View Full Version : Sonia Ghandi pronta a rinunciare!
India, polemiche sul nuovo governo. Sonia Gandhi forse rinuncia all'incarico.
NEW DELHI - La leader del partito del Congresso, Sonia Gandhi, potrebbe rinunciare all'incarico di formare, in qualitò di Primo ministro, il nuovo govenro indiano. Lo affermano fonti del suo partito, uscito vincitore sui nazionalisti nelle elezioni dello scorso fine settimana. La causa della possibile rinuncia sarebbero le polemiche sulle origini italiane di Sonia Gandhi.
Il partito del Congresso - le cui sorti sono state risollevate dall'azione politica della Gandhi - sta però facendo pressione su di lei perchè accetti l'incarico.
Stamane la Gandhi, nel palazzo presidenziale Rashtrapati Bawan, aveva incontrato il capo dello Stato, il presidente Abdul Alam: colloquio nel quale si era discusso della formazione del nuovo governo, ma dal quale l'"italiana" - come molti suoi avversari politici continuano a chiamare la vedova del figlio di Indira Gandhì - non era uscita con l'incarico ufficiale di premier.
Blue Spirit
18-05-2004, 10:59
Originariamente inviato da GioFX
India, polemiche sul nuovo governo. Sonia Gandhi forse rinuncia all'incarico.
NEW DELHI - La leader del partito del Congresso, Sonia Gandhi, potrebbe rinunciare all'incarico di formare, in qualitò di Primo ministro, il nuovo govenro indiano. Lo affermano fonti del suo partito, uscito vincitore sui nazionalisti nelle elezioni dello scorso fine settimana. La causa della possibile rinuncia sarebbero le polemiche sulle origini italiane di Sonia Gandhi.
Il partito del Congresso - le cui sorti sono state risollevate dall'azione politica della Gandhi - sta però facendo pressione su di lei perchè accetti l'incarico.
Stamane la Gandhi, nel palazzo presidenziale Rashtrapati Bawan, aveva incontrato il capo dello Stato, il presidente Abdul Alam: colloquio nel quale si era discusso della formazione del nuovo governo, ma dal quale l'"italiana" - come molti suoi avversari politici continuano a chiamare la vedova del figlio di Indira Gandhì - non era uscita con l'incarico ufficiale di premier.
ci avrei giurato che avrebbero trovato la scusa per estrometterla in barba alla volontà popolare...
Originariamente inviato da Blue Spirit
ci avrei giurato che avrebbero trovato la scusa per estrometterla in barba alla volontà popolare...
Quoto
bandierarossa
18-05-2004, 11:03
Originariamente inviato da GioFX
India, polemiche sul nuovo governo. Sonia Gandhi forse rinuncia all'incarico.
NEW DELHI - La leader del partito del Congresso, Sonia Gandhi, potrebbe rinunciare all'incarico di formare, in qualitò di Primo ministro, il nuovo govenro indiano. Lo affermano fonti del suo partito, uscito vincitore sui nazionalisti nelle elezioni dello scorso fine settimana. La causa della possibile rinuncia sarebbero le polemiche sulle origini italiane di Sonia Gandhi.
Il partito del Congresso - le cui sorti sono state risollevate dall'azione politica della Gandhi - sta però facendo pressione su di lei perchè accetti l'incarico.
Stamane la Gandhi, nel palazzo presidenziale Rashtrapati Bawan, aveva incontrato il capo dello Stato, il presidente Abdul Alam: colloquio nel quale si era discusso della formazione del nuovo governo, ma dal quale l'"italiana" - come molti suoi avversari politici continuano a chiamare la vedova del figlio di Indira Gandhì - non era uscita con l'incarico ufficiale di premier.
se era di origini italiane stai sicuro che all'incarico non ci rinunciava! :D
anzi...........metteva le radici nella poltrona! :D
Originariamente inviato da Blue Spirit
ci avrei giurato che avrebbero trovato la scusa per estrometterla in barba alla volontà popolare...
Come mai ci avresti giurato?
Originariamente inviato da alex10
Quoto
Sono l'unico che non sapeva nulla di questa cosa?:o
p.s.non pensavo ci fossero tanti conoscitori della politica indiana sul forum..:)
Originariamente inviato da SaMu
Sono l'unico che non sapeva nulla di questa cosa?:o
p.s.non pensavo ci fossero tanti conoscitori della politica indiana sul forum..:)
Beh i TG e diversi settimanali ne hanno parlato!
Cmq Sonia è riapparsa in politica dopo diversi anni in cui aveva rinunciato alla politica attiva. Il suo ritorno è stato molto gradito, il fatto che accetti o meno l'incarico di formare un Governo è un incarico piuttosto difficile visto il nazionalsmo molto forte della stragrande maggioranza degli indiani.
Sono sicuro che sapranno "perdonare" le sue origini italiane.
Blue Spirit
18-05-2004, 11:40
Originariamente inviato da SaMu
Come mai ci avresti giurato?
la componente nazionalista è molto forte nella politica indiana...
Originariamente inviato da SaMu
Sono l'unico che non sapeva nulla di questa cosa?:o
p.s.non pensavo ci fossero tanti conoscitori della politica indiana sul forum..:)
http://forum.hwupgrade.it/showthread.php?s=&threadid=684166
Cmq c'è la possibilità che cerchino di farla fuori in senso tutt'altro che metafisico...se è reticente per quel motivo è abbastanza comprensibile: quello che non capisco in questo caso, è perchè si sia presentata.
Nelle prossime ore un nuovo nome
India, Sonia Gandhi rinuncia alla carica di premier
Lo ha annunciato lei stessa dopo il colloquio con il capo dello Stato Abdul Kalam
Nuova Delhi, 18 mag. (Adnkronos) - Sonia Gandhi getta la spugna. Il presidente del partito del Congresso, vincitore delle elezioni legislative in India, ha rinunciato alla carica di primo ministro, secondo quanto ha annunciato lei stessa ai vertici del partito dopo aver incontrato il capo dello Stato, Abdul Kalam.
Nelle prossime ore il partito del Congresso designera' il nuovo premier, scegliendo probabilmente fra Manhmohan Singh e Pranab Mukherjee.
:(
Originariamente inviato da ni.jo
Nelle prossime ore un nuovo nome
India, Sonia Gandhi rinuncia alla carica di premier
Lo ha annunciato lei stessa dopo il colloquio con il capo dello Stato Abdul Kalam
Nuova Delhi, 18 mag. (Adnkronos) - Sonia Gandhi getta la spugna. Il presidente del partito del Congresso, vincitore delle elezioni legislative in India, ha rinunciato alla carica di primo ministro, secondo quanto ha annunciato lei stessa ai vertici del partito dopo aver incontrato il capo dello Stato, Abdul Kalam.
Nelle prossime ore il partito del Congresso designera' il nuovo premier, scegliendo probabilmente fra Manhmohan Singh e Pranab Mukherjee.
:(
:(
scusate ma a voi che ve frega?
un altro membro del suo partito è la stessa cosa, no?
al max faceva differenza se vincevano le elezioni i nazionalisti induisti, ma così...
bho! ;)
sempreio
18-05-2004, 14:47
Originariamente inviato da Lorekon
scusate ma a voi che ve frega?
un altro membro del suo partito è la stessa cosa, no?
al max faceva differenza se vincevano le elezioni i nazionalisti induisti, ma così...
bho! ;)
sono razzisti!:O
Originariamente inviato da SaMu
Come mai ci avresti giurato?
non sopportano il suo accento piemontese :D
Everyman
18-05-2004, 14:57
Peccato...aveva detto, come prima cosa, di fare una pace definitiva con il pakistan:(
Si vede che era troppo pacifica e dava fastidio a molti:( :( :( Avra' avuto la sindrome di famiglia, ovvero la non violenza come slogan sempre e comunque.
:(
metalfreezer
18-05-2004, 15:09
Originariamente inviato da GioFX
India, polemiche sul nuovo governo. Sonia Gandhi forse rinuncia all'incarico.
NEW DELHI - La leader del partito del Congresso, Sonia Gandhi, potrebbe rinunciare all'incarico di formare, in qualitò di Primo ministro, il nuovo govenro indiano. Lo affermano fonti del suo partito, uscito vincitore sui nazionalisti nelle elezioni dello scorso fine settimana. La causa della possibile rinuncia sarebbero le polemiche sulle origini italiane di Sonia Gandhi.
Il partito del Congresso - le cui sorti sono state risollevate dall'azione politica della Gandhi - sta però facendo pressione su di lei perchè accetti l'incarico.
Stamane la Gandhi, nel palazzo presidenziale Rashtrapati Bawan, aveva incontrato il capo dello Stato, il presidente Abdul Alam: colloquio nel quale si era discusso della formazione del nuovo governo, ma dal quale l'"italiana" - come molti suoi avversari politici continuano a chiamare la vedova del figlio di Indira Gandhì - non era uscita con l'incarico ufficiale di premier.
sono veramente sconvolto da questa notizia...
India, la leader ha ceduto alle pressioni dei nazionalisti
Proposto come sostituto l'ex ministro Manmohan Singh
Sonia Gandhi non sarà premier
problemi per le origini italiane
Originariamente inviato da parax
...
problemi per le origini italiane
l'avevo detto che infastidiva l'accento piemontese, ne? :D
jumpermax
18-05-2004, 20:56
Originariamente inviato da Lorekon
scusate ma a voi che ve frega?
un altro membro del suo partito è la stessa cosa, no?
al max faceva differenza se vincevano le elezioni i nazionalisti induisti, ma così...
bho! ;)
La cosa è preoccupante. E' come se qua da noi vincesse le elezioni una coalizione con un premier albanese e sotto l'ondata della protesta nazionale dovesse farsi da parte subito dopo il voto. Un pessimo segnale imho, un mix di xenofobia, razzismo ed estremismo religioso. La sua colpa fondamentalmente è essere bianca di origine straniera e cristiana...
inoltre il papabile sostituto è un pò l'esatto opposto all'interno della coalizione votata, del premier votato dalla gente (con annesso sospiro di sollievo delle borse)
inoltre di democrazia in India ultimamente se n'è vista pochina, e questa è un pò la "botta" che ci ha fatto sollevare gli occhi dagli spot sparati sin'ora...e siccome l'india è un bel pezzo del puzzle di poche tessere del futuro...
:(
Originariamente inviato da jumpermax
La cosa è preoccupante. E' come se qua da noi vincesse le elezioni una coalizione con un premier albanese e sotto l'ondata della protesta nazionale dovesse farsi da parte subito dopo il voto. Un pessimo segnale imho, un mix di xenofobia, razzismo ed estremismo religioso. La sua colpa fondamentalmente è essere bianca di origine straniera e cristiana...
Ma dai, qui in Italia un presidente del Consiglio straniero non lo accetteremmo neanche fra 30 anni, albanese neanche fra 100, qui a Roma ci sono state sollevazioni e sdegno solo perchè Veltroni ha dato l'OK all'entrata in consiglio comunale come consiglieri esterni e senza diritto di voto a 3 extracomunitari che stanno qui da 20 anni.
Abbiamo borbottato addirittura per Miss Italia nera e ci sentiamo pure di fare la morale all'India che ha permesso ad un italiana nata e cresciuta in italia di arrivare a quei livelli politici.
Se c'era quel mix di cui parli nemmeno ci sarebbe arrivata alle elezioni.
Inoltre IMHO l'India ha dato un segno di civiltà votando a maggioranza la nostra Sonia, ma grazie ai nazionalismi, che per me sono una delle rovine del mondo, si è dovuta fare indetro.
Originariamente inviato da parax
Ma dai, qui in Italia un presidente del Consiglio straniero non lo accetteremmo neanche fra 30 anni, albanese neanche fra 100, qui a Roma ci sono state sollevazioni e sdegno solo perchè Veltroni ha dato l'OK all'entrata in consiglio comunale come consiglieri esterni e senza diritto di voto a 3 extracomunitari che stanno qui da 20 anni.
Abbiamo borbottato addirittura per Miss Italia nera e ci sentiamo pure di fare la morale all'India che ha permesso ad un italiana nata e cresciuta in italia di arrivare a quei livelli politici.
Se c'era quel mix di cui parli nemmeno ci sarebbe arrivata alle elezioni.
Inoltre IMHO l'India ha dato un segno di civiltà votando a maggioranza la nostra Sonia, ma grazie ai nazionalismi, che per me sono una delle rovine del mondo, si è dovuta fare indetro.
Il caso della Ghandi è molto speciale: di italiano le è rimasto giusto il luogo di nascita, e parla inglese anche coi giornalisti italiani; anche l'aspetto fisico è indiano!
Poi dopo i presidenti del consiglio sardi (Cossiga, Segni...) un pò di stranieri li avete accettati comunque :asd:
Poi c'è il nome che porta, che è associato proprio alla nascita dell'india...India che ci si aspetta debba finire da un giorno all'altro, data la sua eterogenicità: il mix che propone jumper...max :asd: è solo una millesima parte dei mix che ci sono in quel posto: c'è davvero di tutto, da un estremo all'altro...
Vorrei anche aggiungere che specialmente negli ultimi anni il governo ha spinto parecchio (soprattutto con l'applicazione della legge contro il terrorismo) sull'aspetto nazionalista: questa legge è stata applicata contro tutti e chinuque, ma sopratutto musulmani e parie, i cosidetti "intoccabili" che poi tanto intoccabili non sono visto che ne sono morti parecchi nelle carceri: nel 2002 ci sono stati una cinquantina di morti nelle prigioni, dovute a interrogatori "pesanti" o percosse, senza che nessuno potesse rivalersi sugli assassini.
La divisione in caste è così rigida da presentarsi in tutti gli aspetti della vita, dal lavoro ai diritti, e non dipende neanche dalla nazionalità ma proprio dalla tua famiglia: se ci nasci, paria, ci muori...
L'altro aspetto, che mette in luce lo "strano" comportamento delle borse, in calo quando si è saputo di un governo moderato di sinistra con appoggio esterno dei partiti comunisti, in passato fonte di guerriglia e assassini ma ora piuttosto modernizzati che batte un governo nazionalista e autoritario*è che il premire "scelto" al suo posto dalla Ghandi non è altro che l'ex ministro delle finanze delle riforme del wto/fmi (infatti al suo nome "e la borsa s'impenna")
Il fatto è che queste riforme erano una delle ragioni per cui si è votato così...
*nei commissariati, secondo un tribunale popolare sul Pota (legge antiterrorismo) succede dei tutto: persone colpevoli solo di essere dalit (intoccabili) o adivasi (indigeni) o musulmani vengono spogliate, umiliate, sottoposte a elettroshock, bruciate con le sigarette, violentate con aste di ferro arrroventate o prese a calci fino alla morte.
parlo dell'India, non parlo del Kashmir, che è una zona di guerra a tutti gli effetti (più di tremila persone uccise a fronte di 463 soldati uccisi) e dove la legge autorizza non solo gli ufficiali ma anche i cadetti a uccidere chinque sia solo sospettato di disturbare l'ordine pubblico o di avere un arma.
(fonti: internazionale n°537 anno 11 articolo "the Hindu" Arundhati Roy, una delle più note scrittrici indiane -es:"il dio delle piccole cose- e 8 1/2 di ieri in cui però si è parlato parecchio di democrazia ereditata dall'Inghilterra e ricchezza e progresso tralasciando qualcuno di questi particolari affrontati dalla Roy)
letto tutto, ho visto un Tg2 dossier qualche settimana fa è inquietante anche lo scontro tra integralisti indù e musulmani.
Amartya Sen, premio Nobel per l'economia nel
1998:
«Innanzitutto occorre evitare l'identificazione fra democrazia e governo della maggioranza. La democrazia ha esigenze complesse, fra cui naturalmente lo svolgimento delle elezioni e l'accettazione del loro risultato, ma richiede inoltre la protezione dei diritti e delle libertà, il rispetto della legalità, nonché la garanzia di libere discussioni e di una circolazione senza censura delle notizie. In realtà anche le elezioni possono essere del tutto inutili se si svolgono senza aver offerto alle diverse parti un'adeguata opportunità per presentare le loro posizioni, o senza concedere all'elettorato la possibilità di avere accesso alle notizie e valutare le opinioni di tutti i contendenti.
La democrazia è un sistema che esige un impegno costante, e non un semplice meccanismo (come il governo della maggioranza), indipendente e isolato da tutto il resto»
la nazione
INDIA
Designato il nuovo premier, è Manmohan Singh
Roma, 19 maggio 2004 - Il partito del Congresso indiano, riunitosi della sede del Lok Sabha, il parlamento indiano, ha designato premier il leader del partito Sonia Gandhi, Manmohan Singh.
Laureato a Oxford ed ex governatore della Banca Centrale indiana, Singh el periodo in cui e' stato ministro delle finanze, dal 1991 al 1996, ha guidato l'economia indiana ad uscire gradualmente dal sistema pianificato socialista e accedere al libero mercato.
E' considerato un fedelissimo della famiglia Nehru-Gandhi ed ha piu' volte espresso piena fiducia nella leadership di Sonia Gandhi sul Partito del Congresso.
La Gandhi aveva sorpreso sostenitori ed alleati annunciando ieri di aver rinunciato al posto di premier, decisione presa in seguito alle reazioni negative della borsa, alle preoccupazioni sulla sua sicurezza personale e alla campagna denigratoria lanciata dall'opposizione, che aveva minacciato di boicottare la sua investitura.
E' comunque ritenuto una persona di fiducia.
Speruma, le precedenti riforme fatte da lui hanno fiaccato non poco i poveri, aprendo ancor di più la forbice tra ricchi e poveri: per assurdo l'india esporta informatica più che tessuti, ma una fetta della popolazione ha meno cibo di quella dell'Africa Sub-sahariana...con magari tonnellate di cibo che marcisce nei magazzini...
:(
ma gli facciamo così schifo? :confused:
Originariamente inviato da Korn
ma gli facciamo così schifo? :confused:
Credo che l'essere "italiana" non sia poi la cosa più "grave":è lo straniero in se che è visto come qualcosa di pericoloso per l'unità Indiana (assurdo, se pensi a quante etnie e quante religioni ci sono...o forse proprio per quello)
Inoltre si sarebbe dovuto fare un governo coi partiti comunisti, che al tempo si macchiarono di crimini non da poco...Infine la forza del nome e la forte volontà di cambiare rotta (leggi post precedenti).
Quello che non capisco è la scelta del nuovo premier, che mi pare molto in linea con le politiche passate (anche se tutti dicono essere una "brava persona").
India, il premier sarà Singh
Gran rifiuto Dopo il suo no, il Congress accetta la volontà di Sonia Ghandi, che rimane la donna forte del paese
EMANUELE GIORDANA*
Ogni storia ha la sua fine. E la fine della tormentata vicenda istituzionale indiana, dopo il gran rifiuto della signora Gandhi, è l'inizio di un nuovo governo al cui comando il presidente dell'India, su proposta del Partito del Congresso e dei suoi alleati, ha posto Manmohan Singh. La lunga maratona era iniziata l'altroieri con i colloqui di Sonia Gandhi al palazzo presidenziale. Ma poi la premier in pectore, martedì sera, aveva spiegato ai suoi sostenitori e ai deputati del Congresso che era ben decisa a fare un passo indietro. Senza spiegare esattamente le motivazioni che «con umiltà» le imponevano la rinuncia, Sonia Gandhi è diventata ancor più protagonista nella convulsa giornata di ieri, dopo che il giorno prima la piazza l'aveva chiamata ad assumere l'incarico. Ma Sonia era rimasta ferma sulla sua decisione. Per tutto il giorno l'India ha attraversato una crisi profonda: i deputati del Congresso, forti della pressione popolare, le chiedevano di ripensarci mentre la leadership del Congress minacciava le dimissioni per costringerla a rivedere il suo rifiuto. Poi, ha preso sempre più forma quella che, solo martedi, era un'indiscrezione, rafforzatasi vieppiù fino alla formalizzazione da parte del Congress della candidatura ufficiale di Singh.
L'ex ministro delle Finanze dell'esecutivo di Narashima Rao (che governò dopo la morte di Rajiv Gandhi per mano di una kamikaze tamil dello Sri Lanka) si è recato dal presidente Kalam con la stessa Gandhi e, come lui stesso ha detto, nel nome della Gandhi governerà. Singh, che è il primo premier della minoranza sikh a dirigere l'India, ha promesso una politica di sviluppo - fu lui il padre della riforma economica indiana iniziata negli anni `90 - che vada avanti con le riforme ma che non dimentichi la necessità di una forte rete di sicurezza sociale e nuove occasioni di lavoro per le fasce deboli. Uno sviluppo «dal volto umano», che faccia del 21 secolo, ha detto con un po' di retorica, il secolo del sogno di Rajiv Gandhi.
Rivendicando dunque al Congresso a alla dinastia le radici della politica di riforma che ha fatto uscire l'India dall'autarchia, Singh ha voluto mettere in chiaro che si muoverà sotto l'ala protettrice di Sonia, una sorta ormai di eroe nazionale (in India la «rinuncia» del potere è un atto di forte valore spirituale e simbolico). «Conosco i miei limiti - ha detto - ma con il suo supporto prepareremo un futuro brillante». Una shining India in versione Congresso.
Singh è per il momento l'uomo giusto al momento giusto. E' fedele a Sonia ed è anche un personaggio che nel partito e nel paese non conta su un seguito enorme. Si è sempre mantenuto abbastanza in secondo piano e anche la sua personalità è quella di un personaggio che tiene un basso profilo che per ora non fa ombra a Sonia Gandhi. E' l'uomo giusto per i mercati, che non devono temere da chi enucleò il piano di riforma che ha aperto alla liberalizzazione e alla privatizzazione l'economia del paese e che saprà dunque tenere a bada i comunisti, i cui voti permetteranno all'esecutivo di governare. E' un uomo colto e prudente e gode della stima dell'artefice della rinascita del Congress, la signora Gandhi.
E' in realtà lei la vera vincitrice della partita. Benché abbia fatto un passo indietro, nell'immaginario collettivo ne ha fatti molti in avanti. Ritirandosi dalla scena, Sonia ha spuntato l'arma dei nazionalisti radicali del Bjp che avevano promesso fuoco e fiamme contro l'infedele straniera e che ora si ritrovano con un indiano al 100 per cento che viene dal Punjab. Ha spuntato le armi anche alla speculazione finanziaria ed è certo che la borsa avrà un rilancio, rassicurata dalla prospettiva di una crisi velocemente risolta e dalla rapida capacità del Congresso di accettare quanto la signora Gandhi decide. L'India è una paese strano e difficile da capire. Le sorprese in queste elezioni sono state davvero tante e forse non sono finite. La Gandhi esce rafforzata dalla vicenda e in grado di rientrare in scena in qualsiasi momento. Persino se Singh non dovesse dimostrarsi all'altezza. Comunque vadano le cose, chi ha oggi il timone in India resta Sonia Gandhi.
*Lettera22
bluelake
20-05-2004, 10:27
Originariamente inviato da jumpermax
La cosa è preoccupante. E' come se qua da noi vincesse le elezioni una coalizione con un premier albanese e sotto l'ondata della protesta nazionale dovesse farsi da parte subito dopo il voto.
Da noi accadrebbe la stessa cosa... anzi, forse neanche vincerebbe le elezioni una coalizione guidata da un albanese o da un palestinese o da un cinese...
Originariamente inviato da bluelake
Da noi accadrebbe la stessa cosa... anzi, forse neanche vincerebbe le elezioni una coalizione guidata da un albanese o da un palestinese o da un cinese...
pensi si arriverebbe all'omicidio? La principale ragione dell'abbandono mi pare sia la paura per l'incolumità fisica sua e dei figli.
Originariamente inviato da ni.jo
pensi si arriverebbe all'omicidio? La principale ragione dell'abbandono mi pare sia la paura per l'incolumità fisica sua e dei figli.
ci si potrebbe arrivare eccome, ma IMHO l'omicidio non è relativo al fatto che sia italiana, ma al fatto che si chiami Ghandi, i premier Ghandi sono stati tutti assassinati.
Originariamente inviato da parax
ci si potrebbe arrivare eccome, ma IMHO l'omicidio non è relativo al fatto che sia italiana, ma al fatto che si chiami Ghandi, i premier Ghandi sono stati tutti assassinati.
Pensavo al caso italiano: in effetti non mi sovviene un possibile presidente del consiglio straniero...è già difficile immaginarne uno italiano diverso da Prodi / Berlusconi / Amato / Fini...:eek:
Però immagina: Jas Gavronsky è nato a Vienna (Austria), è un europarlamentare abbastanza noto e potenzialmente non si sà dove potrebbe arrivare: ti pare che se finisse a capo del governo ci sarebbe qualcuno disposto a farlo fuori?
Oppure Magdi Allam, che è di origine araba ma italianissimo, o Gad Lerner che è nato a Beirut da famiglia ebraica...italianissimo anche lui, così come Sonia Ghandi è indianissima..
non sò non mi pare così odiato Gad, mi pare che abbia anche un discerto successo come parlamentare...
Non so, eh?
Comunque il caso Indiano è incomparabilmente più complesso, tra le ragioni che metterebbero in pericolo Sonia G. c'è di sicuro anche il suo cognome come dici, (che gli dà molto potere) ma non solo...è una che si è spesa molto per le classi disagiate, tra cui gli odiati islamici, gli odiatissimi ex (?) comunisti, le parie sociali... proprio cercando di abbattere questa divisione in caste, credo, si è attirata molte attenzioni.
MarColas
20-05-2004, 14:36
Originariamente inviato da ni.jo
Pensavo al caso italiano: in effetti non mi sovviene un possibile presidente del consiglio straniero...
E oltretutto donna. Praticamente impensabile, in Italia.
Originariamente inviato da MarColas
E oltretutto donna. Praticamente impensabile, in Italia.
Beh, la Jotti quasi quasi...invece di Jas, Gad e Magdi cosa pensi succederebbe se venisse loro chiesto di formare un governo?
MarColas
20-05-2004, 15:26
Mi sembra moooooooooooolto difficile che possa accadere :D
Comunque, Gavronsky non penso che correrebbe alcun rischio.
Invece per Lerner e Allam qualche pazzoide esaltato che provi a farli fuori potrebbe esserci.
(A proposito, Lerner non mi pare che sia parlamentare.)
Originariamente inviato da ni.jo
Beh, la Jotti quasi quasi...invece di Jas, Gad e Magdi cosa pensi succederebbe se venisse loro chiesto di formare un governo?
come già detto sopra con Jas non corriamo rischi, l'ho avuto per un breve periodo come presidente di una società x cui lavoravo.
gad e magdi li fanno fuori, già a gad ricordo quando lo fecero direttore del TG1 ebbe minacce di morte dai fasci, ne ricordo una che lesse ad alta voce dove dei sedicenti nazi-fascisti esoterici sostenevano che lui aveva il terzetto perfetto per essere giustiziato, era frocio comunista ed ebreo. :eek:
povero gaddy. :cry:
ALBIZZIE
20-05-2004, 15:36
Originariamente inviato da MarColas
Mi sembra moooooooooooolto difficile che possa accadere :D
Comunque, Gavronsky non penso che correrebbe alcun rischio.
Invece per Lerner e Allam qualche pazzoide esaltato che provi a farli fuori potrebbe esserci.
(A proposito, Lerner non mi pare che sia parlamentare.)
purtroppo la mussolini si è bruciata le poche possibilità che aveva.
per lerner anche io nutro forti dubbi (se non certezze).
ALBIZZIE
20-05-2004, 15:38
Originariamente inviato da parax
... sedicenti nazi-fascisti esoterici sostenevano che lui aveva il terzetto perfetto per essere giustiziato, era frocio comunista ed ebreo. :eek:
povero gaddy. :cry:
ho il sospetto che sia pure interista :rolleyes: (o al massimo laziale)
(almeno dalla facci asfigata promette bene).
Originariamente inviato da MarColas
Mi sembra moooooooooooolto difficile che possa accadere :D
Comunque, Gavronsky non penso che correrebbe alcun rischio.
Invece per Lerner e Allam qualche pazzoide esaltato che provi a farli fuori potrebbe esserci.
(A proposito, Lerner non mi pare che sia parlamentare.)
mi sembra di averlo letto sul magazine del corriere della scorsa settimana ("quelli che si presentano col nome strano" meglio Lerner di Gruber, 'na roba simile...)
La Jotti non è stata presidente della camera per non sò quanto, è la signora della repubblica...in effetti un pò di maschilismo/bigottismo c'è, altrimenti avrebbe benissimo potuto reggere meglio di altri figuri il governo...se non fare da Presidente della repubblica...ma c'è anche la storia di Togliatti di mezzo...chissà...
Lerner e Allam...boh, forse hai ragione, ma il pazzo esaltato c'è in ogni paese: la stragrande maggioranza mi pare potrebbe accettarli senza troppi problemi; di certo lo farebbero giornali e avversari, se non altro per decenza: in India c'è stato un vero maremoto, con minacce (visto l'esito) credibili e fondate....tra le quali quella dell'opposizione di non partecipare più alla politica.:eekk:
ALBIZZIE
20-05-2004, 15:45
la jotti E' stata è presidente di Camera
Originariamente inviato da ALBIZZIE
la jotti E' stata è presidente di Camera
si scusa, mancava un punto interrogativo:
"La Jotti non è stata presidente della camera per non sò quanto?"
(mi pare ci sia anche un record di mezzo) :)
ALBIZZIE
20-05-2004, 15:49
il fatto è che so' pignolo ;)
ma la Jotti era italiana. :wtf:
avevamo de Gasperi stesso che parlava meglio il tedesco dell'italiano.
Originariamente inviato da parax
ma la Jotti era italiana. :wtf:
avevamo de Gasperi stesso che parlava meglio il tedesco dell'italiano.
era per il fattore "politico donna" lanciato da qualcuno....
teniamo conto,se vogliamo continuare col paragone (forzo, imho) con l'Italia, che la Ghandi di italiano non ha nulla...è come se Livia Turco fosse nata a Bona, come la Fennech...non credo sarebbe quella la causa della sua mancata elezione :D :mc:
Originariamente inviato da ni.jo
era per il fattore "politico donna" lanciato da qualcuno....
teniamo conto,se vogliamo continuare col paragone (forzo, imho) con l'Italia, che la Ghandi di italiano non ha nulla...è come se Livia Turco fosse nata a Bona, come la Fennech...non credo sarebbe quella la causa della sua mancata elezione :D :mc:
noi siamo democratici mica cazzi, abbiamo avuto la ungherese Ilona Staller in parlamento. :eek: :D
comunque non sono daccrodissimo con il fatto che Sonia Maino non sia italiana, è nata in italia e ci ha passato i primi 22 anni della propria vita, non mi pare poco.
Originariamente inviato da parax
noi siamo democratici mica cazzi, abbiamo avuto la ungherese Ilona Staller in parlamento. :eek: :D
comunque non sono daccrodissimo con il fatto che Sonia Maino non sia italiana, è nata in italia e ci ha passato i primi 22 anni della propria vita, non mi pare poco.
in effetti la cosa più importante è che i nazionalisti non la considerino tale...c'è poco da discutere... però la maggioranza non la pensa così, e infatti l'hanno eletta.
Secondo l'articolo postato sopra e secondo quanto detto a 8 1/2 da uno studioso di cultura Indiane, nonostante il giorno nero per la democrazia indiana, dopo un giorno di "splendore" (parole sue) è comunque una vittoria per lei, perchè può decidere da un punto di forza il suo "sostituto" :sperem:
p.s. Ilona torna! :oink: :eek:
cmq a proposito di donne in politica, vogliamo concedere un pensierino piccolo piccolo a Stefania Prestigiacomo e Giovanna Melandri? Belle e brave....brave?
Anzi la Melandri a volte un pò meno, ha preso dei punti anche dalla Moratti, a Ballarò...:muro:
Un'India dal «volto umano»
A New Delhi il premier incaricato Manmohan Singh annuncia le sue priorità: la pace col Pakistan, ricostruire il «tessuto laico» dell'India, e instaurare un welfare state
MARINA FORTI
Ha voluto mettere alcuni punti fermi, il primo ministro incaricato indiano Manmohan Singh. In un incontro con la stampa ieri a New Delhi ha delineato le priorità del suo governo: dal processo di pace con il Pakistan a dare alle riforme economiche in India «un volto umano». Singh, rispettato dirigente del partito del Congresso, sarà il primo non-hindu premier nell'India indipendente. Ha ricevuto l'incarico mercoledì dal presidente della repubblica Abdul Kalam, dopo che la leader del Congress Sonia Gandhi ha deciso di farsi da parte - con gesto che ha sconcertato il suo partito ma ha anche «alzato enormemente la sua statura politica e morale», secondo The Hindu, autorevole quotidiano in lingua inglese. Manmohan Singh presenterà in un giorno o due la sua lista di ministri - il giuramento è atteso per sabato. Lui stesso è stato coinvolto nella settimana scorsa nei colloqui con i futuri alleati di governo, la coalizione battezzata Alleanza democratica progressista che comprende diversi partiti di centro-sinistra e con base regionale, e ha l'appoggio esterno dei due partiti comunisti indiani.
Quelli illustrati ieri da Singh sono dunque i principi generali del suo governo. La priorità massima, ha detto, sono relazioni amichevoli con i vicini «e soprattutto con il Pakistan». Dunque intende portare avanti il processo di pace avviato all'inizio di quest'anno dal suo predecessore Atal Behari Vajpayee. «Dobbiamo trovare i mezzi per risolvere tutti i problemi che sono stati fonte di frizioni», ha detto Singh (un sikh nato 71 anni fa in una zona del Punjab poi divenuta Pakistan con la Spartizione del 1947, quando dall'India coloniale nacquero due nazioni sovrane e divise). Singh ha invitato a «guardare il futuro con speranza». Parole accolte con favore nella capitale pakistana Islamabad, dove ieri il presidente Parvez Musharraf (nato a New Delhi) ha dichiarato che il Pakistan cerca la pace con l'India attraverso la risoluzione di tutte le dispute, «inclusa la questione centrale del Kashmir». Lo stato himalayano conteso è un altro punto toccato ieri da Manmohan Singh: il suo governo proseguirà il dialogo avviato in gennaio con le forze separatiste moderate e discuterà «con tutte le forze interessate». Le relazioni indo-pakistane avranno un primo test in giugno, quando si incontreranno i ministri degli esteri.
Sul piano interno, il primo ministro incaricato Singh vuole «rafforzare la pace tra le comunità religiose» e ristabilire quello che ha chiamato «il tessuto laico» del paese. Cercherà dunque una soluzione alla lunga disputa di Ayodhya, la cittadina nella piana del Gange dove estremisti hindu avevano distrutto una moschea nel 1992 innescando una serie di violenze intercomunitarie (e innescando l'ondata politica che aveva portato al potere il partito espressione della «supremazia hindu», cioè lo sconfitto Partito nazionalista indiano). Ha insistito: «Se siamo divisi nel nome della religione, la nazione è in pericolo. Per rafforzare lo sviluppo dobbiamo creare un ambiente di pace».
Lo sviluppo è in effetti l'altra grande priorità del governo - ed è il terreno su cui le credenziali di Manmohan Singh sono più forti. In effetti questo signore dai modi garbati, un economista che ha studiato a Cambridge e Oxford, è stato il primo architetto della liberalizzazione indiana. Era diventato ministro delle finanze nel 1991 in un momento critico per l'India, non solo perché il probabile premier Rajiv Gandhi era stato ucciso ma perché l'economia stagnava, il deficit fiscale era insostenibile (8,5% del prodotto interno lordo) e le riserve di valuta erano crollate a un miliardo di dollari, pari a due settimane di importazioni indiane. Singh ha accelerato la via già intrapresa da Rajiv Gandhi: in poco più di un anno ha smantellato il sistema di licenze necessarie per produrre, esportare, importare (lo chiamavano il licence raj, l'impero delle licenze); semplificato il sistema fiscale, tagliato le imposte sull'import, liberalizzato gli investimenti stranieri in molti settori, reso convertibile la rupia.
E' un fatto, la pianificazione statale che aveva permesso all'India uno sviluppo autosufficente nei primi decenni di indipendenza era diventata una burocrazia corrotta che certo nessuno, neanche a sinistra, rimpiange. E però Manmohan Singh oggi parla di dare «un volto umano» alle riforme economiche», perché siano di «beneficio alle persone comuni, a tutti gli indiani». Forte sostenitore di un modello «misto» pubblico e privato, dice che lo stato ha un ruolo insostituibile nelle infrastrutture e nell'agricoltura e «dove ci sembra che il mercato da solo non può produrre i beni che la nostra gente ha bisogno: l'istruzione, la sanità, la protezione ambientale, l'assistenza sociale di base». In questi giorni ha ripetuto che le rifome non si fermano, ma non intende vendere le imprese «sane», non privatizzerà le banche di stato, né il settore petrolifero e del gas naturale. Il suo governo sosterrà le imprese, pubbliche e private, e insieme gli interessi dei lavoratori («un grande numero di lavoratori è stato aggiunto al bacino dei disoccupati e questo non è buono»). Promette di investire nello sviluppo dell'agricoltura, che ha oggi un quarto del Pil ma da cui dipende il 70 percento della popolazione indiana: e negli ultimi 5 anni l'agricoltura è cresciuta del 2% annuo in media, contro il 7 o 8% dell'economia - guidata dai servizi e dal boom del software. Insomma, è un vero programma socialdemocratico quello che promette Manmohan Singh.
Il destino dei Gandhi
14 maggio, s. Mattia apostolo
Sonia Gandhi, 58 anni, figlia di un imprenditore di Orbassano (Torino) e vedova del premier Rajiv assassinato nel 1991, ha vinto le elezioni ma non sarà il nuovo primo ministro dell'India.
Gandhi: un nome fatale. Prima Mohan, detto anche 'La grande anima', una rivoltellata; poi Indira, un'altra signora di ferro, sempre colpi di pistola; infine Rajiv, il figlio, una bomba.
Quel "sedizioso fachiro mezzo nudo", così Churchill chiamava il Mahatma, assassinato nel 1948, disse una volta: "Morire senza amarezza e ira per mano di un fratello non è motivo di dolore". Si aspettava l'epilogo tragico e confessava agli intimi: "Sarà durante le riunioni di preghiera". Si fa avanti un giovanotto di nome Godsa mentre Gandhi, sostenuto dalle giovani nipoti, si sta avviando lentamente all'appuntamento coi fedeli per l'ora di raccoglimento. Spara tre colpi: "Hè Rama", sospira Gandhi: "O Dio".
E una guardia del corpo abbatte Indira, meno innocente e più pronta ad affrontare le insidie del comando, ma non abbastanza forte per sfuggire a quelle del destino. E poi tocca a Raijv. A volte chiamarsi Gandhi, o chiamarsi Kennedy, significa sfidare la cattiva sorte.
(Enzo Biagi)
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