bluelake
27-03-2004, 19:02
Da questa notte alle 2 lancette un'ora avanti fino al 31 ottobre. Sul cambio di orario, pero', e' gia' polemica. Secondo le associazioni dei consumatori, infatti, l'ora legale e' una ''baracca inutile'' e ''va abolita'' perche' non serve per risparmiare energia e causa solo stress ai cittadini che lamentano insonnia e altri disturbi e difficolta' di adattamento. ''Le telefonate di protesta fioccano'' spiega l'Unione Consumatori sottolineando che il 'caso' si e' pone in tutt'Europa e che la Commissione decidera' entro il 2007. Intanto per le discoteche spunta l'idea di un 'doppio orario' di chiusura, a seconda che sia estate o inverno.
Un 'tormentone', quello dell'ora legale, che registra sempre piu' avversari. A cominciare dalle associazioni dei consumatori convinte che dover ricordare di spostare le lancette in avanti sia fonte di ''complicazioni economiche e sociali''. Sull'ora legale ci sono state anche diverse interrogazioni parlamentari ma gli allarmi per la salute sono sempre stati smentiti.
Per i consumatori, pero', i disagi ci sono anche per chi, ad esempio, deve mettersi in viaggio il giorno dopo e perde un'ora di sonno. ''L'unica motivazione apparentemente valida e' che, avendo un'ora di luce in piu', dopo il lavoro, ci si puo' dedicare piu' a lungo alle attivita' del tempo libero. Bisogna vedere pero' quanti, dopo una giornata di lavoro, hanno voglia di andare al mare o di giocare a tennis. Quelli che non lavorano non hanno di questi problemi'' sintetizza l'Unione Consumatori.
Non e' solo l'orario giornaliero a subire delle modifiche ma anche quello della notte, che vede una miriade di giovani aspettare il fine settimana per scaricare tutte le tensioni accumulate in sei giorni di studio e/o lavoro. Anche loro verranno penalizzati dall'ora legale? Secondo alcune stime, e' cosi'. La nuova legge Giovanardi, non ancora entrata in vigore, prevede che i locali notturni, saranno obbligati a chiudere alle 4.00 che con l'ora legale si 'accorciano' alle 3.00. Un'ora in meno, quindi, per gli appassionati del ballo e del divertimento in discoteca.
''Certo, il problema non si pone per quest'anno'' dichiara all'ADNKRONOS l'Associazione italiana imprenditori locali da ballo che ipotizza una 'soluzione a doppio binario' per non penalizzare il popolo della notte, rientrando pero' nei termini di legge. ''Si potrebbero -suggeriscono all'Associazione- prevedere due orari di chiusura, uno che sia valido da Aprile a Ottobre che disponga la chiusura dei locali alle 5.00 e un altro da Novembre a Marzo con chiusura alle 4.00''.
L'idea di spostare le lancette un'ora avanti nasce dall'inventore del parafulmine, Benjamin Franklin, che, nel 1784 lancio' la proposta sul quotidiano francese 'Journal de Paris'. Le riflessioni di Franklin si basavano sulla volonta' di risparmiare energia perche' le fabbriche e gli uffici avevano un orario lungo. La proposta, pero', non ebbe seguito. Cosi' si dovette attendere oltre un secolo dopo, precisamente il 1907, perche' l'idea fosse ripresa dal britannico William Willet e trovasse molti seguaci.
Oggi, pero', c'e' l'orario di lavoro continuato o, comunque, i lavoratori 'staccano' quasi sempre tra le 17 e le 19, quando ci sarebbe ancora luce con l'ora naturale primaverile o estiva, quindi il risparmio energetico praticamente non esiste. C'e' un piccolo risparmio di energia elettrica nelle case perche' l'illuminazione viene accesa un'ora piu' tardi, ma il risparmio e' ugualmente ridicolo, spiega l'Unione Consumatori, perche' l'illuminazione assorbe il 10% dei consumi elettrici domestici che in Italia, assorbono solo il 22% di quelli complessivi. Inoltre, dal momento che con l'ora legale la luce solare mattutina arriva un'ora piu' tardi e chi deve alzarsi presto, finisce con il veder azzerato il risparmio serale.
In nord America, comunque, l'ora legale entra in vigore la prima domenica di aprile, con una settimana di ritardo rispetto all'Ue, e si conclude alla fine di ottobre. Nel sud del mondo, l'ora legale segue un calendario 'invertito' rispetto all'Europa ed al Nord America. In Australia e' in vigore dalla fine di ottobre alla fine di marzo, mentre in Brasile si va da novembre a febbraio. In Africa, invece, e' scarsamente usata, cosi' come in Asia, dove e' in vigore solo nelle repubbliche dell'ex Unione sovietica, ma non in tutti gli stati perche' i calendari non sono omogenei.
E giusto per acculturare tutti, questa la direttiva EU di istituzione dell'ora legale:
Direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio 2001, concernente le disposizioni relative all'ora legale
(in GUE 2 febbraio 2001, n. L 031)
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 95,
vista la proposta della Commissione(1),
visto il parere del Comitato economico e sociale(2),
deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato(3),
considerando quanto segue:
(1) L'ottava direttiva 97/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 1997, concernente le disposizioni relative all'ora legale(4) ha introdotto una data e un'ora comune, in tutti gli Stati membri per l'inizio e la fine del periodo di ora legale degli anni 1998, 1999, 2000 e 2001.
(2) Poiché gli Stati membri applicano disposizioni relative all'ora legale, è importante per il funzionamento del mercato interno continuare a fissare una data e un'ora comuni per l'inizio e la fine del periodo di ora legale, valide nella Comunità.
(3) Il periodo di ora legale ritenuto il più opportuno dagli Stati membri va da fine marzo a fine ottobre e bisogna pertanto mantenere questo periodo.
(4) Il buon funzionamento di alcuni settori, non soltanto quello dei trasporti e delle comunicazioni, ma anche di altri settori industriali, necessita una programmazione stabile a lungo termine. Di conseguenza è opportuno stabilire per una durata non specificata disposizioni relative al periodo dell'ora legale. L'articolo 4 della direttiva 97/44/CE prevede che il Parlamento europeo e il Consiglio adottino, entro il 1o gennaio 2001, il regime applicabile a decorrere dal 2002.
(5) Per motivi di chiarezza e precisione dell'informazione, occorre fissare e pubblicare ogni cinque anni il calendario di applicazione del periodo di ora legale per i cinque anni successivi.
(6) È inoltre opportuno seguire l'applicazione della presente direttiva sulla base di una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale sulle implicazioni delle presenti disposizioni in tutti i settori interessati. Questa relazione deve basarsi sulle informazioni comunicate dagli Stati membri alla Commissione in tempo utile per poter presentare la relazione alla data stabilita.
(7) Poiché la completa armonizzazione del calendario di applicazione dell'ora legale al fine di facilitare i trasporti e le comunicazioni non può essere adeguatamente realizzata dagli Stati membri ed è pertanto meglio realizzabile a livello comunitario, la presente direttiva è conforme al principio di sussidiarietà enunciato all'articolo 5 del trattato. La presente direttiva si limita a quanto è necessario per conseguire tale scopo.
(8) Per motivi di ordine geografico, è opportuno che le disposizioni comuni relative all'ora legale non si applichino ai territori di oltremare degli Stati membri,
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:
Articolo 1
Ai fini della presente direttiva, si intende per "periodo dell'ora legale" il periodo dell'anno durante il quale l'ora è anticipata di 60 minuti rispetto all'ora del resto dell'anno.
Articolo 2
A decorrere dall'anno 2002 in ciascuno Stato membro il periodo dell'ora legale ha inizio alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell'ultima domenica di marzo.
Articolo 3
A decorrere dall'anno 2002 in ciascuno Stato membro il periodo dell'ora legale termina alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell'ultima domenica di ottobre.
Articolo 4
La Commissione pubblica nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee(5), per la prima volta al momento della pubblicazione della presente decisione e in seguito ogni cinque anni, una comunicazione contenente l'indicazione della data iniziale e della data finale del periodo di ora legale nei cinque anni successivi.
Articolo 5
La Commissione presenta una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale, entro il 31 dicembre 2007 sull'incidenza delle presenti disposizioni nei settori interessati.
La relazione sarà redatta sulla base delle informazioni comunicate alla Commissione da ogni Stato membro entro il 30 aprile 2007.
Se necessario e sulla base delle conclusioni della relazione, la Commissione formula le opportune proposte.
Articolo 6
La presente direttiva non si applica ai territori d'oltremare degli Stati membri.
Articolo 7
Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro e non oltre il 31 dicembre 2001. Essi ne informano immediatamente la Commissione.
Le disposizioni adottate dagli Stati membri contengono un riferimento alla presente direttiva; o sono corredate di un siffatto riferimento all'atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità di riferimento sono decise dagli Stati membri.
Articolo 8
La presente direttiva entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.
Articolo 9
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.
Fatto a Bruxelles, addì 19 gennaio 2001.
Per il Parlamento europeo
La Presidente
N. Fontaine
Per il Consiglio
Il Presidente
B. Ringholm
Un 'tormentone', quello dell'ora legale, che registra sempre piu' avversari. A cominciare dalle associazioni dei consumatori convinte che dover ricordare di spostare le lancette in avanti sia fonte di ''complicazioni economiche e sociali''. Sull'ora legale ci sono state anche diverse interrogazioni parlamentari ma gli allarmi per la salute sono sempre stati smentiti.
Per i consumatori, pero', i disagi ci sono anche per chi, ad esempio, deve mettersi in viaggio il giorno dopo e perde un'ora di sonno. ''L'unica motivazione apparentemente valida e' che, avendo un'ora di luce in piu', dopo il lavoro, ci si puo' dedicare piu' a lungo alle attivita' del tempo libero. Bisogna vedere pero' quanti, dopo una giornata di lavoro, hanno voglia di andare al mare o di giocare a tennis. Quelli che non lavorano non hanno di questi problemi'' sintetizza l'Unione Consumatori.
Non e' solo l'orario giornaliero a subire delle modifiche ma anche quello della notte, che vede una miriade di giovani aspettare il fine settimana per scaricare tutte le tensioni accumulate in sei giorni di studio e/o lavoro. Anche loro verranno penalizzati dall'ora legale? Secondo alcune stime, e' cosi'. La nuova legge Giovanardi, non ancora entrata in vigore, prevede che i locali notturni, saranno obbligati a chiudere alle 4.00 che con l'ora legale si 'accorciano' alle 3.00. Un'ora in meno, quindi, per gli appassionati del ballo e del divertimento in discoteca.
''Certo, il problema non si pone per quest'anno'' dichiara all'ADNKRONOS l'Associazione italiana imprenditori locali da ballo che ipotizza una 'soluzione a doppio binario' per non penalizzare il popolo della notte, rientrando pero' nei termini di legge. ''Si potrebbero -suggeriscono all'Associazione- prevedere due orari di chiusura, uno che sia valido da Aprile a Ottobre che disponga la chiusura dei locali alle 5.00 e un altro da Novembre a Marzo con chiusura alle 4.00''.
L'idea di spostare le lancette un'ora avanti nasce dall'inventore del parafulmine, Benjamin Franklin, che, nel 1784 lancio' la proposta sul quotidiano francese 'Journal de Paris'. Le riflessioni di Franklin si basavano sulla volonta' di risparmiare energia perche' le fabbriche e gli uffici avevano un orario lungo. La proposta, pero', non ebbe seguito. Cosi' si dovette attendere oltre un secolo dopo, precisamente il 1907, perche' l'idea fosse ripresa dal britannico William Willet e trovasse molti seguaci.
Oggi, pero', c'e' l'orario di lavoro continuato o, comunque, i lavoratori 'staccano' quasi sempre tra le 17 e le 19, quando ci sarebbe ancora luce con l'ora naturale primaverile o estiva, quindi il risparmio energetico praticamente non esiste. C'e' un piccolo risparmio di energia elettrica nelle case perche' l'illuminazione viene accesa un'ora piu' tardi, ma il risparmio e' ugualmente ridicolo, spiega l'Unione Consumatori, perche' l'illuminazione assorbe il 10% dei consumi elettrici domestici che in Italia, assorbono solo il 22% di quelli complessivi. Inoltre, dal momento che con l'ora legale la luce solare mattutina arriva un'ora piu' tardi e chi deve alzarsi presto, finisce con il veder azzerato il risparmio serale.
In nord America, comunque, l'ora legale entra in vigore la prima domenica di aprile, con una settimana di ritardo rispetto all'Ue, e si conclude alla fine di ottobre. Nel sud del mondo, l'ora legale segue un calendario 'invertito' rispetto all'Europa ed al Nord America. In Australia e' in vigore dalla fine di ottobre alla fine di marzo, mentre in Brasile si va da novembre a febbraio. In Africa, invece, e' scarsamente usata, cosi' come in Asia, dove e' in vigore solo nelle repubbliche dell'ex Unione sovietica, ma non in tutti gli stati perche' i calendari non sono omogenei.
E giusto per acculturare tutti, questa la direttiva EU di istituzione dell'ora legale:
Direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio 2001, concernente le disposizioni relative all'ora legale
(in GUE 2 febbraio 2001, n. L 031)
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 95,
vista la proposta della Commissione(1),
visto il parere del Comitato economico e sociale(2),
deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato(3),
considerando quanto segue:
(1) L'ottava direttiva 97/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 1997, concernente le disposizioni relative all'ora legale(4) ha introdotto una data e un'ora comune, in tutti gli Stati membri per l'inizio e la fine del periodo di ora legale degli anni 1998, 1999, 2000 e 2001.
(2) Poiché gli Stati membri applicano disposizioni relative all'ora legale, è importante per il funzionamento del mercato interno continuare a fissare una data e un'ora comuni per l'inizio e la fine del periodo di ora legale, valide nella Comunità.
(3) Il periodo di ora legale ritenuto il più opportuno dagli Stati membri va da fine marzo a fine ottobre e bisogna pertanto mantenere questo periodo.
(4) Il buon funzionamento di alcuni settori, non soltanto quello dei trasporti e delle comunicazioni, ma anche di altri settori industriali, necessita una programmazione stabile a lungo termine. Di conseguenza è opportuno stabilire per una durata non specificata disposizioni relative al periodo dell'ora legale. L'articolo 4 della direttiva 97/44/CE prevede che il Parlamento europeo e il Consiglio adottino, entro il 1o gennaio 2001, il regime applicabile a decorrere dal 2002.
(5) Per motivi di chiarezza e precisione dell'informazione, occorre fissare e pubblicare ogni cinque anni il calendario di applicazione del periodo di ora legale per i cinque anni successivi.
(6) È inoltre opportuno seguire l'applicazione della presente direttiva sulla base di una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale sulle implicazioni delle presenti disposizioni in tutti i settori interessati. Questa relazione deve basarsi sulle informazioni comunicate dagli Stati membri alla Commissione in tempo utile per poter presentare la relazione alla data stabilita.
(7) Poiché la completa armonizzazione del calendario di applicazione dell'ora legale al fine di facilitare i trasporti e le comunicazioni non può essere adeguatamente realizzata dagli Stati membri ed è pertanto meglio realizzabile a livello comunitario, la presente direttiva è conforme al principio di sussidiarietà enunciato all'articolo 5 del trattato. La presente direttiva si limita a quanto è necessario per conseguire tale scopo.
(8) Per motivi di ordine geografico, è opportuno che le disposizioni comuni relative all'ora legale non si applichino ai territori di oltremare degli Stati membri,
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:
Articolo 1
Ai fini della presente direttiva, si intende per "periodo dell'ora legale" il periodo dell'anno durante il quale l'ora è anticipata di 60 minuti rispetto all'ora del resto dell'anno.
Articolo 2
A decorrere dall'anno 2002 in ciascuno Stato membro il periodo dell'ora legale ha inizio alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell'ultima domenica di marzo.
Articolo 3
A decorrere dall'anno 2002 in ciascuno Stato membro il periodo dell'ora legale termina alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell'ultima domenica di ottobre.
Articolo 4
La Commissione pubblica nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee(5), per la prima volta al momento della pubblicazione della presente decisione e in seguito ogni cinque anni, una comunicazione contenente l'indicazione della data iniziale e della data finale del periodo di ora legale nei cinque anni successivi.
Articolo 5
La Commissione presenta una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale, entro il 31 dicembre 2007 sull'incidenza delle presenti disposizioni nei settori interessati.
La relazione sarà redatta sulla base delle informazioni comunicate alla Commissione da ogni Stato membro entro il 30 aprile 2007.
Se necessario e sulla base delle conclusioni della relazione, la Commissione formula le opportune proposte.
Articolo 6
La presente direttiva non si applica ai territori d'oltremare degli Stati membri.
Articolo 7
Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro e non oltre il 31 dicembre 2001. Essi ne informano immediatamente la Commissione.
Le disposizioni adottate dagli Stati membri contengono un riferimento alla presente direttiva; o sono corredate di un siffatto riferimento all'atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità di riferimento sono decise dagli Stati membri.
Articolo 8
La presente direttiva entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.
Articolo 9
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.
Fatto a Bruxelles, addì 19 gennaio 2001.
Per il Parlamento europeo
La Presidente
N. Fontaine
Per il Consiglio
Il Presidente
B. Ringholm