a2000
23-07-2004, 13:05
"Lamenta la corruzione della vita romana, cita sdegnato qualche caso. Sì, d'accordo, è stato così per secoli e secoli, ma ora stiamo esagerando; vizio e putredine. Vien voglia di andarsene, ma dove? Facendosi triste: "Ah, conclude, potersi ritirare in campagna, soli, con un chilo di cocaina, lontani da queste sozzure". (Ennio Flaiano, da "Diario notturno").
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Su: non è una stagione, l'estate è una medicamento, incomparabile Viagra del popolo, occasione in cui ci si rende conto di quali degenerazioni siano sopravvenute nel patrimonio genetico di un Paese a forma di stivale. E allora... Venghino, siori. Venghino ad ammirare l'abbiocco politico, la sbornia del Cafonesimo coatto, lo spasso "sardo-maso" della Versilia.
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A disquisire su erezioni, falli curvi e piselli longilinei, posizioni pecoreccie e giravolte pecorine, preliminari postprandiali e penetrazioni penose, sono intervenuti, illuminanti come una torcia, Ignazio La Russa (seguito dal figlio Geronimo, che però ha lasciato al padre, riconoscendone la maggior esperienza in materia, il palco) e il vate a perdere Vittorio Sgarbi.
Il Vecchio Sgarbone (pagato dalla Bayer per la sua comparizione) è arrivato – more solito - in ritardo di un'ora ma il suo intervento di soli cinque minuti è valso tutta la serata: "Io ragiono col cazzo", ha spiegato l'ex sotto-sanitario trombato da Giulietto Urbani, "se mi piace una donna non sto tanto a pensarci su".
Le signorine strappamutande del Twiga, con bocce di pelle sul décolleté, capelli sparati o all'annegata, il sorriso tirato di chi ha dato l'anima e le labbra al chirurgo sbagliato, impazzite gridavano "Bravo! Bravo!" stimolando l'intellighenzia libido-anale dell'onorevole Sgarbi che, capito che il pubblico comprendeva il suo verbo erotico, ha approfondito: "Un gran bel culo, due tette sode, insomma le donne servono a questo e a me piacciono tutte, non resisto. Le rispetto, mi piacciono e me le scopo".
Il settantenne Emilio Fede, che due anni fa ammise di usare il Viagra sciolto e a pacchetti e ora è passato alla concorrenza della pillola arancione della Bayer, ha tentato di frenare l'esperto d'arte (e di arti) ma niente. L'onorevole Sgarbi aveva preso il via, più veloce di uno spermatozoo di Valentino Rossi.
Allora ‘Gnazio, che da siculo ce l’ha più duro della lava dell’Etna e di Rocco Siffredi messi insieme, ha messo una toppa con una magnifica barzelletta delle sue: "Due novantenni s'incontrano al parco. Uno dice all'altro: questa pillola blu qui ti fa durare fino a quattro ore. L'altro prende la pillola, la guarda e poi chiede: minchia e chi l'ha inventato ‘sto tranquillante?". Ah, ah…
La cadenza siciliana da merlo maschio – puro omaggio a Lando Buzzanca - ha ulteriormente sottolineato la simpatia dell’antica storiella e rubato la scena all’infojato Sgarbi. "Siamo nel pecoreccio, ormai", è stata la lapidaria conclusione di Alba-Seltzer Parietti all'orecchio (microfonato) del suo vicino di sgabello, il sessuologo alle vongole Bossi.
Bayer Fede ha poi preso in mano la situazione, chiudendo il dibattito ("E’ l’una e qui devono ballare, mica ascoltare noi") ed è fuggito per il Twiga a caccia di un'amica. Senza però alcun risultato perché dopo mezz'ora, fermato da un giornalista dell'Espresso, il direttore del Tg4, neo-importato in Iraq, ha gridato infastidito: "Noo, cercavo un'amica, ho trovato il nemico". Qualcuno, per lavoro, si fa trovare…
http://www.dagospia.it
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Su: non è una stagione, l'estate è una medicamento, incomparabile Viagra del popolo, occasione in cui ci si rende conto di quali degenerazioni siano sopravvenute nel patrimonio genetico di un Paese a forma di stivale. E allora... Venghino, siori. Venghino ad ammirare l'abbiocco politico, la sbornia del Cafonesimo coatto, lo spasso "sardo-maso" della Versilia.
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A disquisire su erezioni, falli curvi e piselli longilinei, posizioni pecoreccie e giravolte pecorine, preliminari postprandiali e penetrazioni penose, sono intervenuti, illuminanti come una torcia, Ignazio La Russa (seguito dal figlio Geronimo, che però ha lasciato al padre, riconoscendone la maggior esperienza in materia, il palco) e il vate a perdere Vittorio Sgarbi.
Il Vecchio Sgarbone (pagato dalla Bayer per la sua comparizione) è arrivato – more solito - in ritardo di un'ora ma il suo intervento di soli cinque minuti è valso tutta la serata: "Io ragiono col cazzo", ha spiegato l'ex sotto-sanitario trombato da Giulietto Urbani, "se mi piace una donna non sto tanto a pensarci su".
Le signorine strappamutande del Twiga, con bocce di pelle sul décolleté, capelli sparati o all'annegata, il sorriso tirato di chi ha dato l'anima e le labbra al chirurgo sbagliato, impazzite gridavano "Bravo! Bravo!" stimolando l'intellighenzia libido-anale dell'onorevole Sgarbi che, capito che il pubblico comprendeva il suo verbo erotico, ha approfondito: "Un gran bel culo, due tette sode, insomma le donne servono a questo e a me piacciono tutte, non resisto. Le rispetto, mi piacciono e me le scopo".
Il settantenne Emilio Fede, che due anni fa ammise di usare il Viagra sciolto e a pacchetti e ora è passato alla concorrenza della pillola arancione della Bayer, ha tentato di frenare l'esperto d'arte (e di arti) ma niente. L'onorevole Sgarbi aveva preso il via, più veloce di uno spermatozoo di Valentino Rossi.
Allora ‘Gnazio, che da siculo ce l’ha più duro della lava dell’Etna e di Rocco Siffredi messi insieme, ha messo una toppa con una magnifica barzelletta delle sue: "Due novantenni s'incontrano al parco. Uno dice all'altro: questa pillola blu qui ti fa durare fino a quattro ore. L'altro prende la pillola, la guarda e poi chiede: minchia e chi l'ha inventato ‘sto tranquillante?". Ah, ah…
La cadenza siciliana da merlo maschio – puro omaggio a Lando Buzzanca - ha ulteriormente sottolineato la simpatia dell’antica storiella e rubato la scena all’infojato Sgarbi. "Siamo nel pecoreccio, ormai", è stata la lapidaria conclusione di Alba-Seltzer Parietti all'orecchio (microfonato) del suo vicino di sgabello, il sessuologo alle vongole Bossi.
Bayer Fede ha poi preso in mano la situazione, chiudendo il dibattito ("E’ l’una e qui devono ballare, mica ascoltare noi") ed è fuggito per il Twiga a caccia di un'amica. Senza però alcun risultato perché dopo mezz'ora, fermato da un giornalista dell'Espresso, il direttore del Tg4, neo-importato in Iraq, ha gridato infastidito: "Noo, cercavo un'amica, ho trovato il nemico". Qualcuno, per lavoro, si fa trovare…
http://www.dagospia.it