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View Full Version : Fedeltà in amore? Lo stabilisce un gene


Hal2001
15-09-2004, 02:14
Animali monogami e poligami: dipende da una modifica del codice e dell'ambiente

http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2004/09_Settembre/05/coppia--240x180.jpg

Un esperimento pubblicato su Nature da un’équipe di ricercatori statunitensi della Emory University di Atlanta, Georgia, porta un contributo interessante su un quesito che interessa anche noi umani. Perché certe specie hanno scelto la monogamia invece della poligamia, o addirittura della promiscuità sessuale? L’esperimento in questione è facilmente comprensibile: una specie di topo campagnolo che abita il sud degli Stati Uniti ( Microtus ochrogaster ) è monogama; un’altra specie, che vive un po’ più a nord ( M. pennsylvanicus ), è invece poligama o, per meglio dire, poliginica (un maschio con un gruppo di femmine).

Ebbene, modificando l’espressione di un certo gene, così da renderlo simile a quello della specie monogama, s’è ottenuta la conversione alla monogamia anche dei maschi poliginici dell’altra. Il gene è quello influenzante i recettori della vasopressina e della dopamina, ormoni che sono risultati avere un ruolo nel comportamento sociale e sessuale. Ecco dunque compreso come una specie può evolversi da un stile sessuale all’altro, con il coinvolgimento d’un solo gene. Ma non è questo il punto di maggiore interesse se si vuol fare un discorso generale. L’esperimento ci illustra infatti come un poligamo può evolversi in un monogamo (e ovviamente viceversa), ma non ci dice perché. Che, a mio parere, è domanda ancor più interessante. Il perché infatti non riguarda la genetica e la biologia molecolare. Occorre, per rispondere al quesito, un approccio diverso: quello dell’etologia comportamentale.

E’ noto che tra maschi e femmine esiste un conflitto d’interessi originato da una loro fondamentale differenza. I maschi producono in quantità industriali piccolissimi gameti, gli spermatozoi, energeticamente poco costosi; le femmine invece producono, in numero ben più limitato, uova, gameti di dimensioni assai maggiori ed energeticamente molto dispendiosi. Risulta che, mentre per un maschio, che investe poco per ogni accoppiamento, la strategia riproduttiva più conveniente è quella di fecondare un gran numero di femmine, per la femmina, che investe molto, è più conveniente essere selettiva prima di accoppiarsi e, fatta una scelta oculata, restare aggrappata a quella. E questo non è che l’inizio del conflitto, perché non sono rari i casi in cui la femmina spende ancor di più. Cito come esempio il frequente caso in cui è costretta, dopo l’accoppiamento, a una prolungata gravidanza, cui segue un periodo d’allattamento. Sbagliare scelta costerebbe moltissimo. Detto ciò, sembrerebbe che una soluzione soddisfacente del conflitto potrebbe essere la poliginia, che se da un lato consente ai maschi una buona dose d’accoppiamenti con femmine diverse, dall’altro permette a queste ultime di esercitare una scelta oculata per poi concentrarsi intorno ai maschi migliori.

La realtà, però, non è così semplice. D’altro canto conosciamo, oltre a specie monogame e poliginiche, anche quelle poliandriche (una femmina con più maschi) e quelle veramente promiscue. Il fatto è che c’è un altro fattore da considerare, il contesto ambientale. Così se torniamo alle nostre arvicole, scopriamo che, nella specie monogama, perché l’allevamento della prole vada a buon fine, è indispensabile la presenza a tempo pieno del padre, mentre ciò non è vero per quella poliginica. Volendo generalizzare, la conclusione è che ogni specie s’è evolutivamente calibrata uno stile di vita sessuale confacente con le condizioni ambientali in cui deve vivere. In quest’ottica la nostra specie è eccezionale perché culturalmente ha evoluto differenti e contrapposti stili sessuali. Monogamia, poliginia e poliandria, perfino promiscuità, sono varianti tutte rappresentate nella nostra specie. Sarebbe interessante indagare se, a livello individuale, gli uomini più portati alla monogamia portano una variante genetica simile a quella dell’arvicola monogama, mentre i cosiddetti Casanova "indossano" la variante opposta.

Danilo Mainardi
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/09_Settembre/05/Fedelt%e0.shtml