devis
17-06-2004, 18:25
http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/esteri/iraq25/autob/autob.html
BAGDAD - Nuove stragi in Iraq. Per le quali il primo ministro iracheno Ayad Allawi accusa "Paesi stranieri che vogliono danneggiare l'Iraq". Parole pronunciate sul luogo della ennesima, terribile esplosione di una autobomba, saltata in aria nel centro della capitale Bagdad. Un attacco suicida, che ha provocato almeno 35 morti e 120 feriti. Seguito, nel primo pomeriggio, da un'altra autobomba che ha ucciso sei iracheni a nord della capitale.
La vettura imbottita di tritolo è saltata in aria davanti ai cancelli di un centro di reclutamento per l'appena istituito "Corpo di Difesa Civile iracheno", creato dalla coalizione a guida Usa e i cui agenti sono addestrati dagli stessi americani. Il luogo dell'attentato si trova vicino alla cosiddetta "Zona Verde", il complesso che un tempo costituiva il palazzo presidenziale di Saddam Hussein, sulla sponda occidentale del fiume Tigri, e nel quale sono adesso ospitati il quartier generale alleato e gli uffici della Cpa, l'Amministrazione Provvisoria della Coalizione cui fino al 30 giugno, quando avverrà il passaggio delle consegne a favore di un nuovo governo transitorio, spetta le gestione degli affari civili nel Paese.
Il boato è stato violentissimo. I testimoni hanno visto levarsi verso il cielo un'alta colonna di fumo denso, mentre la zona piombava nel caos, nel frastuono causato dalle urla dei passanti e dagli ululati delle sirene delle ambulanze che si sono precipitate a soccorrere le vittime.
Che l'attentato sia stato effettivamente opera di un kamikaze è stato confermato da un portavoce militare americano, colonnello Mike Murray del Primo Reggimento di Cavalleria; il cadavere dilaniato di un uomo, che probabilmente ha agito da solo, è stato infatti rinvenuto a bordo della vettura, di colore bianco, saltata in aria all'ingresso della struttura.
PUBBLICITA'
"Paesi stranieri vogliono danneggiare l'Iraq - ha detto il primo ministro iracheno Ayad Allawi sul luogo dell'attentato - ed è un'ulteriore prova della volontà di certi parti di attentare al nostro popolo". Frasi pronunciate prima ancora che un altro attentato, ancora con una autobomba, scuotesse il Paese: esplosa fuori dagli uffici comunali della città di Yethrib, a nord della capitale, ha ucciso sei iracheni.
(17 giugno 2004)
BAGDAD - Nuove stragi in Iraq. Per le quali il primo ministro iracheno Ayad Allawi accusa "Paesi stranieri che vogliono danneggiare l'Iraq". Parole pronunciate sul luogo della ennesima, terribile esplosione di una autobomba, saltata in aria nel centro della capitale Bagdad. Un attacco suicida, che ha provocato almeno 35 morti e 120 feriti. Seguito, nel primo pomeriggio, da un'altra autobomba che ha ucciso sei iracheni a nord della capitale.
La vettura imbottita di tritolo è saltata in aria davanti ai cancelli di un centro di reclutamento per l'appena istituito "Corpo di Difesa Civile iracheno", creato dalla coalizione a guida Usa e i cui agenti sono addestrati dagli stessi americani. Il luogo dell'attentato si trova vicino alla cosiddetta "Zona Verde", il complesso che un tempo costituiva il palazzo presidenziale di Saddam Hussein, sulla sponda occidentale del fiume Tigri, e nel quale sono adesso ospitati il quartier generale alleato e gli uffici della Cpa, l'Amministrazione Provvisoria della Coalizione cui fino al 30 giugno, quando avverrà il passaggio delle consegne a favore di un nuovo governo transitorio, spetta le gestione degli affari civili nel Paese.
Il boato è stato violentissimo. I testimoni hanno visto levarsi verso il cielo un'alta colonna di fumo denso, mentre la zona piombava nel caos, nel frastuono causato dalle urla dei passanti e dagli ululati delle sirene delle ambulanze che si sono precipitate a soccorrere le vittime.
Che l'attentato sia stato effettivamente opera di un kamikaze è stato confermato da un portavoce militare americano, colonnello Mike Murray del Primo Reggimento di Cavalleria; il cadavere dilaniato di un uomo, che probabilmente ha agito da solo, è stato infatti rinvenuto a bordo della vettura, di colore bianco, saltata in aria all'ingresso della struttura.
PUBBLICITA'
"Paesi stranieri vogliono danneggiare l'Iraq - ha detto il primo ministro iracheno Ayad Allawi sul luogo dell'attentato - ed è un'ulteriore prova della volontà di certi parti di attentare al nostro popolo". Frasi pronunciate prima ancora che un altro attentato, ancora con una autobomba, scuotesse il Paese: esplosa fuori dagli uffici comunali della città di Yethrib, a nord della capitale, ha ucciso sei iracheni.
(17 giugno 2004)