fabius00
18-03-2004, 18:35
a me st'estate un carubba me lo disse ad un posto di blocco!
La Cassazione: chi guida ha la responsabilità di far rispettare le norme ai passeggeri. Condannato un giovane
Non fece allacciare la cintura alla fidanzata: deve risarcire 1,5 milioni di euro
ROMA - Non basta allacciarsi le cinture. Chi guida ha l'obbligo di pretendere che tutti i passeggeri che viaggiano con lui abbiano le cinture di sicurezza allacciate. E, in caso di rifiuto, in base alle regole della «comune diligenza e prudenza», deve «rifiutare il trasporto o sospendere la marcia». Altrimenti pagherà di tasca sua i danni che, in caso di incidente, le persone trasportate procurano a sé stesse o agli altri per non aver usato le cinture.
E’ la sintesi di una sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la responsabilità civile di un giovane che aveva lasciato che la sua fidanzata viaggiasse con lui senza cintura mentre la riportava a casa dei genitori dopo essere usciti insieme. Sulla strada del ritorno i due ebbero un violento scontro con un'altra macchina dal quale lui uscì incolume grazie alla cintura, mentre lei fu sbalzata fuori dall'auto e sbattè la testa sull'asfalto entrando in coma irreversibile.
I supremi giudici hanno affermato la responsabilità del giovane per non aver obbligato la fidanzata ad allacciarsi la cintura, ritenendo appunto, pur in mancanza di norme precise in materia, che «il conducente è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di renitenza, anche a rifiutarne il trasporto o sospendere la marcia». In pratica, se viene meno al suo dovere di esigere le cinture allacciate, il guidatore «coopera» con il trasportato nei danni che quest'ultimo provoca e deve ripagarli.
E ancora: «Qualora la messa in circolazione del veicolo in condizioni di insicurezza (tale è la circolazione quando il trasportato non allaccia le cinture) sia ricollegabile all'omissione non solo del trasportato ma anche del conducente (che prima di iniziare la marcia deve controllare che essa avvenga in conformità delle normali norme di prudenza e sicurezza), fra costoro si forma un consenso a circolare senza precauzioni, con accettazione dei relativi rischi». Tra questi rientrano sia il danno verso terzi sia anche i danni subiti dal passeggero che viaggiava senza cintura.
Così la responsabilità per gli effetti che l'incidente ha prodotto sulla ragazza sono ricaduti al 70 per cento sul giovane (50 per colpa nella guida e 20 per non averle fatto indossare la cintura) e al 30 per cento sulla ragazza «colpevole di non essersi allacciata la cintura». Complessivamente il giovane dovrà pagare danni per circa tre miliardi di vecchie lire, cioè un milione e mezzo di euro, metà dei quali di tasca sua perché il massimale della sua polizza Rca arrivava fino a un miliardo e mezzo. Invano il condannato aveva fatto presente che «a norma dell'articolo 172 del Codice della strada, il conducente può essere multato solo se chi non indossa la cinta è minorenne».
La Cassazione: chi guida ha la responsabilità di far rispettare le norme ai passeggeri. Condannato un giovane
Non fece allacciare la cintura alla fidanzata: deve risarcire 1,5 milioni di euro
ROMA - Non basta allacciarsi le cinture. Chi guida ha l'obbligo di pretendere che tutti i passeggeri che viaggiano con lui abbiano le cinture di sicurezza allacciate. E, in caso di rifiuto, in base alle regole della «comune diligenza e prudenza», deve «rifiutare il trasporto o sospendere la marcia». Altrimenti pagherà di tasca sua i danni che, in caso di incidente, le persone trasportate procurano a sé stesse o agli altri per non aver usato le cinture.
E’ la sintesi di una sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la responsabilità civile di un giovane che aveva lasciato che la sua fidanzata viaggiasse con lui senza cintura mentre la riportava a casa dei genitori dopo essere usciti insieme. Sulla strada del ritorno i due ebbero un violento scontro con un'altra macchina dal quale lui uscì incolume grazie alla cintura, mentre lei fu sbalzata fuori dall'auto e sbattè la testa sull'asfalto entrando in coma irreversibile.
I supremi giudici hanno affermato la responsabilità del giovane per non aver obbligato la fidanzata ad allacciarsi la cintura, ritenendo appunto, pur in mancanza di norme precise in materia, che «il conducente è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di renitenza, anche a rifiutarne il trasporto o sospendere la marcia». In pratica, se viene meno al suo dovere di esigere le cinture allacciate, il guidatore «coopera» con il trasportato nei danni che quest'ultimo provoca e deve ripagarli.
E ancora: «Qualora la messa in circolazione del veicolo in condizioni di insicurezza (tale è la circolazione quando il trasportato non allaccia le cinture) sia ricollegabile all'omissione non solo del trasportato ma anche del conducente (che prima di iniziare la marcia deve controllare che essa avvenga in conformità delle normali norme di prudenza e sicurezza), fra costoro si forma un consenso a circolare senza precauzioni, con accettazione dei relativi rischi». Tra questi rientrano sia il danno verso terzi sia anche i danni subiti dal passeggero che viaggiava senza cintura.
Così la responsabilità per gli effetti che l'incidente ha prodotto sulla ragazza sono ricaduti al 70 per cento sul giovane (50 per colpa nella guida e 20 per non averle fatto indossare la cintura) e al 30 per cento sulla ragazza «colpevole di non essersi allacciata la cintura». Complessivamente il giovane dovrà pagare danni per circa tre miliardi di vecchie lire, cioè un milione e mezzo di euro, metà dei quali di tasca sua perché il massimale della sua polizza Rca arrivava fino a un miliardo e mezzo. Invano il condannato aveva fatto presente che «a norma dell'articolo 172 del Codice della strada, il conducente può essere multato solo se chi non indossa la cinta è minorenne».