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View Full Version : Ostaggi italiani:buone notizie


Teox82
20-04-2004, 23:14
(ANSA) PRATO,20 APR - 'La trattativa e' stata completata, mancano solo i dettagli relativi al rilascio', ha detto un amico di Maurizio Agliana. 'Spero che la prossima telefonata sia quella decisiva e definitiva - ha proseguito l'amico degli Agliana, Maurizio Bettazzi - e' stato trovato un accordo che dovrebbe portare in tempi brevi al rilascio degli ostaggi'.
2004-04-20 - 23:06:00


(ANSA) - ROMA, 20 APR - Sugli ostaggi italiani in Iraq, Fini dichiara:'Spero, sono certo che da qui a qualche tempo si possano davvero accoglierli in patria'. 'Incrociamo le dita e speriamo davvero di poterli riabbracciare, il governo ha fatto tutto quanto era in suo potere', ha aggiunto il vice premier a proposito dei tre ostaggi italiani in Iraq.
2004-04-20 - 23:53:00

eriol
20-04-2004, 23:18
:sperem:

cmq finchè non li vedo liberi non ci credo...:(

axxaxxa3
20-04-2004, 23:21
Speriamo........:Sperem: quei bastardi dei sequestratori devono pagarla cmq...non credo finirà qui...:(

majin mixxi
21-04-2004, 16:47
Con i tre ostaggi a casa Berlusconi andrà all'incasso


La notizia era stata fatta filtrare da una fonte accreditata intorno alle quattro del pomeriggio di ieri: «I tre ostaggi sono stati liberati. Torneranno forse già oggi con la Croce Rossa. È tutto finito». Fino al momento in cui scriviamo, non c'è ancora conferma ufficiale. Ma dopo aver incontrato Vladimir Putin a Mosca, in tarda serata anche Silvio Berlusconi ha annunciato: «Siamo in fiduciosa attesa degli eventi che dovrebbero verificarsi nelle prossime ore».
Il premier sarebbe stato informato della svolta positiva poco prima di vedere il presidente russo, a conferma delle voci che circolavano già da lunedì: grazie alla trattativa del Sismi con alcuni leader sunniti, gli ostaggi italiani riconquistano la libertà sulla base di tre condizioni. La prima sarebbe il pagamento di un riscatto con fondi riservati. La seconda, già concretizzasi ieri, è l'arrivo di un convoglio di viveri della Croce Rossa a Falluja (al convoglio della Cri, la tv araba al-Jazeera ha dedicato, non a caso, un lunghissimo servizio nell'ora di punta degli ascolti). La terza condizione, infine, sarebbe l'impegno italiano per garantire una rappresentanza nel futuro governo provvisorio dell'Iraq al movimento politico cui fanno riferimento i sequestratori.
A dire il vero, la mediazione, fanno sapere altre fonti autorevoli, si sarebbe conclusa positivamente già lunedì scorso ma qualcosa all'ultimo momento non è andato per il verso giusto. L'altro giorno, infatti, agenti dei servizi italiani sarebbero stati indirizzati verso una località segreta per prendere in consegna gli ostaggi. Una volta lì avrebbero però non avrebbero trovato nessuno. Secondo una ricostruzione fatta in ambienti diplomatici, l'altro giorno la trattativa avrebbe avuto un momento molto critico dopo la dichiarazione di Berlusconi, «adesso siamo noi i migliori amici di Bush», arrivata nel pomeriggio a proposito dell'annuncio del premier spagnolo Zapatero di ritirare le truppe del suo paese dall'Iraq. A quel punto, il canale di collegamento tra servizi e sunniti si sarebbe interrotto per circa sei ore, salvo riaprirsi in tarda serata quando da Palazzo Chigi è stata fatta partire una singolare nota in cui si sottolineava che «il popolo italiano e quello iracheno condividono valori morali e religiosi di antica millenaria civiltà che sottendono alla pacifica convivenza tra i popoli».
A caldo, le prime reazioni ufficiose del centrodestra riferiscono di un Berlusconi euforico. In effetti, è un bel successo ottenere la liberazione degli ostaggi pur non «scappando» come ha fatto Zapatero. Per questo motivo, il premier dovrebbe passare all'incasso con un dibattito ed eventuale voto in Parlamento sulle truppe italiane in Iraq. Qualcuno sostiene che potrebbe già esserci domani, al più tardi all'inizio della prossima settimana. Per il Cavaliere, infatti, questa è un'occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata subito, soprattutto per mettere in risalto ulteriormente le divisioni del centrosinistra.
Il piano della maggioranza sarebbe questo: rispettare la deadline del 30 giugno (anche con il consenso dell'opinione pubblica per gli effetti della liberazione di ieri) e attivarsi nel frattempo per una soluzione che porti sotto l'ombrello delle Nazioni Unite la guerra irachena, come auspicato ieri anche dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.

majin mixxi
21-04-2004, 16:48
CHI HA VINTO E CHI HA PERSO NELLA CRISI
L'ambasciatore e il ministro Fini pregusta la Farnesina
Castellaneta su, Frattini giù: manovre di rimpasto post-europee

Se oggi, come tutti sperano, Silvio Berlusconi accoglierà i sequestrati italiani in Iraq, si offrirà con loro alle foto di rito e rilancerà alla grande la sua campagna elettorale per le europee, dovrà ringraziare soprattutto un uomo: il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Gianni Castellaneta.
In verità, nei colloqui informali, il premier non manca mai di ricordare il prezioso ruolo di questo ambasciatore sulla sessantina, serio e riservato: «Ogni volta che gli affido un compito - sostiene sempre il Cavaliere - lo porta a buon fine. È incredibile». Formatosi nella Farnesina socialista di Gianni De Michelis, che secondo i maligni avrebbe convinto Berlusconi a sceglierlo come consigliere, Castellaneta ha ereditato da quel periodo una serie di importanti rapporti con il mondo politico mediorientale. Rapporti messi a frutto nei giorni scorsi, quando l'ambasciatore è andato in Qatar, Iran e Siria per chiedere sostegno nella trattativa per la liberazione degli ostaggi italiani. Riuscendovi.
Dato a Castellaneta ciò che è di Castellaneta, va però aggiunto che quel viaggio avrebbe dovuto compierlo il legittimo titolare «politico» degli Esteri, ovvero Franco Frattini. E qui cominciano i dolori. Fino all'omicidio di Fabrizio Quattrocchi, il ministro non era mai sembrato in affanno. Anche i critici, che gli imputavano un eccessivo burocratismo, hanno sempre riconosciuto a Frattini ottime qualità diplomatiche. Poi è arrivata la défaillance mediatica di Porta a porta, e un politico pratico come Berlusconi c'ha messo un attimo - attraverso Castellaneta - a ridimensionare Frattini. Non solo. La vicenda si è incagliata nelle difficoltà politiche della maggioranza. Gianfranco Fini ancora attende le deleghe economiche, che stanno finalmente per arrivare, ma sottodimensionate (sì al Cipe, mentre il coordinamento risulterebbe soltanto «politico», senza deleghe tecniche). Il premier avrebbe però chiesto al suo vice di accettarle così come sono, in attesa di tempi migliori, cioè luglio.
Battuto il record di Craxi e archiviate le elezioni europee, Berlusconi avrebbe infatti intenzione di procedere al rimpasto di governo, mettendo dentro una serie di forzisti «pieni di voti» e così prepararsi al meglio per le politiche del 2006. Allo stesso tempo, il premier accontenterebbe gli alleati scontenti (Fini) e quelli usciti vincenti dalle urne (Follini?). Ma al di là degli scenari possibili, ciò che più conta è una certezza: per la prima volta il Cavaliere si è mostrato disponibile a concedere a Fini la Farnesina. A confermarlo, oltre alle voci provenienti da via della Scrofa e il segnale lanciato attraverso Castellaneta (molto apprezzato anche dal vicepremier, per il quale l'ambasciatore ha curato il viaggio in Israele), c'è un'altra vicenda, più marginale, ma che comunque dà il segno della situazione.
Il ministero degli Esteri sta per avvicendare Giulio Maria Terzi di Sant'Agata, ambasciatore italiano a Tel Aviv. Il diplomatico dovrebbe presto tornare a Roma, assumendo l'incarico di vicesegretario generale della Farnesina dietro Umberto Vattani. Insomma, un ruolo non di primo piano. Eppure a Terzi viene unanimemente riconosciuto di aver svolto un eccellente lavoro in Israele. È stimato da Fini come da Berlusconi, per i quali il rientro in Italia sarebbe sbagliatissimo. A Palazzo Chigi, anche questo «errore» viene imputato a Frattini.

Chromo
21-04-2004, 19:20
Originariamente inviato da majin mixxi
Con i tre ostaggi a casa Berlusconi andrà all'incasso


La notizia era stata fatta filtrare da una fonte accreditata intorno alle quattro del pomeriggio di ieri: «I tre ostaggi sono stati liberati. Torneranno forse già oggi con la Croce Rossa. È tutto finito». Fino al momento in cui scriviamo, non c'è ancora conferma ufficiale. Ma dopo aver incontrato Vladimir Putin a Mosca, in tarda serata anche Silvio Berlusconi ha annunciato: «Siamo in fiduciosa attesa degli eventi che dovrebbero verificarsi nelle prossime ore».
Il premier sarebbe stato informato della svolta positiva poco prima di vedere il presidente russo, a conferma delle voci che circolavano già da lunedì: grazie alla trattativa del Sismi con alcuni leader sunniti, gli ostaggi italiani riconquistano la libertà sulla base di tre condizioni. La prima sarebbe il pagamento di un riscatto con fondi riservati. La seconda, già concretizzasi ieri, è l'arrivo di un convoglio di viveri della Croce Rossa a Falluja (al convoglio della Cri, la tv araba al-Jazeera ha dedicato, non a caso, un lunghissimo servizio nell'ora di punta degli ascolti). La terza condizione, infine, sarebbe l'impegno italiano per garantire una rappresentanza nel futuro governo provvisorio dell'Iraq al movimento politico cui fanno riferimento i sequestratori.
A dire il vero, la mediazione, fanno sapere altre fonti autorevoli, si sarebbe conclusa positivamente già lunedì scorso ma qualcosa all'ultimo momento non è andato per il verso giusto. L'altro giorno, infatti, agenti dei servizi italiani sarebbero stati indirizzati verso una località segreta per prendere in consegna gli ostaggi. Una volta lì avrebbero però non avrebbero trovato nessuno. Secondo una ricostruzione fatta in ambienti diplomatici, l'altro giorno la trattativa avrebbe avuto un momento molto critico dopo la dichiarazione di Berlusconi, «adesso siamo noi i migliori amici di Bush», arrivata nel pomeriggio a proposito dell'annuncio del premier spagnolo Zapatero di ritirare le truppe del suo paese dall'Iraq. A quel punto, il canale di collegamento tra servizi e sunniti si sarebbe interrotto per circa sei ore, salvo riaprirsi in tarda serata quando da Palazzo Chigi è stata fatta partire una singolare nota in cui si sottolineava che «il popolo italiano e quello iracheno condividono valori morali e religiosi di antica millenaria civiltà che sottendono alla pacifica convivenza tra i popoli».
A caldo, le prime reazioni ufficiose del centrodestra riferiscono di un Berlusconi euforico. In effetti, è un bel successo ottenere la liberazione degli ostaggi pur non «scappando» come ha fatto Zapatero. Per questo motivo, il premier dovrebbe passare all'incasso con un dibattito ed eventuale voto in Parlamento sulle truppe italiane in Iraq. Qualcuno sostiene che potrebbe già esserci domani, al più tardi all'inizio della prossima settimana. Per il Cavaliere, infatti, questa è un'occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata subito, soprattutto per mettere in risalto ulteriormente le divisioni del centrosinistra.
Il piano della maggioranza sarebbe questo: rispettare la deadline del 30 giugno (anche con il consenso dell'opinione pubblica per gli effetti della liberazione di ieri) e attivarsi nel frattempo per una soluzione che porti sotto l'ombrello delle Nazioni Unite la guerra irachena, come auspicato ieri anche dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.

Pare ufficiale che abbiano pagato un riscatto. :rolleyes:

Roma, 19:35
Iraq, ostaggi; Contini: è stato pagato un riscatto

E' stato pagato un riscatto per il rilascio degli ostaggi italiani in Iraq. Lo ha rivelato Barbara Contini, governatore della provincia irachena di Dhi Qar, rispondendo a una domanda di Maurizio Belpietro nella registrazione della trasmisisone "l'Antipatico".
Contini ha anche affermato che a suo parere agli italiani "non succederà niente". Mentre a proposito dell'uccisione di Fabrizio Quattrocchi ha commentato: "Nessuno sa come si è comportato il ragazzo. Ma sicuramente io so che con gli iracheni, in una situazione di tensione, bisogna cercare di essere molto calmi e di non sfidare nessuno".

Sul luogo del rapimento, Contini ha detto che sarebbe avvenuto in "una zona sicuramente da non percorrere".

NeSs1dorma
21-04-2004, 19:35
tanto, comunque finisce, gia sappiamo come sarà per certa gente (cominciano gia a rullare i tamburi in anticipo) :

- li liberano : governo ladro, ha pagato il riscatto (sempre che sia vero) per farsi bello davanti agli elettori

- li ammazzano : governo ladro, non hanno fatto nulla

sparare merda, sempre, comunque. puah, che scontati noiosi. e biliosi :p

Korn
21-04-2004, 19:36
bravo ora torna a dormire

NeSs1dorma
21-04-2004, 19:40
ma interventi piu lunghi di 5 parole riesci ad articolarli? :D

maxsona
21-04-2004, 19:53
Originariamente inviato da NeSs1dorma
tanto, comunque finisce, gia sappiamo come sarà per certa gente (cominciano gia a rullare i tamburi in anticipo) :

- li liberano : governo ladro, ha pagato il riscatto (sempre che sia vero) per farsi bello davanti agli elettori

- li ammazzano : governo ladro, non hanno fatto nulla

sparare merda, sempre, comunque. puah, che scontati noiosi. e biliosi :p
Quoto, sopratutto sul biliosi :rolleyes:

SaMu
21-04-2004, 20:21
.

majin mixxi
21-04-2004, 21:10
Caro Dago, sono le 5.30 del 21aprile. Dall'Ansa a Rainews24, da Al-Jazeera alla Cnn, tutto tace sulla sorte degli ostaggi italiani in mano ai terroristi. Il clima è di trepida attesa, siamo tutti con fiato sospeso. Voci autorevoli da parte dello stesso Governo cautamente allegano a questo trepidare una speranza. E' probabilmente il punto in cui si stanno stringendo i nodi di trattative convulse, giocate su un filo esile che un nonnulla può spezzare. Apro Internet e sul tuo sito c'è una notizia che titola "Finalmente a casa": su un blog hai letto che i tre saranno liberati ad ore, alle 15.00 saranno a Ciampino, e riporti la cosa. Che devo dirti? Io non sarò mai un giornalista, non ci tengo. Che posso capirne? Nulla, ovviamente. Posso solo supporre che, se la cosa è vera, chi la rende nota è sicuro di non combinare guai diffondendola. Me lo auguro. Può darsi che la fonte cui fa riferimento il blog sia degna, può darsi dunque che questo sia uno scoop. Aspetto. Quasi andrei a Ciampino per vedere se l'aereo arriverà in orario o farà 5 minuti di ritardo, ma tra un'ora devo essere al lavoro: mi terrò informato a distanza. Da semplice lettore, però, mi pare che fare informazione in questo modo sia rischioso, se non per la pelle di chi fa informazione, per quella dei tre ostaggi. Quest'ultima pelle corre più rischi, se la notizia fosse una bufala e andasse a rompere qualche delicatissimo equilibrio nelle trattative. Insomma, se alle 15.00 i tre non sbarcheranno a Ciampino, qualcuno dovrà pur grattarsele le scrofole sulla deontologia.
Luigi Castaldi, Napoli

axxaxxa3
21-04-2004, 23:35
Io spero che li liberino il più presto possibile(sempre se non li hanno gia uccisi :( ) con qualunque metodo, sia pagando, sia ritirando le truppe ecc. :sperem: