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View Full Version : Un grido, una mucca, un vecchio e un bambino


BadMirror
16-08-2004, 16:08
Se qualcuno è riuscito a capire i 4 album che ho citato nel titolo (credo di si, sono facili ma se avete dubbi andate in fondo al post* ) saprà già di cosa si sta parlando.
Siamo tra il 67 e il 76 (o addirittura per i critici più inflessibili siamo nei soli 3 anni fino al 70), la "Golden Age", l'era del Progressive Rock, quando tutto sembrava possibile, quando le porte della percezione, dell'intelletto sono state veramente aperte.
Ecco uno stralcio di articolo sul periodo:

Definire il progressive dunque come stile, definirne i perimetri estetici, l'humus emotivo. Non è così semplice. Sono stati, a mio parere a ragione, attribuiti in area progressive gruppi molto diversi, dal sinfonismo dei Renaissance agli sperimentalismi degli Henry Cow. Il progressive ha confini molto più vasti del blues o dell'heavy metal. Ma comunque li ha. Vediamo di definire alcuni punti.


- Il rifiuto programmatico della "forma canzone", il rifiuto della riduzione delle forme espressive del rock nell'ambito della rigidità strutturale del ritornello come fulcro dell'invenzione musicale.


- Il poter prevedere nell'ambito del dispiegarsi di tale invenzione la creazione di pezzi molto lunghi, anche suddivisi in sottosezioni, con l'alternarsi nello stesso brano di situazioni musicali molto diverse.


- Il massiccio utilizzo di cambi di tempo nella ritmica, spesso con tempi dispari.


- L'utilizzo di strumentazioni molto allargate che superino la triangolazione chitarra-basso-batteria, con un utilizzo massiccio di tastiere (in particolare due strumenti leggendari come l'organo hammond e il mellotron), vero "marchio di fabbrica" per moltissimi gruppi progressive, ma anche di strumenti a fiato e a volte intere sezioni d'archi o orchestre.


- Arrangiamenti molto ricchi e ridondanti, spesso con toni celebrativi e epici.


- L'uso di strutturazioni spesso ritmicamente e melodicamente complesse con marcato sfruttamento di situazioni armoniche mutuate dalla musica classica (sia barocca che romantica), ma spesso anche dal jazz, con il superamento parziale delle radici blues fino ad allora imprescindibili nel rock.


- In generale, lo svincolare la musica dal contesto sociale e/o politico; il progressive non riflette il reale ma al limite lo stempera nel fantastico, non porta messaggi sottotraccia ma solo estetismo fine a se stesso, puro, incontaminato, cristallino. Il progressive è rock che nasce e si sviluppa nella borghesia. Ovviamente a prescindere dalle opinioni sociali o politiche dei singoli musicisti.


- Un uso molto limitato dell'improvvisazione.


- L'uso di testi, grafica, diremo in generale "look", tendente al metaforico, criptico, fantastico.


- Un approccio strumentale tendenzialmente virtuosistico, con un rapporto quasi epico del musicista con il proprio strumento.


Chiaramente nella musica progressive tali elementi spesso non sono presenti contemporaneamente e alcuni elementi sono presenti in altri generi, specialmente nella psichedelia, che infatti ha diversi punti di contatto e forme di passaggio con il progressive, ma la sintesi di molti di questi elementi definiscono il genere.
Nell'ambito del progressive si annoverano dei capolavori così come dischi orrendi e ridicoli, minimo comune denominatore è comunque il tentativo, in parte riuscito, di vivere il rock come forma artistica in sé, senza alcuna altra determinazione (il divertimento, l'energia, l'aggressività, il ballo, lo sballo, il messaggio, il rilassamento).
In tal senso, il progressive, che un critico ha definito giustamente la forma matura, post-adolescenziale, del rock, è stato negli anni d'oro il centro di una rivoluzione copernicana in cui la "musica giovane" non è stata più giovane ma solo musica, e in cui il rock ha assunto una dignità artistica fino allora sconosciuta.

"La deliberata affermazione da parte mia, nel 1969, che era possibile nel rock richiamarsi alla testa oltre che ai piedi causò una sorta di esplosione passionale e fu considerata eretica" affermava Robert Fripp, e in tale frase si ha tutta la lucida programmazione del personaggio e le linee di sviluppo di tutto il genere.



Ovviamente non voglio fare spam ma siccome l'articolo prosegue ed è molto molto lungo e interessante (copre anche oltre gli anni a cui mi riferisco fino ad oggi) preferisco linkarlo anche per rispetto ddell'autore che lo ha scritto, quindi vi consiglio di continuare la lettura qui (dal titoletto "Le Origini" in poi):

http://www.ondarock.it/progressive.html


Purtroppo in questo periodo non seguo tutti i giorni il forum ma spero di trovare questo 3d sempre rinnovato dai vostri commenti,

ciauz BadMirror.









* i 4 album:
King Crimson - In the court of Crimson King
Pink Floyd - Atom Heart Mother
Jethro Tull - Aqualung
Who - Tommy

Ewigen
16-08-2004, 20:50
Bad,se vuoi un giudizio su quel sito ti posto un link a rigurdo (di amanti dell'Hard Rock):

http://www.deep-purple.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1092&whichpage=1

Vi sono trattati pure gli AC/DC

Ed_Bunker
17-08-2004, 01:08
Album fantastici. Anche se "In the Court..." e "Tommy" sono un pelino sopra gli altri due (Secondo me)... :D

P.S.: mi sembra che siamo dalle parti della psichedelia piu' che del prog (Eccezion fatta per i Jethro)...

Ed_Bunker
17-08-2004, 01:32
Beh, credo che il prog/psychedelic rock raccolga un'ampia "stirpe" di sottogeneri, dalle caratteristiche notevolmente differenti tra loro.
Ascoltare i vari gruppi (O i diversi album di uno stesso gruppo) che hanno contribuito alla storia di tale genere puo' presentare punti di contatto evidenti ma altrettanto (E forse piu') evidenti differenze. Si passa da atmosfere ossessive e distorsioni laceranti a ritmi "blandi" e pacati, da frenesie esagitate a momenti riflessivi e armonici.
Insomma... un orecchio "allenato" ad ascoltare Pink Floyd (Quelli alla Gilmour tanto per intenderci...), Camel o Yes si troverebbe certo spiazzato nel debuttare come ascoltatore di Van Der Graaf Generator piuttosto che Velvet Underground o Frank Zappa...

Arësius
17-08-2004, 12:48
secondo me quella descrizione è abbastanza fuorviante

es: uso limitato dell'improvvisazione? "Starless and Bible Black" dei King Crimson è tutto improvvisato :asd:

dice bene Bunker, nel progressive rock ci sono band DIAMETRALMENTE opposte come proposta. :)

periodo di massima eccellenza compositiva; peccato sia durato poco e che quasi tutti siano divenuti manieristi smarrendo lo slancio iniziale.

i quattro dischi prog rock (periodo 70 però) per me:

· "Lark's Tongues in Aspic" dei King Crimson
· "Fragile" degli Yes
· "Acquiring the Taste" dei Gentle Giant
· "Mekanik Destruktiv Kommandoh" dei Magma

per varie ragioni. :D

BadMirror
17-08-2004, 18:44
Originariamente inviato da Ewigen
Bad,se vuoi un giudizio su quel sito ti posto un link a rigurdo (di amanti dell'Hard Rock):

http://www.deep-purple.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1092&whichpage=1

Vi sono trattati pure gli AC/DC


Non ne ho idea, non l'ho mai letto, siccome Scaruffi non ha online la storia della golden age ne ho cercata una con google, il resto del sito non l'ho guardato ;)

BadMirror
17-08-2004, 18:46
X Tutti: i 4 dischi non li ho citati perchè li considero i migliori 4 di tutto il prog (bè tra i migliori sicuramente però) ma perchè sono i 4 che mi sono portato in vacanza e mi è venuto d'idtinto mettere quelli :D


Anch'io non concordo nella mancanza d'improvvisazione totale, anche se in generale di sicuro la maggior parte dei dischi sono molto studiati, e anche in altri punti trattati nell'articolo sono indeciso, l'ho trovato per caso e l'ho postato apposta un pò provocatorio per stimolare la discussione :)


Cmq prog, psichedelia, etc..., in generale il 3d parla di un'età che racchiude anche altri come Hendrix volendo e non di un genere specifico, anche se il prog chiaramente è la punta di diamante ;)

Ma Sara
17-08-2004, 20:08
Quant'è bella "Atom Heart Mother Suite".
Un capolavoro. :cool:

Certo poi oltre a quelli che hai detto tu, ci sono innumerevoli altri gruppi e\o album da citare.
Secondo me un capolavoro del progressive è sicuramente Selling England By The Pound. :)
Ma anche Emerson, Lake & Palmer.
Ma anche... ce ne sarebbero da citare. ;)

Ed_Bunker
17-08-2004, 22:09
Originariamente inviato da BadMirror
Non ne ho idea, non l'ho mai letto, siccome Scaruffi non ha online la storia della golden age ne ho cercata una con google, il resto del sito non l'ho guardato ;)

Insuperabile (Anche se spesso "opinabile" ... ) Scaruffi ! ;)

Ja]{|e
18-08-2004, 05:39
degna di nota la parte dell'articolo:

Last but not least, la scena italiana, che si basa su tre gruppi principali e famosissimi in patria: la Pfm, il Banco e le Orme. La Pfm è decisamente il gruppo più legato al prog anglosassone (fin troppo: basta confrontare le parti chitarristiche di "La Carrozza Di Hans" e "21st Century Schiziod Man" dei King Crimson) e di conseguenza di maggior successo in patria e oltre (mitizzato il tempoaneo successo negli Stati Uniti), di grande pregio comunque i primi tre dischi ("Storia Di Un Minuto", "Per Un Amico", "L'Isola di Niente"). Differente la proposta del Banco, gruppo meno spettacolare ma più articolato e in qualche maniera più colto. Tra tutti, da segnalare "Darwin", "Io Sono Nato Libero" e una bella opera di camerismo rock contemporaneo come "Di Terra".

Meno considerate, Le Orme partono alla fine dei 60 come un gruppo beat-pop, poi la svolta progressiva con "Collage". La matrice pop rimane sempre comunque sullo sfondo, notevoli comunque "Uomo Di Pezza", "Felona E Sorona" e l'ambizioso "Contrappunti".

Dietro questi tre gruppi, una folla di produzioni spesso scopiazzate e maldestre, con qualche piccolo gioiellino tra tanta mediocrità: tra tutti segnaliamo almeno "Forse Le Lucciole Non Si Amano Più" della Locanda Delle Fate.

[i]Ma la scena italiana è in realtà molto più ricca e originale. Impossibile non citare il progressive venato di jazz e sperimentazione degli Area del cantante Demetrio Stratos, il prog para-canterburiano dei Picchio Dal Pozzo, il jazz rock dei Perigeo, l'avanguardia degli Opus Avantra e dei Pierrot Lunaire, il progressive distorto, oscuro e "drogato" del Balletto Di Bronzo, gli esperimenti vocali del primo Alan Sorrenti (sulla falsariga di quelli precedenti di Tim Buckley) e quelli al limite di avanguardia aleatoria e rumorismo del primo Franco Battiato, solo marginalmente legato al genere ("Sulle Corde Di Aries", 1973), il prog catacombale, ingenuo ma a suo modo unico degli Jacula e prima di tutti, nel 1967, un'opera unica nella scena italiana come la sintesi di psichedelia, rumorismo e sperimentazione dell'opera omonima e unica delle Stelle Di Mario Schifano, non certo un disco prog ma antesignano di un certo approccio stilistico.

Ed_Bunker
18-08-2004, 10:34
Originariamente inviato da Ja]{|e
...
Last but not least, la scena italiana, che si basa su tre gruppi principali e famosissimi in patria: la Pfm, il Banco e le Orme. La Pfm è decisamente il gruppo più legato al prog anglosassone (fin troppo: basta confrontare le parti chitarristiche di "La Carrozza Di Hans" e "21st Century Schiziod Man" dei King Crimson) e di conseguenza di maggior successo in patria e oltre (mitizzato il tempoaneo successo negli Stati Uniti), di grande pregio comunque i primi tre dischi ("Storia Di Un Minuto", "Per Un Amico", "L'Isola di Niente"). Differente la proposta del Banco, gruppo meno spettacolare ma più articolato e in qualche maniera più colto. Tra tutti, da segnalare "Darwin", "Io Sono Nato Libero" e una bella opera di camerismo rock contemporaneo come "Di Terra".
...


Non molto d'accordo sul fatto che Il Banco fosse meno spettacolare della PFM (Anche se non ho ben capito cosa si intenda per spettacolare). Al contrario credo che il Banco fosse piu' originale e "vario" nelle musiche (Alcune davvero uniche ! ) ed offrisse testi piu' "ricercati" e profondi di quelli della PFM (Che apprezzavo comunque per le musiche di "impronta operistica"). Parlando poi della sezione canora credo il Banco fosse una spanna sopra alla PFM.

Ja]{|e
18-08-2004, 11:53
Originariamente inviato da Ed_Bunker
Non molto d'accordo sul fatto che Il Banco fosse meno spettacolare della PFM (Anche se non ho ben capito cosa si intenda per spettacolare). Al contrario credo che il Banco fosse piu' originale e "vario" nelle musiche (Alcune davvero uniche ! ) ed offrisse testi piu' "ricercati" e profondi di quelli della PFM (Che apprezzavo comunque per le musiche di "impronta operistica"). Parlando poi della sezione canora credo il Banco fosse una spanna sopra alla PFM.

de gustibus

imho emozionalmente mi fa più :sbav: la pfm