fabius00
28-06-2004, 15:05
Il programma ideato da Italia 1 si chiamerà “Campioni”
di ALDO DE LUCA
ROMATi piacerebbe giocare a pallone in una squadretta di dilettanti con una telecamera che ti viene sempre dietro rubando anche la tua vita privata e poi ti manda in onda e chissà diventi famoso come Taricone? In migliaia hanno risposto: «Magari!». E’ un reality show, si chiama «Campioni». E’ una idea originale delle teste d’uovo di Italia Uno che intendono spremere il limone del reality puntando sul calcio. E’ l’ultima sfida televisiva. Ecco che si sono inventati per pescare ascolti nel bacino dei fedelissimi del reality: hanno preso in gestione una società di calcio, il Cervia, provincia di Ravenna, terra romagnola, piandina e lambrusco, che parteciperà come sempre al campionato di Eccellenza, ma... ecco la prima novità: con una squadra nuova di zecca, selezionata con i criteri del casting modello Grande Fratello dove chi non se la cava egregiamente a pallone verrà però automaticamente scartato. Seconda novità: nel ruolo di allenatore di questa squadretta «televisiva» di dilettanti è stato scelto un ex campione della Roma, Ciccio Graziani da Subiaco.
Il casting è in corso e itinerante. E’ cominciato a Cesena, poi Milano, in questi giorni a Roma, poi a Cava dei Tirreni, Catania, Napoli e l’ultima selezione a Cervia. Alla fine quelli esaminati saranno suppergiù cinquemila (età compresa tra i 18 e 35 anni) ma solo per 24 si apriranno le porte del reality. A provarci sono ex calciatori che hanno fatto fiasco e ora cercano il riscatto, oppure scugnizzi che sognano di realizzare un sogno alla Cassano, oppure giovanotti che gli basterebbe un terzo del successo di Taricone per pensare di avercela fatta, nella vita. Tutti comunque, con un segno distintivo comune: l’ignoranza. «Il livello culturale è davvero basso», confessano gli autori. Però, magari salta fuori un talento pallonaro: «Io ci spero...», dice Graziani, sessanta reti in maglia giallorossa, quello che nella finale della Coppa dei Campioni con il Liverpool sbagliò il rigore che Falcao si rifiutò di battere. «Ho già visto alcuni ragazzi che hanno stoffa da fuoriclasse, sarebbe davvero bello scoprire un nuovo campione. Ho accettato volentieri l’incarico, conoscere il mondo dei dilettanti mi incuriosisce... e mi diverte l’idea che ogni domenica la formazione che scenderà in campo non sarò solo io a deciderla». E chi altro? «Io decido per otto giocatori, gli altri tre verranno scelti il sabato da casa, con il televoto. Se si fosse usato lo stesso sistema con la Nazionale di Trapattoni di sicuro non saremmo stati buttati fuori...», dice Ciccio.
Al casting di Roma che è avvenuto al centro sportivo della Borghesiana, sono stati visti e giudicati circa quattrocento candidati. Uno per tutti: Alessio Assogna, ex portiere, un passato con la squadra del Sora, da quattro mesi ha trovato un lavoro come agente immobiliare. Supera la prova tecnica, tra i pali se la cavicchia. Poi affronta quella, chiamiamola, televisiva: lui in piedi davanti a una telecamera fissa e una tavolata di autori che gli fanno un po’ di domande per tentare di scoprire se c’è la pasta del personaggio. E’ un bel ragazzo, faccia sveglia. Ecco qual è stata la sua risposta quando uno degli autori gli ha chiesto: dicci in trenta secondi perchè dovremmo sceglierti. E lui: «Perchè so’ gioca in porta e poi so’ pure un bel ragazzo... e alla fine so’ pure simpatico. Ma fondamentalmente perchè so’ bello. Che ve devo fa’ pure un balletto?». No, grazie.
I vincitori saranno tre, ma non beccheranno neppure un centesimo di premio: vinceranno invece il diritto a prendere parte l’anno successivo al ritiro di tre grandi della seria A (Milan, Juve e Inter).
di ALDO DE LUCA
ROMATi piacerebbe giocare a pallone in una squadretta di dilettanti con una telecamera che ti viene sempre dietro rubando anche la tua vita privata e poi ti manda in onda e chissà diventi famoso come Taricone? In migliaia hanno risposto: «Magari!». E’ un reality show, si chiama «Campioni». E’ una idea originale delle teste d’uovo di Italia Uno che intendono spremere il limone del reality puntando sul calcio. E’ l’ultima sfida televisiva. Ecco che si sono inventati per pescare ascolti nel bacino dei fedelissimi del reality: hanno preso in gestione una società di calcio, il Cervia, provincia di Ravenna, terra romagnola, piandina e lambrusco, che parteciperà come sempre al campionato di Eccellenza, ma... ecco la prima novità: con una squadra nuova di zecca, selezionata con i criteri del casting modello Grande Fratello dove chi non se la cava egregiamente a pallone verrà però automaticamente scartato. Seconda novità: nel ruolo di allenatore di questa squadretta «televisiva» di dilettanti è stato scelto un ex campione della Roma, Ciccio Graziani da Subiaco.
Il casting è in corso e itinerante. E’ cominciato a Cesena, poi Milano, in questi giorni a Roma, poi a Cava dei Tirreni, Catania, Napoli e l’ultima selezione a Cervia. Alla fine quelli esaminati saranno suppergiù cinquemila (età compresa tra i 18 e 35 anni) ma solo per 24 si apriranno le porte del reality. A provarci sono ex calciatori che hanno fatto fiasco e ora cercano il riscatto, oppure scugnizzi che sognano di realizzare un sogno alla Cassano, oppure giovanotti che gli basterebbe un terzo del successo di Taricone per pensare di avercela fatta, nella vita. Tutti comunque, con un segno distintivo comune: l’ignoranza. «Il livello culturale è davvero basso», confessano gli autori. Però, magari salta fuori un talento pallonaro: «Io ci spero...», dice Graziani, sessanta reti in maglia giallorossa, quello che nella finale della Coppa dei Campioni con il Liverpool sbagliò il rigore che Falcao si rifiutò di battere. «Ho già visto alcuni ragazzi che hanno stoffa da fuoriclasse, sarebbe davvero bello scoprire un nuovo campione. Ho accettato volentieri l’incarico, conoscere il mondo dei dilettanti mi incuriosisce... e mi diverte l’idea che ogni domenica la formazione che scenderà in campo non sarò solo io a deciderla». E chi altro? «Io decido per otto giocatori, gli altri tre verranno scelti il sabato da casa, con il televoto. Se si fosse usato lo stesso sistema con la Nazionale di Trapattoni di sicuro non saremmo stati buttati fuori...», dice Ciccio.
Al casting di Roma che è avvenuto al centro sportivo della Borghesiana, sono stati visti e giudicati circa quattrocento candidati. Uno per tutti: Alessio Assogna, ex portiere, un passato con la squadra del Sora, da quattro mesi ha trovato un lavoro come agente immobiliare. Supera la prova tecnica, tra i pali se la cavicchia. Poi affronta quella, chiamiamola, televisiva: lui in piedi davanti a una telecamera fissa e una tavolata di autori che gli fanno un po’ di domande per tentare di scoprire se c’è la pasta del personaggio. E’ un bel ragazzo, faccia sveglia. Ecco qual è stata la sua risposta quando uno degli autori gli ha chiesto: dicci in trenta secondi perchè dovremmo sceglierti. E lui: «Perchè so’ gioca in porta e poi so’ pure un bel ragazzo... e alla fine so’ pure simpatico. Ma fondamentalmente perchè so’ bello. Che ve devo fa’ pure un balletto?». No, grazie.
I vincitori saranno tre, ma non beccheranno neppure un centesimo di premio: vinceranno invece il diritto a prendere parte l’anno successivo al ritiro di tre grandi della seria A (Milan, Juve e Inter).