majin mixxi
19-04-2004, 20:51
Ostruzionismo «salva-premier» a Strasburgo
Un ostruzionismo mai visto a memoria di parlamentare europeo. A Strasburgo notti insonni a base di caffè negli uffici di Forza Italia e An hanno prodotto la cifra record di 338 emendamenti: un tentativo estremo di bloccare il via libera definitivo alla mozione con cui si condanna la violazione della libertà di espressione e di informazione nell'Italia berlusconiana. Gli emendamenti portano in gran parte la firma di Antonio Tajani per il Ppe (gruppo dei forzisti) e Cristiana Moscardini dell'Unione per l'Europa (gruppo cui appartiene Alleanza nazionale). Il mandante come il movente sono scoperti: far saltare l'approvazione della direttiva. Quella che si apre domani è infatti l'ultima settimana utile per la discussione dei dossier. Ce ne sarà ancora un'altra prima della chiusura della legislatura, ma sarà dedicata alle cerimonie di nomina dei nuovi eurocommissari. Il tempo per «salvare» o «censurare» Berlusconi quindi scade la settimana prossima. Altrimenti se ne parlerà dopo le europee. I quasi 400 emendamenti presentati dai «berluscones» (a Strasburgo non se ne sono mai visti più di 30 per atti del genere) richiedono però di essere tradotti nelle 15 lingue dell'Unione. Se i traduttori dovessero farcela, il Cavaliere rischia molto, perché molti eurodeputati del centrodestra diserteranno l'ultima sessione e il rischio è alto. Da qui le tonnellate di carta.
La mozione contro il «suopolio» del Cavaliere e l'interferenza del governo nella televisione pubblica è stata approvata il 30 marzo scorso dalla commissione per le libertà e i diritti dei cittadini. Presentata dalla liberale olandese Johanna Boogerd-Quaak, analizza la libertà di informazione in molti paesi europei ma sull'Italia berlusconiana dice che vi «potrebbero sussistere evidenti rischi di violazione grave e persistente del diritto alla libertà di espressione e di informazione».
:mc:
Un ostruzionismo mai visto a memoria di parlamentare europeo. A Strasburgo notti insonni a base di caffè negli uffici di Forza Italia e An hanno prodotto la cifra record di 338 emendamenti: un tentativo estremo di bloccare il via libera definitivo alla mozione con cui si condanna la violazione della libertà di espressione e di informazione nell'Italia berlusconiana. Gli emendamenti portano in gran parte la firma di Antonio Tajani per il Ppe (gruppo dei forzisti) e Cristiana Moscardini dell'Unione per l'Europa (gruppo cui appartiene Alleanza nazionale). Il mandante come il movente sono scoperti: far saltare l'approvazione della direttiva. Quella che si apre domani è infatti l'ultima settimana utile per la discussione dei dossier. Ce ne sarà ancora un'altra prima della chiusura della legislatura, ma sarà dedicata alle cerimonie di nomina dei nuovi eurocommissari. Il tempo per «salvare» o «censurare» Berlusconi quindi scade la settimana prossima. Altrimenti se ne parlerà dopo le europee. I quasi 400 emendamenti presentati dai «berluscones» (a Strasburgo non se ne sono mai visti più di 30 per atti del genere) richiedono però di essere tradotti nelle 15 lingue dell'Unione. Se i traduttori dovessero farcela, il Cavaliere rischia molto, perché molti eurodeputati del centrodestra diserteranno l'ultima sessione e il rischio è alto. Da qui le tonnellate di carta.
La mozione contro il «suopolio» del Cavaliere e l'interferenza del governo nella televisione pubblica è stata approvata il 30 marzo scorso dalla commissione per le libertà e i diritti dei cittadini. Presentata dalla liberale olandese Johanna Boogerd-Quaak, analizza la libertà di informazione in molti paesi europei ma sull'Italia berlusconiana dice che vi «potrebbero sussistere evidenti rischi di violazione grave e persistente del diritto alla libertà di espressione e di informazione».
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