View Full Version : Se....
Doveste regalare un libro ad un utente [o più] di questo forum [con cui magari avete stretto amicizia] che titolo scegliereste?
Chi sarebbe il fortunato ad ottenere il vostro dono?
La mia prima scelta è: "L'odore dei soldi" a LuVi. :D
ziozetti
09-09-2004, 10:36
Sai bene che ti regalarei la trilogia+2 di Malaussene! :flower:
Harvester
09-09-2004, 10:46
Originariamente inviato da ziozetti
Sai bene che ti regalarei la trilogia+2 di Malaussene! :flower:
fai una cosa.............comprane x 2, grazie :D
ziozetti
09-09-2004, 10:55
Ecco qui, non litigate!
http://www.feltrinelli.it/fs/cover/im/X/88-07-81210-X.jpg http://www.feltrinelli.it/fs/cover/im/4/88-07-81244-4.jpg http://www.feltrinelli.it/fs/cover/im/6/88-07-81257-6.jpg + http://www.feltrinelli.it/fs/cover/im/1/88-07-81433-1.jpg http://www.feltrinelli.it/fs/cover/im/6/88-07-81629-6.jpg
:D
milli1979
09-09-2004, 14:02
caspita!parlavo proprio di questo con un utonto:
regalerei una raccolta di poesie di:
Elisabeth Barrett Browning ad Alphacigny
Sheerqueenie
10-09-2004, 14:12
un libro con cui non farai mai brutta figura:
IL KAMASUTRA!
:oink:
Scoperchiatore
10-09-2004, 14:15
Originariamente inviato da ziozetti
Sai bene che ti regalarei la trilogia+2 di Malaussene! :flower:
Evvai, grazie per il consiglio, ora so cosa regalarle al compleanno :D
Scoperchiatore
10-09-2004, 14:23
regalerei
"Qui Quo Qua nipoti perfetti" (http://libri.kelkoo.it/b/a/cpc_5101_ps_10284592_gs_20631422.html)
http://img.kelkoo.com/pdb/22301/medium/88/04/51/98/8804519894.jpg
a gik25... forse qualcuno ricorderà anche perchè :D
ziozetti
10-09-2004, 14:27
Originariamente inviato da Scoperchiatore
Evvai, grazie per il consiglio, ora so cosa regalarle al compleanno :D
Centellina, così sei a posto per 5 anni!
Scoperchiatore
10-09-2004, 14:55
Originariamente inviato da ziozetti
Centellina, così sei a posto per 5 anni!
Mitico! :winner: :D
Originariamente inviato da Scoperchiatore
Mitico! :winner: :D
Tirchio :Prrr:
Il prossimo apparecchio elettronico che ti compro te lo faccio avere stile riviste Hobby&Work: un pezzo ogni compleanno :ciapet::D
fabius00
10-09-2004, 15:26
Originariamente inviato da Nicky
Tirchio :Prrr:
Il prossimo apparecchio elettronico che ti compro te lo faccio avere stile riviste Hobby&Work: un pezzo ogni compleanno :ciapet::D
LOL :D
Scoperchiatore
10-09-2004, 17:50
Originariamente inviato da Nicky
Tirchio :Prrr:
Il prossimo apparecchio elettronico che ti compro te lo faccio avere stile riviste Hobby&Work: un pezzo ogni compleanno :ciapet::D
:cry:
ma veramente... io ti volevo comprare gli originali scritti a mano da Pennac, mio dolce petalo :flower: :mc:
sparagnino
10-09-2004, 22:52
Originariamente inviato da Nicky
Il cuore mi sanguina; Therese, non avresti un cerotto, qualcosa?
[D. Pennac, "La fata carabina"]
Alessandro Bordin
10-09-2004, 23:39
Novecento di Baricco, una copia per tutti.
ziozetti
13-09-2004, 08:39
Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Novecento di Baricco, una copia per tutti.
L'ho già letto. Posso cambiarlo?
:D
Alessandro Bordin
13-09-2004, 08:57
Originariamente inviato da ziozetti
L'ho già letto. Posso cambiarlo?
:D
Che palle che siete ... :D
Lucio Virzì
13-09-2004, 09:08
Originariamente inviato da Nicky
Doveste regalare un libro ad un utente [o più] di questo forum [con cui magari avete stretto amicizia] che titolo scegliereste?
Chi sarebbe il fortunato ad ottenere il vostro dono?
La mia prima scelta è: "L'odore dei soldi" a LuVi. :D
Ce l'ho, grazie :cool:
"Il petalo cremisi e il bianco" a Nicky :)
LuVi
A Gianpaolo:Il Servo Arbitrio
Originariamente inviato da Ewigen
A Nicky e Scoop:Edda
Ottima scelta. Grazie :flower:
Lucio Virzì
13-09-2004, 22:10
A Fabius - La luna e i falò (C. Pavese)
A ChristinaAemiliana - I ragazzi di Via Panisperna
A Hikari - I love Shopping (S. Kinsella)
A SaMu - No Logo (Naomi Klein :asd: )
LuVi
a tutti
"storie di ordinaria follia" di bukowsky
e
"soffocare" di PALAHNIUK
Lucio Virzì
13-09-2004, 23:37
Originariamente inviato da checo
"soffocare" di PALAHNIUK
Cello! :D Veramente fuori di testa! :D
LuVi
fabius00
14-09-2004, 08:31
Originariamente inviato da Lucio Virzì
A Fabius - La luna e i falò (C. Pavese)
LuVi
e che è??? cesare pavese manco lo conosco!
fabius00
14-09-2004, 08:32
La luna e i falò
Einaudi tascabili, 2001
pp. 173, Euro 7,74
Il ritorno alle origini, la riscoperta di un passato che pareva dimenticato sono il fulcro dell’ultimo e più importante romanzo di Cesare Pavese scritto fra il settembre e il novembre del 1949 e pubblicato nell’aprile del 1950, quattro mesi prima che l'autore si suicidasse. Il protagonista è Anguilla, un orfano, un “bastardo” cresciuto nelle Langhe, che ritorna nei luoghi dell’infanzia e della giovinezza dopo aver fatto fortuna al di là dell’oceano, in un mondo che pare lontanissimo: l’America.
Il romanzo viaggia su due piani paralleli. Uno legato al passato, con un percorso della memoria articolato in estesi flash-back attraverso i quali il protagonista rivive gli anni passati come servitore di campagna alla “Mora”. L’altro piano corre invece lungo i binari del presente, tempo nel quale l’Anguilla uomo ritrova l’amico-maestro di un tempo, Nuto, e rivede se stesso nella figura del giovane Cinto. Le campagne e le Langhe in particolare, sono terre di miseria, nelle quali un orfano viene preso in casa per avere le cinque lire di sovvenzione e due braccia in più da usare nei campi. Le Langhe sono di frequente una vita di stenti che spesso si sfoga nella rabbia e sfocia nella follia. Una follia che nasce dalla miseria, una rabbia per una vita senza sfogo. Il personaggio che incarna tutto questo è Valino, il padre di Cinto, che distrugge tutto il suo mondo in una sola notte.
Ma il capolavoro di Pavese non è solo questo. È anche la riflessione politica appena accennata, ma ugualmente profonda di un personaggio fondamentale quale è Nuto. In un paese diviso, dove i morti continuano a riaffiorare dalla terra e ad alimentare l’odio egli è il marxista del villaggio, che conosce le ingiustizie, ma vede le difficoltà e le ragioni di ogni parte, che riflette con lucidità sulla situazione del dopoguerra, ma allo stesso tempo crede nel potere della luna e nelle capacità magiche dei falò accesi nella notte di San Giovanni di risvegliare le campagne.
In un passato dominato dalla guerra civile il futuro, come sottolineato da Franco Fortini, è di Cinto, l’orfano zoppo che abita nella casa dove il protagonista è cresciuto e nel quale il protagonista si rivede. Il futuro è suo nonostante l’essere storpio gli impedirà di uscire dalle Langhe e quindi di conoscere il mondo. Il futuro è suo perché Cinto appartiene alla prima generazione che non dovrà fare i conti con la guerra e soprattutto con il dopoguerra. Il futuro è suo perché non potrà essere che così, altrimenti anche la speranza non avrebbe più senso.
Nella seconda parte emergono ulteriori elementi. Questa sezione del romanzo è dominata dal ricordo dell’adolescenza di Anguilla, e potremmo intitolarlo il romanzo della “Mora”. La scena è occupata per buona parte dalla figlie del padrone, Irene, Silvia e Santina. Tutte e tre spinte dalla voglia di evadere dalla campagna, di essere accettate al di fuori della Mora. Mentre il giovane Anguilla le vede come esseri superiori, l’autore le dipinge in tutta la loro fragilità, nelle ambizioni e nelle speranze di giovani ragazze di campagna spezzate dalla vita e da un mondo che fuori della Mora non è così accomodante come poteva sembrare.
Il romanzo di Pavese vive sul piano narrativo attraverso accelerazioni e frenate. Ampie riflessioni vengono spesso concluse con un periodo che chiude il capitolo e imprime una svolta importante all’intreccio. La narrazione procede, dunque, secca e tagliente, in maniera quasi impietosa nei confronti delle sorti dei protagonisti. Come già detto, il paesaggio domina. Nell’oscillazione tra presente e passato è proprio il paesaggio a rimanere costante. Nei falò, nelle fasi lunari, nelle stagioni che si ripetono si rivela l’immutabilità della terra. Di una terra particolare, le Langhe. Le Langhe, sono colline di profumi e di gusti forti, di terra a tratti nera e a tratti bianca. Di colline che non finiscono. Terra dove «lavorare stanca». Terra di grande guerra civile e di grandi scrittori e intellettuali. Un mondo che agli occhi del protagonista sembra stia per finire sotto i colpi di una modernità difficile da decifrare, ma che appare molto pericolosa già a una prima e fugace impressione.
L’incendio di Gaminella è un simbolo di tutto questo. Di un mondo che viene perduto in un istante e che ritroviamo sepolto sotto uno strato di cenere e fatto esso stesso cenere. Materia nera come la terra, ma impalpabile ed esposta al vento che la disperderà. I falò che prima costituivano il sogno estivo con il quale la gente delle Langhe si affratellava diventa così un incendio indomabile che distrugge questa flebile parentela che si stabiliva una volta l’anno, per una sola notte tra i langaroli. È dunque la stessa solidarietà contadina che brucia nel rogo di Gaminella. Proprio quella solidarietà che Anguilla rimpiangeva da tanti anni e che non aveva trovato nelle città della California e nel deserto del Nuovo Messico. Solidarietà che lo porta a voler conoscere e seguire il piccolo Cinto. Zoppo nella realtà come il protagonista era zoppo a causa del suo essere trovatello, anzi “bastardo”. Quella zoppia morale, che lo faceva guardare dagli altri con compassione e diffidenza, lo aveva fatto avvicinare a Nuto, il suo maestro, la guida e l’esempio.
Oltre al paesaggio, ne La luna e i falò un ruolo fondamentale è ricoperto dalla memoria. Nel suo ultimo romanzo Pavese inserisce elementi autobiografici in maniera, se possibile, maggiore rispetto alle opere precedenti. Oltre alla dimensione narrativa, il rapporto col passato diventa condizione mentale. Una riscoperta dei luoghi della memoria che investe la psicologia del protagonista e la muta in maniera profonda. I simboli e le figure che riemergono nascondono però una componente negativa. Nel suo ritorno infatti il protagonista si accorgerà che i luoghi dell’infanzia sono, come affermato da Anco Marzio Mutterle, «un paese di morti, saturo soltanto di cose e persone scomparse». Il ricordo e il ritorno sfociano dunque in una riflessione amara che condiziona non solo il presente ma, in quest’ottica, anche il passato.
domanda ma tu chi sei nuto???? :D:D:D:D
RiccardoS
14-09-2004, 09:17
a tutti:
IT (Stephen King)
e
La città della gioia (Dominique Lapierre)
a fabius
H.Miller - Tropico del cancro e anche Tropico del capricorno :D ;)
fabius00
14-09-2004, 09:31
Originariamente inviato da kikki2
a fabius
H.Miller - Tropico del cancro e anche Tropico del capricorno :D ;) per i viaggi? o perchè? non lo conosco questo libro!
Originariamente inviato da fabius00
per i viaggi? o perchè? non lo conosco questo libro!
il titolo è oltremodo ingannevole anche se li ho scelti ( anche) per quello :D
fabius00
14-09-2004, 09:43
Originariamente inviato da kikki2
il titolo è oltremodo ingannevole anche se li ho scelti ( anche) per quello :D
allora debbo informarmi
Lucio Virzì
14-09-2004, 10:04
Originariamente inviato da fabius00
La luna e i falò
domanda ma tu chi sei nuto???? :D:D:D:D
Forse... ;) Leggilo, che è bello, magari prendilo in biblio. ;)
LuVi
Originariamente inviato da Nicky
Ottima scelta. Grazie :flower:
Lo immaginavo. ;) :D
Il patrimonio letterario della Scandinavia medioevale è (soprattutto in Norvegia ed Islanda) ricco e composito, nei vari generi che lo costituiscono si trovano frequenti allusioni e riferimenti alle religioni più antiche. Le notizie sulla religione politeista compaiono nella "Heimskringla" di Snorri, ma soprattutto nelle "saghe del tempo antico", incentrate su racconti i cui protagonisti sono dei o esseri soprannaturali.
Assai interessanti si rivelano le "raccolte di leggi" per le norme giuridiche che si riferiscono alle pratiche religiose precedenti al cristianesimo ed i divieti di pratiche pagane dopo l'avvento di quest'ultimo.
Altri elementi utili per la conoscenza della religione sono le iscrizioni runiche (brevi testi redatti in un alfabeto di origine nord-etrusco diffuse in Scandinavia prima della lingua latina) incise su pietre o metalli che compaiono intorno al III secolo. I riferimenti all'antica religione sono prevalentemente di carattere magico.
Importanti per delineare un quadro degli antichi culti sono inoltre i toponimi che indicano luoghi dedicati alle divinità e l'iconografia. Lo studio della religione e della mitologia deve essere costantemente inserito nella più ampia cornice della cultura germanica; indispensabile resta il confronto con i dati relativi a quei Germani continentali che assai prima degli Scandinavi subirono pressioni ed influssi destinati ad influire sulle loro tradizioni. Il testo più importante, comunque, per la conoscenza della mitologia scandinava è comunque l'EDDA: un antico poema islandese fonte della mitologia scandinava. Essa si divide in Edda Poetica e Edda in Prosa.
Edda Poetica (raccolta di 29 canti norreni riuniti nel Codex Regius 2365IV) questo testo è conservato nella biblioteca reale di Copenaghen, fu scoperto nel 1643 in Islanda. I testi che lo compongono sono opere di più autori, probabilmente alcuni testi furono redatti in Scandinavia, altri Islanda e Groenlandia. I canti possono essere divisi in "Poemi degli dei" o mitologici e "Poemi degli uomini" o eroici.
Tra le composizioni poetiche si trova la "Voluspa" (profezia della maga): Odino risveglia una volva o maga che gli narra della creazione del mondo e degli uomini, della guerra tra le divinità degli Asi e dei Vani ed infine gli predice un futuro nel quale le due popolazioni divine governeranno insieme. Probabilmente i Vani rappresentano le divinità autoctone legate ai cicli e agli eventi naturali; gli Asi, invece, le nuove divinità che si svilupparono al tempo dei grandi movimenti di popolazione.
Edda Prosaica di Snorri o "Libro di Oddi" (località dell'Islanda del sud dove visse il giovane Snorri) composta dopo il 1220. Snorri Sturluson (1178-1241) raccoglie racconti, saghe, miti trasmessi oralmente, dà loro organicità e li trascrive in forma poetica.
Si compone di un prologo e tre sezioni principali:
I. "Gylfaginning" (L'inganno di Gylfi), qui sono descritti la cosmogonia ed il pantheon nordici rivelati al re Gylfi che giunge a Asgard, la cittadella degli dei.
II."Skalddskaparmal" (Il linguaggio poetico) che contiene un gran numero di miti raccontati dagli Scaldi o poeti vaganti di corte.
III. "Hattatal" (Catalogo dei metri) cento strofe di carme encomiastico, elencate allo scopo di fornire esempi nell'arte del poetare. Ynglinga Saga (Saga degli Ynglingar) Snorri, in questa composizione descrive l'origine del clan degli Yngli, stirpe regale di Norvegia, attribuendole origine divina.
io preferisco di gran lunga le antiche saghe.
L'Edda è un po' pallosa... l'unico racconto interessante è il Gylfaginning :)
paditora
14-09-2004, 11:57
Un libro di Stephen King.
Ne ho letti 3 o 4 e devo dire che ti acchiappano un casino.
E soprattutto ti tengono con il fiato sospeso.
Lucio Virzì
14-09-2004, 12:18
Originariamente inviato da Loki86
io preferisco di gran lunga le antiche saghe.
Belle le seghe, peccheto che fenne mele... :D:D
LuVi
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