Boss87
10-09-2004, 21:52
Ragazzi, stasera sono in vena di topic seri..
Prima stavo parlando con la mia ragazza ed è venuto fuori sto argomento.
E’ possibile immaginare di vivere in una condizione di sogno permanente o di essere ingannati da una potente e malvagia entità?
Personalmente molte volte ho riflettuto su questa possibilità. Questa domanda mi è nata dalla constatazione del fatto di non poter distinguere i sogni dalla realtà in certe occasioni. Per esempio, può capitare che alla mattina ci raccontino cose che abbiamo fatto o udito nella realtà (scendere in cucina a bere, sentire un rumore) mentre noi pensavamo di averle solo sognate. Se quindi non possiamo riconoscere una realtà virtuale da una reale, la differenza tra il mondo reale e un sogno, come possiamo sapere che non stiamo vivendo noi stessi in un sogno di qualcuno più “grande” di noi? Una prima domanda che mi sorge è il fatto che i nostri sogni durano al massimo qualche ora, la nostra vita decenni.. Ma non è forse vero che nei sogni la realtà non è più così reale e il tempo si dilata? A me è successo più di una volta di ricordarmi di sogni in cui mi sembrava di vivere una vita intera.. Quindi è possibile. Inoltre… Noi nella nostra mente, mentre sogniamo, creiamo dal niente uomini, persone, cose, copie di noi stessi.. E se loro fossero reali nella loro stessa dimensione? (chiamiamola dimensioneB per spiegarci meglio, mentre la nostra è la dimensioneA.) Noi quindi potremmo essere solamente frutto di una divina mente sognante, che vive nella dimensione0, creare noi stessi che “siamo” (nel senso di esistere) nella dimensioneA, e a nostra volta con i sogni creiamo un’ipotetica dimensioneB, i quali abitanti possono a loro volta riuscire a ricreare nelle loro menti una dimensioneC e così via. Ora, se questo fosse esatto possono esserci 2 soluzioni.. O le realtà diventano mano a mano che scendiamo di livello più effimere e meno consistenti fino a scomparire del tutto e perdersi nel vuoto del tempo oppure la nostra realtà altro non è che un singolo anello di una struttura a “cipolla” (mi si passi il termine). Questa idea non la trovo assolutamente assurda, anzi. In questo caso l’essere pensante dello strato più esterno è il Dio degli abitanti dello strato più interno, che a loro volta sono ognuno un Dio per una serie di mondi infiniti ancora più interni.
Cosa ne pensate? Ci avete mai riflettuto?
Prima stavo parlando con la mia ragazza ed è venuto fuori sto argomento.
E’ possibile immaginare di vivere in una condizione di sogno permanente o di essere ingannati da una potente e malvagia entità?
Personalmente molte volte ho riflettuto su questa possibilità. Questa domanda mi è nata dalla constatazione del fatto di non poter distinguere i sogni dalla realtà in certe occasioni. Per esempio, può capitare che alla mattina ci raccontino cose che abbiamo fatto o udito nella realtà (scendere in cucina a bere, sentire un rumore) mentre noi pensavamo di averle solo sognate. Se quindi non possiamo riconoscere una realtà virtuale da una reale, la differenza tra il mondo reale e un sogno, come possiamo sapere che non stiamo vivendo noi stessi in un sogno di qualcuno più “grande” di noi? Una prima domanda che mi sorge è il fatto che i nostri sogni durano al massimo qualche ora, la nostra vita decenni.. Ma non è forse vero che nei sogni la realtà non è più così reale e il tempo si dilata? A me è successo più di una volta di ricordarmi di sogni in cui mi sembrava di vivere una vita intera.. Quindi è possibile. Inoltre… Noi nella nostra mente, mentre sogniamo, creiamo dal niente uomini, persone, cose, copie di noi stessi.. E se loro fossero reali nella loro stessa dimensione? (chiamiamola dimensioneB per spiegarci meglio, mentre la nostra è la dimensioneA.) Noi quindi potremmo essere solamente frutto di una divina mente sognante, che vive nella dimensione0, creare noi stessi che “siamo” (nel senso di esistere) nella dimensioneA, e a nostra volta con i sogni creiamo un’ipotetica dimensioneB, i quali abitanti possono a loro volta riuscire a ricreare nelle loro menti una dimensioneC e così via. Ora, se questo fosse esatto possono esserci 2 soluzioni.. O le realtà diventano mano a mano che scendiamo di livello più effimere e meno consistenti fino a scomparire del tutto e perdersi nel vuoto del tempo oppure la nostra realtà altro non è che un singolo anello di una struttura a “cipolla” (mi si passi il termine). Questa idea non la trovo assolutamente assurda, anzi. In questo caso l’essere pensante dello strato più esterno è il Dio degli abitanti dello strato più interno, che a loro volta sono ognuno un Dio per una serie di mondi infiniti ancora più interni.
Cosa ne pensate? Ci avete mai riflettuto?