jokervero
24-04-2004, 09:46
NEW YORK - Dal Superbowl alle caverne dell'Afghanistan. Dalla gloria conquistata negli stadi d'America alla polvere del deserto. Aveva soldi, fama e successo, Pat Tillman, 27 anni, campione di football morto da soldato. Era un ragazzone da un metro e ottanta, con un contratto triennale da oltre tre milioni e mezzo di dollari per gli Arizona Cardinals, ma dopo l'11 settembre ha mollato tutto. Si è arruolato nell'esercito. E' morto in Afghanistan.
La sua vita è una storia americana. La sua morte, il frutto amaro di una scelta fatta all'indomani dell'attacco alle Twin Towers. Racconta un amico: "Non se la sentiva più di giocare in difesa, quando fuori dal campo c'era il suo paese da difendere da un nemico più forte e insidioso in agguato". Allora si è lasciato alle spalle tutto. Gli studi al college. La tesi di laurea in tecniche del marketing. La luna di miele con la moglie, appena finita. Il football. E gli anni futuri di ricchi guadagni e nuovi trionfi. Anche questi, dietro le spalle.
Per sé ha scelto prima il futuro dell'addestramento a Fort Benning. Poi, nel marzo 2003, quel futuro è diventato la prima missione in Iraq, nelle avanguardie dell'invasione. Infine, l'Afghanistan.
Infine è la parola giusta. E' morto nel paese che fu governato dal mullah Omar. Colpito dal fuoco nemico nella guerra "dimenticata" dall'America contro gli ultimi fanatici del burqa e le tenaci sacche di resistenza di Al Qaeda. Ora tornerà in patria in una delle bare d'alluminio piene di ghiaccio e ricoperte dalla bandiera. Quelle bandiere che proprio oggi, contro il parere e gli ordini del Pentagono, sono finite in prima pagina su tutti i giornali Usa.
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Sarà la prima bara "eccellente" a tornare in patria con il suo carico di dolore. Il primo caduto "famoso" in mezzo alle centinaia di bare anonime che sfilano da mesi nell'obitorio della base di Dover. Ma queste ultime quattro righe non piacerebbero a Pat Tillman, una volta campione e ora morto soldato. Perché aveva fatto di tutto, dai tempi di Fort Benning, per restare nell'anonimato. Niente interviste, niente tv, niente foto. Quelle che invece da oggi, tutta l'America inizierà a vedere.
Che dire ? Anche se è una guerra che non digerisco massimo rispetto per questo ragazzo americano.....pace alla sua anima....:(
La sua vita è una storia americana. La sua morte, il frutto amaro di una scelta fatta all'indomani dell'attacco alle Twin Towers. Racconta un amico: "Non se la sentiva più di giocare in difesa, quando fuori dal campo c'era il suo paese da difendere da un nemico più forte e insidioso in agguato". Allora si è lasciato alle spalle tutto. Gli studi al college. La tesi di laurea in tecniche del marketing. La luna di miele con la moglie, appena finita. Il football. E gli anni futuri di ricchi guadagni e nuovi trionfi. Anche questi, dietro le spalle.
Per sé ha scelto prima il futuro dell'addestramento a Fort Benning. Poi, nel marzo 2003, quel futuro è diventato la prima missione in Iraq, nelle avanguardie dell'invasione. Infine, l'Afghanistan.
Infine è la parola giusta. E' morto nel paese che fu governato dal mullah Omar. Colpito dal fuoco nemico nella guerra "dimenticata" dall'America contro gli ultimi fanatici del burqa e le tenaci sacche di resistenza di Al Qaeda. Ora tornerà in patria in una delle bare d'alluminio piene di ghiaccio e ricoperte dalla bandiera. Quelle bandiere che proprio oggi, contro il parere e gli ordini del Pentagono, sono finite in prima pagina su tutti i giornali Usa.
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Sarà la prima bara "eccellente" a tornare in patria con il suo carico di dolore. Il primo caduto "famoso" in mezzo alle centinaia di bare anonime che sfilano da mesi nell'obitorio della base di Dover. Ma queste ultime quattro righe non piacerebbero a Pat Tillman, una volta campione e ora morto soldato. Perché aveva fatto di tutto, dai tempi di Fort Benning, per restare nell'anonimato. Niente interviste, niente tv, niente foto. Quelle che invece da oggi, tutta l'America inizierà a vedere.
Che dire ? Anche se è una guerra che non digerisco massimo rispetto per questo ragazzo americano.....pace alla sua anima....:(