Cester
14-04-2004, 23:14
Scambio di film su Internet: il governo fa marcia indietro e cancella le sanzioni
da L'Unità di red
Seconda brutta figura del governo in due mesi sulla questione dei diritti dei navigatori Internet: il ministro Urbani ha infatti emendato il suo decreto legge contro lo scambio di film in rete, escludendo la punibilità per i privati che scaricano dalla rete video coperti dal copyright.Appena uscito, il decreto era stato travolto dalle proteste. Qualcosa di analogo era successo con un altro decreto, presentato la vigilia di Natale, che prevedeva la conservazione per cinque anni di tutti i dati di traffico su Internet. Anche allora, il governo venne battuto e la norma fu cassata dal Parlamento.Urbani, questa volta, ha giocato di anticipo per evitare di farsi bocciare il decreto. Ha così cancellato le sanzioni per lo scambio di file ad uso privato, e ha contestualmente esteso la protezione anche ai film e ai libri. Nella versione originale del decreto si parlava solo di pellicole cinematografiche, il che aveva suscitato il malumore delle associazioni dei discografici e degli editori.«Oggi in Commissione abbiamo presentato il testo di modifica dell'art. 1 - conferma il presidente della Commissione Cultura alla Camera Ferdinando Adornato di Forza Italia - Sono state quindi eliminate le sanzioni per chi scarica file da internet per uso personale e contestualmente abbiamo esteso le tutele previste da questo decreto per il settore audiovisivo a tutte le altre opere dell'ingegno. In particolare la musica e l'editoria».Resta tuttavia il problema del ruolo da attribuire ai provider Internet. Nel decreto si affida ai fornitori di connettività Internet il ruolo di “cani da guardia”. Secondo la norma, essi dovrebbero segnalare alla polizia eventuali attività di scambio illegale di file. Un ruolo che i gestori rifiutano (sarebbe come se le società telefoniche dovessero comunicare alla polizia le telefonate erotiche), ma che non è stato tolto dalla norma.La rimozione delle sanzioni corrisponde anche a una precisa richiesta dei Ds che in cambio hanno ritirato la pregiudiziale di costituzionalità. Secondo quanto riferisce Adornato il nuovo testo non sarà presentato in Aula per la conversione in legge il 19 aprile, ma il 21. «Questo significa - ha detto Adornato - che martedì 21 ultimeremo la discussione in commissione».
da L'Unità di red
Seconda brutta figura del governo in due mesi sulla questione dei diritti dei navigatori Internet: il ministro Urbani ha infatti emendato il suo decreto legge contro lo scambio di film in rete, escludendo la punibilità per i privati che scaricano dalla rete video coperti dal copyright.Appena uscito, il decreto era stato travolto dalle proteste. Qualcosa di analogo era successo con un altro decreto, presentato la vigilia di Natale, che prevedeva la conservazione per cinque anni di tutti i dati di traffico su Internet. Anche allora, il governo venne battuto e la norma fu cassata dal Parlamento.Urbani, questa volta, ha giocato di anticipo per evitare di farsi bocciare il decreto. Ha così cancellato le sanzioni per lo scambio di file ad uso privato, e ha contestualmente esteso la protezione anche ai film e ai libri. Nella versione originale del decreto si parlava solo di pellicole cinematografiche, il che aveva suscitato il malumore delle associazioni dei discografici e degli editori.«Oggi in Commissione abbiamo presentato il testo di modifica dell'art. 1 - conferma il presidente della Commissione Cultura alla Camera Ferdinando Adornato di Forza Italia - Sono state quindi eliminate le sanzioni per chi scarica file da internet per uso personale e contestualmente abbiamo esteso le tutele previste da questo decreto per il settore audiovisivo a tutte le altre opere dell'ingegno. In particolare la musica e l'editoria».Resta tuttavia il problema del ruolo da attribuire ai provider Internet. Nel decreto si affida ai fornitori di connettività Internet il ruolo di “cani da guardia”. Secondo la norma, essi dovrebbero segnalare alla polizia eventuali attività di scambio illegale di file. Un ruolo che i gestori rifiutano (sarebbe come se le società telefoniche dovessero comunicare alla polizia le telefonate erotiche), ma che non è stato tolto dalla norma.La rimozione delle sanzioni corrisponde anche a una precisa richiesta dei Ds che in cambio hanno ritirato la pregiudiziale di costituzionalità. Secondo quanto riferisce Adornato il nuovo testo non sarà presentato in Aula per la conversione in legge il 19 aprile, ma il 21. «Questo significa - ha detto Adornato - che martedì 21 ultimeremo la discussione in commissione».