ingpeo
14-03-2004, 21:11
Puntata del 14 marzo 2004 Ore 23:20L'ardua sentenza
L'ARDUA SENTENZA
di Chiara Baldassari, Giuliano Marrucci Società
In Italia i processi durano tanto a lungo da aver tolto ai cittadini la certezza dei loro diritti. A volte, meglio non ricorrere alla legge, tanto la fine del processo per intervenuta prescrizione del reato è praticamente certa. Per non parlare della giustizia civile: sette anni, dieci anni per ottenere un banale risarcimento, tanto vale accordarsi extragiudizialmente. Ma perché i processi penali e civili non finiscono mai?
Chiara Baldassari attraversa le aule giudiziarie e le cancellerie di mezza Italia per tentare una risposta. E scopre fascicoli misteriosamente scomparsi, uffici giudiziari crollati, giudici in ferie nei giorni in cui devono avere udienza, atti di notifica che non raggiungono mai l’interessato, procedure infinite. Incontriamo i protagonisti di due cause di lavoro, entriamo in un processo per danni ambientali, raccontiamo la storia dei genitori di un bambino morto in ospedale che chiedono giustizia e chiamano in causa i medici. E alcune cose le capiamo, per esempio che gli organici sono sotto il livello di guardia, che basterebbe notificare gli atti al difensore anziché all’interessato per dimezzare i tempi, che con qualche armadio in più si potrebbe evitare lo scandalo della sparizione dei fascicoli. Che non tutti i magistrati, cancellieri, uscieri e segretarie
Si ammazzano di lavoro.
UN PARÀ IN BANCA
di Benedetta Brevini e Paolo Magagnoli Economia
E’ la storia di uno scandalo finanziario che ha coinvolto 73.000 risparmiatori. E del suo amministratore, Bruno Sonzogni, che mena vanto del suo passato da paracadutista e che nel 2000 era il numero uno dei banchieri nazionali.
E’ l’esempio di quel che può succedere in una banca quando il conflitto di interesse è l’essenza della banca stessa. Questo è successo in assenza di controlli preventivi da parte delle autorità sul sistema creditizio.
Protagonista è la Banca Popolare di Brescia, una banca cresciuta in maniera vertiginosa grazie ad una gestione aggressiva e ad alto rischio, che ha portato l’istituto a superare il valore di borsa della Fiat nel 2000. Da allora il titolo ha perso il 90% del suo valore bruciando 20 miliardi di Euro.
L’ispezione di Bankitalia e della Consob scattano solo nell’ottobre 2001, la procura di Brescia invece, chiude le indagini nell’ottobre 2003 contestando reati che vanno dal falso in bilancio, all’aggiotaggio, all’associazione a delinquere a 45 persone tra consiglieri, sindaci e manager, anche se nessuno ad oggi è stato rinviato a giudizio.
suno ad oggi è stato rinviato a giudizio.
http://www.report.rai.it/
L'ARDUA SENTENZA
di Chiara Baldassari, Giuliano Marrucci Società
In Italia i processi durano tanto a lungo da aver tolto ai cittadini la certezza dei loro diritti. A volte, meglio non ricorrere alla legge, tanto la fine del processo per intervenuta prescrizione del reato è praticamente certa. Per non parlare della giustizia civile: sette anni, dieci anni per ottenere un banale risarcimento, tanto vale accordarsi extragiudizialmente. Ma perché i processi penali e civili non finiscono mai?
Chiara Baldassari attraversa le aule giudiziarie e le cancellerie di mezza Italia per tentare una risposta. E scopre fascicoli misteriosamente scomparsi, uffici giudiziari crollati, giudici in ferie nei giorni in cui devono avere udienza, atti di notifica che non raggiungono mai l’interessato, procedure infinite. Incontriamo i protagonisti di due cause di lavoro, entriamo in un processo per danni ambientali, raccontiamo la storia dei genitori di un bambino morto in ospedale che chiedono giustizia e chiamano in causa i medici. E alcune cose le capiamo, per esempio che gli organici sono sotto il livello di guardia, che basterebbe notificare gli atti al difensore anziché all’interessato per dimezzare i tempi, che con qualche armadio in più si potrebbe evitare lo scandalo della sparizione dei fascicoli. Che non tutti i magistrati, cancellieri, uscieri e segretarie
Si ammazzano di lavoro.
UN PARÀ IN BANCA
di Benedetta Brevini e Paolo Magagnoli Economia
E’ la storia di uno scandalo finanziario che ha coinvolto 73.000 risparmiatori. E del suo amministratore, Bruno Sonzogni, che mena vanto del suo passato da paracadutista e che nel 2000 era il numero uno dei banchieri nazionali.
E’ l’esempio di quel che può succedere in una banca quando il conflitto di interesse è l’essenza della banca stessa. Questo è successo in assenza di controlli preventivi da parte delle autorità sul sistema creditizio.
Protagonista è la Banca Popolare di Brescia, una banca cresciuta in maniera vertiginosa grazie ad una gestione aggressiva e ad alto rischio, che ha portato l’istituto a superare il valore di borsa della Fiat nel 2000. Da allora il titolo ha perso il 90% del suo valore bruciando 20 miliardi di Euro.
L’ispezione di Bankitalia e della Consob scattano solo nell’ottobre 2001, la procura di Brescia invece, chiude le indagini nell’ottobre 2003 contestando reati che vanno dal falso in bilancio, all’aggiotaggio, all’associazione a delinquere a 45 persone tra consiglieri, sindaci e manager, anche se nessuno ad oggi è stato rinviato a giudizio.
suno ad oggi è stato rinviato a giudizio.
http://www.report.rai.it/