sparagnino
20-05-2004, 19:58
Mi prendo ogni responsabilita' dell'uso improprio di questa lista, tra
l'altro incoraggiato da qualche post precedente per ricordare a grandi e
piccini che domani, 23 Aprile 2002, sono esattamente 20 anni (anno XX)
dal lancio sul mercato del Sinclair Zx Spectrum (23 aprile 1982)! Per
quelli di voi i quali non sanno di cosa sto parlando, vorrei segnalare:
a) che hanno sbagliato mestiere
b) vari link sull'argomento:
- http://www.worldofspectrum.org
- http://www.nvg.ntnu.no/sinclair/
- http://www.sinclair-research.co.uk
...e vorrei esortare tutti quelli per cui questo riveste un qualche
significato a bersi un bicchiere alla salute del vecchio compagno di
battaglia.
Se tra di voi ci sono degli snobbissimi commodoristi (che adesso
certamente militano tra le fila dell'elettorato di destra), li invito a
fare comunque pace con gli esponenti del proletariato
europeo-sinclairista, in ricordo di tempi in cui non solo il boot non
esisteva, ma "disinstallare" un programma significava spengere la
macchina. A questo proposito, il bolscevico spectrum non disponeva
(nella sua versione originale, fino cioe' al 1984) nemmeno di un bottone
di accensione o reset: si disinseriva e reinseriva lo spinotto
dell'alimentatore. Non necessitava di registratori dedicati (come gli
american-commodore), ma funzionava tranquillamente con gli scassatissimi
registratori che tutti, all'epoca, avevamo in casa. Era basato su un
proletarissimo Z80, mentre audio e video erano gestiti da un processore
fatto in un garage, il 'Ferranti' (potrebbe addiritttura essere italiano).
Il commodore era 'spinto' da un ben piu' altolocato motorola, aveva chip
dedicati per grafica e sonoro (il famoso SID), e era dotato di un
interprete basic scritto nientepopodimeno che da Microsoft (fatto poco
noto, certo opera di un cover-up da parte dei commodoristi).
Lo Spectrum aveva i tasti di gomma, in modo tale che, bevendo a garganella
dalle nostre bottiglie di Spuma, il liquido maldestramente rovesciato sui
tasti del computerino non provocava danni. Viceversa, al jet-set
possessore dei vari commodore il caviale finiva sempre sotto i tasti. Poco
male, dato che questi erano dotati di portentosissimi joystick che erano,
per la maggior parte, _richiesti_ dai giochi. I possessori di spectrum se
ne fanno beffe. Usano la tastiera: 'Q' per alto, 'A' per basso, 'O' per
sinistra, 'P' per destra, 'M' per sparare. Gia', 'M', perche' lo spectrum
non aveva la tracotantissima e volgare barra-spazio, ma un discreto tasto
solo un po' allungato sulla destra. 40 tasti in tutto, nel rispetto
dell'ecologia, certamente minata dagli sprechi plastici dei numerosissimi
tasti commodore. Nessun tasto 'sinclair' sugli spectrum, niente
proprietarismi closed-source, e un rivestimento in sano metallo, forgiato
dalle forti braccia dei lavoratori, ed inviso agli yuppies commodore.
Lo Spectrum esisteva sia in versione 16k, per le famiglie meno abbienti,
che in versione 48k (per le imprese). I possessori di 16k potevano
comunque espandere il loro calcolatore, concetto avverso alla politica del
consumo di commodore. Sinclair invento' uno dei piu' geniali sistemi di
memorizzazione di massa, il 'microdrive', nome scandalosamente
riutilizzato, con totale mancanza di rispetto, da IBM recentemente. Il
microdrive era una cartuccia contenente circa 7m di nastro a circolo
continuo, capace di accesso veloce e capacita' di memorizzazione di quasi
200kb, ed era grande quanto l'ultima falange del mio pollice. Il drive era
non piu' grande del palmo di una mano, e dall'elegante disegno. Lo
scandaloso trust american-giapponese che sanci' l'avvento dei floppy da 3
pollici e 1/2 condanno' il molto piu' economico microdrive alla morte, ma
non v'e' possessore che non lo ricordi con affetto e nostalgia per i 5
minuti in cui l'ha usato.
Con 20 anni di anticipo, Sinclair lancio' il primo veicolo elettrico di
serie, la famosissima (nel male) C5, mossa da un motore (di fabbricazione
italiana) da lavatrice. Con questo sfrontato attacco alle potenze
petrolifere e inquinanti, Sinclair iniziava la sua politica di
evoluzione e trasformazione sociale, nella visione di un futuro
silenzioso, pulito, sano e equalitario. Questo costo' la bancarotta alla
compagnia, la cui C5, dal disegno avveneristico ed elegante, e' oggi
oggetto di sfrenato collezionismo dati i pochissimi pezzi venduti.
Io sono cresciuto tra il piacere vagamente sessuale di strofinare i tasti
di gomma dello spectrum, il fragore emesso dal computer durante il
caricamento, le frustrazioni dei 'R: TAPE LOADING ERROR 0:1', l'invidia di
chi aveva piu' palette di colori. Sono passati vent'anni, Sinclair e
Commodore sono falliti, l'home computer non e' piu' diverso dal business
computer. Seppur fagocitati dalla logica imperialista, tuttavia, la loro
fiammella non cessera' di illuminare la nostra strada (tramite il LED del
commodore) e di riscaldare i nostri cuori (tramite il dissipatore dello
spectrum, altrimenti privo di orpelli anni '80 come i LED).
-- ale.
"Only bad witches are ugly" -- GGWN
l'altro incoraggiato da qualche post precedente per ricordare a grandi e
piccini che domani, 23 Aprile 2002, sono esattamente 20 anni (anno XX)
dal lancio sul mercato del Sinclair Zx Spectrum (23 aprile 1982)! Per
quelli di voi i quali non sanno di cosa sto parlando, vorrei segnalare:
a) che hanno sbagliato mestiere
b) vari link sull'argomento:
- http://www.worldofspectrum.org
- http://www.nvg.ntnu.no/sinclair/
- http://www.sinclair-research.co.uk
...e vorrei esortare tutti quelli per cui questo riveste un qualche
significato a bersi un bicchiere alla salute del vecchio compagno di
battaglia.
Se tra di voi ci sono degli snobbissimi commodoristi (che adesso
certamente militano tra le fila dell'elettorato di destra), li invito a
fare comunque pace con gli esponenti del proletariato
europeo-sinclairista, in ricordo di tempi in cui non solo il boot non
esisteva, ma "disinstallare" un programma significava spengere la
macchina. A questo proposito, il bolscevico spectrum non disponeva
(nella sua versione originale, fino cioe' al 1984) nemmeno di un bottone
di accensione o reset: si disinseriva e reinseriva lo spinotto
dell'alimentatore. Non necessitava di registratori dedicati (come gli
american-commodore), ma funzionava tranquillamente con gli scassatissimi
registratori che tutti, all'epoca, avevamo in casa. Era basato su un
proletarissimo Z80, mentre audio e video erano gestiti da un processore
fatto in un garage, il 'Ferranti' (potrebbe addiritttura essere italiano).
Il commodore era 'spinto' da un ben piu' altolocato motorola, aveva chip
dedicati per grafica e sonoro (il famoso SID), e era dotato di un
interprete basic scritto nientepopodimeno che da Microsoft (fatto poco
noto, certo opera di un cover-up da parte dei commodoristi).
Lo Spectrum aveva i tasti di gomma, in modo tale che, bevendo a garganella
dalle nostre bottiglie di Spuma, il liquido maldestramente rovesciato sui
tasti del computerino non provocava danni. Viceversa, al jet-set
possessore dei vari commodore il caviale finiva sempre sotto i tasti. Poco
male, dato che questi erano dotati di portentosissimi joystick che erano,
per la maggior parte, _richiesti_ dai giochi. I possessori di spectrum se
ne fanno beffe. Usano la tastiera: 'Q' per alto, 'A' per basso, 'O' per
sinistra, 'P' per destra, 'M' per sparare. Gia', 'M', perche' lo spectrum
non aveva la tracotantissima e volgare barra-spazio, ma un discreto tasto
solo un po' allungato sulla destra. 40 tasti in tutto, nel rispetto
dell'ecologia, certamente minata dagli sprechi plastici dei numerosissimi
tasti commodore. Nessun tasto 'sinclair' sugli spectrum, niente
proprietarismi closed-source, e un rivestimento in sano metallo, forgiato
dalle forti braccia dei lavoratori, ed inviso agli yuppies commodore.
Lo Spectrum esisteva sia in versione 16k, per le famiglie meno abbienti,
che in versione 48k (per le imprese). I possessori di 16k potevano
comunque espandere il loro calcolatore, concetto avverso alla politica del
consumo di commodore. Sinclair invento' uno dei piu' geniali sistemi di
memorizzazione di massa, il 'microdrive', nome scandalosamente
riutilizzato, con totale mancanza di rispetto, da IBM recentemente. Il
microdrive era una cartuccia contenente circa 7m di nastro a circolo
continuo, capace di accesso veloce e capacita' di memorizzazione di quasi
200kb, ed era grande quanto l'ultima falange del mio pollice. Il drive era
non piu' grande del palmo di una mano, e dall'elegante disegno. Lo
scandaloso trust american-giapponese che sanci' l'avvento dei floppy da 3
pollici e 1/2 condanno' il molto piu' economico microdrive alla morte, ma
non v'e' possessore che non lo ricordi con affetto e nostalgia per i 5
minuti in cui l'ha usato.
Con 20 anni di anticipo, Sinclair lancio' il primo veicolo elettrico di
serie, la famosissima (nel male) C5, mossa da un motore (di fabbricazione
italiana) da lavatrice. Con questo sfrontato attacco alle potenze
petrolifere e inquinanti, Sinclair iniziava la sua politica di
evoluzione e trasformazione sociale, nella visione di un futuro
silenzioso, pulito, sano e equalitario. Questo costo' la bancarotta alla
compagnia, la cui C5, dal disegno avveneristico ed elegante, e' oggi
oggetto di sfrenato collezionismo dati i pochissimi pezzi venduti.
Io sono cresciuto tra il piacere vagamente sessuale di strofinare i tasti
di gomma dello spectrum, il fragore emesso dal computer durante il
caricamento, le frustrazioni dei 'R: TAPE LOADING ERROR 0:1', l'invidia di
chi aveva piu' palette di colori. Sono passati vent'anni, Sinclair e
Commodore sono falliti, l'home computer non e' piu' diverso dal business
computer. Seppur fagocitati dalla logica imperialista, tuttavia, la loro
fiammella non cessera' di illuminare la nostra strada (tramite il LED del
commodore) e di riscaldare i nostri cuori (tramite il dissipatore dello
spectrum, altrimenti privo di orpelli anni '80 come i LED).
-- ale.
"Only bad witches are ugly" -- GGWN