sempreio
05-04-2004, 14:51
io non ci credo molto:O , però se lo dice panorama:rolleyes: 
ecco qui l' articolo:
Con 53 mld di dollari ha superato il patron della Microsoft Bill Gates, secondo quanto ha affermato la televisione pubblica svedese Svt2
 
L'uomo d'affari svedese Ingvar Kamprad, fondatore del colosso mondiale dell'arredamento Ikea, ha superato il patron della Microsoft Bill Gates nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, secondo quanto ha affermato la televisione pubblica svedese Svt2.
400 MILIARDI DI CORONE
Citando il prossimo numero del settimanale economico Veckans Affarer, l'emittente ha detto che Kamprad, 77 anni, ha una fortuna personale di 400 miliardi di corone (circa 53 miliardi di dollari).
Secondo l'ultima lista pubblicata dalla rivista specializzata americana Forbes, la fortuna di Gates è di 47 miliardi di dollari.
Kamprad, noto per il suo stile di vita modesto, non partecipa più alla gestione quotidiana dell'Ikea, una multinazionale con oltre 180 punti vendita in una trentina di Paesi, ma ne ha mantenuto la proprietà all'interno della famiglia.
Secondo Svt2, la principale ragione del "sorpasso" non è tanto nella supermulta che la Ue ha nflitto alla casa di redmond (497 milioni di euro), quanto il deprezzamento del dollaro rispetto alle altre valute.
MULTIMILIARDARIO MODESTOUna condizione certo invidiabile quella di "Paperon de' paperoni", che Kamprad riveste però dell'ostentata e spiazzante modestia del multimiliardario, viaggiando in classe economica e guidando una Volvo vecchia di dieci anni.
Da circa un anno, Kamprad ha deciso che il controllo del gruppo, che dispone di 180 punti vendita in 22 paesi e 70 mila dipendenti, sarà tenuto dai suoi tre figli, dai quali si attende il raggiungimento di obiettivi ambiziosi.
Kamprad è infatti convinto che nei prossimi anni l'azienda potrebbe più che raddoppiare le dimensioni attuali, facendo leva non solo sui mercati occidentali, ormai consolidati, ma rivolgendo particolare attenzione a paesi come Giappone, Cina e Russia.
CHI È IL DELFINO
Dovrebbe essere il maggiore dei tre figli di Kamprad, il 38enne Peter, ad assumere la carica di presidente della fondazione alla testa del gruppo, il cui valore è stimato in 25 miliardi di euro.
Soprattutto a lui spetterà l'arduo compito di non far rimpiangere i risultati conseguiti dal padre, che ha incrementato le vendite dai 3,8 miliardi di euro del 1994 ai 10,4 del 2001.
Ingvar Kamprad si è dimostrato molto attento anche alla gestione dell'immagine del gruppo, prestando la sua collaborazione a organizzazioni come Greenpeace e l'Unicef.
Un abile mossa per mettere a tacere, oltre ai no global, alcuni fantasmi del passato, come la polemica scoppiata negli anni '90 sull'uso da parte dell'azienda di forza lavoro infantile e, risalendo più indietro nel tempo, le simpatie fasciste manifestate negli anni '40, quando cominciò l'avventura dell'azienda.
Simpatie successivamente sempre rinnegate e riconosciute come uno dei più grandi errori della sua vita.
La strada per il giovane Peter Kamprad è dunque già tracciata. Un occhio ai bilanci e l'altro a una scaltra semplicità.
«Chiamatemi Ingvar», diceva il vecchio Kamprad ai dipendenti. Ora si capirà se il nome Peter stimola la stessa voglia di non deludere il capo.
ecco qui l' articolo:
Con 53 mld di dollari ha superato il patron della Microsoft Bill Gates, secondo quanto ha affermato la televisione pubblica svedese Svt2
L'uomo d'affari svedese Ingvar Kamprad, fondatore del colosso mondiale dell'arredamento Ikea, ha superato il patron della Microsoft Bill Gates nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, secondo quanto ha affermato la televisione pubblica svedese Svt2.
400 MILIARDI DI CORONE
Citando il prossimo numero del settimanale economico Veckans Affarer, l'emittente ha detto che Kamprad, 77 anni, ha una fortuna personale di 400 miliardi di corone (circa 53 miliardi di dollari).
Secondo l'ultima lista pubblicata dalla rivista specializzata americana Forbes, la fortuna di Gates è di 47 miliardi di dollari.
Kamprad, noto per il suo stile di vita modesto, non partecipa più alla gestione quotidiana dell'Ikea, una multinazionale con oltre 180 punti vendita in una trentina di Paesi, ma ne ha mantenuto la proprietà all'interno della famiglia.
Secondo Svt2, la principale ragione del "sorpasso" non è tanto nella supermulta che la Ue ha nflitto alla casa di redmond (497 milioni di euro), quanto il deprezzamento del dollaro rispetto alle altre valute.
MULTIMILIARDARIO MODESTOUna condizione certo invidiabile quella di "Paperon de' paperoni", che Kamprad riveste però dell'ostentata e spiazzante modestia del multimiliardario, viaggiando in classe economica e guidando una Volvo vecchia di dieci anni.
Da circa un anno, Kamprad ha deciso che il controllo del gruppo, che dispone di 180 punti vendita in 22 paesi e 70 mila dipendenti, sarà tenuto dai suoi tre figli, dai quali si attende il raggiungimento di obiettivi ambiziosi.
Kamprad è infatti convinto che nei prossimi anni l'azienda potrebbe più che raddoppiare le dimensioni attuali, facendo leva non solo sui mercati occidentali, ormai consolidati, ma rivolgendo particolare attenzione a paesi come Giappone, Cina e Russia.
CHI È IL DELFINO
Dovrebbe essere il maggiore dei tre figli di Kamprad, il 38enne Peter, ad assumere la carica di presidente della fondazione alla testa del gruppo, il cui valore è stimato in 25 miliardi di euro.
Soprattutto a lui spetterà l'arduo compito di non far rimpiangere i risultati conseguiti dal padre, che ha incrementato le vendite dai 3,8 miliardi di euro del 1994 ai 10,4 del 2001.
Ingvar Kamprad si è dimostrato molto attento anche alla gestione dell'immagine del gruppo, prestando la sua collaborazione a organizzazioni come Greenpeace e l'Unicef.
Un abile mossa per mettere a tacere, oltre ai no global, alcuni fantasmi del passato, come la polemica scoppiata negli anni '90 sull'uso da parte dell'azienda di forza lavoro infantile e, risalendo più indietro nel tempo, le simpatie fasciste manifestate negli anni '40, quando cominciò l'avventura dell'azienda.
Simpatie successivamente sempre rinnegate e riconosciute come uno dei più grandi errori della sua vita.
La strada per il giovane Peter Kamprad è dunque già tracciata. Un occhio ai bilanci e l'altro a una scaltra semplicità.
«Chiamatemi Ingvar», diceva il vecchio Kamprad ai dipendenti. Ora si capirà se il nome Peter stimola la stessa voglia di non deludere il capo.