Teox82
08-08-2004, 17:18
LONDRA - Cio' che un tempo accadeva solo nei film di fantascienza potrebbe diventare presto realta'. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta finanziando una ricerca per trovare il modo di ibernare gli astronauti durante viaggi di mesi e addirittura anni attraverso lo spazio. Vivere in una piccola astronave per un lungo periodo di tempo sarebbe infatti, secondo gli scienziati, molto difficile da sostenere dal punto di vista psicologico per i futuri viaggiatori nello spazio. Non solo: gli esperti della ESA hanno calcolato che per inviare sei astronauti in una missione della durata di due anni, sarebbero necessarie 30 tonnellate di cibo.
Trovare un modo per mandare in letargo gli astronauti sarebbe quindi, scrive oggi il domenicale britannico Sunday Telegraph, la soluzione migliore per ridurre problemi logistici come la necessita' di cibo e la produzione di rifiuti e per rendere l'astronave piu' leggera e meno bisognosa di carburante. La ESA spera di riuscire a sviluppare un sistema di ibernazione in tempo per la prima spedizione umana su Marte prevista per il 2033. La conquista del pianeta rosso rappresenta il piu' importante obbiettivo dell'industria aerospaziale. Qualche mese fa il presidente Usa George Bush ha annunciato che la missione su Marte e' parte di ''una nuova era del programma spaziale americano''. I problemi logistici legati ad un viaggio cosi' lungo sono tuttavia notevoli. Marte si trova ad oltre 80 milioni di chilometri dalla Terra. Gli ingegneri spaziali stanno cercando di mettere a punto nuovi metodi di propulsione, come motori alimentati dall'energia solare, per rendere il viaggio piu' veloce, ma anche con questi nuovi sistemi, ci vorrebbero tra sei e nove mesi per raggiungere il pianeta.
Qualora una missione su Marte avesse successo, l'esperienza potrebbe aprire le porte a nuovi viaggi verso pianeti ancora piu' distanti come Saturno, raggiungibile pero' in non meno di dieci anni. Sviluppare una tecnica per mantenere gli astronauti in stato di ibernazione, rappresenterebbe quindi, scrive il giornale, la soluzione ottimale alle necessita' di viaggi di lunga durata. I ricercatori, guidati da Mark Ayre della divisione Advanced Concepts Team della ESA, stanno concentrando i loro studi su un composto sintetico simile agli oppiacei chiamato Dadle, o Ala- (D) Leuenkephalin, il quale, se iniettato negli scoiattoli, riesce a mandarli in letargo anche durante l'estate. Al momento il team di Ayre sta testando il Dadle sui topi in modo da scoprire se puo' funzionare anche con animali che non vanno in letargo e sono gia' riusciti a dimostrare che se il composto viene applicato a colture di cellule umane, queste si dividono piu' lentamente.
Gli scienziati stanno inoltre studiando altri composti per mantenere in buona salute gli astronauti ibernati. Tra essi vi sono la dobutamina, una sostanza che viene usata per rinforzare il muscolo cardiaco dei pazienti costretti a letto e composti ormonali in grado di mantenere attivo il sistema immunitario. Ayre ha comunque sottolineato che la ricerca e' ancora agli inizi. ''Siamo ancora lontani dalla sperimentazione sugli esseri umani'', ha detto. Secondo alcuni scienziati pero' l'ibernazione non sara' mai possibile per gli esseri umani. Neil Stanley, direttore del centro di ricerche sul sonno della Surrey University, sostiene che si tratterebbe di una vera e propria tortura per il cervello. ''Sono sicuro che sarebbe possibile far dormire il corpo, ma la mente e' diversa. Nessuno e' ancora riuscito a far addormentare la mente. Quando si dorme, i sogni sono realta'. Se si dormisse per sei mesi, i sogni diventerebbero ricordi. Svegliarsi sarebbe uno shock enorme'', ha detto.
08/08/2004 17:48
:cool:
Trovare un modo per mandare in letargo gli astronauti sarebbe quindi, scrive oggi il domenicale britannico Sunday Telegraph, la soluzione migliore per ridurre problemi logistici come la necessita' di cibo e la produzione di rifiuti e per rendere l'astronave piu' leggera e meno bisognosa di carburante. La ESA spera di riuscire a sviluppare un sistema di ibernazione in tempo per la prima spedizione umana su Marte prevista per il 2033. La conquista del pianeta rosso rappresenta il piu' importante obbiettivo dell'industria aerospaziale. Qualche mese fa il presidente Usa George Bush ha annunciato che la missione su Marte e' parte di ''una nuova era del programma spaziale americano''. I problemi logistici legati ad un viaggio cosi' lungo sono tuttavia notevoli. Marte si trova ad oltre 80 milioni di chilometri dalla Terra. Gli ingegneri spaziali stanno cercando di mettere a punto nuovi metodi di propulsione, come motori alimentati dall'energia solare, per rendere il viaggio piu' veloce, ma anche con questi nuovi sistemi, ci vorrebbero tra sei e nove mesi per raggiungere il pianeta.
Qualora una missione su Marte avesse successo, l'esperienza potrebbe aprire le porte a nuovi viaggi verso pianeti ancora piu' distanti come Saturno, raggiungibile pero' in non meno di dieci anni. Sviluppare una tecnica per mantenere gli astronauti in stato di ibernazione, rappresenterebbe quindi, scrive il giornale, la soluzione ottimale alle necessita' di viaggi di lunga durata. I ricercatori, guidati da Mark Ayre della divisione Advanced Concepts Team della ESA, stanno concentrando i loro studi su un composto sintetico simile agli oppiacei chiamato Dadle, o Ala- (D) Leuenkephalin, il quale, se iniettato negli scoiattoli, riesce a mandarli in letargo anche durante l'estate. Al momento il team di Ayre sta testando il Dadle sui topi in modo da scoprire se puo' funzionare anche con animali che non vanno in letargo e sono gia' riusciti a dimostrare che se il composto viene applicato a colture di cellule umane, queste si dividono piu' lentamente.
Gli scienziati stanno inoltre studiando altri composti per mantenere in buona salute gli astronauti ibernati. Tra essi vi sono la dobutamina, una sostanza che viene usata per rinforzare il muscolo cardiaco dei pazienti costretti a letto e composti ormonali in grado di mantenere attivo il sistema immunitario. Ayre ha comunque sottolineato che la ricerca e' ancora agli inizi. ''Siamo ancora lontani dalla sperimentazione sugli esseri umani'', ha detto. Secondo alcuni scienziati pero' l'ibernazione non sara' mai possibile per gli esseri umani. Neil Stanley, direttore del centro di ricerche sul sonno della Surrey University, sostiene che si tratterebbe di una vera e propria tortura per il cervello. ''Sono sicuro che sarebbe possibile far dormire il corpo, ma la mente e' diversa. Nessuno e' ancora riuscito a far addormentare la mente. Quando si dorme, i sogni sono realta'. Se si dormisse per sei mesi, i sogni diventerebbero ricordi. Svegliarsi sarebbe uno shock enorme'', ha detto.
08/08/2004 17:48
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