bluelake
10-06-2004, 12:42
In una nota diffusa oggi il presidente del consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini, è intervenuto sulla vicenda di Juri Angione, l'italiano in attesa di giudizio a Bali per traffico di droga (vedi notizia sotto).
"La Toscana deve mobilitarsi contro la richiesta di condanna a morte dei magistrati indonesiani per Juri Angione. L'opinione pubblica si è mobilitata per Safiya e Amina, le due donne nigeriane strappate alla condanna a morte con una campagna globale: dobbiamo farla anche per Juri Angione" dice Nencini nella nota e prosegue sostenendo "Invieremo un appello all'ambasciata indonesiana affinchè anche in quel paese si inizi un dibattito e un percorso che conduca alla riaffermazione di un valore come il diritto alla vita, senza la tutela del quale un paese non può dirsi civile".
"Ci mobilitiamo sempre - conclude Nencini - quando, senza volere entrare nelle responsabilità e nelle colpe individuali, il diritto alla vita viene calpestato, in qualsiasi parte del mondo. Cerchiamo di farlo con ogni possibile iniziativa, a cominciare da quel disegno di legge europeo sulla pena di morte che vorremmo che i nostri futuri parlamentari europei mettessero fra i più importanti dei loro impegni e al centro della loro campagna elettorale”. ( http://www.iltirreno.quotidianiespresso.it/giornalilocali/tirreno/detail.jsp?idCategory=721&idContent=725896 )
E' stata chiesta la pena di morte a Bali per il venticiquenne orafo orbelletano, Juri Angione, accusato di traffico internazionale di stupefacenti. Lo scorso 3 dicembre la polizia trovò in una sacca da surf del giovane quattro chili cocaina. A sette mesi di distanza il processo sta arrivando all'epilogo e la pubblica accusa, applicando in maniera oltremodo severa le leggi indonesiane per i reati di droga, ha inaspettatamente chiesto la pena di morte per fucilazione. ( http://www.kataweb.it/news/detail.jsp?idCategory=721&idContent=725764 )
"La Toscana deve mobilitarsi contro la richiesta di condanna a morte dei magistrati indonesiani per Juri Angione. L'opinione pubblica si è mobilitata per Safiya e Amina, le due donne nigeriane strappate alla condanna a morte con una campagna globale: dobbiamo farla anche per Juri Angione" dice Nencini nella nota e prosegue sostenendo "Invieremo un appello all'ambasciata indonesiana affinchè anche in quel paese si inizi un dibattito e un percorso che conduca alla riaffermazione di un valore come il diritto alla vita, senza la tutela del quale un paese non può dirsi civile".
"Ci mobilitiamo sempre - conclude Nencini - quando, senza volere entrare nelle responsabilità e nelle colpe individuali, il diritto alla vita viene calpestato, in qualsiasi parte del mondo. Cerchiamo di farlo con ogni possibile iniziativa, a cominciare da quel disegno di legge europeo sulla pena di morte che vorremmo che i nostri futuri parlamentari europei mettessero fra i più importanti dei loro impegni e al centro della loro campagna elettorale”. ( http://www.iltirreno.quotidianiespresso.it/giornalilocali/tirreno/detail.jsp?idCategory=721&idContent=725896 )
E' stata chiesta la pena di morte a Bali per il venticiquenne orafo orbelletano, Juri Angione, accusato di traffico internazionale di stupefacenti. Lo scorso 3 dicembre la polizia trovò in una sacca da surf del giovane quattro chili cocaina. A sette mesi di distanza il processo sta arrivando all'epilogo e la pubblica accusa, applicando in maniera oltremodo severa le leggi indonesiane per i reati di droga, ha inaspettatamente chiesto la pena di morte per fucilazione. ( http://www.kataweb.it/news/detail.jsp?idCategory=721&idContent=725764 )