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View Full Version : Con noi e contro di noi.


Paracleto
02-09-2004, 22:07
Baciare il culo del nemico è la nuova tattica benpensante




Ieri il New York Times recava in prima pagina una grande foto a colori: lo scheletro di un bus israeliano esploso, e penzolante dal finestrino il corpo senza vita di una giovane donna. La didascalia diceva: Hamas ha rivendicato la responsabilità di questo attentato, 16 morti. A pagina 18 l’editoriale sugli ostaggi francesi. Titolo: dimostrazione di unità in Francia. Tesi: elogi all’unità nazionale e in particolare all’unità tra governo e comunità musulmana nel respingere il ricatto sui due ostaggi, “sperando che questa unità spinga la società francese a capire quanto sia infondato il diffuso pregiudizio anti-islamico”. La vulgata politicamente corretta è perfetta, ma è costretta a un’omissione: non si cita l’appoggio di Hamas al governo francese, arrivato via agenzia pochi minuti dopo la rivendicazione del massacro in terra ebraica.
Ieri il Corriere della Sera se l’è cavata così: tre righe in un pezzo di cronaca in seconda raccontano che “perfino Hamas e il capo dei ribelli Moqtada al Sadr si sono pronunciati a favore della liberazione”. Perfino. Il particolare agghiacciante non è omesso, ma pudicamente, educatamente nascosto. Per il resto, a parte una giusta ma laterale tirata di Angelo Panebianco contro i “resistenti” all’italiana, spiccano i titoli sull’Islam moderato che partecipa all’Union sacrée, sul ministro dell’Interno Dominique de Villepin che prega in moschea invece di chiedere ai capi della comunità musulmana di venire a pregare a Notre Dame e magari di pregare per i morti ammazzati di Hamas. Non manca un’intervista con Tariq Ramadan, il controverso professore legato ai Fratelli musulmani che protesta in nome della società aperta contro il governo americano responsabile di avergli negato il visto d’entrata, e conclude con una formula dal suono involontariamente sinistro: “Siamo musulmani e crediamo nei nostri valori. Siamo cittadini. Condanna ciò che è sbagliato, promuovi ciò che è giusto”. Condanna il rapimento dei francesi, perché ti conviene, promuovi il massacro degli ebrei, perché è un tuo dovere religioso.
Le miserabili testimonianze di doppiezza che affiorano nella melma occidentale non ci convinceranno che la guerra a un temibile nemico debba entrare in una spietata e insensata fase di bando civile nei confronti dei musulmani e delle loro organizzazioni. Individuare bene il nemico vuol dire anche saperlo dividere da un retroterra a cui è legato dai fili sottili di una comunità di credo e di cultura. Oltretutto il nemico non è mai un assoluto, lo si rispetta e lo si ama anche quando lo si combatte. Ma quando assistiamo a simili comportamenti, quando l’interlocutore “moderato” del ministro degli esteri Michel Barnier afferma serenamente che il dovere dei fedeli è risparmiare i giornalisti francesi e uccidere i civili e i soldati americani, la conclusione non può essere che questa: baciare il culo del nemico è la nuova tattica benpensante.
Eufemizza su Repubblica Bernardo Valli, che conoscevamo come persona dignitosa: quelli di Hamas solidali con Parigi sono “dediti al terrorismo”, ma “l’eccezionale solidarietà ottenuta nel mondo arabo dalla Francia” può portare alla liberazione degli ostaggi, forse. Anzi, da Parigi verrebbe una lezione politica per tutta l’Europa. Quale lezione? La resa senza condizioni, con i complimenti a suon di bombe di Hamas, degli Hezbollah e del Jihad Islamico per quell’onorevole paese occidentale che ha disertato la guerra al terrorismo. Eufemizza anche il moralista della porta accanto, Michele Serra, che non si accorge nemmeno dell’enormità di quel che scrive quando si felicita per l’efficacia francese nel mettere all’incasso la sporca mercede del veto all’Onu e della campagna di boicottaggio della coalizione occidentale e del governo iracheno voluto dall’Onu.

La realtà è che siamo divisi
La sorte di Chesnot e Malbrunot sta a cuore a ciascuno di noi, noi che non distinguiamo le vittime del terrorismo in base ad alcuno degli standard politicamente e ideologicamente corretti, e ci sta a cuore nell’esatta misura in cui ci affligge la sorte della giovane donna penzolante dal bus di Bersheeva, quella dei dodici nepalesi trucidati, dei body guard e dei pacifisti e degli ebrei e cristiani decapitati in nome di un dio del terrore e dell’intolleranza. Siamo tutti americani, siamo tutti occidentali, siamo tutti francesi, siamo tutti ebrei, siamo tutti madrileni, scrivono i benpensanti. Ma non è vero, è una filastrocca per i gonzi, un alibi retorico di bassa lega e dal sapore immondo. La realtà è che siamo divisi, che alcuni si comportano come Zapatero e come il governo delle Filippine, e fuggendo mettono in pericolo chi resta e resiste, quella è la resistenza, nello sforzo di imprimere una svolta politica e civile, di libertà e di umanità, al medio oriente islamico. E altri pagano i gruppi “dediti al terrorismo”, anche con i nostri soldi sporchi di europei, e ne vengono ricambiati con il doppio comunicato dell’infamia, quello che rivendica la strage e quello che chiede la liberazione dei francesi; non contenti, i governi occidentali si uniscono alle tirannie di tutto il mondo nella condanna del muro, il nuovo muro del pianto che Israele cerca di erigere tra sé e la morte, e che gli alleati dei francesi in medio oriente scavalcano di tanto in tanto o eludono con le loro cinture esplosive.
Il sangue e la guerra non aboliscono la civiltà che è nostra, il diritto al dissenso, l’indipendenza delle diplomazie, i valori del pacifismo anche più radicale, ma escludono dal novero delle possibilità morali quel sovrappiù di ipocrisia e di balordaggine che ci viene ammannito nella salsa del rifiuto dello scontro di civiltà, che non è un’opinione sociologica bensì un fatto politico e militare. Quando il presidente degli Stati Uniti dice “con noi o contro di noi”, questo dice. Sarà ideologico, sarà western, ma è meglio della filosofia di Chirac e di Villepin: con noi e contro di noi.

Bardiel
03-09-2004, 00:25
Originariamente inviato da Paracleto
...non è vero, è una filastrocca per i gonzi, un alibi retorico di bassa lega e dal sapore immondo...
Questione di vedute e di pensiero.

flisi71
03-09-2004, 08:11
Mettere insieme parecchie parole e considerarle un pensiero è già un salto grosso.
:cry:

zakzakit
03-09-2004, 18:12
Originariamente inviato da Paracleto
Baciare il culo del nemico è la nuova tattica benpensante

...



Se copi qualcosa scritto da qualcun altro, dovresti almeno citare l'autore.
(Che in questo caso è Giuliano Ferrara, e sull'argomento "baciare il culo" è senz'altro un esperto).

GioFX
03-09-2004, 18:18

GioFX
03-09-2004, 18:18
Se copi qualcosa scritto da qualcun altro, dovresti almeno citare l'autore.
(Che in questo caso è Giuliano Ferrara, e sull'argomento "baciare il culo" è senz'altro un esperto).

:D :D :D :D :D :D :D

zakzakit
03-09-2004, 18:56
Originariamente inviato da Proteus
Dimentichi la gara, in voga da anni in questo paese, tra i pennivendoli a chi bacia più chiappe e ciascuno di loro ha i suoi trofei.

Però Giuliano è il migliore, sa farlo con mestiere, qualunque sia la casacca che indossa al momento.

Paracleto
03-09-2004, 20:57
avrei citato se richiesto

come ho potuto notare, basta che chi ha scritto sia inviso a chi legge che automaticamente quanto scritto diventa una cazzata, ancora prima di leggerlo (ogni riferimento a persone eccetera...)

perciò per ora preferisco che la gente legga prima, poi commenti e quindi sappia di chi si tratta.


Non vedo come si possa definire "questione di vedute e pensiero il fatto che ci sia chi i terroristi li comabtte e chi li spalleggia, in due parole.

Jamal Crawford
03-09-2004, 21:17
Originariamente inviato da Paracleto



Non vedo come si possa definire "questione di vedute e pensiero il fatto che ci sia chi i terroristi li comabtte e chi li spalleggia, in due parole.


Basta guardare ai fatti di oggi. Anziche' essere tutti d'accordo sul fatto che i terroristi siano da sterminare, c'e' qualcuno che dice: si beh pero' hanno iniziato prima gli altri... all'asilo si sta bene...la la la

-kurgan-
03-09-2004, 21:23
Originariamente inviato da Paracleto
come ho potuto notare, basta che chi ha scritto sia inviso a chi legge che automaticamente quanto scritto diventa una cazzata, ancora prima di leggerlo (ogni riferimento a persone eccetera...)

perciò per ora preferisco che la gente legga prima, poi commenti e quindi sappia di chi si tratta.


http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&threadid=751561

Paracleto
03-09-2004, 21:46
quindi?

-kurgan-
03-09-2004, 21:47
quindi facevo vedere come è solo questione di "colore", o punti di vista se preferisci.
ognuno tira acqua al suo mulino, disinteressandosi dei fatti per dare addosso agli "avversari".

Paracleto
03-09-2004, 21:54
per questo evito di mettere subito la fonte, che sia "il giornale" oppure "l'unità"
vabbè ot

zakzakit
03-09-2004, 22:16
Originariamente inviato da Paracleto
avrei citato se richiesto

come ho potuto notare, basta che chi ha scritto sia inviso a chi legge che automaticamente quanto scritto diventa una cazzata, ancora prima di leggerlo (ogni riferimento a persone eccetera...)

perciò per ora preferisco che la gente legga prima, poi commenti e quindi sappia di chi si tratta.


Non vedo come si possa definire "questione di vedute e pensiero il fatto che ci sia chi i terroristi li comabtte e chi li spalleggia, in due parole.

Ti cito un passo dell'articolo (che ovviamente ho letto, per capire che si tattava di Ferrara):

"La sorte di Chesnot e Malbrunot sta a cuore a ciascuno di noi, noi che non distinguiamo le vittime del terrorismo in base ad alcuno degli standard politicamente e ideologicamente corretti, e ci sta a cuore nell’esatta misura in cui ci affligge la sorte della giovane donna penzolante dal bus di Bersheeva, quella dei dodici nepalesi trucidati, dei body guard e dei pacifisti e degli ebrei e cristiani decapitati ..."

Proprio quando afferma di non fare distinzioni ne fa una enorme: "dimentica" i palestinesi, gli iraqeni, i ceceni che sono morti tanto quanto gli altri ma non sono "vittime del terrorismo" quindi evidentemente ammazzati "bene", "giustamente", "per necessità", "per spiacevoli effetti collaterali".
Nessuna pietà, nessuna considerazione.
Un bambino di dodici anni tira un sasso contro un carrarmato israeliano? Falciato dalla mitragliatrice. Giusto, era un terrorista. O con noi o contro di noi.

zakzakit
04-09-2004, 10:59
Originariamente inviato da Proteus
No, non è giusto ma la responsabilità risiede in chi ha sfruttato l'ignoranza dei suoi genitori che lo hanno lasciato andare a tirare il sasso. Chi ha premuto il grilletto, pur responsabile, lo è assai di meno.

Che male può fare un sasso a un carro armato?
Se la responsabilità di un omicidio assolutamente evitabile non è pienamente e completamente di chi lo commette, diamo inizio ad una serie di "distinguo" infinita.
Purtroppo, inoltre, ci sono stati casi di bambini palestinesi anche più piccoli uccisi da cecchini, in braccio ai loro genitori, per i quali non c'è nemmeno la scusa della reazione ad un tiro di sasso.

GhePeU
04-09-2004, 11:18
Originariamente inviato da Proteus
Non è nel danno, nullo, che il sasso può fare al carro armato il male ma nel gesto che prova una pesante strumentalizzazione per fini politici di persone non in grado di giudicare ciò che fanno e strumentalizzare una persona non in grado di difendersi da questo è, secondo il nostro ordinamento, un reato ed porta il nome di circonvenzione d'incapace e più incapace di un bambino che getta sassi contro il carro credendo di giocare perchè a quell'eta non si hanno, lo ricordo ancora benissimo nonostante il lungo tempo trascorso, le pecezioni della morte e della possibilità di venire uccisi.



e non era certo l'unico (http://www.anpi.it/uomini/capuozzo.htm)

quindi dovevano arrestare i suoi genitori, non conferirgli la medaglia d'oro alla memoria? :confused:

GhePeU
04-09-2004, 11:53
Originariamente inviato da Proteus
Tu, come da lontana abitudine, prendi in esame un evento estraendolo dal suo contesto e pretendendo di attribuirgli un significato consono alle tue vedute e, non fai certo eccezione in questo caso.

Non puoi paragonare i due eventi, quello del link era un partigiano che combatteva per liberare il paese da chi non voleva proprio andarsene mentre il secondo combatteva per liberare il paese da chi se ne sarbbe andato da un pezzo se i capoccioni del suo popolo non avessero trovato conveniente il non raggiungere accordi, quel bandito di arafat rifiutà il trattato di Oslo che offriva prospettive al popolo, sperando di vincere proprio con il mezzuccio di far apparire, mandando bambini allo sbaraglio, l'avversario un crudele assassino d'innocenti. Questo, a casa mia, è proprio un atto altamente esecrabile che prova lil totale cinismo di questi leader e se a questo aggiungiamo che Sharon presidente di Israele è derivato proprio dagli atti di Arafat puoi considerare chi abbia rotto la maggior parte di uova nel paniere ed abbia la responsabilità più alta delle sofferenze patite dal popolo palestinese e pure dal popolo israeliano perchè credo proprio che 50 anni di guerra non siano uno scherzo per nessuno.

guardala dal punto di vista di chi vive a gaza o in cisgiordania: io abito qui, loro ci occupano, loro sono i nemici
guardala dal punto di vista di chi viveva a napoli: io abito qui, loro ci occupano, loro sono i nemici

secondo te una famiglia che vive in un campo profughi è in grado di astrarsi e guardare da fuori al contesto generale come fai tu?