majin mixxi
07-08-2004, 07:21
LONDRA - Bocche chiuse in Gran Bretagna se si vuole avere il passaporto. Le nuove norme rese pubbliche dall'Ufficio passaporti del Regno Unito dicono che non saranno più accettate fotografie con l'espressione che vada oltre quel lieve sorriso che gli anglosassoni sanno produrre davanti all'obiettivo pronunciando «cheese».
SCANNER BIOMETRICI - Ecco uno dei singolari effetti della guerra contro il terrore, derivante da accurati studi condotti dal UK
Passport Service, che hanno appurato che la bocca aperta confonderebbe gli scanner biometrici appena adottati dai servizi di sicurezza di frontiera britannici. Ma l'ufficio sottolinea che un lieve sorriso sarebbe concesso.
NUOVE DISPOSIZIONI - In una fotografia corretta, precisa la nuova disposizione, «il volto deve essere visibile per intero, l'espressione deve essere naturale e le labbra chiuse». «Se la bocca fosse aperta gli scanner farebbero fatica ad operare il riconoscimento» spiega il portavoce del Ministero dell'Interno. Ovviamente è scontato che non si debbano indossare occhiali da sole e naturalmente gli occhi devono essere aperti. Il titolare del nuovo documento d'identità dovrà consegnare alle autorità competenti due foto identiche sviluppate negli ultimi sei mesi, senza naturalmente che nessun altro soggetto possa apparire seppur parzialmente nell'immagine.
SICUREZZA - «Queste disposizioni sono un passo importante per lo sviluppo dei nuovi passaporti elettronici e per l'impiego di quella tecnologia che permette il riconoscimento facciale e che sarà introdotta nel 2005 nell'ambito delle iniziative per combattere le falsificazioni e il terrorismo internazionale», ha spiegato il direttore del dipartimento, Bernard Herdan.
CANADA - Ma questa innovazione non si ferma solo ai confini del Regno Unito. A partire dal 2005, in via sperimentale, verranno introdotti i primi passaporti con speciali microchip, nei quali saranno inseriti non solo i dati tradizionali presenti negli attuali documenti, ma anche la scansione del volto, dell'iride e delle impronte digitali.
In un primo momento, i passaporti di nuova generazione verranno dati al personale diplomatico: se non ci saranno problemi, in un secondo momento, previsto nell'arco dei prossimi cinque anni, sostituiranno i vecchi passaporti cartacei di tutti i cittadini.
CRITICHE - Le notizie che arrivano non sono, però, così positive come potrebbero sembrare a prima vista. La tecnologia biometrica, infatti, è oggetto di critiche da parte International Civil Aviation Organization, una agenzia internazionale con sede a Montreal affiliata con le Nazioni Unite. Secondo il portavoce dell'organizzazione sarebbero necessari ulteriori studi in materia poichè, ad oggi, le percentuali d'errore nelle rilevazioni sono molto elevate. Inoltre esistono tecnologie molto più affidabili come le impronte digitali che dovrebbero essere sfruttate di più e meglio piuttosto che rischiare un salto nel buio utilizzando gli scanner biometrici. Naturalmente oltre agli inevitabili problemi tecnici si sommerebbero rischi a livello privacy tanto che alcune organizzazioni a protezione dei diritti dei cittadini sarebbero pronte a dare battaglia su questo tema. La situazione è in divenire ma dato l'approssimarsi delle scadenze sarà necessario prendere delle decisioni chiare e definitorie nell'interesse non solo della sicurezza nazionale ma anche del rispetto dei principi di libertà dei cittadini.
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SCANNER BIOMETRICI - Ecco uno dei singolari effetti della guerra contro il terrore, derivante da accurati studi condotti dal UK
Passport Service, che hanno appurato che la bocca aperta confonderebbe gli scanner biometrici appena adottati dai servizi di sicurezza di frontiera britannici. Ma l'ufficio sottolinea che un lieve sorriso sarebbe concesso.
NUOVE DISPOSIZIONI - In una fotografia corretta, precisa la nuova disposizione, «il volto deve essere visibile per intero, l'espressione deve essere naturale e le labbra chiuse». «Se la bocca fosse aperta gli scanner farebbero fatica ad operare il riconoscimento» spiega il portavoce del Ministero dell'Interno. Ovviamente è scontato che non si debbano indossare occhiali da sole e naturalmente gli occhi devono essere aperti. Il titolare del nuovo documento d'identità dovrà consegnare alle autorità competenti due foto identiche sviluppate negli ultimi sei mesi, senza naturalmente che nessun altro soggetto possa apparire seppur parzialmente nell'immagine.
SICUREZZA - «Queste disposizioni sono un passo importante per lo sviluppo dei nuovi passaporti elettronici e per l'impiego di quella tecnologia che permette il riconoscimento facciale e che sarà introdotta nel 2005 nell'ambito delle iniziative per combattere le falsificazioni e il terrorismo internazionale», ha spiegato il direttore del dipartimento, Bernard Herdan.
CANADA - Ma questa innovazione non si ferma solo ai confini del Regno Unito. A partire dal 2005, in via sperimentale, verranno introdotti i primi passaporti con speciali microchip, nei quali saranno inseriti non solo i dati tradizionali presenti negli attuali documenti, ma anche la scansione del volto, dell'iride e delle impronte digitali.
In un primo momento, i passaporti di nuova generazione verranno dati al personale diplomatico: se non ci saranno problemi, in un secondo momento, previsto nell'arco dei prossimi cinque anni, sostituiranno i vecchi passaporti cartacei di tutti i cittadini.
CRITICHE - Le notizie che arrivano non sono, però, così positive come potrebbero sembrare a prima vista. La tecnologia biometrica, infatti, è oggetto di critiche da parte International Civil Aviation Organization, una agenzia internazionale con sede a Montreal affiliata con le Nazioni Unite. Secondo il portavoce dell'organizzazione sarebbero necessari ulteriori studi in materia poichè, ad oggi, le percentuali d'errore nelle rilevazioni sono molto elevate. Inoltre esistono tecnologie molto più affidabili come le impronte digitali che dovrebbero essere sfruttate di più e meglio piuttosto che rischiare un salto nel buio utilizzando gli scanner biometrici. Naturalmente oltre agli inevitabili problemi tecnici si sommerebbero rischi a livello privacy tanto che alcune organizzazioni a protezione dei diritti dei cittadini sarebbero pronte a dare battaglia su questo tema. La situazione è in divenire ma dato l'approssimarsi delle scadenze sarà necessario prendere delle decisioni chiare e definitorie nell'interesse non solo della sicurezza nazionale ma anche del rispetto dei principi di libertà dei cittadini.
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