View Full Version : Beslan, inferno profondo (di Enrico Mentana)
Da Il Resto del Carlino, 5 Settembre:
Bisogna uscire dall'angoscia per fare un discorso razionale. ma quanto è difficile. I bambini in cnaottiera e mutandine salvati, sporchi di sangue, feriti o sfiniti, e quelli ricomposti sulle barelle in attesa della camera mortuaria. Immagini che continuano a vorticare nella nostra mente, che ci hanno toccato nei nostri valori più intimi e forti, nei nostri tabù.
I bambini sono i più innocenti tra gli innocenti, certo. Colpire i più indifesi tra i civili, che senso ha? Da qui parte il piano razionale, dalla risposta dura ma dovuta a questa domanda. Le azioni suicide del nuovo terrorismo ribaltano quei tabù e quei valori, e mirano proprio ai nostri punti più sensibili. Anche l'intelligence occidentale usa questa locuzione, "obiettivi sensibili": ma si riferisce a tutt'altro, alle sedi simbolo del potere, alle caserme, alle centrali.
No, gli obiettivi sensibili del nostro mondo, del nostro sistema di valori sono i civili inermi, sono gli indifesi, sono i bambini: quelli che i nostri codici di comportamento hanno sempre salvaguardato, quelli che la nostra cultura e il nostro sentimento religioso hanno sempre preservato. Il nuovo terrorismo ragiona all'inverso, dicevo: il valore della vita altrui, di grandi o bambini non ha alcun senso, anzi. Più si spara nel mucchio più si centra un bersaglio sguarnito, e si semina terrore e senso di inferiorità.
Quante volte dall'11 settembre ho sentito dire: «Vinceranno loro, perché sono disposti a tutto, perchè nulla li tocca o li commuove, niente li distrae dal loro obiettivo». Non credo che sia una guerra persa, ma dobbiamo sforzarci di capire che le nostre categorie non sono le loro. E quando dico "loro" parlo di gente che usa un'arma che noi non abbiamo, la propria vita.
Vanno a morire per poter uccidere. Sono già saltati in aria in centinaia, da Israele alle Twin Towers, dall'Iraq a Madrid. C'è chi è morto facendo strage e chi ha sbagliato la sua azione, dilaniandosi da solo. Noi li chiamiamo kamikaze: ma i kamikaze veri, cioè i tokkotai giapponesi della seconda guerra mondiale, erano costretti al suicidio come extrema ratio, e combattevano contro forze armate straniere in una fase disperata del conflitto, non andavano ad immolarsi per uccidere centocinquanta bambini, o duemila impiegati delle Torri Gemelle.
L'esercito del nuovo terrore continua a trovare reclute pronte al "martirio", le vere armi di distruzione di massa del nostro tempo. Pronte a morire su un autobus pieno di ragazzi che vanno a scuola a Gerusalemme, o su un camion lanciato contro la base dei nostri carabinieri a Nassirya, su un aereo da dirottare verso la residenza estiva di Putin, o dentro una scuola della remota Ossezia del nord. Da Manhattan a Kabul, da Mosca a Tel Aviv, questi kamikaze stragisti hanno una sola cosa in comune, al di là di obiettivi così diversi: l'appartenenza alla parte più fanatica dell'Islam. Da tre anni ci diciamo, come per rassicurarci, che non bisogna parlare di scontro di civiltà, di guerra tra religioni, che non bisogna criminalizzare la parte dell'umanità che professa la religione di Maometto. Resta vero e giusto, ma forse non basta più.
In tre anni non abbiamo visto nessuna azione nazionale o internazionale partita dai paesi islamici per combattere questa loro escrescenza terroristica. Tutto quello che è stato fatto nasce, giusto o sbagliato che sia stato (a seconda della vostra idea sulle guerre in Afghanistan e in Iraq), dalla risposta americana all'11 settembre. Gli Stati islamici non hanno svolto nei fatti alcun ruolo reale nella lotta al terrorismo, se non quando toccava direttamente i loro equilibri di potere interni o la sicurezza del loro stesso territorio. Tutti sanno - ma pochi lo dicono - che ciò accade perché la causa antioccidentale trova adesione e simpatia in parte consistente dell'opinione pubblica di quei paesi (e la guerra irachena non ha certo migliorato la situazione). E anche in Europa molti sono più attenti alle proprie convenienze (e ai guai altrui) che a una prospettiva che si fa sempre più fosca. In molti hanno detto che con la strage dei bambini è stato scavato un nuovo girone dell'inferno. Temo che non sia il più basso.
majin mixxi
16-09-2004, 20:56
ma è il tema di prima media che ha scritto il figlio di Mentana?
Paracleto
16-09-2004, 21:02
piuttosto condivisibile, in linea di massima
IpseDixit
16-09-2004, 21:32
Originariamente inviato da majin mixxi
ma è il tema di prima media che ha scritto il figlio di Mentana?
:sofico:
Sembra un discorso da "barbiere" tanto per dire qualche cavolata che faccia annuire la gente.
Originariamente inviato da majin mixxi
ma è il tema di prima media che ha scritto il figlio di Mentana?
Prova a fare un intervento degno del liceo, così magari ti spieghi di più :D
majin mixxi
16-09-2004, 22:56
Originariamente inviato da gpc
Prova a fare un intervento degno del liceo, così magari ti spieghi di più :D
temo che per farti capire qualcosa dovrei essere molto bravo nel disegno
Originariamente inviato da majin mixxi
temo che per farti capire qualcosa dovrei essere molto bravo nel disegno
Capisco, è un tema delle medie però tu non riesci a dire niente per argomentare le tue critiche. ;)
Secondo me l'articolo è piuttosto semplicistico e di parte, ma non sbagliato.
Alcune osservazioni:
... Immagini che continuano a vorticare nella nostra mente, che ci hanno toccato nei nostri valori più intimi e forti, nei nostri tabù.
I bambini sono i più innocenti tra gli innocenti, certo. Colpire i più indifesi tra i civili, che senso ha?
Forse Mentana era troppo giovane e non si ricorda oppure ha letto poche testimonianze sulla II GM, finita appena 60 anni fa qui in Europa. E non ha sentito dire nulla sui Balcani. Cito solo questi per rimanere in Europa, altrimenti non finirei più.
Quando si è in guerra, inevitabilmente si assiste ad atrocità compiute sulla popolazione civile (la guerra è bella e tecnologica nei fumetti e non nella realtà), e i terroristi si dichiarano in guerra con l'Occidente.
..L'esercito del nuovo terrore continua a trovare reclute pronte al "martirio", le vere armi di distruzione di massa del nostro tempo.
Almeno una parte di quei nuovi adepti sono stati convinti dalle azioni dei "nostri", non ti pare? Ci dimentichiamo dei morti civili chiamandoli danni collaterali, per le famiglie coinvolte pensi che sia collaterale? tanto per fare un esempio, dal Corriere di oggi
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/09_Settembre/17/fallujah.shtml
ne riporto solo due brevi punti:
"Secondo un comunicato americano si è trattato di un «bombardamento di precisione» con il quale sono stati distrutti quattro edifici nella zona di Fallujah che fonti di intelligence aveva indicato come covo di guerriglieri che fanno capo a Abu Musab Al Zarqawi. "
"Medici all'ospedale di Falluja hanno riferito che sono stati uccisi almeno 16 civili, tra cui donne e bambini. Le immagini girate di Reuters mostrano corpi coperti da sangue stesi sui letti dell'ospedale."
credi che i "nostri" a differenza dei terroristi si facciano parecchi scrupoli quando c'è da sparare? Ci credi davvero?
E credi davvero alle folle oceaniche festanti di fronte ai "nostri" che recitano il ruolo di liberatori?
In tre anni non abbiamo visto nessuna azione nazionale o internazionale partita dai paesi islamici per combattere questa loro escrescenza terroristica.
Intanto partiamo dall'idea che a parte gli USA e la GB, gli altri paesi non proiettano la loro azione all'esterno (eccezion fatta forse per la Russia, viste le recenti dichiarazioni).
Resta comunque l'ambito nazionale. Algeria dice niente? Non è vero forse che i maggiori crimini commessi dai terroristi siano stati compiuti proprio in quello sfortunato paese? Ne sappiamo nulla dei metodi di contrasto attuati dallo stato algerino nei confronti dei terroristi fondamentalisti? E perchè non se ne parla?
Mi sembra di aver aggiunto molti interrogativi a quelli di Mentana. E mi sembra che non siano fuori luogo.
Ciao
Federico
Il tuo discorso fila, Federico, però ti faccio notare che poni delle obiezioni alle affermazioni di Mentana accostando esempi di guerre, anche civili, con atti di terrorismo a livello mondiale, che non sono assolutamente guerre.
Jamal Crawford
17-09-2004, 14:11
Quando inizia la guerra in Iran?
domanda rivolta a chi di queste cose se ne intende
IpseDixit
17-09-2004, 14:33
Originariamente inviato da Jamal Crawford
Quando inizia la guerra in Iran?
domanda rivolta a chi di queste cose se ne intende
Bè non se ne sente la necessità, già questa è un buon affare :D
Jamal Crawford
17-09-2004, 15:44
Originariamente inviato da IpseDixit
Bè non se ne sente la necessità, già questa è un buon affare :D
Il petrolio c'e' anche in Iran, non vedo perche' non dovrebbero attaccarlo
Ottimo commento.non sono mai stato ammiratore di Mentana,ma quando ci vuole ci vuole.
Ora Gianpaolo però preparati all'attacco dei ateo-teologhi (le loro conoscenze sulle religioni sono tali da essere più islamici di Allah,più cristiani di Dio e persino più sommi del Nabrez :O) del forum
Originariamente inviato da Ewigen
Ottimo commento.non sono mai stao ammiratore di Mentana,ma quando ci vuole ci vuole.
Ora Gianpoaolo però preparati all'attaco dei ateo-teologi del forum
Ma chi è Gianpoaolo? :confused:
:D :D
comunque me l'immaginavo, tanto ormai sono abituato a stare sotto assedio costante :cool:
Originariamente inviato da gpc
Ma chi è Gianpoaolo? :confused:
:D :D
comunque me l'immaginavo, tanto ormai sono abituato a stare sotto assedio costante :cool:
Gianpoaolo?Non era colui che ha vinto ad Atene la Medaglia d'oro per il Granducato di Toscana nella gara dei mulini a vento.:D :sofico:
Originariamente inviato da majin mixxi
ma è il tema di prima media che ha scritto il figlio di Mentana?
Non sapevo che nella famiglia Mentana esistessero i bambini prodigio.
:D
Originariamente inviato da Ewigen
Gianpoaolo?Non era colui che ha vinto ad Atene la Medaglia d'oro per il Granducato di Toscana nella gara dei mulini a vento.:D :sofico:
Granducato di Toscana? :mbe:
Prendi l'atlante e dai un'occhiata a dove si trova Ferrara, veh... :mad: :D
twinpigs
18-09-2004, 12:12
Originariamente inviato da Ewigen
Ottimo commento.non sono mai stao ammiratore di Mentana,ma quando ci vuole ci vuole.
Ora Gianpaolo però preparati all'attaco dei ateo-teologi del forum
Ottimo itagliano! :D
Originariamente inviato da twinpigs
Ottimo itagliano! :D
Non ho mai detto di essere il nuovo Leopardi,grazie
Scusate l'onestà...
majin mixxi
18-09-2004, 17:56
Originariamente inviato da Ewigen
Non ho mai detto di essere il nuovo Leopardi,grazie
Scusate l'onestà...
sarai mica Nabrez in incognito? :mbe:
Originariamente inviato da gpc
Da Il Resto del Carlino, 5 Settembre:
Bisogna uscire dall'angoscia per fare un discorso razionale. ma quanto è difficile. I bambini in cnaottiera e mutandine salvati, sporchi di sangue, feriti o sfiniti, e quelli ricomposti sulle barelle in attesa della camera mortuaria. Immagini che continuano a vorticare nella nostra mente, che ci hanno toccato nei nostri valori più intimi e forti, nei nostri tabù.
I bambini sono i più innocenti tra gli innocenti, certo. Colpire i più indifesi tra i civili, che senso ha? Da qui parte il piano razionale, dalla risposta dura ma dovuta a questa domanda. Le azioni suicide del nuovo terrorismo ribaltano quei tabù e quei valori, e mirano proprio ai nostri punti più sensibili. Anche l'intelligence occidentale usa questa locuzione, "obiettivi sensibili": ma si riferisce a tutt'altro, alle sedi simbolo del potere, alle caserme, alle centrali.
No, gli obiettivi sensibili del nostro mondo, del nostro sistema di valori sono i civili inermi, sono gli indifesi, sono i bambini: quelli che i nostri codici di comportamento hanno sempre salvaguardato, quelli che la nostra cultura e il nostro sentimento religioso hanno sempre preservato. Il nuovo terrorismo ragiona all'inverso, dicevo: il valore della vita altrui, di grandi o bambini non ha alcun senso, anzi. Più si spara nel mucchio più si centra un bersaglio sguarnito, e si semina terrore e senso di inferiorità.
Quante volte dall'11 settembre ho sentito dire: «Vinceranno loro, perché sono disposti a tutto, perchè nulla li tocca o li commuove, niente li distrae dal loro obiettivo». Non credo che sia una guerra persa, ma dobbiamo sforzarci di capire che le nostre categorie non sono le loro. E quando dico "loro" parlo di gente che usa un'arma che noi non abbiamo, la propria vita.
Vanno a morire per poter uccidere. Sono già saltati in aria in centinaia, da Israele alle Twin Towers, dall'Iraq a Madrid. C'è chi è morto facendo strage e chi ha sbagliato la sua azione, dilaniandosi da solo. Noi li chiamiamo kamikaze: ma i kamikaze veri, cioè i tokkotai giapponesi della seconda guerra mondiale, erano costretti al suicidio come extrema ratio, e combattevano contro forze armate straniere in una fase disperata del conflitto, non andavano ad immolarsi per uccidere centocinquanta bambini, o duemila impiegati delle Torri Gemelle.
L'esercito del nuovo terrore continua a trovare reclute pronte al "martirio", le vere armi di distruzione di massa del nostro tempo. Pronte a morire su un autobus pieno di ragazzi che vanno a scuola a Gerusalemme, o su un camion lanciato contro la base dei nostri carabinieri a Nassirya, su un aereo da dirottare verso la residenza estiva di Putin, o dentro una scuola della remota Ossezia del nord. Da Manhattan a Kabul, da Mosca a Tel Aviv, questi kamikaze stragisti hanno una sola cosa in comune, al di là di obiettivi così diversi: l'appartenenza alla parte più fanatica dell'Islam. Da tre anni ci diciamo, come per rassicurarci, che non bisogna parlare di scontro di civiltà, di guerra tra religioni, che non bisogna criminalizzare la parte dell'umanità che professa la religione di Maometto. Resta vero e giusto, ma forse non basta più.
In tre anni non abbiamo visto nessuna azione nazionale o internazionale partita dai paesi islamici per combattere questa loro escrescenza terroristica. Tutto quello che è stato fatto nasce, giusto o sbagliato che sia stato (a seconda della vostra idea sulle guerre in Afghanistan e in Iraq), dalla risposta americana all'11 settembre. Gli Stati islamici non hanno svolto nei fatti alcun ruolo reale nella lotta al terrorismo, se non quando toccava direttamente i loro equilibri di potere interni o la sicurezza del loro stesso territorio. Tutti sanno - ma pochi lo dicono - che ciò accade perché la causa antioccidentale trova adesione e simpatia in parte consistente dell'opinione pubblica di quei paesi (e la guerra irachena non ha certo migliorato la situazione). E anche in Europa molti sono più attenti alle proprie convenienze (e ai guai altrui) che a una prospettiva che si fa sempre più fosca. In molti hanno detto che con la strage dei bambini è stato scavato un nuovo girone dell'inferno. Temo che non sia il più basso.
a mentana lo manderei a zappare la terra in sudan invece di nascondere la verità alla gente! lui e la fallaci!
però anche lui la BENZINA la usa! e gli fa comodo che il prezzo sia basso..................................
ah ma per il popolino questo non c'entra niente vero?
Originariamente inviato da gpc
Il tuo discorso fila, Federico, però ti faccio notare che poni delle obiezioni alle affermazioni di Mentana accostando esempi di guerre, anche civili, con atti di terrorismo a livello mondiale, che non sono assolutamente guerre.
Ciao GianPaolo,
qualcosa mi sfugge al momento: allora perchè il presidente Bush usa la "guerra preventiva" contro il terrorismo se si tratta di 2 fenomeni differenti?
:confused:
La verità è che la guerra è il trionfo della barbarie, del crimine e della menzogna. La stessa azione può essere definita resistenza da una parte e terrorismo dall'altra.
Ho letto in questi giorni su "Famiglia Cristiana" un breve profilo riguardo il sanguinario ceceno Basaev e mi ha colpito un punto: la minaccia dei papaveri del Cremlino di attacchi senza preavviso ovunque lo ritengano necessario credo che non gli faccia ne caldo ne freddo visto che lui sa che la sua intera famiglia (genitori + moglie + 2 figli piccoli) è al sicuro da qualsiasi rappresaglia di Putin & soci: infatti non possono uccidergliela 2 volte.
Ti immagini che scrupoli possa avere una persona del genere?
:(
Ciao
Federico
Originariamente inviato da flisi71
Ciao GianPaolo,
qualcosa mi sfugge al momento: allora perchè il presidente Bush usa la "guerra preventiva" contro il terrorismo se si tratta di 2 fenomeni differenti?
:confused:
La verità è che la guerra è il trionfo della barbarie, del crimine e della menzogna. La stessa azione può essere definita resistenza da una parte e terrorismo dall'altra.
La guerra ha le sue regole e le sue dinamiche. Non sto dicendo che sia un'affare pulito, ma si differenzia nettamente dal terrorismo.
Una scuola fatta saltare, un pullman di studenti esploso, non possono essere definiti atti di guerra, per definizione.
Perfino qui sul forum, dove ci sono irriducibili antiamericani, hanno dovuto cambiare registro quando gli attentati della loro "resistenza iraquena" hanno iniziato -com'era prevedibile- a massacrare civili e poliziotti iraqueni, e sono passati al termina "atti di terrorismo" (la colpa è sempre americana, ovviamente, ma questo è un altro discorso...).
Quello che intendevo dire era che, secondo me, nella tua analisi, volendo giudicare assieme terrorismo e guerra, facevi confusione nel giudizio che davi di vari eventi...
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