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View Full Version : The DREAM is always the same ....


Max2
06-08-2004, 09:35
Chi di voi conosce ed ama i Tangerien Dream? In particolare i "primi" Tangerine Dream ... quelli degli anni '70 ... dato che adesso sono altra cosa ....

Per chi non li conoscesse:

http://www.tangerinedream.org/

se vi collegate sul sito potete anche sentire in sottofondo alcune delle loo musiche .... se siete fortunati a volte passano anche quelle migliori ...

Breve nota Biografica tratta da:
http://www.scaruffi.com/itmusic.html


I Tangerine Dream si formarono a Berlino nel 1966 e debuttarono con il 45 giri Lady Greengrass/ Love Of Mine. Il chitarrista Edgar Froese era già stato titolare di un complessino di acid-rock sulla falsariga dei Pink Floyd, che ebbero l'unico momento di gloria quando si esibirono a una mostra di Salvator Dalì. La formazione era completata dal percussionista Klaus Schulze e dal tastierista Conrad Schnitzler.

Il primo album, Electronic Meditation (Ohr, 1970), registrato nell'ottobre 1969 da Edgar Froese alla chitarra al Farfisa e al piano, Klaus Schulze alla batteria e alle percussioni, e Conrad Schnitzler al violino e al violoncello, e` un album nella piu` fiera tradizione psichedelica, un marasma di chitarre distorte, percussività disordinata e strumenti ad arco amplificati al limite delle loro possibilità acustiche. L'influenza dei Pink Floyd è fin troppo evidente: il tour de force è Reise Durch Ein Brennendes Gehirn (12 minuti), il cui crescendo di organo ricorda la A Saucerful Of Secrets e il cui barrage chitarristico ricorda Interstellar Overdrive. Cold Sweat offre una forma di psichedelia ancor piu` caotica.

Poi Klaus Schulze si mise in proprio, Conrad Schnitzler formò i Cluster e Edgar Froese ripartì da capo con una formazione più umile, nella quale spiccava il percussionista Christopher Franke, ex Agitation Free . Proprio questi ebbe l'idea di spostare il baricentro del sound verso i sintetizzatori e i sequencer. Fu l'invenzione determinante. Non solo inventò il futuro dei Tangerine Dream, ma inventò il futuro dell'intera musica elettronica.

Su Alpha Centauri (Ohr, 1971) i Tangerine Dream sono cosi` un quintetto: Froese alla chitarra e al basso, Franke alle percussioni, al flauto, all'arpa e al sintetizzatore, Roland Paulick al sintetizzatore, Steve Schroeder all'Hammond e al Farfisa, Udo Dennenbourg al flauto. Le tre jam improvvisate di questo album si lasciano alle spalle il mondo terreno e si lanciano nell'infinito. La prassi si ispira in egual misura al jazz-rock, alla musica d'avanguardia e all'acid-rock. Più che la liturgia solare per organo da cattedrale di Sunrise In The Third System, ancora intrisa di A Saucerful Of Secrets e di mantra indiani, a indicare il futuro del gruppo fu la lunga Fly And Collision Of Comas Sola (13 minuti), con i sibili galattici dei sintetizzatori che si rincorrono e intrecciano nei grandi spazi vuoti dell'universo e un ennesimo crescendo di organo che viene però falciato da disturbi astronomici, da un torrenziale baccano percussivo e dalle evoluzioni libere del flauto.
Traboccante di un fervore panico, che coniuga le saghe galattiche di Asimov e i profeti dell'Apocalisse, la title-track sfonda il muro dei venti minuti, ma soprattutto indulge nelle cacofonie più raccapriccianti, lasciando fluttuare nel nulla le distorsioni elettroniche, le risonanze, i riverberi, i ronzii prodotti dalle tastiere elettroniche. Nell'assenza del ritmo di qualunque ordine precostituito si celebra la nascita di un nuovo genere, che funge da documentario immaginario degli spazi siderali, da "fanta-documentario" sonoro. Dal caos si levano il canto armonioso del flauto e si intuiscono voci diffuse nelle lontananze infinite, quelle che levano in coro il salmo finale.
Un getto costante di fasci di luce inonda i lunghi, dolci brani di questo disco, piccoli sinfonie e requiem del magma universale intrisi di una profonda religiosità.

Zeit (Ohr, 1972), il primo disco composto dal trio "classico" di Froese, Franke e Peter Baumann (sintetizzatore, vibrafono, organo), sancì l'abbandono sia degli strumenti classici (a favore di una strumentazione prevalentemente elettronica) sia del ritmo (a favore di un concetto di "tempo" molto piu` libero). L'opera (a cui collaborano anche Steve Schroeder, Florian Fricke dei Popol Vuh e un quartetto di violoncellisti) si presenta come una sinfonia in quattro (monumentali) movimenti. Nella composizione intervengono tecniche minimaliste, continuum alla Ligeti, manipolazioni elettroniche alla Stockhausen. La lugubre introduzione di Birth Of Liquid Plejades fa pensare a un quartetto d'archi della scuola dodecafonica (ben quattro i violoncelli impiegati) ma ben presto le onde elettroniche dei due VCS3 (Franke e Baumann) e i rombi del generatore di Froese prendono il sopravvento.
La title-track rinuncia all'ambizione pittorica a favore di un suggerire, far balenare e intuire, che implica atmosfere più dimesse e sempre più sinistramente vuote, cariche più di suspence misteriose che di apoteosi galattiche; visioni che scorrono al rallentatore e riverberano all'infinito, simulando il perenne e solenne moto delle nebulose. In questo senso i suoni pi&ugrave. prelibati (o, quantomeno, eterei) sono i rumori metallici e le frequenze subsoniche di Nebulous Dawn, che non fanno più leva su alcuna struttura musicale ma soltanto sulla disposizione della materia nello spazio. Origin of Supernatural Probabilities e` un brano ancor piu` astratto, che sembra vegetare senza dar luogo a sviluppi rilevanti. Il sound non e` piu` un fine per finali spettacolari, ma una semplice "texture". E` sempre piu` sintassi, e sempre meno semantica; sempre piu` poesia e sempre meno narrativa.

Un singolo, Ultima Thule, tentò timidamente nel 1972 di far conoscere il gruppo a un pubblico più ampio.

Atem (Ohr, 1973) e` l'album in cui matura definitivamente l'uso dell'elettronica e dell'improvvisazione. Il quartetto trova il giusto punto di equilibrio fra sensazionalismo melodrammatico e controllo dei suoni, cancellando tanto l'angoscia di Meditation quanto la claustrofobia di Zeit.
Atem (20 minuti), probabilmente il loro capolavoro, si apre con un incedere marziale che ricorda le cerimonie di massa dei kolossal biblici (ritmo stentoreo di tamburi, cori immani, cupe risonanze d'organo); una frenesia percussiva sprofonda nella quiete cosmica, fatta di echi e segnali perduti nel buio interstellare; un lungo finale di rumori cosmici, lenti e misteriosi, accumula tensione e paura. Il sinfonismo maestoso cede il primato a una più subdola arte di innuendo. Il sound è ora molto più fluido e spontaneo, depurato di quelle dinamiche farraginose e di quei cromatismi esasperati che lo rendevano anche troppo "teutonico".
Fauni-Gena e` poca cosa al cospetto di quel capolavoro, quasi una colonna sonora per meditazioni zen. Completano l'album due brevi composizioni: Circulation Of Events e Wahn.

In august 1973, Tangerine Dream (Froese and Franke) recorded Green Desert, but the album will remain unreleased till the 6-LP box-set In the Beginning (1986). The album contains the 20-minute Green Desert, which harks back to their psychedelic roots, and three shorter melodic pieces (White Clouds, Astral Voyager, Indian Summer).

Il successo commerciale venne invece decretato invece dal più banale Phaedra (Virgin, 1974), registrato nel dicembre 1973, che introdusse l'incalzante ritmo elettronico destinato a rimanere il loro marchio di fabbrica e riuscì cosi` a vendere su grande scala le idee di Alpha Centauri. I Tangerine Dream erano diventati un trio di tastiere elettroniche, quello che sarebbe rimasto il loro formato classico. La suite omonima (17 minuti) ricicla con minime variazioni una pulsazione poliritmica e deboli rumori di sottofondo. Dopo dodici minuti la pulsazione perde la sua tonalita` e il brano entro nella fase piu` interessante (suoni spettrali, coro di morti, sibili galattici). Il capolavoro del disco e` semmai la melodia struggente di Mysterious Semblance (10 minuti), degna di un adagio barocco, che, immersa in cupi venti cosmici, muta forma lentamente senza mai perdere la propria identita`. I frenetici borbottii e l'organo da cattedrale di Movements Of A Visionary (otto minuti) continuano l'esplorazione del fattore ritmico e del suo opposto (il drone). La carriera futura dei Tangerine Dream si svolgera` in gran parte all'insegna di questo contrappunto: fra suoni ripetuti meccanicamente e suoni lasciati fluttuare staticamente.
Froese lanciò a quel punto la sua carriera solista, continuando peraltro a sfornare dischi con Franke e Baumann.

Rubycon (1975) continua l'impressionante progresso nelle tecniche di produzione. I Tangerine Dream stavano di fatto inventando proprio quello: un modo di produrre il sound elettronico, un modo diverso da come si era prodotta la musica rock o la musica jazz. Questa ininterrotta suite di 35 minuti e` puro cromatismo. I Tangerine Dream suonano frasi musicali piu` o meno a caso, ma le organizzano in una forma calda, eterea e liquida. Non esiste piu` la tensione drammatica di Zeit, perche' non esiste piu` la funzione narrativa o meditativa. E' rimasta soltanto l'idea di una musica atmosferica eseguita con gli strumenti elettronici. Insieme agli esperimenti contemporanei di Brian Eno è questa la novità più saliente dell'elettronica degli anni '70, questo "non suonare nulla" di particolare ma suonarlo in maniera pressoché perfetta.
I languidi vagiti dei sintetizzatori, le onde elettroniche che si dissolvono in tremolii sempre più fini, le evanescenze che si riflettono in miriadi di timbri cristallini, il tamburellare dei sequencer che conduce nelle danze in crescendo, danno luogo a un nuovo tipo di composizione, che non è una sinfonia, non è una sonata, non è una fantasia melodica e non è una jam, è un poema tonale liberato di tutti i vincoli armonici. Anche l'abolizione della suddivisione in brani contribuisce alla creazione di un nuovo genere. Rubycon rappresenta il vertice del figurativismo dei Tangerine Dream.

Il trio aveva scoperto una formula magica e continuo` semplicemente a propinare orchestrazioni elettroniche di quel genere, rinunciando ad affrescare scenari apocalittici, e assestandosi invece su un senso di pace e serenità molto più umano. Ricochet (Virgin, 1976), registrato dal vivo e di nuovo strutturato in due facciate senza suddivisioni, accentuo` semmai l'aspetto melodico, che nella tela di Phaedra e Rubycon era ancora un po' sfumato, nonché l'impatto ritmico (i sequencer sono doppiati dalle percussioni). Il difetto più grave di queste partiture è quello di diluire le poche idee a cui sono ancorate, ma e` certamente impressionante la facilita` con cui il trio riesce a cesellare atmosfere barocche.

La svolta melodica è evidente anche in Stratosfear (Virgin, 1976), il primo album a interrompere la serie delle suite chilometriche. Quattro i brani, e la strumentazione comprende di nuovo strumenti acustici accanto ai colossi elettronici. Se le cadenze pronunciate della title-track sono in linea con l'enunciato di Ricochet, l'adagio struggente di 3 Am At The Border e la parentesi classicheggiante e bucolica di The Big Sleep In Search Of Shades provano soluzioni meno scontate. Froese abbozza un funk cosmico in Invisible Limit, premonizione di sonorità più abiette a venire.

In questo periodo il gruppo si esprime anche a 45 giri: escono a catena Betrayal/ Grind (1976), Stratosfear/ The Big Sleep (1976), Encore/ Hobo March (1977) e Monolight (1977), a consolidare il successo crescente a livello planetario e confermare lo stato di grazia di Froese.

A quel punto Baumann abbandona il gruppo, giusto in tempo per evitare la crisi dell'intero movimento tedesco.

Cyclone (Virgin, 1978), che annovera il polistrumentista Steve Jolliffe e il percussionista Klaus Krieger accanto a Franke e Froese, Froese tenta di rilanciare il gruppo. Per la prima volta il canto ha una parte e il sound è tanto vivace quanto lo può essere. Ad eccellere è comunque la suite strumentale, Madrigal Meridian (20 minuti).

L'accentuata imponenza di Force Majeure (Virgin, 1979), ottenuta resuscitando la strumentazione rock, ha i suoi pro e i suoi contro. La title-track parte a tutta birra con un ritmo rock mentre la chitarra balbetta stacchi funky prima di sganciare un tema ultra-melodico urlato a tutto volume; e da lì in poi è una metamorfosi continua, alla continua ricerca di arrangiamenti, tempi e ritornelli di presa immediata. Questa volta i Tangerine Dream sono tornati decisamente nel seminato rock, riprendendo la forma delle fantasie di Mike Oldfield.
Froese ha abbandonato il genere di suite celestiale che aveva inventato e ripiega su un onesto progressive-rock. Force Majeure ha però il pregio di concentrare in una suite unica una quantità di idee pari a tutte quelle profuse nei cinque anni precedenti. Viceversa il tema assordante di chitarra e l'aggressività ritmica di Thru Metamorphic Rocks suonano come una cacofonia al cospetto del loro repertorio passato. La piu` umile Cloudburst Flight rimarra` un classico dei loro concerti.

Tangram (Virgin, 1980), che introduce Johannes Schmoelling al fianco di Froese e Franke, doppia il successo di Force Majeure, tornando per una volta al formato della lunga suite in due parti. Nel tripudio di marcette militari e arie folk della prima parte Froese e Franke pervengono a un altro brillante esempio di bricolage elettronico. Exit (Virgin, 1981), che contiene sei pezzi e` la brutta copia di Tangram.

L'intento commerciale è dimostrato anche dalla quantità di singoli (nel 1979 Force Majeure, nel 1980 Tangram, nel 1981 Chronozon, nel 1983 Cinnamon Road e Daydream, nel 1985 Madchen, nel 1987 Dancing On A White Moon,...). E poi arriveranno i 12": Dr Destructo (1981), Die Melodie (1982), Warsaw In The Sun (1984), Flashpoint (1984), Streethawk (1985), Dolphin Dance (1987), A Time For Heroes (1987), Tyger (1987), Marakesh (1988), Optical Race (1988), Alexander Square (1989), I Just Want To Rule My Own Life Without You (1991), Dreamtime (1993).

Nel frattempo Froese perdeva del tutto la bussola, prima scimmiottando il prog-rock degli anni '70 con White Eagle (Virgin, 1982), che contiene la lunga Mojave Plan, poi incorporando campionamenti e folk etnico con Hyperborea (Virgin, 1983), che contiene la lunga Sphinx Lightning, poi affrescando i quadretti impressionisti di Le Parc (Jive Electro, 1985), infine ritrovando un ultimo sussulto di creatività con Underwater Sunlight (Jive Electro, 1986), il primo album a sostituire Schmoelling con Paul Haslinger, forte di Song Of The Whale, seguito dall'altrettanto decoroso Tyger (Jive Electro, 1987), con Tyger, London e Alchemy Of The Heart.

Durante gli anni '80 il gruppo ripiega sull'attività cinematografica. La colonna sonora per Sorcerer (Virgin, 1977) li aveva lanciati a Hollywood. Erano seguiti: Thief (Virgin, 1980), che e` forse la migliore, nello stile di Exit e Force Majeure, Wavelength (Varese Sarabande, 1983), Risky Business (Virgin, 1983), da cui è tratta la celebre Love On A Train, Firestarter (MCA, 1984), Flashpoint (EMI, 1984), Heartbreakers (Virgin, 1985), Legend (MCA, 1986), Near Dark (Silva Screen, 1987), Three O'Clock High (Varese Sarabande, 1987), Shy People (Varese Sarabande, 1987), "The Keep", "Red Heat", The Park Is Mine (Silva Screen, 1991), "Forbidden", "Vision Quest", Destination Berlin (BMG, 1989), Dead Solid Perfect (Silva Screen, 1990), Man Inside (EMI, 1991), Miracle Mile (Private, 1991), Deadly Care (Silva Screen, 1992), Catch Me If You Can (1994), etc. Nel 1987 i Tangerine Dream avevano pubblicato un video del Grand Canyon, Canyon Dreams (Miramar, 1991), la cui colonna sonora è uscita su CD soltanto nel 1991 (la musica è però puro kitsch senza nerbo).

Nel 1987 anche Franke abbandona Froese. Per i Tangerine Dream sembra l'inizio della fine. Invece scoppia il boom della new age music a rilanciarne di colpo le loro quotazioni. E' chiaro però che il complesso di Optical Race (Private, 1988) è ormai soltanto Froese in persona, più che mai incostante nelle sue sortite: Lily On The Beach (Private, 1989), che vede l'ingresso in formazione del figlio Jerome Froese, si affida a cadenze da discoteca e ritornelli corrivi, mentre Melrose (Private, 1990), è un album di musica rock (con persino un buon assolo di chitarra blues in Electric Lion) e Rockoon (Miramar, 1991) cade in pieno territorio techno-rock (vedi Touchwood). A questo punto anche Paul Haslinger aveva abbandonato Froese e lanciato la propria carriera solista.

220 Volt (Miramar, 1993), registrato dal vivo, abbraccia anche il jazzrock (Oriental Haze, Blue Bridge, Dreamtime, con tanto di assoli di sassofono) e Morricone (Sundance Kid), ma il cuore continua a battere nel pomposo techno- rock di 220 Volt e Hamlet.

Turn Of The Tides (Miramar, 1994) è emblematica del nuovo corso ultra- commerciale e conformista: otto brani, né troppo brevi né troppo lunghi, che consistono in pratica nell'arrangiare in maniera romantica un tema melodico. L'elettronica di Edgar e Jerome è soltanto un surrogato dell'orchestra di musica leggera. Dilagano temi da cocktail lounge come Firetongues (con il primo assolo di flamenco) e Midwinter Night, anche se le emozioni più forti provengono dalla briosa fanfara della title-track e soprattutto dal commosso requiem per sassofono di Death Of A Nightingale.
Suonato e prodotto in maniera impeccabile, il disco non ha però nulla a che vedere con i Tangerine Dream: è uno dei tanti prodotti di muzak di sottofondo. Se non altro, in questa fase Froese padre ha ceduto la chitarra al virtuoso Zlatko Perica e al sassofono utilizza un'accorata Linda Spa.

Nel ventennale della nascita un disco come Tyranny Of Beauty (Miramar, 1995) non potrebbe suonare più ironico: i temi sono ancora più scialbi, gli arrangiamenti sono scontati come sempre, e non bastano gli spunti del sassofono di Spa (Little Blond In The Park Of Attractions) o della chitarra di Gerald Gradwool (ancora flamenco in Catwalk) o la limpida melodia della title-track (l'unico senso d'essere del disco) a redimere questa formazione.

Per vendere la sua carriera alle giovani generazioni, Froese non esita a lanciare sul mercato anche una raccolta di remix di brani degli ultimi anni.

Il problema è che Froese tende a usare strumenti elettronici già predisposti in fabbrica per certi suoni, e quelli sono i suoni che si sentono su tutti gli album che usano quegli strumenti, mentre Franke (perlomeno all'inizio) usava sintetizzatori che potevano essere "accordati" a piacere, consentendo di produrre qualunque genere di suono.

I Tangerine Dream sono anche stati i primi a trasformare la musica cosmica da fenomeno di studio a fenomeno da arena. I loro dischi dal vivo sono usciti con cadenza quinquennale, da Encore (Virgin, 1977), che contiene Desert Dream, a Logos (Virgin, 1982), che contiene semplicemente 45 minuti di improvvisazione, da Pergamon (Virgin, 1986), che contiene soltanto un brano intitolato Quichotte, a Live Miles (Jive Electro, 1988), da Poland (Jive Electro, 1984), che contiene quattro brani di venti minuti (Poland, Tangent, Barbakane, Horizon), a 220 Volt (Miramar, 1993).

Edgar Froese diede inizio alla sua carriera solista quando i Tangerine Dream avevano appena virato verso un sound più commerciale. Aqua (Brain, 1974) fu in pratica la continuazione di quell'opera. Senza lo stress di dover scendere a compromessi con i compagni di squadra, Froese ha mano libera a stendere i suoi lenzuoli di suoni elettronici. Le linee melodiche che solcano trionfali i borboglii robotici di NGC 891 anticipano idealmente i dischi successivi dei Tangerine Dream, Panorphelia e` l'essenza dell'elettronica atmosferica e meditativa della new age, mentre lo stagno di suoni elettronici della title-track è l'appendice naturale di Phaedra se possibile ancor più eterea e manieristica. E` anche il primo pezzo in cui Froese fonde suoni naturali ed elettronica.

I toni ambientali e new age presero il sopravvento su Ypsilon In Malaysian Pale (Brain, 1975), che contiene soltanto due chilometriche suite, la title-track e Maroubra Bay. Nella title-track la fusione di suoni ambientali, flauto ed elettronica raggiunge suggestivi risultati sinfonici.

Un altro capolavoro della sua carriera e` la Macula Transfer del disco successivo, Macula Transfer (Brain, 1976). Metropolis e Tropic Of Capricorn sono i pezzi forte del più banale Ages (Virgin, 1977). Per Stuntman (Virgin, 1979) scrisse pezzi curiosamente surreali come Scarlet Score For Mescalero, Drunken Mozart in The Desert, Detroit Snackbar Dreamer e la title-track. Pinnacles (Virgin, 1983) contiene alcuni dei suoi temi più lineari, da Walkabout a The Light Cone, ma le lunghe Pinnacles (22 minuti) e Specific Gravity Of Smile (10 minuti) sono ridondanti e stucchevoli.

Dal 1983 si è dedicato esclusivamente ai Tangerine Dream, ma nel 1995 ha raccolto sul doppio Beyond The Storm (Blueplate, 1995) alcune nuove composizioni e nuove registrazioni di vecchi pezzi.

Electronic Dreams (Virgin, 1979) e Solo 1974-1979 (Virgin, 1980) sono antologie. Kamizake (Virgin, 1982) e` una colonna sonora.

Chris Franke fu per molti versi l'anima elettronica dei Tangerine Dream. Anzi, fu forse l'uomo più influente della musica cosmica, in quanto fu lui ad avere l'idea che cambiò per sempre il ruolo dell'elettronica nella musica rock. Nella sua carriera solista non ha pero` dato opere rilevanti. Dal momento in cui lasciò i Tangerine Dream, passarono quattro anni prima che uscisse Pacific Coast Highway (Virgin, 1991), una raccolta di dodici vignette di musica new age piuttosto convenzionale (temi melodici da cocktail lounge impostati sul pianoforte, contrappunto semi-orchestrale).

Nel London Concert (Varese Sarabande, 1992) si accanì invece ai suoi leggendari sintetizzatori, passando dalla planetarium music di Empire Of Light alla tenera melodia di Purple Waves (suo vertice romantico). Il miglior risultato nel campo orchestrale rimane forse quello di Universal Soldier (Varese Sarabande, 1992). Le due lunghe suite di Klemania (Sonic Images, 1993) sembrano cercare un compromesso fra il ritmo da discoteca (Scattered Thoughts Of A Canyon Flight) e la musica cosmica (Inside The Morphing Space). Franke ha scritto anche lui molta musica per film, raccolta in parte su New Music For Films (Varese Sarabande, 1993), Raven (Varese Sarabande, 1994) e Babylon 5 (Varese Sarabande, 1995). Quest'ultima, una sinfonia altisonante, e` forse il suo capolavoro. La musica si ispira alle partiture magniloquenti di Vangelis e di Jim Steinman per dipingere un affresco di cataclismi cosmici che traboccano suspense da ogni nota (Chrysalis, 18 minuti) e si librano in apoteosi trionfali sostenute da percussioni furibonde (Parliament of Dreams, 18 minuti). The Geometry of Shadows (15 minuti) ha l'andamento spigliato di uno scherzo sinfonico all'interno di un'opera italiana (Rossini, Verdi, Puccini) e contiene alcuni dei suoi passaggi melodici piu` felici, oltre che l'apice drammatico del disco.

Enchanting Nature (Sonic Images, 1995) e` una raccolta di pezzi per pianoforte ispirati da una sensibilita` quasi zen. Le melodie sono semplici e graziose, e si ripetono in pattern quasi "frattali", cosi` come le forme della natura. Il sound e` leziosamente cristallino. Dancing Over Pools e` forse la piu` brillante, grazie al contrappunto di una chitarra; Malibu Trail la piu` intensa, Big Sur Romance la piu` sentimentale, Inside the Cave la piu` spirituale. When The Sun Loves Trees anticipa la disco-music ambientale e atmosferica di Robert Miles. Gli ha fatto seguito The Celestine Prophecy (Priority, 1996), che segna la conversione ai cliche` della world-music. Babylon 5 vol 2 riprende l'avventura del suo capolavoro.

Peter Baumann entrò nella formazione dei Tangerine Dream nel momento in cui Froese e Franke varavano la fase puramente elettronica. Il suo contributo fu probabilmente trascurabile.

Dopo alcuni dischi in cui tentava una via personale al pop elettronico, si trasferì a Los Angeles e fondò la Private Music.

Dei suoi dischi il migliore rimane il primo, Romance '76 (Virgin, 1976), soprattutto la Meadow Of Infinity con coro e sezione d'archi di un'orchestra sinfonica. Gli hanno fatto seguito Transharmonic Nights (Virgin, 1979), Baumann-Koek (Jaguar, 1979), Repeat Repeat (Virgin, 1981), Strangers In The Night (Virgin, 1983).

Johannes Schmoelling fece parte dei Tangerine Dream dal 1979 al 1985. L'anno dopo iniziò la carriera solista con Wuivend Riet (Erdenklang, 1986), il cui brano Matjora Is Still Alive poteva far invidia al suo ex gruppo. Dopo The Zoo Of Tranquillity (1988) e la colonna sonora di White Out (1990), pubblico` un album di "romanze senza parole", Lieder Ohne Worte (Erdenklang, 1995), ispirato al pianismo di Mendelssohn (fra cui Spinning Wheel).

Mavel
06-08-2004, 15:36
Troppo lungo da leggere... Cmq i Tangerine mi sembra abbiano fatto anche parecchie colonne sonore.

Ja]{|e
06-08-2004, 15:37
riassuntino? :D

Max2
06-08-2004, 16:02
Originariamente inviato da Mavel
Troppo lungo da leggere... Cmq i Tangerine mi sembra abbiano fatto anche parecchie colonne sonore.

si, infatti .. per un certo periodo ... forse non il migliore ...

Max2
06-08-2004, 16:03
Originariamente inviato da Ja]{|e
riassuntino? :D


http://www.tangerinedream.org/ :D:D

BadMirror
06-08-2004, 16:11
Uno di quei gruppi di cui mi sono sempre ripromesso di comprare qualcosa.

Sparami l'album migliore ;)

Max2
06-08-2004, 18:29
difficile a dirsi .. alcune cose non sono digeribilissime al primo ascolto :D .... inoltre hanno avuto periodi diversi, con stili diversi ... se dovessi consigliarti un album orecchiabile e vicino al rock, per certi aspetti, ti consiglieri di iniziare da STRATOSFEAR e magari anche FORCE MAJEURE e LOGOS .. invece con sonorità più New age ed uso di chitarra acustica, c'è OPTICAL RACE ....

altri album più elettronici sono LE PARC, POLAND , UNDERWATER SUNLIGHT

poi degli assoluti capolavori, ma un pò più difficili da ascoltare sono PHAEDRA, RICOCHET, RUBYCON che sono album degli anni 70 con un sound molto particolare ...

ancor più difficili sono i primissimi album, quelli antecedenti PHAEDRA (che è del '74) ... per stomaci forti :D ;) ....

BadMirror
06-08-2004, 22:22
Guarda, a me la roba strana piace, certo poi alcune cose mi prendono e altre no ma in quanto a digestione c'ho un bello stomaco :D

Vedo in giro che trovo ;)

Max2
12-08-2004, 09:46
hai reperito niente di interessante?

Arësius
12-08-2004, 09:47
grandissimi Tangerine Dream :)

JarreFan
12-08-2004, 11:33
Le Parc fra l'altro era la colonna sonora di 'Street Hawk - Il Falco della Strada' (per chi lo ricorda :D).

eriol
12-08-2004, 13:34
Originariamente inviato da Max2

ancor più difficili sono i primissimi album, quelli antecedenti PHAEDRA (che è del '74) ... per stomaci forti :D ;) ...


phaedra è veramente pesante.....
cmq grandi!

Max2
12-08-2004, 16:19
No, dai ...PHAEDRA non è pesante per niente :) .... certo che abituati a certa musica di oggi ultra-commerciale (di tutti i generi ...) e se ti credi di trovare roba orecchiabile puoi rimanere un pò spaesato .... prova a sentire quelli precedenti a PHAEDRA , sono ancor più difficili da ascoltare ...

eriol
12-08-2004, 16:51
a me piace molto melrose.....:)

Max2
12-08-2004, 18:21
si, non male .. anche se un pò commerciale :D

lorenzo999
13-08-2004, 15:49
pensavo fosse un thread sul film di Final Fantasy:The Spirits Within. :O


quello era un grande film.

Max2
18-10-2004, 20:08
up .... ;) .... non ne parliamo più? :D