bluelake
29-07-2004, 20:04
Prendetela com'è, me l'ha mandata un amico siciliano abbonato alla Repubblica on-line (un articolo che non trovate nella versione gratuita):
Aldo Fontanarosa per La Repubblica
I funzionari dell´Autorità per le Comunicazioni sono stati molto chiari: il
caso «non ha precedenti» - scrivono nella loro relazione - ed è di
straordinaria «delicatezza». Come dargli torto. Oscurare una televisione, un
network nazionale, «da un minimo di 11 a un massimo di 30 giorni», non è una
decisione da poco. Eppure è questa la sanzione che rischia La 7, l´emittente
proprietà di Telecom
La doppia multa. Tutto nasce da una multa che l´Autorità ha inflitto a La 7
(nell´ottobre del 2003). Il canale tv ha trasmesso pubblicità durante
cartoni animati di durata inferiore a mezz´ora. Ha violato, così, la legge
122 del 1998. Quindi deve pagare: la multa è di 15.492 euro. A questo punto,
La 7 riconosce la colpa; paga la multa senza fiatare e commette - diciamo
così - una colossale ingenuità.
Altre emittenti, forse più scaltre, sono solite contestare la multa,
presentando ricorso ai giudici amministrativi del Tar. Il ricorso ha un
effetto immediato: congela la pratica, fino a quando il Tar e poi il
Consiglio di Stato si saranno pronunciati. La 7 invece paga. Accetta la
"pena", che diventa così definitiva. Subito dopo, tra novembre e maggio
2004, La 7 sbaglia ancora.
Stavolta manda in onda pubblicità in programmi d´informazione e di attualità
(sempre di durata inferiore a mezz´ora). E le cose, a quel punto, si mettono
male. La legge Mammì del '90 dice che la seconda violazione, se commessa
entro un anno dalla prima, deve essere punita con la «sospensione
dell´efficacia della concessione», che è poi il permesso per trasmettere, da
un «minimo di 11 a un massimo di 30 giorni». L´Autorità si prepara ad aprire
il procedimento che - secondo i funzionari - può condurre al clamoroso
oscuramento, a meno di ritardi o ripensamenti.
intanto il Corriere della Sera compra la sua prima televisione:
Da Ecomomy
RCS PADRONA DI TELELOMBARDIA
L'accordo è concluso: Rcs MediaGroup ha rilevato la più importante emittente
lombarda, Telelombardia. Nonostante le smentite di rito che erano circolate
le scorse settimane, il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera ha già il
controllo della televisione milanese. L'editore Sandro Parenzo ha ceduto la
maggioranza delle quote il 23 luglio scorso. Mentre il 42% delle azioni di
Telelombardia restano di proprietà della Banca Antonveneta (che le ha
ottenute a fronte di prestiti elargiti).
Ma anche l'istituto di credito quest'autunno potrebbe cederle al gruppo
guidato dal neo amministratore delegato Vittorio Colao. Il restante 7% è
ancora in mano ad altri piccoli soci, tra cui gli eredi del giornalista e
conduttore di Iceberg Daniele Vimercati (2%) e l'a.d. di Telelombardia
Raffaele Besso (1%). L'emittente rilevata da Rcs Mediagroup ha ceduto di
recente alcune delle sue frequenze in Lombardia alla concorrente Antenna 3,
guidata da Maurizio Giunco. (M.Av.)
Aldo Fontanarosa per La Repubblica
I funzionari dell´Autorità per le Comunicazioni sono stati molto chiari: il
caso «non ha precedenti» - scrivono nella loro relazione - ed è di
straordinaria «delicatezza». Come dargli torto. Oscurare una televisione, un
network nazionale, «da un minimo di 11 a un massimo di 30 giorni», non è una
decisione da poco. Eppure è questa la sanzione che rischia La 7, l´emittente
proprietà di Telecom
La doppia multa. Tutto nasce da una multa che l´Autorità ha inflitto a La 7
(nell´ottobre del 2003). Il canale tv ha trasmesso pubblicità durante
cartoni animati di durata inferiore a mezz´ora. Ha violato, così, la legge
122 del 1998. Quindi deve pagare: la multa è di 15.492 euro. A questo punto,
La 7 riconosce la colpa; paga la multa senza fiatare e commette - diciamo
così - una colossale ingenuità.
Altre emittenti, forse più scaltre, sono solite contestare la multa,
presentando ricorso ai giudici amministrativi del Tar. Il ricorso ha un
effetto immediato: congela la pratica, fino a quando il Tar e poi il
Consiglio di Stato si saranno pronunciati. La 7 invece paga. Accetta la
"pena", che diventa così definitiva. Subito dopo, tra novembre e maggio
2004, La 7 sbaglia ancora.
Stavolta manda in onda pubblicità in programmi d´informazione e di attualità
(sempre di durata inferiore a mezz´ora). E le cose, a quel punto, si mettono
male. La legge Mammì del '90 dice che la seconda violazione, se commessa
entro un anno dalla prima, deve essere punita con la «sospensione
dell´efficacia della concessione», che è poi il permesso per trasmettere, da
un «minimo di 11 a un massimo di 30 giorni». L´Autorità si prepara ad aprire
il procedimento che - secondo i funzionari - può condurre al clamoroso
oscuramento, a meno di ritardi o ripensamenti.
intanto il Corriere della Sera compra la sua prima televisione:
Da Ecomomy
RCS PADRONA DI TELELOMBARDIA
L'accordo è concluso: Rcs MediaGroup ha rilevato la più importante emittente
lombarda, Telelombardia. Nonostante le smentite di rito che erano circolate
le scorse settimane, il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera ha già il
controllo della televisione milanese. L'editore Sandro Parenzo ha ceduto la
maggioranza delle quote il 23 luglio scorso. Mentre il 42% delle azioni di
Telelombardia restano di proprietà della Banca Antonveneta (che le ha
ottenute a fronte di prestiti elargiti).
Ma anche l'istituto di credito quest'autunno potrebbe cederle al gruppo
guidato dal neo amministratore delegato Vittorio Colao. Il restante 7% è
ancora in mano ad altri piccoli soci, tra cui gli eredi del giornalista e
conduttore di Iceberg Daniele Vimercati (2%) e l'a.d. di Telelombardia
Raffaele Besso (1%). L'emittente rilevata da Rcs Mediagroup ha ceduto di
recente alcune delle sue frequenze in Lombardia alla concorrente Antenna 3,
guidata da Maurizio Giunco. (M.Av.)