a questo panorama risulta il Giappone, peculiare mix di
democrazia moderna, efficiente e autoritaria, popolato e governato da
autoctoni, che vivono da un secolo secondo la ricetta del modello
occidentale (importata volenti o nolenti).
L’unica massima che possiamo quindi evincere dalla storia è che la cultura
di potere mercantile-capitalista è risultata vincente. Questa impostazione
ha prodotto, nei paesi dei padroni, la democrazia; nei paesi degli schiavi,
la servitù e l’instabilità sociale.

jumpermax
18-09-2004, 17:02
Ormai non mi stupisco nemmeno più nel leggere queste assurde ricostruzioni prive di qualsiasi fondamento. A parte che non so quale mente malata possa incolpare la ferocia dell'esercito russo in un massacro compiuto da terroristi ceceni, il tentativo ridicolo di mettere in mezzo gli USA in questa storia quando sono anni che non hanno più rapporti con questi gruppi, anzi sono in guerra aperta con loro poi lo trovo al limite del grottesco. Ma continuate pure a pensare che gli USA siano il grande satana, il mondo lo avete inquadrato davvero bene...

dimitry
18-09-2004, 17:07
Originariamente inviato da jumpermax
Ormai non mi stupisco nemmeno più nel leggere queste assurde ricostruzioni prive di qualsiasi fondamento. A parte che non so quale mente malata possa incolpare la ferocia dell'esercito russo in un massacro compiuto da terroristi ceceni, il tentativo ridicolo di mettere in mezzo gli USA in questa storia quando sono anni che non hanno più rapporti con questi gruppi, anzi sono in guerra aperta con loro poi lo trovo al limite del grottesco. Ma continuate pure a pensare che gli USA siano il grande satana, il mondo lo avete inquadrato davvero bene...

se la rice è consigliera d'amministrazione della Texaco e l'attuale amministrazione è composta da petrolieri, non puoi negare nulla, si tratta di fatti e di certezze, o pensi che il petrolio cresca sugli alberi?

LittleLux
18-09-2004, 17:15
Originariamente inviato da jumpermax
Ormai non mi stupisco nemmeno più nel leggere queste assurde ricostruzioni prive di qualsiasi fondamento. A parte che non so quale mente malata possa incolpare la ferocia dell'esercito russo in un massacro compiuto da terroristi ceceni, il tentativo ridicolo di mettere in mezzo gli USA in questa storia quando sono anni che non hanno più rapporti con questi gruppi, anzi sono in guerra aperta con loro poi lo trovo al limite del grottesco. Ma continuate pure a pensare che gli USA siano il grande satana, il mondo lo avete inquadrato davvero bene...

Perhè Putin ha detto, in toni molto risoluti, che colpirà le basi dei terroristi ceceni in Georgia?

Ciao

dimitry
18-09-2004, 17:19
Originariamente inviato da LittleLux
Perhè Putin ha detto, in toni molto risoluti, che colpirà le basi dei terroristi ceceni in Georgia?

Ciao

azz.............è vero!

Qui inizia la guerra fredda 2!......beh fredda mica tanto!

Il TG5 non te le dice queste cose però! :rolleyes:

jumpermax
18-09-2004, 17:35
Originariamente inviato da LittleLux
Perhè Putin ha detto, in toni molto risoluti, che colpirà le basi dei terroristi ceceni in Georgia?

Ciao
Per lo stesso motivo per cui ha voluto far espellere i Partito Radicale Transnazionale dalle associazioni non governative dell'ONU, perché non vuol fare distinzioni tra la causa cecena e i terroristi ceceni.

jumpermax
18-09-2004, 17:37
Originariamente inviato da dimitry
se la rice è consigliera d'amministrazione della Texaco e l'attuale amministrazione è composta da petrolieri, non puoi negare nulla, si tratta di fatti e di certezze, o pensi che il petrolio cresca sugli alberi?
Che da questo si possa concludere che dietro al terrorismo ceceno ci siano gli USA per via delle risorse petrolifere cecene ce ne corre...

dimitry
18-09-2004, 17:41
Originariamente inviato da jumpermax
Che da questo si possa concludere che dietro al terrorismo ceceno ci siano gli USA per via delle risorse petrolifere cecene ce ne corre...


è bello vedere che per certe persone la CIA non ha mai fatto niente di male e che i casini fatti in Cile, all' ONU (vedere report di 1 settimana fa) non siano mai esistiti!

tu non vuoi vederci, anzi non vuoi crederci perché la realtà è troppo dura!

ma sai quanto petrolio c'è li? :D

121180
18-09-2004, 17:43
L'alleanza Usa Russia nella guerra al terrore è una fondamentale balla... alla fine ognuno tira al sodo,e il controllo delle risorse petrolifere ed energetiche in generale è un business che nn lascia indifferente nessuno:il nemico di ieri diventa momentaneamente l'amico di oggi,o viceversa.
E' una guerra silenziosa,che per ora vede in vantaggio gli Usa,ma fra un pò nn si sa..
Nuova Guerra Fredda?E chi dice che sia mai finita.
Il fatto che la Russia abbia il bilancio della Difesa a livelli infimi nn vuol dire che faccia da cagnolino ammaestrato al paese occidentale di turno.
Insomma l'alleanza contro il terrore,la vittoria della democrazia sulla barbarie..tutte belle cose,ma alla fine quello che conta è il volgar soldo e la sicurezza nazionale,null'altro;persino coloro che predicano la rivolta dell'Islam contro il Satana americano,sono gente che nn viene da un passato di povertà,e sono anche loro interessati al controllo delle risorse energetiche..
In fondo vi ricordate chi era socio in affari con Bin Laden? :rolleyes:

jumpermax
18-09-2004, 17:47
Originariamente inviato da 121180
L'alleanza Usa Russia nella guerra al terrore è una fondamentale balla... alla fine ognuno tira al sodo,e il controllo delle risorse petrolifere ed energetiche in generale è un business che nn lascia indifferente nessuno:il nemico di ieri diventa momentaneamente l'amico di oggi,o viceversa.
In fondo vi ricordate chi era socio in affari con Bin Laden? :rolleyes:
E con questo scusa? Non sono stati gli USA a dichiarare guerra a Bin Laden ma è successo l'esatto contrario, e lo scenario afghano ai tempi dell'invasione Sovietica ha poco a che spartire con quello attuale mediorientale. Non vedo perchè di fronte a cose praticamente ovvie e sotto gli occhi di tutti come l'alleanza tra terrorismo ceceno e il resto del terrorismo fondamentalista si debbano andare a cercare delle tesi come queste campate in aria e senza un minimo di fondamento logico.

jumpermax
18-09-2004, 17:50
Originariamente inviato da dimitry
è bello vedere che per certe persone la CIA non ha mai fatto niente di male e che i casini fatti in Cile, all' ONU (vedere report di 1 settimana fa) non siano mai esistiti!

tu non vuoi vederci, anzi non vuoi crederci perché la realtà è troppo dura!

ma sai quanto petrolio c'è li? :D
Senti sei iscritto da oggi, posti 2 interventi seri, presumibilmente copiati da qualche sito di approfondimento politico e poi ti metti a sparare commenti a caso. Se l'intenzione era quella di trollare hai sbagliato forum o quanto meno hai sbagliato persona.

dimitry
18-09-2004, 17:50
Originariamente inviato da jumpermax
E con questo scusa? Non sono stati gli USA a dichiarare guerra a Bin Laden ma è successo l'esatto contrario, e lo scenario afghano ai tempi dell'invasione Sovietica ha poco a che spartire con quello attuale mediorientale. Non vedo perchè di fronte a cose praticamente ovvie e sotto gli occhi di tutti come l'alleanza tra terrorismo ceceno e il resto del terrorismo fondamentalista si debbano andare a cercare delle tesi come queste campate in aria e senza un minimo di fondamento logico.

quante balle,

convinto te.............se vuoi far finta di niente che ci posso fare?

121180
18-09-2004, 18:03
Alleanza è una parola grossa..
Che ci sia una certa connivenza tra i due terrorismi è assodato,ma da qui a dire che sono la stessa cosa,ce ne campa...
Vorrei ricordare che la questione cecena è naufragata xchè Mosca,come al solito,poco dopo la dissoluzione dell'Urss,aveva deciso di risolvere con la forza bruta la richiesta d'indipendenza di questa gente,per secoli massacrata e umiliata;c'era d'aspettarselo che la situazione degenerasse in questo modo.
Le tesi che tu dici "campate in aria",sono la pura realtà,e l'ascesa dei talebani in Afghanistan è stata favorita dal Pakistan,che nn mi risulta inserito fra gli stati canaglia,pericolosi per la pace internazionale per Washigton..
Il terrorismo ha dichiarato guerra all'Occidente,ma dietro la propaganda religiosa,buona per i tg e il popolino,ci sono forti interessi economici(del resto anche l'invasione dei Mori e le Crociate,sono state fatte per depredare territori e popoli,con la bandiera della religione..),e in economia nn si guarda all'odore dei soldi.
Tutto qui.

jumpermax
18-09-2004, 18:09
Originariamente inviato da 121180
Alleanza è una parola grossa..
Che ci sia una certa connivenza tra i due terrorismi è assodato,ma da qui a dire che sono la stessa cosa,ce ne campa...
Vorrei ricordare che la questione cecena è naufragata xchè Mosca,come al solito,poco dopo la dissoluzione dell'Urss,aveva deciso di risolvere con la forza bruta la richiesta d'indipendenza di questa gente,per secoli massacrata e umiliata;c'era d'aspettarselo che la situazione degenerasse in questo modo.
Le tesi che tu dici "campate in aria",sono la pura realtà,e l'ascesa dei talebani in Afghanistan è stata favorita dal Pakistan,che nn mi risulta inserito fra gli stati canaglia,pericolosi per la pace internazionale per Washigton..
Il terrorismo ha dichiarato guerra all'Occidente,ma dietro la propaganda religiosa,buona per i tg e il popolino,ci sono forti interessi economici(del resto anche l'invasione dei Mori e le Crociate,sono state fatte per depredare territori e popoli,con la bandiera della religione..),e in economia nn si guarda all'odore dei soldi.
Tutto qui.

Che gli USA abbiano appoggiato i Talebani anche dopo la guerra del golfo e che abbiano avuto legami con Bin Laden è cosa stranota, non stavo focalizzando su questo. Ma che siano oggi dietro al terrorismo fondamentalista ceceno mi sembra abbastanza assurdo anche solo come ipotesi.

121180
18-09-2004, 18:10
Ehm..io nn ho mai detto questo..

121180
18-09-2004, 18:12
Ho semplicemente detto che le motivazioni dei due terrorismi sono diverse,anche se ci può essere una certa connivenza..

jumpermax
18-09-2004, 18:21
Originariamente inviato da 121180
Ehm..io nn ho mai detto questo..
Lo so che tu non hai mai detto questo, ma l'articolo sopra citato lascia intendere questo... ;)

dimitry
18-09-2004, 18:24
Originariamente inviato da jumpermax
Lo so che tu non hai mai detto questo, ma l'articolo sopra citato lascia intendere questo... ;)

sono conseguenze indirette tutto qui!

121180
18-09-2004, 18:25
Washigton ha interessi anche nel Caucaso ora,ma d'altronde ce li ha anche Mosca,che cosidera questi territori a ragione o a torto il suo giardino di casa..
Mosca nn riesce a reprimere la guerriglia,ora terrorrismo ceceno,per la sua dabbenaggine e cocciutaggine,nn perchè i ceceni ricevano aiuti dagli Usa..
Volevo solo precisare...;)

dimitry
18-09-2004, 18:29
Originariamente inviato da 121180
Washigton ha interessi anche nel Caucaso ora,ma d'altronde ce li ha anche Mosca,che cosidera questi territori a ragione o a torto il suo giardino di casa..
Mosca nn riesce a reprimere la guerriglia,ora terrorrismo ceceno,per la sua dabbenaggine e cocciutaggine,nn perchè i ceceni ricevano aiuti dagli Usa..
Volevo solo precisare...;)

nel caucaso ci sono mantagne di 5000 metri! li i carri armati non li possono usare................come in vietnam l'unica tattica è la guerriglia per questo la russia fa fatica!

121180
18-09-2004, 18:36
Dipende di cosa intendi per Caucaso...se mi parli di Grozny e vivinanze,di montagne alte 5000 metri nn ce ne sono...
La guerriglia cecena all'inizio era un pugno di ex-soldati dell'Armata Rossa armati alla bene che meglio...
Poi se tu entri con i carri armati in città,senza appoggio aereo e uomini appiedati,in paesi dove la gente usa i missili anticarro come le supposte,sono c@zzi tuoi..
Nn parliamo poi dell'organizzazione e addestramento dell'esercito russo,sennò mi vien da ridere..

dimitry
18-09-2004, 18:37
Originariamente inviato da 121180
Dipende di cosa intendi per Caucaso...se mi parli di Grozny e vivinanze,di montagne alte 5000 metri nn ce ne sono...
La guerriglia cecena all'inizio era un pugno di ex-soldati dell'Armata Rossa armati alla bene che meglio...
Poi se tu entri con i carri armati in città,senza appoggio aereo e uomini appiedati,in paesi dove la gente usa i missili anticarro come le supposte,sono c@zzi tuoi..


che bella regione! :D

jumpermax
18-09-2004, 18:40
Originariamente inviato da 121180
Washigton ha interessi anche nel Caucaso ora,ma d'altronde ce li ha anche Mosca,che cosidera questi territori a ragione o a torto il suo giardino di casa..
Mosca nn riesce a reprimere la guerriglia,ora terrorrismo ceceno,per la sua dabbenaggine e cocciutaggine,nn perchè i ceceni ricevano aiuti dagli Usa..
Volevo solo precisare...;)
Credo anche perchè ricevano ingenti appoggi gruppi estremisti musulmani esterni al paese che hanno tutto l'interesse ad appropriarsi della Cecenia. Credo che i Ceceni abbiano perso la loro causa proprio quando questi hanno preso il sopravvento... ora comunque vada finirà male per loro.

dimitry
18-09-2004, 18:57
Originariamente inviato da jumpermax
Credo anche perchè ricevano ingenti appoggi gruppi estremisti musulmani esterni al paese che hanno tutto l'interesse ad appropriarsi della Cecenia. Credo che i Ceceni abbiano perso la loro causa proprio quando questi hanno preso il sopravvento... ora comunque vada finirà male per loro.


con gli USA che li appoggiano tramite la CIA ed i finanziari russi e georgiani non credo che finirà male anzi.............. senza cecenia la russia può dire addio al dominio sul petrolio caucasico! e non ditemi che questo bush non lo guarda perché è sempre stato impastato con petrolieri!

beppegrillo
18-09-2004, 19:18
Originariamente inviato da jumpermax
Ormai non mi stupisco nemmeno più nel leggere queste assurde ricostruzioni prive di qualsiasi fondamento. A parte che non so quale mente malata possa incolpare la ferocia dell'esercito russo in un massacro compiuto da terroristi ceceni, il tentativo ridicolo di mettere in mezzo gli USA in questa storia quando sono anni che non hanno più rapporti con questi gruppi, anzi sono in guerra aperta con loro poi lo trovo al limite del grottesco. Ma continuate pure a pensare che gli USA siano il grande satana, il mondo lo avete inquadrato davvero bene...
Quoto.

P.s Ma che è spuntato un'altro "troll" difensore della libertà assoluta?:rolleyes:

LittleLux
18-09-2004, 19:52
Originariamente inviato da jumpermax
Per lo stesso motivo per cui ha voluto far espellere i Partito Radicale Transnazionale dalle associazioni non governative dell'ONU, perché non vuol fare distinzioni tra la causa cecena e i terroristi ceceni.

Cioè? Lui dice che in Georgia (notiamo che ha molto insistito su quel paese) ci sono le basi dei terroristi ceceni. E' vero? Non è vero? Se no, da dove provengono? Sai come la vedo, in realtà? Dicendo così, Putin non ha parlato tanto ai cosidetti terroristi ceceni presenti in Georgia, quanto proprio agli USA, che hanno fatto della Georgia un proprio protettorato. Come dire, non venitemi a raccontare tante storie, perchè so che in Georgia ci sono i terroristi e da lì partono molti dei loro attacchi, ma ci siete anche voi, quindi...Credo che sia partita la controffensiva di Putin nel Caucaso, per tentare di mettere un po' in difficoltà gli americani che si trovano in quell'area, approffittando anche del momento non proprio brillante che questi stanno attraversando in Irak ed Afghanistan.

Ciao

dimitry
18-09-2004, 19:55
Originariamente inviato da LittleLux
Cioè? Lui dice che in Georgia (notiamo che ha molto insistito su quel paese) ci sono le basi dei terroristi ceceni. E' vero? Non è vero? Se no, da dove provengono? Sai come la vedo, in realtà? Dicendo così, Putin non ha parlato tanto ai cosidetti terroristi ceceni presenti in Georgia, quanto proprio agli USA, che hanno fatto della Georgia un proprio protettorato. Come dire, non venitemi a raccontare tante storie, perchè so che in Georgia ci sono i terroristi e da lì partono molti dei loro attacchi, ma ci siete anche voi, quindi...Credo che sia partita la controffensiva di Putin nel Caucaso, per tentare di mettere un po' in difficoltà gli americani che si trovano in quell'area, approffittando anche del momento non proprio brillante che questi stanno attraversando in Irak ed Afghanistan.

Ciao

primo commento costruttivo del post! :)