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View Full Version : Aristotele, La Repubblica, Il Foglio e il Medioevo


Bet
11-06-2004, 10:57
Leggendo molte discussioni noto come molte delle opinioni che si propongono siano sostanzialmente supportate con "prove" che derivano da articoli di giornale. Qualsiasi giornale, le due testate che ho indicato sono solo a titolo d'esempio.

Per certi versi sembra strano: spessissimo ci presentiamo come persone con indipendenza di pensiero. Mentre non ci accorgiamo che il 99% dei nostri discorsi poggia sul "principio d'autorità": alla fine le nostre convinzioni poggiano sostanzialmente su quello che gli altri ci dicono e che noi, secondo vari criteri (meno razionali di quanto si crede) riteniamo validi. Questo non sono certo io a sostenerlo e cmq basta vedere da dove arrivano le nostre conoscenze, le nostre convinzioni ecc.: si basano sostanzialmente sulla fiducia che riponiamo in quella persona o in quella fonte.
Ma le fonti di oggi sono rappresentate spesso dalla stampa quotidiana o da informazioni con lo stesso grado di approfondimento e di faziosità.
Almeno i medievali poggiano i loro discorsi su personaggi dello spessore come Aristotele, Platone e Agostino.

prio
11-06-2004, 11:14
Originariamente inviato da Bet
Leggendo molte discussioni noto come molte delle opinioni che si propongono siano sostanzialmente supportate con "prove" che derivano da articoli di giornale. Qualsiasi giornale, le due testate che ho indicato sono solo a titolo d'esempio.

Per certi versi sembra strano: spessissimo ci presentiamo come persone con indipendenza di pensiero. Mentre non ci accorgiamo che il 99% dei nostri discorsi poggia sul "principio d'autorità": alla fine le nostre convinzioni poggiano sostanzialmente su quello che gli altri ci dicono e che noi, secondo vari criteri (meno razionali di quanto si crede) riteniamo validi. Questo non sono certo io a sostenerlo e cmq basta vedere da dove arrivano le nostre conoscenze, le nostre convinzioni ecc.: si basano sostanzialmente sulla fiducia che riponiamo in quella persona o in quella fonte.
Ma le fonti di oggi sono rappresentate spesso dalla stampa quotidiana o da informazioni con lo stesso grado di approfondimento e di faziosità.
Almeno i medievali poggiano i loro discorsi su personaggi dello spessore come Aristotele, Platone e Agostino.

'nzomma..
Le opinioni che si traggono dai giornali (concordo cmq sul fatto che spesso vengano presi come oro colato) di solito riguardano fatti che sono in corso in quest'epoca.
E' un po' dura spiegarsi l'aumento del carovita poggiando il discorso su Platone ;)

ALBIZZIE
11-06-2004, 11:18
a titolo personale, mi baso principalmente su Repubblica o Corriere perchè sono i soli siti a livello nazionale che trattano le notizie in maniera completa e tempestiva, ciò non vuol dire che non siano faziosi.
poi con calma mi faccio un giro su altri siti. ;)

ni.jo
11-06-2004, 11:24
Che dire hai ragione... a noi son rimasti solo Mieli, Fromm, Sartori, Cacciari, Eco, Pansa...ecc...che però si presume abbiano letto e studiato Aristotele, Platone e Agostino...e successivi...da buoni nani sulle spalle di giganti :D

SaMu
11-06-2004, 11:29
Originariamente inviato da Bet
Leggendo molte discussioni noto come molte delle opinioni che si propongono siano sostanzialmente supportate con "prove" che derivano da articoli di giornale. Qualsiasi giornale, le due testate che ho indicato sono solo a titolo d'esempio.

Per certi versi sembra strano: spessissimo ci presentiamo come persone con indipendenza di pensiero. Mentre non ci accorgiamo che il 99% dei nostri discorsi poggia sul "principio d'autorità": alla fine le nostre convinzioni poggiano sostanzialmente su quello che gli altri ci dicono e che noi, secondo vari criteri (meno razionali di quanto si crede) riteniamo validi. Questo non sono certo io a sostenerlo e cmq basta vedere da dove arrivano le nostre conoscenze, le nostre convinzioni ecc.: si basano sostanzialmente sulla fiducia che riponiamo in quella persona o in quella fonte.
Ma le fonti di oggi sono rappresentate spesso dalla stampa quotidiana o da informazioni con lo stesso grado di approfondimento e di faziosità.
Almeno i medievali poggiano i loro discorsi su personaggi dello spessore come Aristotele, Platone e Agostino.


Credo che le cose stiano come dice Bet.:)


:fagiano:

Bet
11-06-2004, 11:38
Originariamente inviato da prio
'nzomma..
Le opinioni che si traggono dai giornali (concordo cmq sul fatto che spesso vengano presi come oro colato) di solito riguardano fatti che sono in corso in quest'epoca.
E' un po' dura spiegarsi l'aumento del carovita poggiando il discorso su Platone ;)

Non sostengo e non ho mai sostenuto che sia necessario valutare l'intervento in Iraq alla luce della dottrina del Bene di Platone; e neppure che sia necessario valutare la liberazione degli ostaggi in funzione di una virtù che sta in mezzo a due opposti vizi come sostiene Aristotele.
Fino a qui ci arrivo anch'io :D

Era un invito a riflettere sulla nostra proclamata indipendenza di pensiero, per cui sembra sempre che tutte le nostre convinzioni sgorghino dalle nostre personali valutazioni. E nel contempo, come hai giustamente osservato, sulle fonti a cui ci rifacciamo e sul grado di attendibilità, spesse prese per oro colato.


x ni.jo: è un discorso generale quello che ho fatto; e l'ho fatto in dieci righe (non mi sono perso in distinzioni, che pure sarebbe giuste). Leggendo i thread, tu ritieni che i riferimenti più gettonati siano veramene Eco e Sartori? :p

prio
11-06-2004, 11:44
Originariamente inviato da Bet
Non sostengo e non ho mai sostenuto che sia necessario valutare l'intervento in Iraq alla luce della dottrina del Bene di Platone; e neppure che sia necessario valutare la liberazione degli ostaggi in funzione di una virtù che sta in mezzo a due opposti vizi come sostiene Aristotele.
Fino a qui ci arrivo anch'io :D

Era un invito a riflettere sulla nostra proclamata indipendenza di pensiero, per cui sembra sempre che tutte le nostre convinzioni sgorgano dalle nostre personali valutazioni. E nel contempo, come hai giustamente osservato, sulle fonti a cui ci rifacciamo e sul grado di attendibilità, spesse prese per oro colato.



Ovviamente, pero' tieni conto che del medioevo non ci sono arrivati i pensieri di quello che oggi viene (tristemente, imho) definito "uomo della strada".
E' imho impari paragonare i pensieri di un grande pensatore di qualunque epoca (oddio, confesso poi che di grandi pensatori medievali me ne sovvengono veramente pochi) con quelli di un pincopallo qualunque come posso essere io.
Certo, noi _non_ abbiamo una reale e completa indipendenza di pensiero. Ma non credo che il contadino medievale fosse messo molto meglio di noi ;)

ni.jo
11-06-2004, 11:47
Originariamente inviato da Bet
....

x ni.jo: è un discorso generale quello che ho fatto; e l'ho fatto in dieci righe (non mi sono perso in distinzioni, che pure sarebbe giuste). Leggendo i thread, tu ritieni che i riferimenti più gettonati siano veramene Eco e Sartori? :p

Ntz, io parlo per me (in realtà ho messo i primi nomi che mi venivano in mente...): in effetti volevo rimarcare che nel passato ci sono stati senz'altro grandi guide spirituali e morali, forse oggi mancano, però sottolineo che i loro insegnamenti non sono andati del tutto perduti e si vuol supporre che l'intellettuale o il giornalista tengano in giusto conto i loro risultatati...

poi per carità alcuni giornalisti dimostrano un ignoranza abissale, ma mi rincuora che la Ventura non sia ancora riuscita a prendersi il patentino...mentre non avrebbe difficoltà a farsi eleggere :p

badedas
11-06-2004, 12:02
Originariamente inviato da Bet
Aristotele, Platone e Agostino.
Ma scrivono su "Il Medioevo"?

Link?

ChristinaAemiliana
11-06-2004, 12:02
Originariamente inviato da Bet
Era un invito a riflettere sulla nostra proclamata indipendenza di pensiero, per cui sembra sempre che tutte le nostre convinzioni sgorghino dalle nostre personali valutazioni. E nel contempo, come hai giustamente osservato, sulle fonti a cui ci rifacciamo e sul grado di attendibilità, spesse prese per oro colato.



Concordo.

Accanto a quello che hai citato, poi, esiste un altro fenomeno: quello di persone niente affatto preparate che montano in cattedra e espongono le loro teorie del tutto prive di fondamento, ostentando sicurezza e abilità dialettica sufficienti a convincere vaste platee di gente che, mostrando scarsa capacità critica, li prende per veri esperti del settore. Questi individui in genere portano avanti una dannosa opera di disinformazione, ponendosi spesso in antitesi nei confronti dei "veri" esperti e accusando questi ultimi di nascondere alle masse chissà quali verità.

StefAno Giammarco
11-06-2004, 17:08
Originariamente inviato da prio
(oddio, confesso poi che di grandi pensatori medievali me ne sovvengono veramente pochi)

A questo si rimedia, basta studiarlo, il Medioevo! :Prrr:

Concordo col discorso di Bet anche perché ritengo sia impossibile non concordare a meno di non negare l'evidenza. È importante il pensare libero ma il libero pensiero fallì perché si poneva su un orizzonte utopico anche, e non solo, perché la realtà è troppo complessa perché noi la si possa rielaborare ex novo personalmente. Il primo problema della conoscenza è scegliere dove "agganciare" il proprio pensiero ed in definitiva la propria libertà (anche perché il relativismo assoluto, lungi dal rendere luomo libero, lo costringe ad una schiavitù senza scampo).

È pazienza se non avete capito quello che ho scritto ne che ci entri con l'argomento :D , in questo periodo proprio non ce la faccio ad elaborare meglio.

prio
11-06-2004, 17:32
Originariamente inviato da StefAno Giammarco
studiarlo


ho capito il resto, ma questo mi sfugge! Che d'e'? :eek: :D

ferste
11-06-2004, 17:37
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Concordo.

Accanto a quello che hai citato, poi, esiste un altro fenomeno: quello di persone niente affatto preparate che montano in cattedra e espongono le loro teorie del tutto prive di fondamento, ostentando sicurezza e abilità dialettica sufficienti a convincere vaste platee di gente che, mostrando scarsa capacità critica, li prende per veri esperti del settore. Questi individui in genere portano avanti una dannosa opera di disinformazione, ponendosi spesso in antitesi nei confronti dei "veri" esperti e accusando questi ultimi di nascondere alle masse chissà quali verità.

Di Bella?

Korn
11-06-2004, 17:42
Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Concordo.

Accanto a quello che hai citato, poi, esiste un altro fenomeno: quello di persone niente affatto preparate che montano in cattedra e espongono le loro teorie del tutto prive di fondamento, ostentando sicurezza e abilità dialettica sufficienti a convincere vaste platee di gente che, mostrando scarsa capacità critica, li prende per veri esperti del settore. Questi individui in genere portano avanti una dannosa opera di disinformazione, ponendosi spesso in antitesi nei confronti dei "veri" esperti e accusando questi ultimi di nascondere alle masse chissà quali verità.
fuori i nomi! :D

ChristinaAemiliana
11-06-2004, 17:47
Originariamente inviato da ferste
Di Bella?


A me bastano i pseudoambientalisti che elargiscono e diffondono boiate energetiche...Di Bella è un medico...può essere paragonato a quelli che nel mio campo sostengono la fusione fredda...hanno le loro teorie ma non riescono a dimostrarle. E comunque queste persone è raro che gridino al complotto e giochino sporco...assai raramente un ricercatore "eretico" arriva a diffamare il lavoro dei colleghi più ortodossi per mettere in luce il suo...;)

Io mi riferivo a soggetti che pretendono di divulgare un sapere riguardo al quale sono completamente ignoranti, accusando la scienza ufficiale di oscurantismo e proponendosi come novelli Galilei...:p

ChristinaAemiliana
11-06-2004, 17:48
Originariamente inviato da Korn
fuori i nomi! :D


:asd:

Anakin
11-06-2004, 18:17
mi trovo assolutamente daccordo.

mi fa impazzire chi afferma di essere libero da pregiudizi(quando li abbiamo tutti),o che fa discorsi in cui ipotizza che determinate situazioni siano un esempio di apprendimento imparziale...
faccio direttamente un esempio per capirmi.

c'è chi pensa di avere un educazione piu' "libera" perche' è andato alla statale a differenza di chi è andato ad una scuola privata.

come se spesso quel che si ritiene "non di parte" non fosse altro se non l'apoteosi del luogo comune o dei discorsi superficiali di cui la mentalita' comune si nutre.
ah premetto che per me ci sono ottime scuole statali e ottime scuole private,e pessime scuole statali e pessime scuole private.
quindi io non sostengo che una è meglio del altra,voglio solo dire che non condivido il sostenere che il punto stia nella pluralita' delle linee culturali con cui si insegna(che parlare di linee culturali pensando a certi insegnanti gia è un parolone),ma sta piuttosto nella serieta' di chi insegna e nella capacita' che questi ha di trasmettere senso critico.
perche' troppo spesso vedo persone schierarsi di qui o di li,di su o di giu',pensando di aver fatto una scelta critica (e con la propria testa)tra le diverse campane in giro,con ragionamenti assolutamente acritici e schiavi del luogo comune.

ni.jo
11-06-2004, 23:37
Originariamente inviato da StefAno Giammarco
A questo si rimedia, basta studiarlo, il Medioevo! :Prrr:

Concordo col discorso di Bet anche perché ritengo sia impossibile non concordare a meno di non negare l'evidenza. È importante il pensare libero ma il libero pensiero fallì perché si poneva su un orizzonte utopico anche, e non solo, perché la realtà è troppo complessa perché noi la si possa rielaborare ex novo personalmente. Il primo problema della conoscenza è scegliere dove "agganciare" il proprio pensiero ed in definitiva la propria libertà (anche perché il relativismo assoluto, lungi dal rendere luomo libero, lo costringe ad una schiavitù senza scampo).

È pazienza se non avete capito quello che ho scritto ne che ci entri con l'argomento :D , in questo periodo proprio non ce la faccio ad elaborare meglio.

magari invece che agganciarsi per primo alle cose più complicate basta iniziare dalle più semplici..."agganciandosi" il meno possibile...come si dice "destrutturando"...sennò è come costruire un grattacielo sulla sabbia...:asd:


(p.s. non che sia facile, inteso)

Foxlady
12-06-2004, 12:28
Originariamente inviato da Bet
Leggendo molte discussioni noto come molte delle opinioni che si propongono siano sostanzialmente supportate con "prove" che derivano da articoli di giornale. Qualsiasi giornale, le due testate che ho indicato sono solo a titolo d'esempio.

Per certi versi sembra strano: spessissimo ci presentiamo come persone con indipendenza di pensiero. Mentre non ci accorgiamo che il 99% dei nostri discorsi poggia sul "principio d'autorità": alla fine le nostre convinzioni poggiano sostanzialmente su quello che gli altri ci dicono e che noi, secondo vari criteri (meno razionali di quanto si crede) riteniamo validi. Questo non sono certo io a sostenerlo e cmq basta vedere da dove arrivano le nostre conoscenze, le nostre convinzioni ecc.: si basano sostanzialmente sulla fiducia che riponiamo in quella persona o in quella fonte.
Ma le fonti di oggi sono rappresentate spesso dalla stampa quotidiana o da informazioni con lo stesso grado di approfondimento e di faziosità.
Almeno i medievali poggiano i loro discorsi su personaggi dello spessore come Aristotele, Platone e Agostino.



Bell’argomento.
Sono d’accordo in parte con quello che dici.
Concordo sul fatto che molte delle nostre opinioni, convinzioni, derivino da fonti esterne: siano esse articoli, idee di un politico o di una persona autorevole.
Di conseguenza, proprio su queste fonti si basa la loro autorevolezza o presunta tale.
Questo vale, però, finchè le nostre opinioni riguardano fatti attuali, problemi all’ordine del giorno; proprio il tipo di informazione trattata e diffusa dai quotidiani, da telegiornali etc.
Ovviamente, il fatto che molte delle nostre opinioni traggano sostegno da fonti esterne, come è logico che sia, non inficia necessariamente sull’indipendenza del nostro pensiero.
Mi spiego meglio.
Qualunque nostro ragionamento prende forma a partire da conoscenze apprese, che inevitabilmente ci hanno trasferito altri; secondo quanto scrivi, nessuno allora dovrebbe essere indipendente.

Quello che mi piacerebbe capire è in base a quale criterio una persona la si giudica indipendente o meno?
Anche coloro che scrivono le notizie su cui poggiano le nostre idee, non sono indipendenti, in quanto anche loro utilizzeranno altre fonti…

Foxlady
12-06-2004, 20:23
nessuno risponde alla mia domanda???
mi sembra un tema interessante.