gpc
15-09-2004, 11:12
Sono di ritorno da due settimane a Karpathos, una piccola isola del dodecaneso a metà strada tra Rodi e Creta.
Chiariamo: chi vuole la vita notturna, gli piacciono gli albergoni all inclusive, spiagge affollate, divertimenti da discotecari e quant'altro non legga.
Chi invece cerca un'isola ancora sufficientemente lontana dal turismo di massa, con paesi ancora veramente caratteristici e non finti "alla linea verde", tradizioni vive, stare da solo in una spiaggia, beh, è l'isola che fa per lui.
Un po' di geografia...
Karpathos è un'isoletta lunga circa 50Km, lunga e stretta, prevalentemente montuosa con rilievi che raggiungono i 1200 metri.
Fino a metà degli anni ottanta era coperta di boschi, poi due grandi incendi l'hanno quasi completamente spogliata degli alberi. Le parti che restano danno comunque l'idea di come doveva essere l'isola.
A sud si trova l'isola di Kasos (o Kassos), su cui però non siamo stati, mentre a nord appena staccata da Karpathos si trova l'isola disabitata di Saria, sulla quale abbiamo fatto una gita e veramente suggestiva.
L'hotel era ad Amopi (o Ammopi o Ammoopi o Amoopi, il greco dev'essere una lingua flessibile nelle traduzioni :D ), una bella baia con tre spiagge, due di sabbia e una di sassi.
Abbiamo noleggiato il fuoristrada perchè le strade sono bruttine, e diverse sono solamente sterrate (o peggio). Con 500Km all'attivo dopo dieci giorni di giri possiamo dire di aver visto praticamente tutta l'isola... :cool:
Le spiagge più belle sono Kira Panagia, Apella e Achata. Arrivando in spiaggia verso le nove, nove e mezza in genere si godevano quasi due ore di solitudine.
Ci sono anche la spiaggia di Agios Minas, raggiungibile da una strada praticamente impraticabile che ha messo a dura prova anche il fuoristrada, e quelle sulla costa occidentale (queste erano tutte ad est) nelle quali però il mare è quasi sempre molto mosso: Arkasa, Finiki, Lefkos.
I paesini dell'interno sono ancora completamente caratteristici ed estremamente curati, da visitare a piedi salendo le scalette e i viottoli in mezzo alle case bianche e azzurre.
Assolutamente da vedere è Olympos, un paese di montagna rimasto isolato fino a pochi anni fa, raggiungibile o via mare o con una sterrata di 25Km aperta di recente, che ha conservato intatte tradizioni e costumi. Sono caratteristici i suoi mulini a vento: ne contava 75, ma ne restano funzionanti solo 4.
L'isola è stata sotto il controllo degli italiani dal '12, quando gli abitanti aiutarono le truppe italiane a scacciare i turchi. Abbiamo incontrato l'ormai rituale anziano che parlava italiano e che ci ha raccontato tutta la storia del paesino dove l'abbiamo incontrato (Menetes) dalla fondazione al dopoguerra, comprese le leggende locali; ci ha aperto la chiesa del paese e la casa di sua figlia per farci vedere come sono le case tipiche dell'isola. Anche qui, comunque, gli italiani si sono prodigati in strade e scuole durante l'occupazione, provvedendo al sostentamento delle famiglie in modo che i bambini potessero andare a scuola; è bello vedere che hanno un buon ricordo, tanto da chiamare l'Italia "la mamma Italia" (roba che se lo dicono da noi...).
Complessivamente, comunque, è un'isola da vita di mare: al di là dei bei paesini e di qualche escursione non ci sono grandi siti archeologici, musei da visitare o cose del genere. Il mare è cristallino, i pesci non hanno paura dell'uomo e mentre nuoti si lasciano quasi accarezzare (un giorno ho portato una fetta di pane in mare e quasi me la mangiavano dalle mani).
Qualche nota negativa... Il turismo italiano è arrivato sull'isola da due o tre anni, mentre ancora oggi i tedeschi e simili la fanno da padroni. Purtroppo questi "turisti" ritengono che la cucina mediterranea sia composta da pizza e spaghetti alla bolognese (bleah) dalla Spagna alla Grecia, e di conseguenza i ristoranti degli hotel si adeguano. Non avevamo avuto scelta ed eravamo stati costretti a scegliere, nostro malgrado, la mezza pensione, ma alcune sere siamo letteralmente fuggiti a mangiare altrove: di salsette e pasta oscena ne avevamo piene le scatole, con tutte le cose buone che hanno in Grecia da mangiare... Inoltre siamo rimasti molto delusi dal comportamento della Columbus, che non ha minimamento seguito nemmeno chi aveva bisogno, ci ha scaricati dall'autobus senza nemmeno dirci dov'era l'ingresso dell'hotel o verificare che non ci fossero problemi con le prenotazioni... comportamento ben diverso da altri tour operator con cui ho viaggiato.
Nel complesso comunque un'ottima vacanza, un'isola splendida e rilassante, dove si possono ancora assaporare le tradizioni e la vita delle isole greche.
Seguiranno le foto quando potrò scannerizzarle...
Chiariamo: chi vuole la vita notturna, gli piacciono gli albergoni all inclusive, spiagge affollate, divertimenti da discotecari e quant'altro non legga.
Chi invece cerca un'isola ancora sufficientemente lontana dal turismo di massa, con paesi ancora veramente caratteristici e non finti "alla linea verde", tradizioni vive, stare da solo in una spiaggia, beh, è l'isola che fa per lui.
Un po' di geografia...
Karpathos è un'isoletta lunga circa 50Km, lunga e stretta, prevalentemente montuosa con rilievi che raggiungono i 1200 metri.
Fino a metà degli anni ottanta era coperta di boschi, poi due grandi incendi l'hanno quasi completamente spogliata degli alberi. Le parti che restano danno comunque l'idea di come doveva essere l'isola.
A sud si trova l'isola di Kasos (o Kassos), su cui però non siamo stati, mentre a nord appena staccata da Karpathos si trova l'isola disabitata di Saria, sulla quale abbiamo fatto una gita e veramente suggestiva.
L'hotel era ad Amopi (o Ammopi o Ammoopi o Amoopi, il greco dev'essere una lingua flessibile nelle traduzioni :D ), una bella baia con tre spiagge, due di sabbia e una di sassi.
Abbiamo noleggiato il fuoristrada perchè le strade sono bruttine, e diverse sono solamente sterrate (o peggio). Con 500Km all'attivo dopo dieci giorni di giri possiamo dire di aver visto praticamente tutta l'isola... :cool:
Le spiagge più belle sono Kira Panagia, Apella e Achata. Arrivando in spiaggia verso le nove, nove e mezza in genere si godevano quasi due ore di solitudine.
Ci sono anche la spiaggia di Agios Minas, raggiungibile da una strada praticamente impraticabile che ha messo a dura prova anche il fuoristrada, e quelle sulla costa occidentale (queste erano tutte ad est) nelle quali però il mare è quasi sempre molto mosso: Arkasa, Finiki, Lefkos.
I paesini dell'interno sono ancora completamente caratteristici ed estremamente curati, da visitare a piedi salendo le scalette e i viottoli in mezzo alle case bianche e azzurre.
Assolutamente da vedere è Olympos, un paese di montagna rimasto isolato fino a pochi anni fa, raggiungibile o via mare o con una sterrata di 25Km aperta di recente, che ha conservato intatte tradizioni e costumi. Sono caratteristici i suoi mulini a vento: ne contava 75, ma ne restano funzionanti solo 4.
L'isola è stata sotto il controllo degli italiani dal '12, quando gli abitanti aiutarono le truppe italiane a scacciare i turchi. Abbiamo incontrato l'ormai rituale anziano che parlava italiano e che ci ha raccontato tutta la storia del paesino dove l'abbiamo incontrato (Menetes) dalla fondazione al dopoguerra, comprese le leggende locali; ci ha aperto la chiesa del paese e la casa di sua figlia per farci vedere come sono le case tipiche dell'isola. Anche qui, comunque, gli italiani si sono prodigati in strade e scuole durante l'occupazione, provvedendo al sostentamento delle famiglie in modo che i bambini potessero andare a scuola; è bello vedere che hanno un buon ricordo, tanto da chiamare l'Italia "la mamma Italia" (roba che se lo dicono da noi...).
Complessivamente, comunque, è un'isola da vita di mare: al di là dei bei paesini e di qualche escursione non ci sono grandi siti archeologici, musei da visitare o cose del genere. Il mare è cristallino, i pesci non hanno paura dell'uomo e mentre nuoti si lasciano quasi accarezzare (un giorno ho portato una fetta di pane in mare e quasi me la mangiavano dalle mani).
Qualche nota negativa... Il turismo italiano è arrivato sull'isola da due o tre anni, mentre ancora oggi i tedeschi e simili la fanno da padroni. Purtroppo questi "turisti" ritengono che la cucina mediterranea sia composta da pizza e spaghetti alla bolognese (bleah) dalla Spagna alla Grecia, e di conseguenza i ristoranti degli hotel si adeguano. Non avevamo avuto scelta ed eravamo stati costretti a scegliere, nostro malgrado, la mezza pensione, ma alcune sere siamo letteralmente fuggiti a mangiare altrove: di salsette e pasta oscena ne avevamo piene le scatole, con tutte le cose buone che hanno in Grecia da mangiare... Inoltre siamo rimasti molto delusi dal comportamento della Columbus, che non ha minimamento seguito nemmeno chi aveva bisogno, ci ha scaricati dall'autobus senza nemmeno dirci dov'era l'ingresso dell'hotel o verificare che non ci fossero problemi con le prenotazioni... comportamento ben diverso da altri tour operator con cui ho viaggiato.
Nel complesso comunque un'ottima vacanza, un'isola splendida e rilassante, dove si possono ancora assaporare le tradizioni e la vita delle isole greche.
Seguiranno le foto quando potrò scannerizzarle...