LadyLag
09-05-2004, 23:08
Un aereo della Wind Jet è stato costretto a tornare a Catania, da dove era decollato da pochi minuti diretto a Milano Linate, per un problema alla distribuzione del carburante in un serbatoio. I 140 passeggeri hanno vissuto attimi di panico quando una hostess ha ordinato di indossare i giubbotti salvagente, nell'ipotesi di ammarare, cioè atterrare in mare. Ma dopo aver smaltito il carburante in eccesso, il velivolo è regolarmente atterrato in pista.
Molte persone, vedendo il mare sottostante, si sono sentite male. C'è chi ha urlato in singhiozzi e chi ha pregato con la Bibbia stretta tra le mani.
"Abbiamo rischiato di morire dalla paura" afferma ancora sotto choc Vittoria Scollo, uno dei passeggeri che ha rinunciato a proseguire. "Subito dopo il decollo - ricorda la donna - ci hanno detto di mettere i salvagente. Abbiamo guardato dai finestrini e sotto di noi c' era il mare. Eravamo terrorizzati. Molta gente si è sentita male".
Giuseppe Pollara, 41 anni sposato, padre di tre figli, cuoco civile della marina militare di Augusta, ha dichiarato: "L' aereo è decollato senza problemi, ma continuava a girare sempre verso destra. Subito una delle hostess ci ha detto che c'erano problemi tecnici e che saremmo dovuti tornare a Catania, ma non prima di un'ora, il tempo di consumare il carburante in eccesso". Ma dopo cinque minuti ai passeggeri già in tensione viene comunicata la notizia che scatena il panico. "Una hostess - afferma Giuseppe Pollara - ci ha detto di toglierci, cinture, cravatte, collane e scarpe e di indossare i giubbotti di salvataggio perche' avremmo fatto un ammaraggio d' emergenza". Poi "All'improvviso - aggiunge - ci hanno comunicato che saremmo atterrati sulla pista, e ci hanno detto di assumere la posizione da impatto duro. Invece abbiamo avuto un' atterraggio perfetto, da manuale. Ma sulla pista non c'erano ambulanze, né personale per assisterci, solo quelli della Wind Jet che si sono fatti restituire i giubbotti salvagente".
tgcom.it
Molte persone, vedendo il mare sottostante, si sono sentite male. C'è chi ha urlato in singhiozzi e chi ha pregato con la Bibbia stretta tra le mani.
"Abbiamo rischiato di morire dalla paura" afferma ancora sotto choc Vittoria Scollo, uno dei passeggeri che ha rinunciato a proseguire. "Subito dopo il decollo - ricorda la donna - ci hanno detto di mettere i salvagente. Abbiamo guardato dai finestrini e sotto di noi c' era il mare. Eravamo terrorizzati. Molta gente si è sentita male".
Giuseppe Pollara, 41 anni sposato, padre di tre figli, cuoco civile della marina militare di Augusta, ha dichiarato: "L' aereo è decollato senza problemi, ma continuava a girare sempre verso destra. Subito una delle hostess ci ha detto che c'erano problemi tecnici e che saremmo dovuti tornare a Catania, ma non prima di un'ora, il tempo di consumare il carburante in eccesso". Ma dopo cinque minuti ai passeggeri già in tensione viene comunicata la notizia che scatena il panico. "Una hostess - afferma Giuseppe Pollara - ci ha detto di toglierci, cinture, cravatte, collane e scarpe e di indossare i giubbotti di salvataggio perche' avremmo fatto un ammaraggio d' emergenza". Poi "All'improvviso - aggiunge - ci hanno comunicato che saremmo atterrati sulla pista, e ci hanno detto di assumere la posizione da impatto duro. Invece abbiamo avuto un' atterraggio perfetto, da manuale. Ma sulla pista non c'erano ambulanze, né personale per assisterci, solo quelli della Wind Jet che si sono fatti restituire i giubbotti salvagente".
tgcom.it