View Full Version : Ma gli ostaggi?
Dove sono? Potere del silenzio stampa.
ziozetti
13-05-2004, 13:27
Originariamente inviato da Bardiel
Dove sono? Potere del silenzio stampa.
O forse è finito solo il clamore? Dopo qualche tempo la notizia è "vecchia". Ci sono state le torture e adesso vanno di moda le decapitazioni. :O
Originariamente inviato da ziozetti
O forse è finito solo il clamore? Dopo qualche tempo la notizia è "vecchia". Ci sono state le torture e adesso vanno di moda le decapitazioni. :O
Probabile, che schifo però.
IpseDixit
13-05-2004, 13:33
Originariamente inviato da Bardiel
Probabile, che schifo però.
Dopo un pò le notizie stancano, ormai si attende il rilascio o l'uccisione.
Stì terroristi hanno veramente rotto il caxxo...
un contatto di gino strada ha detto che stanno bene, non riesco a trovare l'articolo però
psnon se ne parla più anche perchè hanno deciso il silenzio stampa
lnessuno
13-05-2004, 14:01
Originariamente inviato da abxide
Stì terroristi hanno veramente rotto il caxxo...
già... perchè non se ne tornano a casa loro!
euscorpius
13-05-2004, 14:04
Originariamente inviato da abxide
Stì terroristi hanno veramente rotto il caxxo...
...che lascino l'Iraq....'sti mericani...
Originariamente inviato da Korn
un contatto di gino strada ha detto che stanno bene, non riesco a trovare l'articolo però
psnon se ne parla più anche perchè hanno deciso il silenzio stampa
Ostaggi italiani, segnali positivi
Sono vivi e informati dell'iniziativa di Emergency. Un mese fa il rapimento
INVIATO A BAGHDAD
La notizia dell'uccisione di Michael Berg, l'ostaggio americano decapitato martedì alla periferia di Baghdad, arriva con la sua violenza alla delegazione di Emergency che sta cercando di contribuire a una soluzione positiva dela vicenda dei tre prigionieri italiani - oggi è un mese esatto dal loro rapimento -, provocando oltre all'orrore, un comprensibile aumento della preoccupazione. Il filo teso, attraverso faticosi collegamenti, è consistente ma sottile, attraversato da alcuni buoni segnali come la rassicurazione che i tre sono vivi, in buona salute e che sarebbero anche informati della presenza in Iraq del gruppo di Emergency. Un filo che è anche esposto alle forti tensioni provocate dall'escalation quotidiana di violenza che percorre tutto il paese: dal bombardamento del quartiere di Al Sadr a Baghdad alla nuova incursione dei marines a Falluja, ai violenti scontri a fuoco con gli inglesi a Bassora, mentre le immagini delle torture di Abu Grahib alimentano nella popolazione tutta, insieme all'indignazione anche l'odio. Odio che, ogni giorno che passa, rischia di diventare sempre più feroce e indiscriminato vesro tutti gli occidentali presenti qui. Odio che non si vorrebbe arrivasse a colmare, otturandoli, i canali di solidarietà aperti in tanti anni di tenace lavoro di Emergency in Iraq e che ancora sono percorribili, speriamo in entrambi i sensi.
Quello stabilito lo scorso venerdì con la popolazione di Falluja, dal convoglio di aiuti che ha raggiunto la città, sarà già oggi attraversato da altri aiuti, stavolta sanitari: le medicine urgenti richieste a Gino Strada dai medici del Falluja General Hospital, nell'incontro di venerdì.
Quella che Emergency sta giocando qui è una scommessa alta, la scommessa da una parte tra la forza della solidarietà e del rispetto fra esseri umani, non predicati come concetti astratti ma praticati concretamente come valori e dall'altra la brutalità, la rabbia, la chiusura al dialogo che la guerra provoca nell'animo di chi la fa o la subisce. E' proprio sull'esito di questa scommessa intelligente che si fondano le speranze che si possa arrivare alla liberazione di Agliana, Stefio e Cupertino. Nonostante la preoccupazione, i contatti sono attivi. Finché lo saranno non è lecito arrendersi al pessimismo ed è per questo che la delegazione di Emergency continua a coltivarli con pazienza e fiducia.
«Continuiamo il nostro lavoro - dice Gino Strada - sperando che anche stavolta il dialogo e i gesti di solidarietà alla fine prevalgano sulla voglia di vendetta e sulla logica della violenza».
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