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View Full Version : L'occulto


Ser21
02-06-2004, 16:11
Sapete cos'è il Necronomicon?Sapete la storia che vi è dietro?Sarà vera o inventata?
E del 6° e 7° libro di mosè?

Insomma,siete interessati/informati/curiosi di fenomeno dell'occulto?

Parliamone...a me personalmente intrippano troppo....

morpheus85
02-06-2004, 16:20
Originariamente inviato da Ser21
Sapete cos'è il Necronomicon?Sapete la storia che vi è dietro?Sarà vera o inventata?
E del 6° e 7° libro di mosè?

Insomma,siete interessati/informati/curiosi di fenomeno dell'occulto?

Parliamone...a me personalmente intrippano troppo....


Conosco quello dell'Armata delle tenebre

Kewell
02-06-2004, 16:20
Originariamente inviato da Ser21
Sapete cos'è il Necronomicon?Sapete la storia che vi è dietro?Sarà vera o inventata?
E del 6° e 7° libro di mosè?

Insomma,siete interessati/informati/curiosi di fenomeno dell'occulto?

Parliamone...a me personalmente intrippano troppo....
Necronimicon? Inventato... se non sbaglio da H.P. Lovercraft

Ser21
02-06-2004, 16:20
Originariamente inviato da morpheus85
Conosco quello dell'Armata delle tenebre
cioè?parlamene un po',sn curioso!

Ser21
02-06-2004, 16:23
Originariamente inviato da Kewell
Necronimicon? Inventato... se non sbaglio da H.P. Lovercraft
esatto,ma le origini delle sue fonti sn incerte.Partendo dal presupposto che il necronomicon sia finto restano enormi dubbi su cui discutere,come ad esempio dove lovercraft abbia preso spunto per scrivere quello che è contenuto nel necronomicon. Alcuni pensano che abbia inventato tutto di sua sana pianta,altri pensano che in realtà in necronimicon sia un riassunto di tanti libri di magia nera dei vari secoli....

morpheus85
02-06-2004, 16:24
Originariamente inviato da Ser21
cioè?parlamene un po',sn curioso!


Intendevo il film con Bruce cambell

La casa 1, 2 e 3

Kewell
02-06-2004, 16:26
Aspetta un attimo. Ho letto qualcosa di Lovercraft, molto tempo fa, ma non mi sembra che abbia scritto il necronomicon, ma lo citi soltanto. O mi sbaglio?

Ser21
02-06-2004, 16:28
Originariamente inviato da Kewell
Aspetta un attimo. Ho letto qualcosa di Lovercraft, molto tempo fa, ma non mi sembra che abbia scritto il necronomicon, ma lo citi soltanto. O mi sbaglio?
a quanto ne so io sn altri autori che lo citano essendosi messi d'accordo con lui.....io sono sempre stato convinto che colui che abbia scritto il necronicon sia sempre stato il signor lovercraft...magari mi sbaglio..

jappilas
02-06-2004, 16:50
nei racconti di Lovecraft (senza la r centrale ;) ) si menziona continuamente il necronomicon, scritto (secondo lui) dall' "arabo pazzo" Abdul Alhazred , che starebbe evidentemetne per "all has read" , cioè "che ha letto tutto" :sofico:
... :D

Ser21
02-06-2004, 17:23
Originariamente inviato da jappilas
nei racconti di Lovecraft (senza la r centrale ;) ) si menziona continuamente il necronomicon, scritto (secondo lui) dall' "arabo pazzo" Abdul Alhazred , che starebbe evidentemetne per "all has read" , cioè "che ha letto tutto" :sofico:
... :D
si ma è tutto inventato,mentre sull'origine delle fonti si hanno ancora dei grossi dubbi.

Ma esiste sto libro necronomicon oppure i racconti di lovecraft in cui cita sto fantomatico libro sono come la pergamena manzoniana usate per scrivere i promessi sposi?

CipHak
02-06-2004, 17:32
google questo sconosciuto...

NECRONOMICON




Il titolo originale dell’opera è Al Azif: Azif è l’allocuzione usata dagli Arabi per indicare gli strani suoni notturni provocati dagli insetti, ma che essi invece attribuivano all’ululato dei dèmoni.

L’autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommaiadi, nell’Ottavo Secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi tra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell’Arabia Meridionale, il Raba El Khaliyeh, o «Spazio vuoto» per gli arabi antichi, e Dahna, o «Deserto Cremisi» per gli arabi moderni; il deserto Cremisi era ritenuto dimora di spiriti maligni e di mostri, e coloro che raccontano di averlo attraversato, narrano strane ed incredibili meraviglie.

Nei suoi ultimi anni Alhazred abitò in Damasco, il luogo dove venne scritto Al Azif, della morte del suo autore, o meglio dire della sua “scomparsa” nel vero senso del termine, avvenuta intorno al 738 d.C., si raccontano molti particolari terribili. Un biografo del Dodicesimo Secolo, Ibn Khallikan, scrive che l’autore del Necronomicon venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato di fronte un gran numero di testimoni terrorizzati; ma anche la sua follia è oggetto di molti racconti. Affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalle Mille Colonie, e di aver trovato fra le rovine di un villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell’umanità. Non seguiva la religione musulmana, ma adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.

Intorno all’anno 950, l’Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell’epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall’erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo di Necronomicon, cioè, letteralmente: “Libro delle leggi che governano i morti”.

In seguito il libro venne bandito e bruciato nel 1050 dal Vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli; solo nel tardo Medioevo (1228), il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che venne stampata due volte: una alla fine del Quindicesimo Secolo, in caratteri gotici, ed una nel Diciassettesimo, probabilmente in Spagna.

Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate solo in base alle deduzioni rispetto al tipo di stampa.

L’opera, sia in latino che in greco, venne posta all’indice nell’Index Expurgatorius sin dal 1232 da Papa Gregorio IX, cui era stata mostrata l’edizione di Wormius. A quell’epoca l’originale arabo era già andato perduto, come mostra la prefazione alla prima versione latina, tuttavia si narra di una copia segreta apparsa a San Francisco in questo secolo, e andata distrutta nel famoso incendio del 1906.

Nessuna notizia si ebbe più della versione greca stampata in Italia fra il 1560 e il 1570; successivamente, una traduzione in inglese fatta da John Dee; intorno al 1580, non venne mai stampata ed esiste solo in alcuni frammenti ricavati dal manoscritto originale.

Delle versioni latine attualmente esistenti, quella del Quindicesimo Secolo è custodita nel British Museum, mentre l’altra del Diciassettesimo Secolo si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi. Altre edizioni del Diciassettesimo Secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l’Università di Buenos Aires. È fuor di dubbio che possano esistere altre numerose copie presso collezionisti privati, ed in questo senso è insistente la voce secondo la quale una copia stampata in caratteri gotici nel Quindicesimo Secolo, farebbe parte della collezione privata di un celebre miliardario americano.

Sembra che anche presso la famiglia Pickman di Boston sia presente una copia del testo greco stampato in Italia nel Sedicesimo Secolo: se è vero, questa è comunque certamente svanita insieme col pittore R. U. Pickman del quale si persero le tracce nell’anno 1926.

Ser21
02-06-2004, 17:38
Originariamente inviato da CipHak
google questo sconosciuto...

NECRONOMICON




Il titolo originale dell’opera è Al Azif: Azif è l’allocuzione usata dagli Arabi per indicare gli strani suoni notturni provocati dagli insetti, ma che essi invece attribuivano all’ululato dei dèmoni.

L’autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommaiadi, nell’Ottavo Secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi tra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell’Arabia Meridionale, il Raba El Khaliyeh, o «Spazio vuoto» per gli arabi antichi, e Dahna, o «Deserto Cremisi» per gli arabi moderni; il deserto Cremisi era ritenuto dimora di spiriti maligni e di mostri, e coloro che raccontano di averlo attraversato, narrano strane ed incredibili meraviglie.

Nei suoi ultimi anni Alhazred abitò in Damasco, il luogo dove venne scritto Al Azif, della morte del suo autore, o meglio dire della sua “scomparsa” nel vero senso del termine, avvenuta intorno al 738 d.C., si raccontano molti particolari terribili. Un biografo del Dodicesimo Secolo, Ibn Khallikan, scrive che l’autore del Necronomicon venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato di fronte un gran numero di testimoni terrorizzati; ma anche la sua follia è oggetto di molti racconti. Affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalle Mille Colonie, e di aver trovato fra le rovine di un villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell’umanità. Non seguiva la religione musulmana, ma adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.

Intorno all’anno 950, l’Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell’epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall’erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo di Necronomicon, cioè, letteralmente: “Libro delle leggi che governano i morti”.

In seguito il libro venne bandito e bruciato nel 1050 dal Vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli; solo nel tardo Medioevo (1228), il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che venne stampata due volte: una alla fine del Quindicesimo Secolo, in caratteri gotici, ed una nel Diciassettesimo, probabilmente in Spagna.

Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate solo in base alle deduzioni rispetto al tipo di stampa.

L’opera, sia in latino che in greco, venne posta all’indice nell’Index Expurgatorius sin dal 1232 da Papa Gregorio IX, cui era stata mostrata l’edizione di Wormius. A quell’epoca l’originale arabo era già andato perduto, come mostra la prefazione alla prima versione latina, tuttavia si narra di una copia segreta apparsa a San Francisco in questo secolo, e andata distrutta nel famoso incendio del 1906.

Nessuna notizia si ebbe più della versione greca stampata in Italia fra il 1560 e il 1570; successivamente, una traduzione in inglese fatta da John Dee; intorno al 1580, non venne mai stampata ed esiste solo in alcuni frammenti ricavati dal manoscritto originale.

Delle versioni latine attualmente esistenti, quella del Quindicesimo Secolo è custodita nel British Museum, mentre l’altra del Diciassettesimo Secolo si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi. Altre edizioni del Diciassettesimo Secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l’Università di Buenos Aires. È fuor di dubbio che possano esistere altre numerose copie presso collezionisti privati, ed in questo senso è insistente la voce secondo la quale una copia stampata in caratteri gotici nel Quindicesimo Secolo, farebbe parte della collezione privata di un celebre miliardario americano.

Sembra che anche presso la famiglia Pickman di Boston sia presente una copia del testo greco stampato in Italia nel Sedicesimo Secolo: se è vero, questa è comunque certamente svanita insieme col pittore R. U. Pickman del quale si persero le tracce nell’anno 1926.
nn hai capito niente di quello su cui stiamo discutendo,quella pagina l'ho trovata anche io su google quindi evita di fare lo sbruffone da 4 soldi.

La prossima volta cercare di fare meno lo sborone e capire meglio quello di cui si discute,così eviti di fare figure del cavolo postando cose che nn sn attinenti con le mie domande :mad:

Ser21
02-06-2004, 17:38
Originariamente inviato da CipHak
google questo sconosciuto...

NECRONOMICON




Il titolo originale dell’opera è Al Azif: Azif è l’allocuzione usata dagli Arabi per indicare gli strani suoni notturni provocati dagli insetti, ma che essi invece attribuivano all’ululato dei dèmoni.

L’autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommaiadi, nell’Ottavo Secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi tra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell’Arabia Meridionale, il Raba El Khaliyeh, o «Spazio vuoto» per gli arabi antichi, e Dahna, o «Deserto Cremisi» per gli arabi moderni; il deserto Cremisi era ritenuto dimora di spiriti maligni e di mostri, e coloro che raccontano di averlo attraversato, narrano strane ed incredibili meraviglie.

Nei suoi ultimi anni Alhazred abitò in Damasco, il luogo dove venne scritto Al Azif, della morte del suo autore, o meglio dire della sua “scomparsa” nel vero senso del termine, avvenuta intorno al 738 d.C., si raccontano molti particolari terribili. Un biografo del Dodicesimo Secolo, Ibn Khallikan, scrive che l’autore del Necronomicon venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato di fronte un gran numero di testimoni terrorizzati; ma anche la sua follia è oggetto di molti racconti. Affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalle Mille Colonie, e di aver trovato fra le rovine di un villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell’umanità. Non seguiva la religione musulmana, ma adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.

Intorno all’anno 950, l’Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell’epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall’erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo di Necronomicon, cioè, letteralmente: “Libro delle leggi che governano i morti”.

In seguito il libro venne bandito e bruciato nel 1050 dal Vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli; solo nel tardo Medioevo (1228), il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che venne stampata due volte: una alla fine del Quindicesimo Secolo, in caratteri gotici, ed una nel Diciassettesimo, probabilmente in Spagna.

Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate solo in base alle deduzioni rispetto al tipo di stampa.

L’opera, sia in latino che in greco, venne posta all’indice nell’Index Expurgatorius sin dal 1232 da Papa Gregorio IX, cui era stata mostrata l’edizione di Wormius. A quell’epoca l’originale arabo era già andato perduto, come mostra la prefazione alla prima versione latina, tuttavia si narra di una copia segreta apparsa a San Francisco in questo secolo, e andata distrutta nel famoso incendio del 1906.

Nessuna notizia si ebbe più della versione greca stampata in Italia fra il 1560 e il 1570; successivamente, una traduzione in inglese fatta da John Dee; intorno al 1580, non venne mai stampata ed esiste solo in alcuni frammenti ricavati dal manoscritto originale.

Delle versioni latine attualmente esistenti, quella del Quindicesimo Secolo è custodita nel British Museum, mentre l’altra del Diciassettesimo Secolo si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi. Altre edizioni del Diciassettesimo Secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l’Università di Buenos Aires. È fuor di dubbio che possano esistere altre numerose copie presso collezionisti privati, ed in questo senso è insistente la voce secondo la quale una copia stampata in caratteri gotici nel Quindicesimo Secolo, farebbe parte della collezione privata di un celebre miliardario americano.

Sembra che anche presso la famiglia Pickman di Boston sia presente una copia del testo greco stampato in Italia nel Sedicesimo Secolo: se è vero, questa è comunque certamente svanita insieme col pittore R. U. Pickman del quale si persero le tracce nell’anno 1926.
nn hai capito niente di quello su cui stiamo discutendo,quella pagina l'ho trovata anche io su google quindi evita di fare lo sbruffone da 4 soldi.

La prossima volta cercare di fare meno lo sborone e capire meglio quello di cui si discute,così eviti di fare figure del cavolo postando cose che nn sn attinenti con le mie domande :mad:

Blue Spirit
02-06-2004, 17:50
calma ragazzi...


ad ogni modo, io prendo sempre con le pinze quello che si trova su google...e a dire il vero anch'io ho sempre saputo che in realtà era un invenzione di Lovecraft...

CipHak
02-06-2004, 17:51
m*nki* o ma ce la fai?
volevo solo farti un favore....

Ser21
02-06-2004, 18:11
Originariamente inviato da Blue Spirit
calma ragazzi...


ad ogni modo, io prendo sempre con le pinze quello che si trova su google...e a dire il vero anch'io ho sempre saputo che in realtà era un invenzione di Lovecraft...
anche io sn sempre stato a conoscenza di questa versione...

mabel
02-06-2004, 18:14
Io ce l'ho ... Al Azif di Abdul al Azreq; è suddiviso nei canonici libri ed alla fine presenta i sigilli "divini"....Nyarlathotep, Asthur, Yog-Sothoth, Azathoth, Shub-Niggurath, Cthulhu...ecc ecc

chiunque interessato... (anche ad altro materiale)
:Perfido: :Perfido:

lex tallionis

jappilas
02-06-2004, 18:17
http://www.digital-brilliance.com/necron/necron.htm <-qui però spiega che il necronomicon sia qualcosa di preesistente, arrivato alle orecchie di HPL probabilmente grazie alla moglie, che era amica di Aleister Crowley...

poi Lovecraft ci avrebbe ricamato (moltoooo) sopra... :rolleyes:

Ser21
02-06-2004, 18:20
Originariamente inviato da mabel
Io ce l'ho ... Al Azif di Abdul al Azreq; è suddiviso nei canonici libri ed alla fine presenta i sigilli "divini"....Nyarlathotep, Asthur, Yog-Sothoth, Azathoth, Shub-Niggurath, Cthulhu...ecc ecc

chiunque interessato... (anche ad altro materiale)
:Perfido: :Perfido:

lex tallionis
io sn interessato!

Nicky
02-06-2004, 18:21
Allora il Necronomicon è un'invenzione di Lovecraft come già detto.
Doveva essere un libro con la copertina in pelle umana che conteneva strane formule per realizzare alcuni riti.
Lo scrittore stesso affermò in alcune sue lettere ad amici e conoscenti di aver inventato tutta la storia dell'arabo pazzo, ma ormai la leggenda si era consolidata..

C'è chi afferma, però, che HP non si inventò tutto e che un libro del genere esiste davvero.
Dovrebbe essere un testo di magia nera ch'egli trovò nella biblioteca del padre [che fu rinchiuso per problemi mentali]
Io avevo sentito dire che anche questa storia è frutto di invenzione: una storia messa in giro da un famoso studioso della biografia di Lovecraft.

Ser21
02-06-2004, 18:25
Originariamente inviato da Nicky
Allora il Necronomicon è un'invenzione di Lovecraft come già detto.
Doveva essere un libro con la copertina in pelle umana che conteneva strane formule per realizzare alcuni riti.
Lo scrittore stesso affermò in alcune sue lettere ad amici e conoscenti di aver inventato tutta la storia dell'arabo pazzo, ma ormai la leggenda si era consolidata..

C'è chi afferma, però, che HP non si inventò tutto e che un libro del genere esiste davvero.
Dovrebbe essere un testo di magia nera ch'egli trovò nella biblioteca del padre [che fu rinchiuso per problemi mentali]
Io avevo sentito dire che anche questa storia è frutto di invenzione: una storia messa in giro da un famoso studioso della biografia di Lovecraft.
grazie nicky,finalmente qualcuno che mi abbia spiegato bene la storia ;)

Nicky
02-06-2004, 18:29
Originariamente inviato da Ser21
grazie nicky,finalmente qualcuno che mi abbia spiegato bene la storia ;)

Figurati.
A dire il vero così l'ho spiegato da cani..quando rimettono a posto la ricerca se vai a vedere nei vecchi thread ce n'era uno su questo libro :)

Avevo letto cose interessanti da Xiaoma [mi pare fosse lui, non vorrei sbagliare :stordita:]

mabel
02-06-2004, 18:38
Ser, hai la mailbox full; ti ho risposto in PVT

:Perfido:

Ser21
02-06-2004, 18:54
Originariamente inviato da mabel
Ser, hai la mailbox full; ti ho risposto in PVT

:Perfido:
hai ricevuto il secondo prvt?

mabel
02-06-2004, 19:01
Yess, ti ho inviato la mail!!!

:Perfido:

Ziosilvio
02-06-2004, 20:49
Originariamente inviato da CipHak
google questo sconosciuto...

CUT


Vi dirò: questa pagina di Google mi sembra presa direttamente da un racconto di Lovecraft intitolato, guarda un po', "Storia del Necronomicon".
Tra l'altro, Arkham e la Miskatonic University sono altre due celebri ideazioni di Lovecraft, e Richard Upton Pickman compare nel racconto "Il modello di Pickman" e nel racconto lungo "Il miraggio dello sconosciuto Kadath".
Inoltre, nella raccolta critica "H. P. Lovecraft --- Tutti i racconti", curata da Giuseppe Lippi ed èdita in quattro volumi da Mondadori, compare una lettera in cui il Solitario di Providence "confessa" che il Necronomicon era una sua ideazione, e Abdul Alhazred era un nome che si era dato quando, da bambino, giocava a fare l'arabo.

Per finire: va bene informarsi, ma non prendiamo per oro colato tutto quello che troviamo.
"L'ho trovato su Google" mi fa venire in mente "l'ha detto Aristotile"...

matt22222
02-06-2004, 21:01
mamma mia quanto mi intrippano ste robe sulla magia nera ed esoterismo lolo:sofico: :Perfido:

mabel
02-06-2004, 21:10
Originariamente inviato da matt22222
mamma mia quanto mi intrippano ste robe sulla magia nera ed esoterismo lolo:sofico: :Perfido:

Ma tu ti ritieni un dannato od un dormiente?

:Perfido:

StErMiNeiToR
02-06-2004, 21:15
dannatamente dormiente :D

wolverine
02-06-2004, 21:32
Non giocate con l'occulto e le arti nere... prima che ve ne dovete amaramente pentire... il buio è bello da guardare, ma non ci entrate...

Blue Spirit
02-06-2004, 21:34
Originariamente inviato da wolverine
Non giocate con l'occulto e le arti nere... prima che ve ne dovete amaramente pentire... il buio è bello da guardare, ma non ci entrate...


quoto quotissimo ;)