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quickenzo9
15-09-2004, 20:09
KOBA THE DREAD
di Martin Amis

IL FOGLIO, 7 agosto 2002

Sono cinque o sei, non di più. E Martin Amis è uno di questi. Gli altri sono Philip Roth, Saul Bellow, Don De Lillo, Salman Rushdie e Ian McEwan. Sono romanzieri di successo, i migliori. Quando in America o in Inghilterra esce un loro libro, le pagine culturali dei giornali italiani giustamente si genuflettono. E senza aspettare la traduzione nella nostra lingua, i medesimi giornali, compreso il nostro, raccontano con mille particolari il nuovo volume e ciò che l'autore rappresenta per il suo paese, per la letteratura e per il mondo intero. E' la regola. Che ha un'eccezione. Questa: il nuovo libro di Martin Amis su Stalin, sull'olocausto perpetrato dai comunisti e sull'indulgenza degli intellettuali europei nei confronti di un'ideologia che ha prodotto crimini, orrori e miserie.
Il libro si intitola "Koba the Dread. Laughter and the Twenty Million" ed è edito dalla Talk/Miramax, che non è una casa editrice di reazionari di destra ma il gruppo che ha prodotto, tra gli altri, "La vita è bella" di Roberto Benigni. "Koba" è il nomignolo che lo stesso Stalin si diede, mentre "The dread" significa "Il terribile". I venti milioni del sottotitolo sono ovviamente i morti a lui direttamente attribuibili (per difetto, in verità) e "laughter" sta per "risata". La risata con cui gli ex comunisti di oggi, spiega Martin Amis, accompagnano il ricordo cameratesco della propria appartenenza al Partito. Amis è uno di sinistra, si direbbe da noi. Scrive sul Guardian, che è la bibbia del leftism anglosassone, e i suoi libri non sono mai stati criticati per mancanza di "sincerità democratica".
Amis è figlio di Kingsley Amis, romanziere anch'egli e membro del Partito comunista britannico negli anni della giovinezza. Amis papà, negli anni 60, diventò anticomunista, e non gli fu mai perdonato. Specie la sua amicizia con Robert Conquest, lo storico che nel 1968 _ mentre l'Europa si ubriacava di ideologie totalitarie _ scrisse "Il Grande Terrore", il più completo e dettagliato atto d'accusa sullo stalinismo. Lo presero per pazzo, ovviamente. Ma Conquest aveva ragione, tanto che quando nel 1990 gli ripubblicarono il testo e gli chiesero se voleva dargli un nuovo titolo, lui rispose di sì, chiamatelo "Ve lo avevo detto, brutti scemi".
Martin Amis non è uno storico, la sua analisi dello stalinismo si concentra sulla figura di suo padre e su quella di uno dei suoi migliori amici, il giornalista e saggista Christopher Hitchens. E' un percorso personale attraverso gli orrori del comunismo, raccontati in tutta la loro crudeltà, bambini mangiati compresi. Come è possibile, si chiede Martin Amis, che un uomo come suo padre per 15 anni possa aver creduto a tali fandonie. La tesi che in Occidente non si sapeva, secondo Amis, non regge. E' vero che prima del XX° Congresso del Partito Comunista Sovietico (1956) la carneficina non era ufficiale. Ma c'erano decine di libri che raccontavano i massacri, e i patti tra Stalin e Hitler per dividersi il mondo non erano segreti. E in particolare il patto nazi-sovietico dell'agosto 1939, la divisione nazi-sovietica della Polonia e il successivo trattato d'amicizia e sui confini del 1939. L'annessione dell'Ucraina e della Bielorussia e della Finlandia (per cui l'Urss fu cacciata dalla Lega delle Nazioni) nel novembre 1939. E l'annessione della Moldavia, e dei paesi baltici nell'anno successivo.
Nel 1968 si sapeva già tutto, eppure ci fu il Sessantotto e poi il terrorismo rosso degli anni Settanta. Il suo amico Hitchens, in parte ci crede ancora. Oggi nessuno si dice più estimatore di Stalin, però c'è chi, come Hitchens, sostiene che Lenin resta un grande uomo. Amis ricorda che lo stato di polizia fu ideato e realizzato da Lenin (Stalin non fece altro che usare quell'impianto) e che la violenza era parte fondante della sua dottrina politica. Stato di polizia, violenze, terrore; eppure oggi essere stati comunisti non desta la stessa indignazione che si prova nei confronti di chi è stato nazi-fascista. Qual è la ragione per la quale essere stati comunisti costituisce un di più, una cosa di cui essere fieri nonostante l'assassinio di venti milioni di persone (e la miseria per i superstiti)? Amis se lo chiede, e in realtà non si dà risposte definitive. La spiegazione che i comunisti, al contrario di Hitler, inseguivano ideali di giustizia ed equità sociale non sta in piedi, equivarrebbe a dire che massacravano per il bene delle stesse vittime. E poi a ben vedere non è neanche vero. Non è solo una questione di numeri (che comunque contano). Nella Germania nazista deportavano e uccidevano ebrei, zingari e omosessuali. La società civile e la classe operaia non furono perseguitate. In Unione Sovietica nessuno si poteva considerare al sicuro: i kulaki, gli ucraini, i contadini, gli operai, gli stessi vertici del partito. La società civile è stata annientata. Amis cita la poetessa Anna Akhmatova, che diceva: "Qui arrestano la gente per niente". Gli stessi autori del censimento sovietico nel 1937 furono uccisi da Stalin, perché gli consegnarono i dati della popolazione fermi a 163 milioni mentre Koba se ne aspettava almeno 170. I 7 milioni mancanti li aveva fatti uccidere lui.
Eppure se qualcuno sostiene che la carestia non fu provocata da Stalin "ma purtroppo queste cose capitano", non scattano gli stessi girotondi pronti se Le Pen dice che "L'Olocausto è stato un dettaglio della storia" o se Haider loda le politiche sul lavoro della Germania nazista.
"Koba the Dread" non è rivolto ai politici ex comunisti. In giro per l'Europa la sinistra ha già fatto i conti con il proprio passato. In Inghilterra c'è Blair, in Francia c'è stato Mitterrand, in Germania sono passati attraverso il congresso di Bad Godesberg. Non è rivolto neanche ai politici italiani, ovviamente. Eppure ce ne sarebbe, in un paese dove la classe dirigente della sinistra rivendica di essere stata comunista (D'Alema) o fa finta di niente (Violante) o dice di essere sempre stata filoamericana (Veltroni) o addirittura di essersi iscritta al Pci in quanto anticomunista (Fassino). A Martin Amis non interessa neanche fare le graduatorie su quale delle due dittature è stata la più sanguinaria, e sarebbe comunque un passo avanti visto che fino a poco tempo fa si discuteva se era meglio la Russia o l'America e oggi invece se ha commesso più crimini il comunismo o il nazismo. Amis parla alla classe intellettuale che ride e scherza e si dà arie sulla moralità e sulla diversità e sulla superiorità genetica che gli conferisce il passato comunista. Il risultato è che, questa volta, i capiservizio delle pagine culturali italiane, sul libro di Amis non hanno scritto una riga.
Christian Rocca

ENGINE
15-09-2004, 20:14
qualcuno li chiama nazisti rossi.

ed e' quello che erano e sono ancora oggi.

quickenzo9
15-09-2004, 20:47
Hanno la loro quota di errori e di crimini...come del resto i nazisti. Quello che scuote è la potenza di essere riusciti "culturalmente" ad insabbiare tutto, negando, confondendo ed accusando chiunque.
Questo mi pare incredibile e credo che tra 300 anni i nostri posteri rideranno della nostra capacità di fare cultura e di scrivere della verità storica....

GhePeU
15-09-2004, 21:05
Originariamente inviato da ENGINE
qualcuno li chiama nazisti rossi.

ed e' quello che erano e sono ancora oggi.

gli ignoranti verdi invece non si smentiscono mai... ignoranti erano, ignoranti sono e ignoranti saranno...


PS. di quel libro, e dell'autore, ne ho letto su un giornale tempo fa, e visto che leggo regolarmente repubblica e con una certa frequenza l'unità vuol dire che era su uno di questi

quickenzo9
15-09-2004, 21:08
Mi spiace per tutte le persone perbene che votano verdi.
Non capisco ne il senso ne le aggettivazioni che usi, Ghepeu...

quickenzo9
15-09-2004, 21:15
Originariamente inviato da quickenzo9
Mi spiace per tutte le persone perbene che votano verdi.
Non capisco ne il senso ne le aggettivazioni che usi, Ghepeu...


... e non sembra elegantissimo il tuo editare non per cancellare le offese gratuite ai verdi, ma per tirare in ballo altri utenti...

Paracleto
15-09-2004, 22:20
uhm
credo che con verdi intendesse leghisti

verò è che tutti i totalitarismi appartengono, tecnicamente, alla sinistra (mussolini era un socialista, scriveva sull'avanti e il fascismo è una sorta di "costola" reazionaria del socialismo, il partito nazista tedesco ha attuato una politica economica di stampo socialista, e cmq "nazista" è la contrazione di "nazionalsocialista")

credo che, poiché immediatamente dopo la guerra andarono al potere partiti di sinistra in gran parte d'europa, la storia si stata un pochino "riscritta" per allontanare dalla sinistra l'idea di totalitarismo, in effetti non capisco perchè normalmente si consideri di destra il partito nazista e di sinistra, ad esempio, Stalin stesso, che praticamente fece come e peggio di Hitler


boh cmq cercherò questo libro
thz

quickenzo9
15-09-2004, 22:25
Originariamente inviato da Paracleto
uhm
credo che con verdi intendesse leghisti

verò è che tutti i totalitarismi appartengono, tecnicamente, alla sinistra (mussolini era un socialista, scriveva sull'avanti e il fascismo è una sorta di "costola" reazionaria del socialismo, il partito nazista tedesco ha attuato una politica economica di stampo socialista, e cmq "nazista" è la contrazione di "nazionalsocialista")

credo che, poiché immediatamente dopo la guerra andarono al potere partiti di sinistra in gran parte d'europa, la storia si stata un pochino "riscritta" per allontanare dalla sinistra l'idea di totalitarismo, in effetti non capisco perchè normalmente si consideri di destra il partito nazista e di sinistra, ad esempio, Stalin stesso, che praticamente fece come e peggio di Hitler


boh cmq cercherò questo libro
thz


Chissà cosa intendeva dire...di certo chiunque capiti nei suoi giudizi ne esce sempre male.

ENGINE
15-09-2004, 22:40
Originariamente inviato da GhePeU
gli ignoranti verdi invece non si smentiscono mai... ignoranti erano, ignoranti sono e ignoranti saranno...




pizzicato sul vivo ??? :eek: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

L'amico GhePeU si sente tirato in causa ?
Non ti sarai mica offeso GhePeU ....... :rolleyes: :rolleyes:

Il fatto che tu mi abbia dato dell'ignorante anche non esplicitamente caro GhePeU non mi tocca minimamente.......
sei un fossile GhePeU, i tuoi ideali sono da museo oramai......

Ma ti voglio bene lo stesso ;) ......
questo pero' non mi puo' fermare dal segnalare la tua risposta
ad un moderatore........ ( seconda volta)

Ciao ;)

cerbert
16-09-2004, 08:51
Commenti sui "Nazisti rossi" che "ancora lo sono" e le risposte sugli "ignoranti verdi" sono, a mio avviso, modi abbastanza miseri di passare il tempo.

Le analisi storiche e politiche, su questo forum sono legittime e benvenute, ridurle a sfottò, NO.

GioFX
16-09-2004, 10:17
Originariamente inviato da quickenzo9
ed è edito dalla Talk/Miramax, che non è una casa editrice di reazionari di destra ma il gruppo che ha prodotto, tra gli altri, "La vita è bella" di Roberto Benigni.

Questo dimostra già quante stronzate dice questo articolo... cioè secondo questo peracottaro, la Miramax sarebbe di sinistra solo perchè ha prodotto un film di Benigni? Cioè, un azienda americana di proprietà del più grande colosso cinematofrafico mondiale, la Disney (repubblicana e conservatrice per vocazione), non cercherebbe di fare la suo naturale attività lucrativa basata sul più ortodosso sistema capitalistico, ma ha coprodotto e distribuito il film del regista italiano in USA perchè delle sue stesse idee politiche?!? :D

quickenzo9
16-09-2004, 11:24
Originariamente inviato da GioFX
Questo dimostra già quante stronzate dice questo articolo... cioè secondo questo peracottaro, la Miramax sarebbe di sinistra solo perchè ha prodotto un film di Benigni? Cioè, un azienda americana di proprietà del più grande colosso cinematofrafico mondiale, la Disney (repubblicana e conservatrice per vocazione), non cercherebbe di fare la suo naturale attività lucrativa basata sul più ortodosso sistema capitalistico, ma ha coprodotto e distribuito il film del regista italiano in USA perchè delle sue stesse idee politiche?!? :D


Sono molto ignorante sul mondo del cinema, ma sono certo che Benigni non si piegherebbe mai ad aziende controllate, magari, dal suo nemico Berlusconi.

kikki2
16-09-2004, 11:27
Originariamente inviato da quickenzo9
Sono molto ignorante sul mondo del cinema, ma sono certo che Benigni non si piegherebbe mai ad aziende controllate, magari, dal suo nemico Berlusconi.
:sofico:

GioFX
16-09-2004, 11:35
Originariamente inviato da quickenzo9
Sono molto ignorante sul mondo del cinema, ma sono certo che Benigni non si piegherebbe mai ad aziende controllate, magari, dal suo nemico Berlusconi.

Miramax non è di Berlusconi... è della Disey... e cmq ti sbagli, Benigni non è Moore, non gliene sbatte una sega delle proprietà di Berlusconi, anch'io se dovessi fare qulcosa in Italia e non evessi scelta (cioè economicamente parlando) sceglierei di essere prodotto dal nano... non ci vedo nulla di strano, l'importante è che non si faccia solo i suoi interessi come PDC, dopodichè come imprenditore può fare quel cazzo che vuole... cosa che per'altro ha sempre fatto. :D

kikki2
16-09-2004, 11:40
ma la miramax non ha prodotto fil film di moore? alla faccia degli ebrei conservatori :eek: ;)

GioFX
16-09-2004, 11:51
Originariamente inviato da kikki2
ma la miramax non ha prodotto fil film di moore? alla faccia degli ebrei conservatori :eek: ;)

La Miramax stava producendo il film di Moore, poi il presidente della Disney, Eisner, ha bloccato tutto campando scuse assurde e a maggio di quest'anno il film non aveva più un produttore e, soprattutto, un distributore.

Alla fine Disney ha ceduto i diritti alla Lions Gate e alla IFC che si sono impegnate a co-produrlo e a distribuirlo negli USA.

Da Nytimes.com (http://www.nytimes.com/2004/05/06/opinion/06THU4.html?ex=1095480000&en=0d6a5fd21e72087d&ei=5070&ex=1084420800&en=dd695e1433b69ff3&ei=5062&partner=GOOGLE):

Disney's Craven Behavior

Published: May 6, 2004

Give the Walt Disney Company a gold medal for cowardice for blocking its Miramax division from distributing a film that criticizes President Bush and his family. A company that ought to be championing free expression has instead chosen to censor a documentary that clearly falls within the bounds of acceptable political commentary.

The documentary was prepared by Michael Moore, a controversial filmmaker who likes to skewer the rich and powerful. As described by Jim Rutenberg yesterday in The Times, the film, "Fahrenheit 9/11," links the Bush family with prominent Saudis, including the family of Osama bin Laden. It describes financial ties that go back three decades and explores the role of the government in evacuating relatives of Mr. bin Laden from the United States shortly after the Sept. 11 terrorist attacks. The film was financed by Miramax and was expected to be released this summer.

Mr. Moore's agent said that Michael Eisner, Disney's chief executive, had expressed concern that the film might jeopardize tax breaks granted to Disney for its theme park, hotels and other ventures in Florida, where Jeb Bush is governor. If that is the reason for Disney's move, it would underscore the dangers of allowing huge conglomerates to gobble up diverse media companies.

On the other hand, a senior Disney executive says the real reason is that Disney caters to families of all political stripes and that many of them might be alienated by the film. Those families, of course, would not have to watch the documentary.

It is hard to say which rationale for blocking distribution is more depressing. But it is clear that Disney loves its bottom line more than the freedom of political discourse.

Bet
16-09-2004, 11:56
vabbé ma alla fine che c'entra l'editore? :confused:
Chiunque sia non mi risulta che apporti modifiche al testo in commercio

quickenzo9
16-09-2004, 11:57
Originariamente inviato da GioFX
Miramax non è di Berlusconi... è della Disey... e cmq ti sbagli, Benigni non è Moore, non gliene sbatte una sega delle proprietà di Berlusconi, anch'io se dovessi fare qulcosa in Italia e non evessi scelta (cioè economicamente parlando) sceglierei di essere prodotto dal nano... non ci vedo nulla di strano, l'importante è che non si faccia solo i suoi interessi come PDC, dopodichè come imprenditore può fare quel cazzo che vuole... cosa che per'altro ha sempre fatto. :D


Guarda che davvero non conosco nulla del cinema e tantomeno di Benigni...che lavori per la Disney (mi pare di aver letto che quest'ultima avesse osteggiato Moore) o per il padrone dell'Italia non mi importa moltissimo.

kikki2
16-09-2004, 12:03
Originariamente inviato da GioFX
La Miramax stava producendo il film di Moore, poi il presidente della Disney, Eisner, ha bloccato tutto campando scuse assurde e a maggio di quest'anno il film non aveva più un produttore e, soprattutto, un distributore.

Alla fine Disney ha ceduto i diritti alla Lions Gate e alla IFC che si sono impegnate a co-produrlo e a distribuirlo negli USA.

Da Nytimes.com (http://www.nytimes.com/2004/05/06/opinion/06THU4.html?ex=1095480000&en=0d6a5fd21e72087d&ei=5070&ex=1084420800&en=dd695e1433b69ff3&ei=5062&partner=GOOGLE):

Disney's Craven Behavior

Published: May 6, 2004

Give the Walt Disney Company a gold medal for cowardice for blocking its Miramax division from distributing a film that criticizes President Bush and his family. A company that ought to be championing free expression has instead chosen to censor a documentary that clearly falls within the bounds of acceptable political commentary.

The documentary was prepared by Michael Moore, a controversial filmmaker who likes to skewer the rich and powerful. As described by Jim Rutenberg yesterday in The Times, the film, "Fahrenheit 9/11," links the Bush family with prominent Saudis, including the family of Osama bin Laden. It describes financial ties that go back three decades and explores the role of the government in evacuating relatives of Mr. bin Laden from the United States shortly after the Sept. 11 terrorist attacks. The film was financed by Miramax and was expected to be released this summer.

Mr. Moore's agent said that Michael Eisner, Disney's chief executive, had expressed concern that the film might jeopardize tax breaks granted to Disney for its theme park, hotels and other ventures in Florida, where Jeb Bush is governor. If that is the reason for Disney's move, it would underscore the dangers of allowing huge conglomerates to gobble up diverse media companies.

On the other hand, a senior Disney executive says the real reason is that Disney caters to families of all political stripes and that many of them might be alienated by the film. Those families, of course, would not have to watch the documentary.

It is hard to say which rationale for blocking distribution is more depressing. But it is clear that Disney loves its bottom line more than the freedom of political discourse.

ma l'hanno cmq prodotto i due fratelli Weinstein ( a titolo personle non come miramax, dopo i prob della disny )e l'hanno coprodotto con lingate e ifc

cerbert
16-09-2004, 12:08
Originariamente inviato da Bet
vabbé ma alla fine che c'entra l'editore? :confused:
Chiunque sia non mi risulta che apporti modifiche al testo in commercio


Sto premendo per introdurre il BAN nei confronti degli utenti che hanno sempre i PVT pieni!
:incazzed: :bsod: :D

Bet
16-09-2004, 12:10
Originariamente inviato da cerbert

Sto premendo per introdurre il BAN nei confronti degli utenti che hanno sempre i PVT pieni!
:incazzed: :bsod: :D


avevo predisposto un minimo di spazio ma giampermacs ha operato una occupazione preventiva :D ... ora c'è spazio

Muflus
16-09-2004, 16:06
Originariamente inviato da quickenzo9
KOBA THE DREAD
di Martin Amis
L'ho letto un pò di tempo fa.
I racconti del gulag sono da far accapponare la pelle.
La polemica contro gli intellettuali dell'epoca che facevano finta di non vedere è il pomo della discordia.
Io l'ho letto senza pregiudizi e l'ho trovato un bel libro, ma con due nei:
a tratti mi è parso poco chiaro e non ho apprezzato il solito discorso sul chi era più cattivo tra Stalin e Hitler.
Sono invece particolarmente d'accordo su una cosa scritta da Amis: come non si può scherzare su Auschwitz non si può scherzare nemmeno sui gulag.

Bye.