ALBIZZIE
19-03-2004, 17:45
La perizia ordinata dal pm conferma le ipotesi
degli investigatori. "Non voleva suicidarsi"
Il medico legale: "Pantani
ucciso dalla cocaina"
E a Rimini continua la caccia agli spacciatori
Marco Pantani
RIMINI - La morte di Marco Pantani è stata
causata da una intossicazione acuta da cocaina, un'overdose, insomma. Lo ha scritto il perito medico legale Giuseppe Fortuni, nella relazione consegnata al pubblico ministero Paolo Gengarelli titolare dell'inchiesta sulla morte del campione. In più, aggiunge il medico legale, dalle analisi effettuate non sembra che Pantani si sia voluto suicidare.
"Le evidenze autoptiche, tossicologiche, istologiche - scrive nella sua relazione il perito del pubblico ministero - convergono nell'identificare in una intossicazione acuta da cocaina con conseguente edema polmonare e cerebrale la causa certa del decesso". Overdose, appunto. "Non vi sono - aggiunge poi il medico legale - allo stato concreti elementi che possono suffragare l'ipotesi di un decesso riconducibile a volontà suicida". Dunque Pantani non avrebbe assunto cocaina per uccidersi.
Le conclusioni cui è giunto il medico sembrano quindi confermare la prima pista seguita dagli investigatori dopo che il 14 febbraio scorso il corpo di Pantani fu trovato nella camera del residence Le Rose a Rimini. I carabinieri trovarono della polvere bianca nella stanza in cui fu trovato il corpo del campione riverso per terra e questo li indusse a seguire la pista della morte per droga. Le indagini, infatti, si indirizzarono subito verso quattro persone che potrebbero aver incontrato il campione prima della sua morte.
Infatti, smentendo le prime notizie trapelate dopo la morte del campione, che parlavano di un Pantani in isolamento totale negli ultimi giorni della sua vita, si è poi scoperto che il ciclista avrebbe incontrato alcune persone, probabilmente degli spacciatori.
- Pubblicità -
(19 marzo 2004)
da repubblica.it
degli investigatori. "Non voleva suicidarsi"
Il medico legale: "Pantani
ucciso dalla cocaina"
E a Rimini continua la caccia agli spacciatori
Marco Pantani
RIMINI - La morte di Marco Pantani è stata
causata da una intossicazione acuta da cocaina, un'overdose, insomma. Lo ha scritto il perito medico legale Giuseppe Fortuni, nella relazione consegnata al pubblico ministero Paolo Gengarelli titolare dell'inchiesta sulla morte del campione. In più, aggiunge il medico legale, dalle analisi effettuate non sembra che Pantani si sia voluto suicidare.
"Le evidenze autoptiche, tossicologiche, istologiche - scrive nella sua relazione il perito del pubblico ministero - convergono nell'identificare in una intossicazione acuta da cocaina con conseguente edema polmonare e cerebrale la causa certa del decesso". Overdose, appunto. "Non vi sono - aggiunge poi il medico legale - allo stato concreti elementi che possono suffragare l'ipotesi di un decesso riconducibile a volontà suicida". Dunque Pantani non avrebbe assunto cocaina per uccidersi.
Le conclusioni cui è giunto il medico sembrano quindi confermare la prima pista seguita dagli investigatori dopo che il 14 febbraio scorso il corpo di Pantani fu trovato nella camera del residence Le Rose a Rimini. I carabinieri trovarono della polvere bianca nella stanza in cui fu trovato il corpo del campione riverso per terra e questo li indusse a seguire la pista della morte per droga. Le indagini, infatti, si indirizzarono subito verso quattro persone che potrebbero aver incontrato il campione prima della sua morte.
Infatti, smentendo le prime notizie trapelate dopo la morte del campione, che parlavano di un Pantani in isolamento totale negli ultimi giorni della sua vita, si è poi scoperto che il ciclista avrebbe incontrato alcune persone, probabilmente degli spacciatori.
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