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View Full Version : Come fare una ricarica a regola d'arte per le C82 C84 C62 ecc


Barix
12-03-2004, 12:28
Visto che pare questo argomento non sia trattato all'interno di questo forum, mi sono documentato un pò e ho riassunto in questo post quello che ho capito.

Mi sono letto e studiato bene queste due pagine (in inglese):

http://www.anestoday.com/epson2200/index.htm

dove c'è una descrizione minuziosa della struttura e del funzionamento delle cartucce e 2 metodi per la ricarica, e

http://www.jondokken.com/Epson2200/a2200Epson.htm

dove viene spiegato quello che (secondo me) è il metodo migliore per ricaricare le cartucce.

Punti chiave dell'operazione:

- la cartuccia è divisa in due camere, alta e bassa, e andrebbero (ovviamente) riempite entrambe le parti.

- all'interno della parete laterale opposta all'etichetta vi è una membrana sottile di plastica. Se viene forata con la punta dell'ago della siringa bye bye cartuccia (non a caso consigliano di usare un ago senza punta o un catetere di plastica).

- non c'è nessun sensore che rileva la quantità reale di inchiostro nella cartuccia; il chip stima quanto inchiostro viene utilizzato e segnala la cartuccia scarica di conseguenza; se la cartuccia non viene riempita a sufficenza succede che la stampante continua a stampare senza inchiostro, aspirando aria, rischiando seriamente di rovinarsi (non dovrebbe mai entrare aria nelle testine).

Ci sono due tecniche per la ricarica: passiva e negativa.

Entrambe dovrebbero essere valide, ma la seconda mi pare nettamente migliore.

In poche parole riassumo la ricarica passiva, che sarebbe quella effettuata banalmente forando la cartuccia e riempiendola con la siringa. Bisogna fare 2 fori (uno sopra e uno sotto) per riempire le due camere; i fori vanno sigillati alla perfezione altrimenti l'inchiostro nella camera inferiore NON viene aspirato nella superiore e se dell'aria finisce nelle testine rischia di rovinarle. Inoltra bisogna stare ben attenti a non rovinare la membrana interna.

Se si riempe una sola delle due camere il chippetto che dovrebbe segnalare alla stampante che l'inchiostro è finito non interviene in tempo e la stampante aspira aria; è quindi necessario riempirle entrambe per evitare rischi.

Per i dettagli sulla ricarica passiva consultate il primo dei due link.

Il problema della ricarica passiva è che è necessario aprire e chiudere i fori ogni volta, con il rischio che prima o poi rimanga qualche fessura da cui entra aria.

RICARICA NEGATIVA: viene effettuata facendo "aspirare" l'inchiostro all'interno della cartuccia creando del vuoto all'interno della stessa. A parole sembra una cosa complicata, in pratuca non pare difficile. Ci sono 2 modi per effettuare la ricarica passiva, a naso mi sembra migliore quello spiegato nel secondo link, in quanto quello spiegato nel primo per essere effettuato alla perfezione richiede di agitare più volta la cartuccia per evitare che restino delle bolle d'aria all'interno; con il metodo spiegato nel secondo link (se eseguito bene) dovrebbe essere più semplice e veloce.

Entrambi i metodi richiedono di effettuare una modifica (una volta sola) a ogni cartuccia, ma non mi pare una cosa improponibile.


Per inciso: non ho ancora fatto il lavoro, ma intendo procedere a breve ( e soprattutto intendo modificare una cartuccia mettendo una parete trasparente come si vede nelle 2 pagine i modo da capire meglio il meccanismo)

Spero di esservi stato utile, sono graditi commenti/impressioni/risultati in modo da perfezionare la tecnica (e perfezionare questa pagina)

Uriziel
13-03-2004, 12:48
Originariamente inviato da Barix
Visto che pare questo argomento non sia trattato all'interno di questo forum, mi sono documentato un pò e ho riassunto in questo post quello che ho capito.

Mi sono letto e studiato bene queste due pagine (in inglese):

http://www.anestoday.com/epson2200/index.htm

dove c'è una descrizione minuziosa della struttura e del funzionamento delle cartucce e 2 metodi per la ricarica, e

http://www.jondokken.com/Epson2200/a2200Epson.htm

dove viene spiegato quello che (secondo me) è il metodo migliore per ricaricare le cartucce.

Punti chiave dell'operazione:

- la cartuccia è divisa in due camere, alta e bassa, e andrebbero (ovviamente) riempite entrambe le parti.

- all'interno della parete laterale opposta all'etichetta vi è una membrana sottile di plastica. Se viene forata con la punta dell'ago della siringa bye bye cartuccia (non a caso consigliano di usare un ago senza punta o un catetere di plastica).

- non c'è nessun sensore che rileva la quantità reale di inchiostro nella cartuccia; il chip stima quanto inchiostro viene utilizzato e segnala la cartuccia scarica di conseguenza; se la cartuccia non viene riempita a sufficenza succede che la stampante continua a stampare senza inchiostro, aspirando aria, rischiando seriamente di rovinarsi (non dovrebbe mai entrare aria nelle testine).

Ci sono due tecniche per la ricarica: passiva e negativa.

Entrambe dovrebbero essere valide, ma la seconda mi pare nettamente migliore.

In poche parole riassumo la ricarica passiva, che sarebbe quella effettuata banalmente forando la cartuccia e riempiendola con la siringa. Bisogna fare 2 fori (uno sopra e uno sotto) per riempire le due camere; i fori vanno sigillati alla perfezione altrimenti l'inchiostro nella camera inferiore NON viene aspirato nella superiore e se dell'aria finisce nelle testine rischia di rovinarle. Inoltra bisogna stare ben attenti a non rovinare la membrana interna.

Se si riempe una sola delle due camere il chippetto che dovrebbe segnalare alla stampante che l'inchiostro è finito non interviene in tempo e la stampante aspira aria; è quindi necessario riempirle entrambe per evitare rischi.

Per i dettagli sulla ricarica passiva consultate il primo dei due link.

Il problema della ricarica passiva è che è necessario aprire e chiudere i fori ogni volta, con il rischio che prima o poi rimanga qualche fessura da cui entra aria.

RICARICA NEGATIVA: viene effettuata facendo "aspirare" l'inchiostro all'interno della cartuccia creando del vuoto all'interno della stessa. A parole sembra una cosa complicata, in pratuca non pare difficile. Ci sono 2 modi per effettuare la ricarica passiva, a naso mi sembra migliore quello spiegato nel secondo link, in quanto quello spiegato nel primo per essere effettuato alla perfezione richiede di agitare più volta la cartuccia per evitare che restino delle bolle d'aria all'interno; con il metodo spiegato nel secondo link (se eseguito bene) dovrebbe essere più semplice e veloce.

Entrambi i metodi richiedono di effettuare una modifica (una volta sola) a ogni cartuccia, ma non mi pare una cosa improponibile.


Per inciso: non ho ancora fatto il lavoro, ma intendo procedere a breve ( e soprattutto intendo modificare una cartuccia mettendo una parete trasparente come si vede nelle 2 pagine i modo da capire meglio il meccanismo)

Spero di esservi stato utile, sono graditi commenti/impressioni/risultati in modo da perfezionare la tecnica (e perfezionare questa pagina)

cmq gia si trovano carucce con tampone invece che camere interne, quindi il problema si aggira.

Barix
14-03-2004, 17:49
hai ragione, ma alcune persone sconsigliano di usare le cartucce con il tampone. In ogni caso è una sfida ricaricare queste bestie, quindi se potesse interessare a qualcuno ...