View Full Version : se fanno questo i tifosi abbandoneranno lo sport
Patavio77
03-03-2004, 15:16
"No retrocessione per chi fallisce"
Pronto salvagente da Coni e Figc
La situazione del calcio è critica e su di esso pende anche l'inchiesta aperta sui bilanci gonfiati. Anche per questo Coni e Figc stanno pensando una norma per evitare, in caso di fallimento di club, un ripetersi di quanto avvenuto con la Fiorentina, ovvero la ripartenza dalla serie C2. "I club che si trovano in una serie - ha detto Petrucci - devono poter mantenere il diritto sportivo nella stessa serie, anche in caso di fallimenti".
La Federcalcio e il Coni corrono ai ripari, con una decisione però che rischia di portare con sé anche grosse polemiche. Per quanto successo in passato, quando altre società furono fatte fallire senza colpo ferire, lasciandole ripartire praticamente da zero. Il caso della Fiorentina è lampante, con la ripartenza dalla C2, con un nome diverso per evitare di accollarsi i debiti lasciati da Vittorio Cecchi Gori. In questo momento sono molte le squadre a rischio, ma in particolare ce ne sono tre la cui situazione è più difficile di altre. Roma, Lazio e Parma, per motivi diversi, rischiano di essere messe sotto schiaffo dalla magistratura per lungo tempo. Lazio e Parma perché coinvolte da disastri extra calcistici, con le crisi di Ciro e Parmalat, la Roma per il buco della holding Roma2000, che detiene la maggioranza delle azioni del club giallorosso, e che ora è oggetto di inchiesta da parte del tribunale civile della capitale per via della poca chiarezza dei conti.
In una situazione come questa il rischio fallimento è dietro l'angolo. Ecco perché Coni e Figc non possono permettersi di vedersi smembrare sotto gli occhi la gallina dalle uova d'oro che è il campionato di calcio. "L'idea è di trovare una formula che possa difendere il titolo sportivo dei club di calcio, ma anche di altri sport - ha dichiarato Petrucci - in caso di fallimento della società. Le città hanno voglia di sport e va trovata una norma che salvaguardi questa esigenza sacrosanta". Una norma, visto che si parla non solo di calcio, che se applicata prima avrebbe evitato anche la retrocessione della Virtus Bologna.
Una conseguenza importante di questa norma è che non solo i club in questo caso non retrocederebbero, ma manterrebero anche il vincolo, ovvero il parco giocatori sarebbe salvaguardato. Non come accaduto con la Fiorentina, dove tutti sono stati liberi di scegliersi un'altra sistemazione perché sciolti da qualsiasi legame con il club viola. In questo modo l'appetibilità di un club anche in odor di fallimento rimarrebbe intatta.
Una formula di questo tipo dovrà essere inserita nell'ambito di una riforma degli statuti federali; un segnale forte in questo senso può già essere considerata la presenza di Franco Carraro alla Giunta del Coni di martedì sera, cosa che non avveniva da tempo.
Comunque sia, qualunque iniziativa dovrebbe essere coordinata con le disposizioni di legge del codice civile e dovrà tenere conto delle diverse tipologie societarie. Importante sarà anche la determinazione dei soggetti precisi autorizzati a detenere il titolo in caso di fallimento della società.
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non è mice corretto! questo vuol dire che tutte le squadre che tengono d'occhio i conti se la prendono in quel posto solo xè le cosidette "grandi" comandano sempre e cmq.
facile vincere avendo 400 miliardi di debiti!
se accade ciò spero che l'UEFA, la FIFA, il CIO, ecc. squalifichino l'italia da tutte le manifestazioni sportive.
:mad:
Paganetor
03-03-2004, 15:20
e per le aziende "normali" che falliscono cosa si fa?
uno apre un negozio, poi magari non riesce a tenerlo aperto a causa delle troppe tasse/poco lavoro e ZAC! c'è il decreto che salva l'aziendina! ;)
non so... e poi dove sta scritto che le città hanno il "diritto sacrosanto" ad avere una squadra (di calcio o di qualsivoglia altro sport...)?
per me è una str*****a pazzesca...
bah...
:rolleyes:
chi governa il calcio in italia fa sempre più schifo.
PEr non parlare di come vengono tratatti i dirittti TV del calcio.
Sarebbe anche ora che in italia si smettesse di parlare di calcio e si cominciasse a parlare di cose serie. Sarebbe ora che i telegiornali smettessero di parlare di sport (sport = calcio) per il 30% del tempo a loro disposizione.
Mi sembra che stiate facendo un po' di confusione.. a me pare una buona idea.
Una società di calcio è una società come tutte la altre.. ha un capitale, dei soci/azionisti, dei dipendenti, delle risorse di proprietà.. questo è il lato societario.
Ogni società sportiva poi, fa parte della propria federazione sportiva (la FIGC in questo caso).. la quale organizza i tornei.. il titolo sportivo è il diritto che una società si guadagna a partecipare ai tornei.. questo è il lato sportivo.
Ora la proposta, che a me sembra interessante, è quella di distinguere comunque il lato sportivo da quello societario.. nel senso che oggi, il titolo sportivo è di una società, che volendo può anche venderlo, e nel caso la società fallisce il titolo sparisce con lei..
Mentre con questa proposta, il titolo sportivo sarebbe un "patrimonio" della città, della tifoseria, dell'interesse verso una squadra.. e se la società che attualmente usufruisce di quel titolo fallisce, un'altra nuova società potrebbe subentrare, nella stessa città..
Insomma si tratta insomma di riconoscere che anche se il calcio è un business ed è bene che segua le regole di ogni settore industriale, la passione sportiva non lo è, quindi il titolo sportivo passa dall'essere un patrimonio economico di una società, ad un patrimonio culturale/sportivo di una città, temporaneamente interpretato dalla società..
Mi pare un concetto più in linea con le nostre tradizioni, che non verso un mercato del titolo sportivo come accade ad esempio negli states (in cui una franchigia può passare da una città all'altra senza problemi, anzi è incoraggiata a farlo se l'interesse nella vecchia città è scarso e in quella nuova è alto).
Ciò non vuol dire che le squadre non retrocedono o non sono promosse.. una squadra può retrocedere sul campo o essere promossa sul campo.. significa dire che in caso di fallimento della società la città e la sua passione sportiva non sparisce, non deve ripartire da zero.. mi sembra una buona idea.
Azz sono daccordo con Samu. :eek: ;)
ALBIZZIE
03-03-2004, 16:40
anche io non mi scandalizzo più di tanto. anzi.
ma,ammettiamo che una società fallisca come la fiorentina chi può ereditare i suoi meriti 'sportivi'. con quale criterio?
Patavio77
03-03-2004, 16:55
ma il problema non è far fallire o meno una piazza importante. il problema è che chi investe in maniera occulata se la prende nel didietro. metti io investo tutto x vincere un campionato facendo debiti a dx ed a manca. poi fallisco ma riesco a vincere.
chi è la seconda arrivata che invece non ha debiti xè tiene un buon bilancio, si deve sentire defraudata!
con le dovute proporzioni e come se uno fa un massacro di persone e poi esce dalla galere dopo un anno x buona condotta.
se io fossi un familiare di una delle persone uccise mi sentirei perso x il culo...
Nell'articolo non si dice, potremmo ipotizzare.. ad esempio, il titolo sportivo (se il criterio è quello di legarlo alla città) potrebbe essere affidato "pro tempore" al sindaco o al consiglio comunale della città.. incaricati di affidarlo alla società che mostri le migliori prospettive e risorse, come fosse una "gara di appalto".. e la nuova società ad esempio potrebbe avere un "diritto di prelazione" sui cartellini dei giocatori della società fallita.
In questo modo si garantirebbe il più possibile la continuità "sportiva", pur lasciando che dal punto di vista societario chi si era messo nei guai fallisca, e tra chi vuole subentrare possa entrare il migliore dal punto di vista della gestione sportiva, non semplicemente chi offre di più al vecchio azionista di controllo.
ALBIZZIE
03-03-2004, 17:02
Originariamente inviato da Patavio77
il problema è che chi investe in maniera occulata se la prende nel didietro...
questo no. chi spende e spande fallirebbe ugualmente accollandosi gli oneri e senza possiblità di accampare diritti sulla futura società.
per rimanere nell'esempio di firenze cecchi gori una volta fallito verrebbe sostituito da un'altra società.
superdavide
03-03-2004, 17:05
RAGAZZZI, negli anni 80 hanno RADIATO IL PALERMO dal CALCIO per fallimento. Ricordo ancora le lacrime di mio padre. Ero piccolo ma mi rimase nelle memoria.
CHe ST..ZI!:mad:
se la società fallisce o ha enormi debiti, secondo me sarebbero da fare 2 cose
fai retorcedere la squadra in c2 o c1 e paghi i debiti con tutti i giocatori che se ne andrebbero via.
così avresti sempre la tua squadra con nome, titolo e tutto.
Originariamente inviato da Patavio77
ma il problema non è far fallire o meno una piazza importante. il problema è che chi investe in maniera occulata se la prende nel didietro. metti io investo tutto x vincere un campionato facendo debiti a dx ed a manca. poi fallisco ma riesco a vincere.
Se una società, cioè i suoi azionisti, investono più di quanto potevano permettersi x vincere, è giusto che come società falliscano.. ma la città, i tifosi, la tradizione sportiva legata alla squadra, perchè dovrebbero scomparire anch'essi?
In questo modo, un'altra società con altri azionisti può subentrare e gestire la squadra, mantenendo il titolo sportivo, non ripartendo da zero.
Se poi ogni anno, una città trova un kamikaze disposto a mettere 500 milioni di euro per vincere e poi fallire, buon per lei (e male per i kamikaze) ma non credo sarà così.
Comunque parliamo di soldi veri, soldi messi da chi investe, diversa la questione dei debiti.. chi non paga i giocatori o il fisco a fine mese dovrebbe essere fermato subito (come già dovrebbe essere ora), che uno possa mettere 50 milioni cash indebitarsi per 500, vincere e fallire perdendo solo i 50 (lasciando aperti debiti con giocatori lega e stato), quello sono daccordo anch'io sarebbe sbagliatissimo.
chi è la seconda arrivata che invece non ha debiti xè tiene un buon bilancio, si deve sentire defraudata!
Il premio per le società che hanno un buon bilancio è che continuano a gestire il titolo sportivo, continuano a gestire la squadra della città e la passione dei tifosi.. mentre le società fallite e i loro azionisti sono fuori, e se sono falliti per manifesta incapacità gestionale, il merito di aver vinto probabilmente agli occhi dei tifosi e della gente lo han già più che perso.
Ripeto comunque, diverso è fallire perchè servono più risorse di quante se ne possono mettere (il presidente troppo generoso che fallisce perchè non ce la fa più a mettere 100 milioni di suo ogni anno) da fallire perchè si è frodato (il presidente che ha lasciato debiti al fisco, ai giocatori, ad altre società, sapendo di lasciarli, sfruttando più o meno legalmente condizioni finanziari sui pagamenti).
Patavio77
03-03-2004, 17:11
Originariamente inviato da ALBIZZIE
questo no. chi spende e spande fallirebbe ugualmente accollandosi gli oneri e senza possiblità di accampare diritti sulla futura società.
per rimanere nell'esempio di firenze cecchi gori una volta fallito verrebbe sostituito da un'altra società.
si ma intanto loro si prendono uno scudetto alla faccia del 2° classificato... o di tutte quelle che han giocato pulito...
Originariamente inviato da ALBIZZIE
questo no. chi spende e spande fallirebbe ugualmente accollandosi gli oneri e senza possiblità di accampare diritti sulla futura società.
per rimanere nell'esempio di firenze cecchi gori una volta fallito verrebbe sostituito da un'altra società.
Esatto.. nel caso di Firenze, Cecchi Gori semplicemente si sarebbe fatto da parte e sarebbero rimaste in carico a lui le pendenze della vecchia società..
Poi si sarebbe fatta "gara d'appalto" tra chi voleva subentrare a gestire la prima squadra di Firenze, se Dalla Valle presentava il miglior progetto e più risorse disponibili per sostenerlo si prendeva il titolo sportivo (cioè il nome della squadra, la partecipazione al campionato d'appartenenza, etc.), eventualmente la prelazione sui giocatori della vecchia squadra..
Così si faceva la transizione tra 2 società completamente diverse con responsabilità separate.. ma la "Fiorentina" cioè la passione sportiva della città rimaneva dov'era, in A o in B non ricordo, semplicemente con una nuova gestione.
johnnyboy79
03-03-2004, 17:14
Come ha detto Rino Tommasi, il calcio in Italia è più importante della politica e della religione e quindi, al contrario di ciò che comunemente si dice, il giocattolo non si romperà mai.
ALBIZZIE
03-03-2004, 17:38
Originariamente inviato da Patavio77
si ma intanto loro si prendono uno scudetto alla faccia del 2° classificato... o di tutte quelle che han giocato pulito...
ma questo non toglie una SERIA opera di controllo dei bilanci presentati che non ammettono ritardi di pagamenti irpef o stipendi. e di questo se ne è parlato già prima della notizia da te riportata.
alphacygni
03-03-2004, 19:22
Originariamente inviato da parax
Azz sono daccordo con Samu. :eek: ;)
lo stesso stupore che ha colto anche me :eek: dobbiamo inziare a preoccuparci? :D
Originariamente inviato da alphacygni
lo stesso stupore che ha colto anche me :eek: dobbiamo inziare a preoccuparci? :D
No, dovreste essere contenti.. finalmente avete capito dove sta la Verità.:D
BlackWalker
03-03-2004, 20:22
che lo abbandonino pure, ma chi se ne frega!
i tifosi? se abbandonano tutto ci guadagnano di: salute, soldi e palle!
cosi' sti calciatori, invece di prendere tutti sti soldi per prendere a calci una palla e per fare spot idioti etc....finalmente prenderanno quanto prendo io che mi faccio un :ciapet: dalla mattina alla sera!
AIO! :D
lnessuno
03-03-2004, 20:43
abbandoneranno lo sport? al limite il calcio, ma che c'entra il calcio professionistico con lo sport :D
ironmanu
03-03-2004, 21:06
Originariamente inviato da SaMu
Mi sembra che stiate facendo un po' di confusione.. a me pare una buona idea.
Una società di calcio è una società come tutte la altre.. ha un capitale, dei soci/azionisti, dei dipendenti, delle risorse di proprietà.. questo è il lato societario.
Ogni società sportiva poi, fa parte della propria federazione sportiva (la FIGC in questo caso).. la quale organizza i tornei.. il titolo sportivo è il diritto che una società si guadagna a partecipare ai tornei.. questo è il lato sportivo.
Ora la proposta, che a me sembra interessante, è quella di distinguere comunque il lato sportivo da quello societario.. nel senso che oggi, il titolo sportivo è di una società, che volendo può anche venderlo, e nel caso la società fallisce il titolo sparisce con lei..
Mentre con questa proposta, il titolo sportivo sarebbe un "patrimonio" della città, della tifoseria, dell'interesse verso una squadra.. e se la società che attualmente usufruisce di quel titolo fallisce, un'altra nuova società potrebbe subentrare, nella stessa città..
Insomma si tratta insomma di riconoscere che anche se il calcio è un business ed è bene che segua le regole di ogni settore industriale, la passione sportiva non lo è, quindi il titolo sportivo passa dall'essere un patrimonio economico di una società, ad un patrimonio culturale/sportivo di una città, temporaneamente interpretato dalla società..
Mi pare un concetto più in linea con le nostre tradizioni, che non verso un mercato del titolo sportivo come accade ad esempio negli states (in cui una franchigia può passare da una città all'altra senza problemi, anzi è incoraggiata a farlo se l'interesse nella vecchia città è scarso e in quella nuova è alto).
Ciò non vuol dire che le squadre non retrocedono o non sono promosse.. una squadra può retrocedere sul campo o essere promossa sul campo.. significa dire che in caso di fallimento della società la città e la sua passione sportiva non sparisce, non deve ripartire da zero.. mi sembra una buona idea.
io dico che nel culo l'abbioamo preso noi e basta, perché se nel mezzo non c'erano Milan Juve Roma Lazio Parma etc cioé l'elite del calcio italiano col cavolo che facevano 'sta legge (inffato quando é stato il turno della Viola o come ricordava qualcuno prima del Palermo nessuno ha mosso un dito)
ALBIZZIE
04-03-2004, 08:36
Originariamente inviato da Wagen
...inffato quando é stato il turno della Viola o come ricordava qualcuno prima del Palermo nessuno ha mosso un dito)
avevate nesta da vendere 'sottocosto'?
NO!
avevate impicci con 'certe' banche?
NO.
e allora che volete?
ovviamente la battuta è ironica.:O
Originariamente inviato da ALBIZZIE
avevate nesta da vendere 'sottocosto'?
NO!
avevate impicci con 'certe' banche?
NO.
e allora che volete?
ovviamente la battuta è ironica.:O
Purtroppo pero' é la triste verità :cry: :cry: :cry:
Originariamente inviato da johnnyboy79
Come ha detto Rino Tommasi, il calcio in Italia è più importante della politica e della religione e quindi, al contrario di ciò che comunemente si dice, il giocattolo non si romperà mai.
Il calcio in Italia è strumento di consenso. E di evasione.
Per questo non possono farlo finire.
:(
Ciao
Federico
Originariamente inviato da SaMu
Se una società, cioè i suoi azionisti, investono più di quanto potevano permettersi x vincere, è giusto che come società falliscano.. ma la città, i tifosi, la tradizione sportiva legata alla squadra, perchè dovrebbero scomparire anch'essi?
In questo modo, un'altra società con altri azionisti può subentrare e gestire la squadra, mantenendo il titolo sportivo, non ripartendo da zero.
Se poi ogni anno, una città trova un kamikaze disposto a mettere 500 milioni di euro per vincere e poi fallire, buon per lei (e male per i kamikaze) ma non credo sarà così.
Comunque parliamo di soldi veri, soldi messi da chi investe, diversa la questione dei debiti.. chi non paga i giocatori o il fisco a fine mese dovrebbe essere fermato subito (come già dovrebbe essere ora), che uno possa mettere 50 milioni cash indebitarsi per 500, vincere e fallire perdendo solo i 50 (lasciando aperti debiti con giocatori lega e stato), quello sono daccordo anch'io sarebbe sbagliatissimo.
Condivido questa tua puntualizzazione, ma la realtà dei fatti ci mostra un quadro ben diverso.
:mad:
Il calcio in Italia è uno straordinario strumento di consenso, e questo non può essere negato. La "ragion di Stato" impone che certe società debbano attrezzare tutti gli anni squadre presunte competitive, per il solo fatto di rappresentare città "importanti", o perchè la piazza è importante a livello sociale e/o politico.
I tifosi sono emotivi e non pensano affatto alla gestione del club: se loro devono scegliere fra
A) una gestione economica oculata e risultati medi sul campo
B) una gestione con spese (su carta) faraoniche e risultati esaltanti
Sceglieranno senz'altro l'opzione B
(nota cosa succede quando le squadre vanno male, contestazioni e proteste allo stadio, e qualche volta anche sotto casa dei presidenti. Quando un presidente fa una campagna acquisti attenta al bilancio e alle esigenze della squadra, al primo risultato negativo ecco subito che iniziano le invettive dei tifosi; al contrario quando un presidente compra tutto il comprabile, magari anche 10 giocatori per 3 soli posti disponibili ecco che già in estate i tifosi si esaltano :eek: )
Ciao
Federico
Originariamente inviato da flisi71
al contrario quando un presidente compra tutto il comprabile, magari anche 10 giocatori per 3 soli posti disponibili ecco che già in estate i tifosi si esaltano :eek:
Ogni riferimento all'Inter è puramente casuale?
:D :D
Ciaozzz
Originariamente inviato da CYRANO
Ogni riferimento all'Inter è puramente casuale?
:D :D
Ciaozzz
Non penso solo all'Inter. Sono toscano e alcuni miei amici sciagurati ( :D ) sono tifosi viola; prima criticavano Della Valle ad ogni risultato non positivo della squadra, accusandolo di essere tirchio, quando poi nel mercato di gennaio ha acquistato oltre 10 giocatori e ha cambiato allenatore i tifosi hanno ripreso subito l' entusiasmo, progettando la squadra che il prossimo anno avrebbe raggiunto come minimo i preliminari di Champions League
:eek:
I risultati però non sono cambiati poi di molto.
:)
Ciao
Federico
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