nicovent
25-06-2004, 11:03
RILASCIATA ANNA MARIA VALDATA
MILANO - Centonove ore nelle mani dei rapitori, in una prigione a cielo aperto, guardata da banditi incappucciati, prima di ritrovare la liberta', bussando alla porta del bar di un circolo in una piccola frazione di Arquata Scrivia, Rigoroso: tanto e' durato l'incubo di Anna Maria Valdata, 74 anni, moglie dell' imprenditore Franco Valdata, re dei mattoni. L'avevano rapita domenica mattina nella sua abitazione di Silvano Pietra, nell'Oltrepo Pavese. I suoi sequestratori l'hanno rilasciata a non molta distanza da quel bar di Rigoroso, dopo averla fatta camminare per un po' fra le sterpaglie e averle calato un cappello in testa perche' non riconoscesse il punto esatto dove e' stata fatta scendere da un veicolo, probabilmente ai margini dell'autostrada Milano-Genova.
Hanno scelto di liberarla senza riscatto ('assolutamente no' ha sottolineato il direttore dello Sco, Lucio Carluccio) perche' la pressione di polizia e carabinieri si era fatta pesante. Il lavoro di investigazione, le battute a raggio stavano dando i loro frutti. ''C'e' troppa polizia qui in giro'' hanno detto i rapitori al momento di prendere la decisione di mollare l'ostaggio, quasi a giustificare la sconfitta. Ma il rilascio di Anna Maria Valdata non li mette certo al sicuro: anzi, polizia e carabinieri sembrano ostentare un certo ottimismo per riuscire a mettere le mani sulla banda, composta in gran parte, se non propria tutta, da stranieri, gente dell'est europeo, forse romeni e di repubbliche dell'ex Urss. L'epilogo del sequestro e' avvenuto alle 23.10 quando la donna ha bussato alla porta del bar di Rigoroso. Da li' ha telefonato a casa dicendo: ''Sono io, venite a prendermi, mi hanno liberata''.
E' stata una vera e propria esplosione di gioia a Silvano Pietra, l'urlo ''l'hanno liberata'' si e' avvertito nel giardino della villa. Due dei figli hanno raggiunto la mamma a Serravalle Scrivia, dove era stata portata da una pattuglia della Polstrada, poi lungo il tragitto del ritorno a casa, all' uscita del casello di Casei Gerola, quello che porta poi a Silvano Pietra, l'incontro con il marito Franco Valdata. Lei, su una 'Marea' della polizia stradale, seduta sul sedile posteriore abbracciata alla figlia Silvana, l'aria stanca e provata ma felice, ha salutato Franco, anche lui molto provato da questi cinque giorni. Un breve cenno tra i due, le congratulazioni degli investigatori. ''Si', si', sto bene - ha detto la signora prima di ripartire per Silvano Pietra - mi hanno trattato bene ma adesso mi sento davvero molto stanca''. Poi il rientro a Silvano Pietro, a casa, mentrele forse dell'ordine cercano i sequestratori.
ANNA MARIA, HO RESISTITO PREGANDO
''Ho resistito recitando tante Ave Maria, per me e per la mia famiglia, soprattutto pensando a mio marito''. Queste le prime parole di Anna Maria Valdata, uscita poco fa dal cancello della sua abitazione confortata dal marito, per ringraziare tutti. ''Non ho mai dubitato che ce l'avrei fatta - ha detto ancora la donna - anche perche' sapevo che erano in molti a pregare per me''. La donna ha poi ha ringraziato le forze dell'ordine. E anche il marito ha detto: ''non so come ringraziare carabinieri e polizia. Non avrei mai neppure immaginato che si potessero mettere in campo tante forze e tanti mezzi per cercare una persona''.
25/06/2004 11:15
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MILANO - Centonove ore nelle mani dei rapitori, in una prigione a cielo aperto, guardata da banditi incappucciati, prima di ritrovare la liberta', bussando alla porta del bar di un circolo in una piccola frazione di Arquata Scrivia, Rigoroso: tanto e' durato l'incubo di Anna Maria Valdata, 74 anni, moglie dell' imprenditore Franco Valdata, re dei mattoni. L'avevano rapita domenica mattina nella sua abitazione di Silvano Pietra, nell'Oltrepo Pavese. I suoi sequestratori l'hanno rilasciata a non molta distanza da quel bar di Rigoroso, dopo averla fatta camminare per un po' fra le sterpaglie e averle calato un cappello in testa perche' non riconoscesse il punto esatto dove e' stata fatta scendere da un veicolo, probabilmente ai margini dell'autostrada Milano-Genova.
Hanno scelto di liberarla senza riscatto ('assolutamente no' ha sottolineato il direttore dello Sco, Lucio Carluccio) perche' la pressione di polizia e carabinieri si era fatta pesante. Il lavoro di investigazione, le battute a raggio stavano dando i loro frutti. ''C'e' troppa polizia qui in giro'' hanno detto i rapitori al momento di prendere la decisione di mollare l'ostaggio, quasi a giustificare la sconfitta. Ma il rilascio di Anna Maria Valdata non li mette certo al sicuro: anzi, polizia e carabinieri sembrano ostentare un certo ottimismo per riuscire a mettere le mani sulla banda, composta in gran parte, se non propria tutta, da stranieri, gente dell'est europeo, forse romeni e di repubbliche dell'ex Urss. L'epilogo del sequestro e' avvenuto alle 23.10 quando la donna ha bussato alla porta del bar di Rigoroso. Da li' ha telefonato a casa dicendo: ''Sono io, venite a prendermi, mi hanno liberata''.
E' stata una vera e propria esplosione di gioia a Silvano Pietra, l'urlo ''l'hanno liberata'' si e' avvertito nel giardino della villa. Due dei figli hanno raggiunto la mamma a Serravalle Scrivia, dove era stata portata da una pattuglia della Polstrada, poi lungo il tragitto del ritorno a casa, all' uscita del casello di Casei Gerola, quello che porta poi a Silvano Pietra, l'incontro con il marito Franco Valdata. Lei, su una 'Marea' della polizia stradale, seduta sul sedile posteriore abbracciata alla figlia Silvana, l'aria stanca e provata ma felice, ha salutato Franco, anche lui molto provato da questi cinque giorni. Un breve cenno tra i due, le congratulazioni degli investigatori. ''Si', si', sto bene - ha detto la signora prima di ripartire per Silvano Pietra - mi hanno trattato bene ma adesso mi sento davvero molto stanca''. Poi il rientro a Silvano Pietro, a casa, mentrele forse dell'ordine cercano i sequestratori.
ANNA MARIA, HO RESISTITO PREGANDO
''Ho resistito recitando tante Ave Maria, per me e per la mia famiglia, soprattutto pensando a mio marito''. Queste le prime parole di Anna Maria Valdata, uscita poco fa dal cancello della sua abitazione confortata dal marito, per ringraziare tutti. ''Non ho mai dubitato che ce l'avrei fatta - ha detto ancora la donna - anche perche' sapevo che erano in molti a pregare per me''. La donna ha poi ha ringraziato le forze dell'ordine. E anche il marito ha detto: ''non so come ringraziare carabinieri e polizia. Non avrei mai neppure immaginato che si potessero mettere in campo tante forze e tanti mezzi per cercare una persona''.
25/06/2004 11:15
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