Nospheratu
23-06-2004, 20:42
Dopo l'ennesima constatazione che la mia famiglia (ormai la considero tale soltanto in senso biologico) è sempre stata un totale, assoluto, fallimento, mi sono finalmente deciso a non perderci ulteriormente tempo dietro e trovarmi una mia sistemazione alternativa definitiva, insomma devo mettere su casa, diciamo così.
Sono nuovamente dai miei da circa 4 mesi; prima ero stato 6 mesi in una casa per studenti universitari, condividevo un'appartamento con altri due ragazzi di cui una stanza era destinata a me.
"Condividere" non era stato il massimo....cmq poi ebbi un incidente e in seguito, siccome i rapporti coi miei sembravano migliorati (ecco, sembravano), sono tornato a casa dai miei, anche perché continuavo a sostenere dei costi senza il ritorno per cui - fuga dalla famiglia a parte - me li ero procurati, cioé l'università, dove sono iscritto (naturalmente informatica) dall'aprile 2003 ma non sono riuscito ancora a concludere nulla a causa dell'impegno di lavoro fulltime.
Come al solito, la quiete è durata non più di un breve periodo; ormai mi sono rassegnato all'idea che io, e i miei genitori, siamo caratterialmente, assolutamente, incompatibili.
Sono stanco, ho venticinque anni e sono convinto di poter andare avanti, e costruirmi la strada, da solo, con le mie forze, e voglio farlo in assoluta serenità. E' questa che mi manca.... non mi sono mai sentito parte di una famiglia se non in senso puramente biologico come dicevo prima; quando sono in casa di amici, piango dentro e faccio fatica per non mostrare quanto invidio le loro famiglie, i rapporti che hanno con loro...
Quando ero in quella casa per studenti, ho avuto un assaggio di cosa significhi per una persona impegnata a tempo pieno col lavoro, cucinar da sé, far pulizie, ecc. Mi sono tuttavia adattato subito, non ho avuto praticamente mai problemi in tal senso; le uniche noie che ho avuto erano dovute alle ovvie limitazioni reciproche che derivano dalla convivenza con delle persone dalle abitudini diverse con cui si divide uno spazio; ma a parte questo, sono stato davvero bene, libero, più sereno, dormivo anche meglio... a casa dai miei tornavo solo a pranzo sabato e domenica, e il vederci così poco faceva vivere molto meglio quei momenti.
Qualche tempo fa, quando oltre alla famiglia mi mancavano, in effetti, anche gli amici, non avrei esitato un attimo a far valigie e ad andarmene via, cambiar aria; ora, dal momento che mi sento più legato a questo posto, rispetto a prima, grazie agli amici e all'intenzione di frequentare l'univesità dal prossimo anno accademico, ho deciso di sistemarmi una casetta per conto mio proprio qui.
Ovviamente dovrò sostenere delle spese che almeno inizialmente vanno ben oltre alle poco più di 200 euro mensili che mi costava quella stanza in affitto (e altrettanti dò come 'contributo' spese ai miei da quando sono con loro, e altrettanti davo loro prima di andarmene); ma del resto penso che con 1300-1400 euro mensili da solo possa viverci tranquillamente, facendo un po' di attenzione al bilancio.
Desidero un mio spazio, una mia casa; per darvi un'idea del disagio che da sempre vivo convivendo con i miei genitori, nella loro casa, pensate che ho sempre evitato di portarci degli amici. Ma questo, anche per evitare situazioni imbarazzanti visto il clima...
Sto seriamente pensando di acquistare un appartamentino: visto che voglio lasciar definitivamente la casa dei miei genitori (non l'ho mai sentita mia, mi sento poco più che un ospite :() non mi garba molto l'idea di perdere dei soldi, nel tempo, con un affitto; almeno so che quel che verso mensilmente non è andato perso, ma va a crearmi un reddito, quale una casa, che è un valore non trascurabile.
Veniamo alle domande :)
Da questo mese, non sono più dipendente dell'azienda, o meglio del gruppo, per cui lavoro; abbiamo avuto dei contrasti - se così si chiamano - ora sopiti (non so ancora se risolti, ma lo spero vivamente) in seguito ai quali ho cambiato la natura del rapporto che ci lega, e quiindi adesso figuro come consulente esterno, a mezzo partita iva (così, a parità di, diciamo, lordo annuale, riesco a perdere qualcosina in meno in tasse).
Come funziona dunque la questione del mutuo? Cioé posso chiedere tranquillamente un mutuo o prestiti come si chiamano (datemi una mano perché ne so veramente una mazza....) con la mia attuale configurazione occupativa, oppure ci sarebbero problemi perché non ho ancora un fatturato documentabile per la partita iva, e al tempo stesso non risulto più dipendente (e quindi con busta paga sicura)?
Se posso ottenerlo, quali sono le condizioni?
E' vero che bisogna possedere cmq una certa cifra per richiedere un mutuo per acquistare una casa?
Nonostante non abbia iniziato ieri a lavorare, a causa di una marea di situazioni che non sto qui a spiegare (certo, complice anche una indubbia leggerezza nella gestione delle mie finanze, non prevedendo che avrei preso la decisione di cui parlo), ho in cassa molto poco, tra i 3.000 e i 4.000 euro. Lo so, non è una base solidissima per iniziare un progetto quale una soluzione abitativa propria, ma il lavoro è comunque costante e mi è sembrato di capire (smentitemi se sbaglio) che ci sono possibilità (ad esempio con Mercatone Uno e simili) di acquistare mobili e iniziare a pagarli, praticamente, l'anno prossimo grazie alle agevolazioni.
Se quello che dico circa i mobili (che naturalmente sarebbero l'unico costo di un certo rilievo, mutuo a parte) è corretto, considerando che non andrei di certo a comprare "le stelle" (ma quei pacchetti di arredamento economici, ma "carini" esteticamente), penso che il problema più serio sia se posso, nelle condizioni che vi ho descritto, ottenere un mutuo e, se sì, a quale condizioni.
In ultimo: dove mi consigliate di andare per gli acquisti? (soprattutto per i mobili)
Considerate che vivrò da solo, non sarà di certo ora che metterò su famiglia...
Spero che qualcuno di voi abbia la pazienza di leggere (scusate lo sfogo e la lunghezza) e di darmi una mano. Sono determinato, ma impreparato e disinformato per molte cose, e ho bisogno del vostro aiuto. :)
Sono nuovamente dai miei da circa 4 mesi; prima ero stato 6 mesi in una casa per studenti universitari, condividevo un'appartamento con altri due ragazzi di cui una stanza era destinata a me.
"Condividere" non era stato il massimo....cmq poi ebbi un incidente e in seguito, siccome i rapporti coi miei sembravano migliorati (ecco, sembravano), sono tornato a casa dai miei, anche perché continuavo a sostenere dei costi senza il ritorno per cui - fuga dalla famiglia a parte - me li ero procurati, cioé l'università, dove sono iscritto (naturalmente informatica) dall'aprile 2003 ma non sono riuscito ancora a concludere nulla a causa dell'impegno di lavoro fulltime.
Come al solito, la quiete è durata non più di un breve periodo; ormai mi sono rassegnato all'idea che io, e i miei genitori, siamo caratterialmente, assolutamente, incompatibili.
Sono stanco, ho venticinque anni e sono convinto di poter andare avanti, e costruirmi la strada, da solo, con le mie forze, e voglio farlo in assoluta serenità. E' questa che mi manca.... non mi sono mai sentito parte di una famiglia se non in senso puramente biologico come dicevo prima; quando sono in casa di amici, piango dentro e faccio fatica per non mostrare quanto invidio le loro famiglie, i rapporti che hanno con loro...
Quando ero in quella casa per studenti, ho avuto un assaggio di cosa significhi per una persona impegnata a tempo pieno col lavoro, cucinar da sé, far pulizie, ecc. Mi sono tuttavia adattato subito, non ho avuto praticamente mai problemi in tal senso; le uniche noie che ho avuto erano dovute alle ovvie limitazioni reciproche che derivano dalla convivenza con delle persone dalle abitudini diverse con cui si divide uno spazio; ma a parte questo, sono stato davvero bene, libero, più sereno, dormivo anche meglio... a casa dai miei tornavo solo a pranzo sabato e domenica, e il vederci così poco faceva vivere molto meglio quei momenti.
Qualche tempo fa, quando oltre alla famiglia mi mancavano, in effetti, anche gli amici, non avrei esitato un attimo a far valigie e ad andarmene via, cambiar aria; ora, dal momento che mi sento più legato a questo posto, rispetto a prima, grazie agli amici e all'intenzione di frequentare l'univesità dal prossimo anno accademico, ho deciso di sistemarmi una casetta per conto mio proprio qui.
Ovviamente dovrò sostenere delle spese che almeno inizialmente vanno ben oltre alle poco più di 200 euro mensili che mi costava quella stanza in affitto (e altrettanti dò come 'contributo' spese ai miei da quando sono con loro, e altrettanti davo loro prima di andarmene); ma del resto penso che con 1300-1400 euro mensili da solo possa viverci tranquillamente, facendo un po' di attenzione al bilancio.
Desidero un mio spazio, una mia casa; per darvi un'idea del disagio che da sempre vivo convivendo con i miei genitori, nella loro casa, pensate che ho sempre evitato di portarci degli amici. Ma questo, anche per evitare situazioni imbarazzanti visto il clima...
Sto seriamente pensando di acquistare un appartamentino: visto che voglio lasciar definitivamente la casa dei miei genitori (non l'ho mai sentita mia, mi sento poco più che un ospite :() non mi garba molto l'idea di perdere dei soldi, nel tempo, con un affitto; almeno so che quel che verso mensilmente non è andato perso, ma va a crearmi un reddito, quale una casa, che è un valore non trascurabile.
Veniamo alle domande :)
Da questo mese, non sono più dipendente dell'azienda, o meglio del gruppo, per cui lavoro; abbiamo avuto dei contrasti - se così si chiamano - ora sopiti (non so ancora se risolti, ma lo spero vivamente) in seguito ai quali ho cambiato la natura del rapporto che ci lega, e quiindi adesso figuro come consulente esterno, a mezzo partita iva (così, a parità di, diciamo, lordo annuale, riesco a perdere qualcosina in meno in tasse).
Come funziona dunque la questione del mutuo? Cioé posso chiedere tranquillamente un mutuo o prestiti come si chiamano (datemi una mano perché ne so veramente una mazza....) con la mia attuale configurazione occupativa, oppure ci sarebbero problemi perché non ho ancora un fatturato documentabile per la partita iva, e al tempo stesso non risulto più dipendente (e quindi con busta paga sicura)?
Se posso ottenerlo, quali sono le condizioni?
E' vero che bisogna possedere cmq una certa cifra per richiedere un mutuo per acquistare una casa?
Nonostante non abbia iniziato ieri a lavorare, a causa di una marea di situazioni che non sto qui a spiegare (certo, complice anche una indubbia leggerezza nella gestione delle mie finanze, non prevedendo che avrei preso la decisione di cui parlo), ho in cassa molto poco, tra i 3.000 e i 4.000 euro. Lo so, non è una base solidissima per iniziare un progetto quale una soluzione abitativa propria, ma il lavoro è comunque costante e mi è sembrato di capire (smentitemi se sbaglio) che ci sono possibilità (ad esempio con Mercatone Uno e simili) di acquistare mobili e iniziare a pagarli, praticamente, l'anno prossimo grazie alle agevolazioni.
Se quello che dico circa i mobili (che naturalmente sarebbero l'unico costo di un certo rilievo, mutuo a parte) è corretto, considerando che non andrei di certo a comprare "le stelle" (ma quei pacchetti di arredamento economici, ma "carini" esteticamente), penso che il problema più serio sia se posso, nelle condizioni che vi ho descritto, ottenere un mutuo e, se sì, a quale condizioni.
In ultimo: dove mi consigliate di andare per gli acquisti? (soprattutto per i mobili)
Considerate che vivrò da solo, non sarà di certo ora che metterò su famiglia...
Spero che qualcuno di voi abbia la pazienza di leggere (scusate lo sfogo e la lunghezza) e di darmi una mano. Sono determinato, ma impreparato e disinformato per molte cose, e ho bisogno del vostro aiuto. :)