View Full Version : Topic scientifico (4): HAWKING RIVEDE LA SUE SUA TEORIA SUI BUCHI NERI!!!(Importante)
Everyman
16-07-2004, 10:27
Buchi neri, una nuova teoria
"Non spazzano via tutto"
dal nostro inviato ENRICO FRANCESCHINI
Stephen Hawking
LONDRA - C'è un grosso buco nella teoria dei "buchi neri", e lo scienziato che l'ha inventata si appresta a riempirlo. Sulla base di nuove ricerche, Stephen Hawking, il più famoso fisico vivente, è pronto ad ammettere di essersi sbagliato. Per trent'anni, l'eminente studioso inglese ha difeso la nozione che i "buchi neri", lo stadio finale dell'evoluzione di una stella, non lasciano sfuggire nulla verso lo spazio esterno, neppure la luce, distruggendo tutto ciò che risucchiano senza lasciare traccia di niente. Ma nei giorni scorsi l'autore del best-seller mondiale "Breve storia del tempo" ha scritto agli organizzatori di una conferenza che si terrà a Dublino la settimana prossima, chiedendo di poter fare un intervento sull'argomento: "Ho risolto il paradosso dei buchi neri e vorrei parlarne", diceva il messaggio, inviato a Curt Cutler, fisico dell'istituto Albert Einstein di Golm, in Germania, che presiederà il convegno.
"Non ci ha mostrato niente di scritto, ma sulla base della sua grande reputazione lo abbiamo inserito all'ultimo momento nella lista dei relatori", riferisce il professor Cutler al settimanale britannico "New Scientist". Andando a interrogare collaboratori e allievi di Hawking alla Cambdrige University, la rivista ha avuto la conferma che il sessantaduenne scienziato, quasi completamente paralizzato e immobilizzato su una sedia rotelle per una grave malattia neurologica, intende rivedere le proprie convinzioni.
Nel 1976 Stephen Hawking spiegò il fenomeno con la teoria del "paradosso dei buchi neri". Aveva calcolato che, una volta formatosi, un "buco nero" comincia a perdere massa trasmettendo radiazioni di energia; che tali radiazioni non contengono alcuna informazione sulla materia all'interno del "buco nero"; e che quando un "buco nero" evapora, non ne resta alcuna traccia. La sua scoperta era in contraddizione con le leggi della fisica quantistica, secondo cui è impossibile spazzare via completamente le tracce di ciò che esiste. Ma il fisico rispondeva a questo apparente paradosso affermando che i campi gravitazionali dei "buchi neri" hanno una tale intensità da sconvolgere le leggi della fisica.
- Pubblicità -
Pur non convincendo tutti i suoi colleghi, la teoria gli ha dato grande fama internazionale. Aiutato anche dalle cinque milioni di copie vendute dal suo libro "Breve storia del tempo", poco per volta Hawking ha fatto entrare i "buchi neri", uno dei più complicati misteri della scienza, nel linguaggio di tutti i giorni. L'idea che l'universo sia cosparso di spaventose trappole galattiche che risucchiano la materia e la consegnano all'oblio, ha affascinato a lungo chiunque alza gli occhi al cielo in una notte stellata.
Mercoledì prossimo, a Dublino, il professor Hawking dovrebbe rivelare che le cose non stanno esattamente così: quei mulinelli cosmici non risucchiano proprio tutto, qualche informazione sfugge al loro vortice e può arrivare fino a noi. Sarà un altro piccolo passo nell'impresa di comprendere i segreti dell'universo. Ma non potremo più usare "buco nero" come metafora di un tritacarne che tutto inghiotte e tutto fa scomparire.
Questa e' una notiziona (se confermata) come da tanto tempo non se ne sentivano!!!!!!!
:eek: :eek: :eek:
Appassionati di scienza e non...accorrette!!!:)
http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&threadid=728639
:D
Norbrek™
16-07-2004, 10:29
Azz adesso che mi compro il libro la teoria viene riveduta:p
Originariamente inviato da Norbrek™
Azz adesso che mi compro il libro la teoria viene riveduta:p
niente scuse, in "l'universo in un guscio di noce" è aggiornata...:D
bah a me nn sembra cosi importante, se nn porta prove matematicamente scritte di ciò che dice... chiunque può dire i buchi neri nn risucchiano tutto e poi nn portano la minima prova.
Everyman
16-07-2004, 10:37
Originariamente inviato da Norbrek™
Azz adesso che mi compro il libro la teoria viene riveduta:p
Azz...ti ho appena mandato il private message e ora salta fuori questa notizia.
Secondo me si tratta di una coincidenza cosmica:D
Everyman
16-07-2004, 10:40
Originariamente inviato da khri81
bah a me nn sembra cosi importante, se nn porta prove matematicamente scritte di ciò che dice... chiunque può dire i buchi neri nn risucchiano tutto e poi nn portano la minima prova.
beh...considera' che di solito Hawking non parla a caso e cosa piu' importante non spara vaccate come invece fanno molti altri
:)
Unico mistero della sua vita: sembra che sua moglie lo picchiasse...quando e' stato trovato con dei lividi, lei e' stata la prima indiziata, ma lui si e' sempre rifiutato di commentare.
Certo che se e' vero, lei deve essere proprio una donna di merda, a picchiare uno nelle sue condizioni:mad:
Originariamente inviato da Everyman
beh...considera' che di solito Hawking non parla a caso e cosa piu' importante non spara vaccate come invece fanno molti altri
:)
Unico mistero della sua vita: sembra che sua moglie lo picchiasse...quando e' stato trovato con dei lividi, lei e' stata la prima indiziata, ma lui si e' sempre rifiutato di commentare.
Certo che se e' vero, lei deve essere proprio una donna di merda, a picchiare uno nelle sue condizioni:mad:
avevo letto degli strani maltrattamenti,ma pensavo a studenti o teppisti..
:eek: :doh: :sob:
p.s khri81 ipotizzo che nel libro abbia esposto la teoria, ma i calcoli e la dimostrazione matematica (magari a due mani col fido Penrose) sia quella attesa dall'articolo...
Cmq l'aspetto che Stephen Hawking avrebbe modificato, (con il coraggio e l’onestà intellettuale dei più grandi) mi pare di capire sia quella secondo cui il b.n. sarebbe destinato a «evaporare» senza lasciar traccia della sua esistenza, e che nè le particelle "evaporanti" nè la radiazione energetica risultante (raggi X e gamma) caratteristica della presenza di un buco nero, contengano nessuna informazione che possa far risalire alla particella "ingoiata", quello che succede dietro l'orizzonte...
Se così fosse, Norbrek™, il libro è superato!!!
Ma vale la pena leggerlo lo stesso ;)
goldorak
16-07-2004, 11:38
Originariamente inviato da khri81
bah a me nn sembra cosi importante, se nn porta prove matematicamente scritte di ciò che dice... chiunque può dire i buchi neri nn risucchiano tutto e poi nn portano la minima prova.
Piu' che la matematica, mancano le prove sperimentali.
Puo' fare tutte le teorie che vuole ma se non sono corroborate sperimentalmente rimangono elaborati giochi matematici.
Originariamente inviato da goldorak
Piu' che la matematica, mancano le prove sperimentali.
Puo' fare tutte le teorie che vuole ma se non sono corroborate sperimentalmente rimangono elaborati giochi matematici.
Direi quasi "diamogli tempo"...ha vinto un nobel assieme a Roger Penrose, (un matematico e fisico inglese...e controverso filosofo, per tornare ad un precedente topic scientifico!)...purtroppo il tempo di cui tanto discute non gioca a suo favore...:muro:
cmq, proprio la sua è uno delle teoria sviluppata in dettaglio prima che le osservazioni abbiano fornito una certa prova della sua correttezza: come dicevo nell'altro topic da un lavorio che ha molto del filosofico si è giunti ad una conclusione, cioè che in realtà non è vero che nessun segnale ci può provenire dai buchi neri: e come è stato possibile osservare sperimentalmente i buchi neri se questi oggetti non emettono alcun tipo di luce o radiazione?
Quando un buco nero ruota attorno ad un astro visibile, l’orbita della stella visibile risente della presenza del compagno oscuro (già Laplace lo aveva pensato quando ipotizzava i suoi “corpi oscuri”). Astronomi e astrofisici negli ultimi decenni hanno identificato molti sistemi binari nei quali uno dei componenti non è visibile; questo però non basta ad assicurarci che si tratti di veri buchi neri. Nel caso di un buco nero la teoria prevede che materia gassosa della stella visibile sia “risucchiata“ dal corpo celeste invisibile.
Questo gas accelerato forma una grande spirale che termina nel buco nero come l’acqua di un lavandino che si vuota finisce, ruotando, nel buco di scarico. In questo processo il gas si riscalda a migliaia di gradi e, prima di scomparire oltre la linea dell’ orizzonte, emette raggi X.
Fu l’astronomo canadese C.T. Bolt dell’Università di Toronto che studiando la compagna invisibile della stella denominata HDE226868 nella costellazione del Cigno , trovò per primo una emissione di raggi X con le caratteristiche previste dalla teoria dei buchi neri. Il diametro dell’orizzonte degli eventi era di circa 30 chilometri: questo valore indica una massa del buco nero di circa 5 volte quella del nostro sole. Alcuni teorici fecero notare però che altri fenomeni meno drammatici (stelle di neutroni, quasar) avrebbero potrebbero essere all’origine di quanto osservato.
Ma le altre osservazioni si sono succedute e consolidate. Nel 1988 un grande astrofisico Hawking scriveva: “.. nel 1975 eravamo certi all’80% che la sorgente di raggi X del Cigno fosse un buco nero. Ora nel 1988 direi che siamo sicuri al 95%”.
Oggi nel 2003 l’esistenza di buchi neri ha accumulato ormai molti dati a favore. Nuove analisi hanno confermato che le osservazioni in accordo perfetto con la previsioni della teoria. Si sono aggiunti molti altri corpi celesti nella lista buchi neri anche grazie alle osservazioni rese possibili del telescopio spaziale Hubble . La domanda non è più se i buchi neri esistono o meno; la domanda è “quanti buchi neri ci sono nell’universo?”. Gli astrofisici ritengono ormai che il loro numero possa anche essere superiore a quello delle stelle visibili!
tra l'altro lo stesso KANT aveva formulato una teroria simile sui buchi neri:
Immanuel Kant (1724-1804) - (Kant parla della singolarità?)
"Se l'attrazione agisce sola, tutte le parti della materia dovrebbero avvicinarsi sempre più, e diminuirebbe lo spazio che occupano le parti unite, di modo che si riunirebbero finalmente in un solo punto matematico."
Dal libro:
"Geografia fisica di Emanuele Kant" - (tradotta dal tedesco), Tipografia di Giovanni Silvestri, Milano, 1811, volume sesto, pag.338.
I. Kant, "Metaphysiche anfangsgründe der naturwissenschaft", ediz. II pag.33.
BadMirror
16-07-2004, 12:01
"Ho risolto il paradosso dei buchi neri e vorrei parlarne", diceva il messaggio, inviato a Curt Cutler, fisico dell'istituto Albert Einstein di Golm, in Germania, che presiederà il convegno.
Alla faccia del "messaggio" :D credo che Cutler sia caduto dalla sedia quando lo ha ricevuto :D
Aspetto con grande interesse :)
Everyman
16-07-2004, 12:05
Comunque mi risulta difficile accettare che i buchi neri non emettano NESSUNA radiazione.
Com'e' possibile scusate???
:confused:
Qualsiasi cosa emette radiazioni, se poi vado alla toilette a cagher, altro che chernobyll:asd: posso fondare una centrale atomica da solo quando mangio piccante:D
Originariamente inviato da Everyman
Comunque mi risulta difficile accettare che i buchi neri non emettono NESSUNA radiazione.
Com'e' possibile scusate???
:confused:
:mbe:
...prima di scomparire oltre la linea dell’ orizzonte, emette raggi X. Fu l’astronomo canadese C.T. Bolt dell’Università di Toronto che studiando la compagna invisibile della stella denominata HDE226868 nella costellazione del Cigno , trovò per primo una emissione di raggi X con le caratteristiche previste dalla teoria dei buchi neri...Hawking scriveva: “.. nel 1975 eravamo certi all’80% che la sorgente di raggi X del Cigno fosse un buco nero. Ora nel 1988 direi che siamo sicuri al 95%”.
goldorak
16-07-2004, 12:10
Originariamente inviato da Everyman
Comunque mi risulta difficile accettare che i buchi neri non emettono NESSUNA radiazione.
Com'e' possibile scusate???
:confused:
I buchi neri emettono una radiazione, non per niente chiamata radiazione di hawking.
I problemi sono di due ordini : primo manca una teoria nativa della gravita' quantistica e tutti i risultati di hawking sono stati ottenuti tramite un modello semi-classico; e secondo credo che il suo intervento verterra' sul problema della informazione che viene persa in un buco nero in quanto porterebbe ad una violazione del secondo principo della termodinamica.
Vediamo cosa si sara' inventato. Sono veramente curioso.
Everyman
16-07-2004, 12:11
Originariamente inviato da ni.jo
:mbe:
...prima di scomparire oltre la linea dell’ orizzonte, emette raggi X. Fu l’astronomo canadese C.T. Bolt dell’Università di Toronto che studiando la compagna invisibile della stella denominata HDE226868 nella costellazione del Cigno , trovò per primo una emissione di raggi X con le caratteristiche previste dalla teoria dei buchi neri...Hawking scriveva: “.. nel 1975 eravamo certi all’80% che la sorgente di raggi X del Cigno fosse un buco nero. Ora nel 1988 direi che siamo sicuri al 95%”.
A volte mi domando se la gente legge i miei post:muro:
Ho detto che mi risulta difficile da accettare:muro:
Originariamente inviato da goldorak
I buchi neri emettono una radiazione, non per niente chiamata radiazione di hawking.
...
letteralmente, forse everyman intendeva questo, il buco nero non può emettere nulla:
sono le particelle che attira al suo interno a spezzarsi e liberare energia...per quello diceva che la radiazione, essendo qualcosa di esterno al b.n. non conteneva informazioni sullo stesso...
In poche parole non ne sanno un cazzo
Originariamente inviato da Everyman
A volte mi domando se la gente legge i miei post:muro:
Ho detto che mi risulta difficile da accettare:muro:
dalla tua frase si capisce che ti risulta difficile accettare che i buchi neri NON emettono radiazione: al limite se fai capire che a stento hai accettato che i buchi neri non emettono nessuna radiazione hai a stento accettato qualcosa di scorretto, salvo che non intendessi in senso "letterale" come ho detto dopo...:fuck: :)
settembre 2002
Buchi neri acustici
Renaud Parentani
Contrariamente alla relatività ristretta, la relatività generale non va d’accordo con la meccanica quantistica. Da 70 anni tutti i tentativi di conciliare queste due teorie sono falliti e non disponiamo ancora di una teoria quantistica della gravitazione. Per fortuna, gli effetti di questa teoria dovrebbero manifestarsi solo a distanze molto piccole (dell’ordine di 10 –35 metri), ben oltre la risoluzione attuale degli esperimenti. Tuttavia bisognerebbe disporre di una teoria quantistica della gravitazione per studiare i fenomeni quantistici propri dei buchi neri, perché essi fanno appello alle proprietà dello spazio-tempo a scale molto piccole.
Quando si studiano le proprietà di emissione di un buco nero, si ottengono risultati molto differenti a seconda che si utilizzi la descrizione classica o quantistica della luce.
Le proprietà classiche furono l’oggetto di numerosi studi all’inizio degli anni settanta e tutti confermarono che un buco nero può assorbire materia e radiazione, ma non può emettere nulla. Immaginiamo ora la sorpresa che causò nel 1974 l’articolo di Stephen Hawking in cui dimostrava che allorché si utilizzi la descrizione quantistica della luce, i buchi neri emettono una radiazione termica costante. Dopo lo scetticismo iniziale, questo risultato è stato ammesso dai fisici e, da allora, gioca un ruolo centrale nelle ricerche sulla gravitazione quantistica.
Lo studio delle proprietà quantistiche dei buchi neri fa da sprone ai fisici che cercano di unificare relatività generale e meccanica quantistica. Di fronte al persistere delle difficoltà nel progettare esperimenti risolutivi alle scale necessarie, alcuni di loro hanno deciso di sfruttare le analogie che esistono fra la propagazione della luce e quella del suono in un fluido. I loro lavori suggeriscono che a distanze piccolissime lo spazio-tempo possa comportarsi come un fluido.
Per costruire un buco nero acustico "è sufficiente" utilizzare un ugello di Laval. Si tratta di un dispositivo composto da una conduttura cilindrica che presenta una strozzatura concepita per accelerare il fluido a una velocità supersonica assicurandosi che rimanga regolare. In questo modo la velocità della corrente nell’ugello raggiunge e supera la velocità del suono nel fluido senza provocare deflagrazione sonora, come succede generalmente al superamento del muro del suono. La geometria acustica associata a questo flusso è molto simile a quella di un buco nero. Lo si verifica analizzando le traiettorie seguite dalle onde sonore. Nella regione in cui il flusso è supersonico, le onde sonore che si propagano controcorrente sono inesorabilmente trascinate a valle, come le onde luminose nella regione interna di un buco nero. La frontiera di questa regione, la sezione dell’ugello in cui il fluido supera la velocità del suono, ha lo stesso ruolo dell’orizzonte degli eventi del buco nero: separa le onde in due classi, quelle che possono risalire a monte e quelle che non possono. Inoltre nella regione subsonica le onde che risalgono la corrente perdono energia allontanandosi dall’orizzonte, come fanno i fotoni sottoposti al "red shift" gravitazionale. Quindi si ritrovano le principali proprietà che caratterizzano l’orizzonte di un buco nero.
© 1999 - 2004 Le Scienze S.p.A.
Hawking rivede la sua teoria: "Ho sbagliato sui buchi neri"
16/7/2004
Un buco nero
Secondo quanto riporta il settimanale britannico New Scientist, Hawking svelerà durante un convegno a Dublino la settimana prossima i risultati della sua nuova scoperta, che rivede e corregge la sua famosa teoria del "Paradosso dei buchi neri".
Un buco nero nella teoria dei buchi neri? Non dovrebbe poi sorprendere tanto. Sorprendente però che a rivelare l'aporia sia l'autore stesso di una delle teorie scientifiche più seguite sui buchi neri: l'astrofisico britannico Stephen Hawking.
Il quale ha candidamente ammesso che la sua idea sui buchi neri, elaborata nel 1976 e chiamata "Paradosso dei buchi neri", è sbagliata: lo scienziato di fama mondiale afferma che, contrariamente a quanto pensava, i buchi neri non solo non distruggono tutto ciò che fagocitano, ma alla fine potrebbero aprirsi rivelando le preziose informazioni contenute al loro interno.
Per trent'anni, l'eminente studioso inglese ha difeso la nozione che i "buchi neri", lo stadio finale dell'evoluzione di una stella, non lasciano sfuggire nulla verso lo spazio esterno, neppure la luce, distruggendo tutto ciò che risucchiano senza lasciare traccia di niente.
Ma nei giorni scorsi l'autore del best-seller mondiale Breve storia del tempo ha scritto agli organizzatori di una conferenza che si terrà a Dublino la settimana prossima, chiedendo di poter fare un intervento sull'argomento: "Ho risolto il paradosso dei buchi neri e vorrei parlarne", diceva il messaggio, inviato a Curt Cutler, fisico dell'istituto Albert Einstein di Golm, in Germania, che presiederà il convegno.
Nel 1976, appunto, Hawking aveva calcolato che, una volta formatosi, un "buco nero" comincia a perdere massa trasmettendo radiazioni di energia; che tali radiazioni non contengono alcuna informazione sulla materia all'interno del "buco nero"; e che quando un "buco nero" evapora, non ne resta alcuna traccia.
La sua scoperta era in contraddizione con le leggi della fisica quantistica, secondo cui è impossibile spazzare via completamente le tracce di ciò che esiste.
Ma il fisico rispondeva a questo apparente paradosso affermando che i campi gravitazionali dei "buchi neri" hanno una tale intensità da sconvolgere le leggi della fisica.
In attesa di conoscere nel dettaglio le nuove teorie e le nuove definizioni di Hawking, ecco intanto la definizione, comunemente e scientificamente accettata di buco nero.
BUCO NERO
In astrofisica, l'oggetto celeste che esercita un'attrazione gravitazionale così intensa da impedire alla materia e anche alla luce (o a qualunque altra radiazione elettromagnetica) di allontanarsi da esso: in questo senso, non emette luce ed è quindi nero.
In un buco nero la materia è estremamente addensata in una regione di spazio relativamente piccola, tanto che, in teoria, la sua massa può essere considerata riunita in un punto.
Un buco nero è caratterizzato da una superficie immaginaria il cui raggio è direttamente proporzionale alla massa; un buco nero. di massa pari a quella del Sole avrebbe un raggio di 3 km, mentre per una massa pari a quella della Terra il raggio sarebbe di solo 1 cm.
FORMAZIONE DI UN BUCO NERO
Può avvenire in seguito all'esplosione di una stella di grande massa (supernova): la parte centrale della stella subisce un violento collasso gravitazionale e, se la sua massa è almeno tre volte quella solare, il collasso comprime la materia indefinitamente, generando il buco nero.
che successivamente può catturare altra materia e aumentare così la propria massa (in rari casi, per filsione con altri buchi neri.) fino a valori di milioni di volte quella del Sole; prima di cadere nel buco nero., la materia gli ruota attorno muovendosi a spirale e formando un disco di accrescimento.
OSSERVAZIONE DI BUCHI NERI
Poiché non emettono radiazioni, i buchi neri non possono essere osservati direttamente. È però possibile rilevare le radiazioni (soprattutto raggi X) emesse dal gas molto caldo del disco di accrescimento. Questo accade, per esempio, nei sistemi binari in cui una delle stelle è un buco nero se esso sottrae gas alla stella compagna. Si ritiene che i fenomeni energetici osservati nelle galassie con nucleo attivo dipendano da quanto avviene nel disco di accrescimento di un buco nero estremamente massiccio posto nel loro centro.
SINGOLARITÀ
Stando alla relatività generale, in certe condizioni estreme alcune regioni dello spazio-tempo acquistano una curvatura infinitamente grande e diventano singolarità: qui le usuali leggi fisiche cessano di valere.
Nei buchi neri, per esempio, dovrebbero esservi singolarità nascoste dietro l'orizzonte degli eventi. http://www.panorama.it/scienze/ambiente/articolo/ix1-A020001025814
candidamente?:muro:
News | News settori
EUCLIDE/ SETTIMANALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA -2
25/07/2004
Cosmologia e astrofisica
Roma, 25 lug. (Apcom) - Prosegue la rassegna delle più interessanti notizie di scienza e tecnologia diffuse durante la settimana.
STEPHEN HAWKING PRESENTA LA SUA NUOVA TEORIA SUI BUCHI NERI Anche le stelle collassate riemettono materia ed energia
Dublino - I buchi neri non rappresentano la fine di ogni materia ed energia intrappolate dalla loro attrazione gravitazionali: anche le stelle collassate sono in grado di restituire allo spazio esterno parte di quanto inghiottito in prcedenza. Questa è in sintesi la nuova teoria sui buchi neri presentata alla 17esima Conferenza Internazionale sulla Relatività generale dal fisico britannico Stephen Hawking.
L'illustre scienziato è uno dei fondatori della fisica dei "black holes", come vennero battezzate dall'astronomo britannico Fred Hoyle quelle stelle diventate talmente massicce che il loro campo gravitazionale impedisce persino alla luce di sfuggire dalla loro superficie.
Hawking abbandona così quella che per trent'anni era stata la sua ipotesi principale sui buchi neri: ovvero che una volta oltrepassato l'"orizzonte degli eventi" - il punto di non ritorno - materia ed energia finissero nella singolarità centrale del buco nero aumentandone la massa senza possibilità di fuga, se non eventualmente in un altro universo. La stella collassata si accrescerebbe potenzialmente in questo modo senza limiti se non fosse per la "Radiazione Hawking", una perdita di particelle quantistiche che nel corso del tempo porterebbe all'"evaporazione" del buco nero, sempre che l'universo viva abbastanza a lungo.
Tuttavia, la vecchia teoria di Hawking si scontrava con il cosiddetto "Paradosso dell'informazione": secondo la meccanica quantistica infatti l'informazione relativa ad una particella non può venire completamente eliminata dall'universo, mentre i buchi neri sembravano invece "cancellare" qualsiasi informazione relativa alle particelle catturate.
Mentre una singola particella ha bisogno di molti parametri per poter essere descritta fisicamente, un oggetto come un buco nero è estremamnete semplice da caratterizzare proprio per questo motivo: bastano i tre numeri relativi alla massa, alla carica elettrica, se ne ha, e al momento angolare, se è in rotazione. Tutta l'informazione relativa al numero sterminato di partcelle catturate viene per così dire "cancellata" dall'azione del buco nero.
Secondo la nuova teoria invece i buchi neri sono in grado di restituire informazione - materia ed energia - all'esterno, sebbene in uno stato "irriconoscibile" rispetto a quello originale. Hawking ha presentato le sue idee in un breve discorso, mentre per la pubblicazione del corrispondente articolo occorrerà ancora aspettare qualche tempo.
Se Hawking convincerà il suo uditorio, dovrà dichiarare persa la scommessa fatta con John Preskill, fisico del Caltech, il quale ritiene che l'affermazione secondo la quale "l'informazione inghiottita da un buco nero è nascosta per sempre e non può essere mai rivelata" sia falsa: in palio vi è un'enciclopedia sul baseball - dalla quale l'appassionato Preskill potrà recuperare tutte le informazioni desiderate a volontà. (segue)
copyright @ 2004 APCOM
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.