View Full Version : kamikaze, riflessioni
qualche giorno fa ho letto la recensione di un libro che parla dei kamikaze giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
il libro racconta la storia di alcuni di loro e mette in luce un aspetto molto importante che ribalta una concezione sbagliata: i kamikaze non erano affatto felici di immolarsi contro le navi americane!
nella recensione mi ha colpito una frase, detta da uno dei piloti "sarei in grado di sganciare una bomba su una portaaerei e ripartire senza essere colpito ma il mio paese ha deciso ugualmente di mandarmi a morire. che speranze abbiamo se i nostri uomini migliori vendono sacrificati in questo modo?"
la riflessione vale sia per i kamikaze di ieri che per quelli di oggi.
che speranze ha un popolo che manda a morire i suoi giovani in questo modo?
possibile che i capi di queste popolazioni non si rendano conto che non c'è futuro se queste sono le uniche armi a loro disposizione? e siamo sicuri che è le vittime di oggi siano davvero felici di morire per la "giusta causa"?
mi è venuta in mente questa cosa perché proprio l'altro ieri un ragazzino si è fatto saltare in aria vicino a un posto di blocco. "per fortuna" è morto solo lui perché ha scelto il momento sbagliato.
avrete capito a che popolo mi riferisco. dopo quello che mi hanno raccontato i miei (dopo il viaggio a Israele) sono ancora più addolorato per la situazione sia degli israeliani che dei palestinesi :(
premetto ke nn sono ferrato sui kamikaze made in japan, ma ritengo ci sia una differenza sostanziale: ai jappo come tu stesso dici veniva imposto di immolarsi, anke contro la loro volontà.
i kamikaze di oggi nascono e soprattutto vengono educati e cresciuti fin da piccoli ad un ideale di morte gloriosa..ed è un principio radicato nella cultura islamica estremista......e IMHO si è dato il via a un circolo vizioso ke nn avrà mai fine
Originariamente inviato da dbpass
premetto ke nn sono ferrato sui kamikaze made in japan, ma ritengo ci sia una differenza sostanziale: ai jappo come tu stesso dici veniva imposto di immolarsi, anke contro la loro volontà.
i kamikaze di oggi nascono e soprattutto vengono educati e cresciuti fin da piccoli ad un ideale di morte gloriosa..ed è un principio radicato nella cultura islamica estremista......e IMHO si è dato il via a un circolo vizioso ke nn avrà mai fine
hai detto bene, ai giapponesi sicuramente veniva imposto. ma siamo sicuri che non ci siano pressioni anche sui kamikaze palestinesi?
ed è giusto che i leader di un popolo portino avanti questo tipo di lotta?
lasciamo stare il discorso Palestina - Israele su chi ha torto o ragione, non è questo il problema.
la questione è diversa perkè in pirna guerra mondiale se un jappo disertava aveva 2 strade: scappare dal suo paese e O rifugiarsi in un paese alleato (che lo avrebbe probabilmente riconsegnato) o scappare in un paese ostile (con conseguenze ben peggiori)
sono convinto ke se un kamikaze oggi nn credesse in ciò ke fà, il modo per fuggire lo troverebbe, ma la concezione di immolazione è proprio radicata nel suo credo e nella sua religione
jumpermax
01-03-2004, 23:56
Originariamente inviato da dbpass
premetto ke nn sono ferrato sui kamikaze made in japan, ma ritengo ci sia una differenza sostanziale: ai jappo come tu stesso dici veniva imposto di immolarsi, anke contro la loro volontà.
i kamikaze di oggi nascono e soprattutto vengono educati e cresciuti fin da piccoli ad un ideale di morte gloriosa..ed è un principio radicato nella cultura islamica estremista......e IMHO si è dato il via a un circolo vizioso ke nn avrà mai fine
beh è questo il problema: fin da piccoli gli viene inculcato che la loro massima aspirazione deve essere il martirio. Quel giubbotto esplosivo insomma vien loro cucito addosso...
/\/\@®¢Ø
02-03-2004, 00:16
Originariamente inviato da recoil
qualche giorno fa ho letto la recensione di un libro che parla dei kamikaze giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
il libro racconta la storia di alcuni di loro e mette in luce un aspetto molto importante che ribalta una concezione sbagliata: i kamikaze non erano affatto felici di immolarsi contro le navi americane!
nella recensione mi ha colpito una frase, detta da uno dei piloti "sarei in grado di sganciare una bomba su una portaaerei e ripartire senza essere colpito ma il mio paese ha deciso ugualmente di mandarmi a morire. che speranze abbiamo se i nostri uomini migliori vendono sacrificati in questo modo?"
Io sapevo che (tutti?) i kamikaze erano volontari, di sicuro il primo kamikaze lo fu, dato che fu lui stesso a proporre l'idea ai suoi superiori.
Che libro e' quello a cui ti riferisci ?
Originariamente inviato da /\/\@®¢Ø
Io sapevo che (tutti?) i kamikaze erano volontari, di sicuro il primo kamikaze lo fu, dato che fu lui stesso a proporre l'idea ai suoi superiori.
Che libro e' quello a cui ti riferisci ?
devo recuperare il giornale dove ho letto la recensione, non avendola letta su internet non ho un link a portata di mano.
non ho nemmeno letto il libro ma solo una recensione (anche se "corposa") ma mi è parso di capire che diversi kamikaze fossero costretti, non volontari.
in ogni caso il tema che ho affrontato prende spunto da loro ma riguarda soprattutto i giorni nostri.
volontari o meno è giusto che un popolo riponga le proprie speranze sul sacrificio di questi kamikaze?
mah. io ho visto filmati di repertorio sui kamikaze giapponesi; prima di salire sull' aereo si bevevano il loro tea, foto di gruppo, sorrisi, pollici alzati......non mi sembravano così abbattuti...
Beh i kamikaze spesso riescono a fare molto più casino di quanto ne riuscirebbero a fare combattendo normalmente prima di essere uccisi. Una cosa è sganciare 2-3 bombe prima di essere abbattutu, un'altra è lanciarsi contro una nave stracarichi di esplosivo e carburante: la si affonda al volo! Per cui il concetto jap non era male, con pochi uomini e mezzi sacrificabili si fa un casino enorme senza il pericolo di perdere + uomini e mezzi dell'avversario.
per i kamikaze "moderni" c'è da dire che anche loro lo sanno inoltre è un fenomeno che non è possibile far smettere, è troppo subdolo per essere contrastato efficacemente! Personalmente, anche se non sono un guerrafondaio ed amo la pace, a sparare qualche colpo ci andrei anche io, ma non tra i kamikaze, è una guerra persa in partenza! :D
I kamikaze di oggi come quelli di ieri hanno diverse personalità, diverse storie ... alcuni son ben felici di farsi saltare in aria per tanti motivi altri sono sicuramente costretti
e come per i soldati, alcuni vanno a combattere con degli ideali convinti di far bene e di stare dalla parte giusta altri sono invece più realisti, altri ancora preferisco sparare a tutto ciò che li capita a tiro e magari esultare se fanno fuori qualcuno ...
purtroppo in guerra si da il peggio di se ...
cmq il kamikaze rimane l'arma della disperazione .. i Giapponesi la usarono nel momento in cui si resero conto che stavano perdendo ... ora viene utilizzato per incutere terrore nell'avversario .. e veramente un arma dalla quale è ben difficile proteggersi
Se i palestinesi avessero i carri armati, gli elicotteri, gli aerei, tutte le armi e il potere bellico degli israeliani non ricorrerebbero sicuramente al martirio per combattere questa guerra. Solo che è un'arma a doppio taglio: se da un lato è l'ultima risorsa della disperazione dall'altro è un'arma talmente "immorale" che gli mette contro la gran parte dell'opinione pubblica mondiale.
Se i palestinesi non stessero combattendo contro il popolo che fu vittima dell'Olocausto, se non fossero in una situazione di così netta inferiorità militare da dover ricorrere al martirio forse sarebbero le vittime di questa guerra e non i carnefici.
per quanto riguarda i kamikaze giapponesi, almeno loro erano in una guerra dichiarata, soldati che si suicidavano uccidendo altri soldati, c'era un senso.
Originariamente inviato da recoil
la riflessione vale sia per i kamikaze di ieri che per quelli di oggi.
che speranze ha un popolo che manda a morire i suoi giovani in questo modo?
possibile che i capi di queste popolazioni non si rendano conto che non c'è futuro se queste sono le uniche armi a loro disposizione? e siamo sicuri che è le vittime di oggi siano davvero felici di morire per la "giusta causa"?
forse sarà un luogo comune, non lo so, ma secondo me ai capi del terrorismo non interessa niente della guerra santa, a loro interessa solo il potere che riescono ad avere sfruttando la situazione; probabilmente sperano di portare il massacro più a lungo possibile, perchè se ci fosse la pace perderebbero il loro potere.
Per quanto riguarda i kamikaze attuali, penso che siano convinti di quello che fanno a causa di un lavaggio del cervello che viene fatto loro fin da piccoli.
Non penso che i figli dei ricchi e dei capi si facciano saltare in aria, penso che vengano scelti ragazzi provenienti dalle famiglie più povere, che non hanno niente da perdere.
Prima di essere frainteso, anche l'occidente ha le sue colpe, ormai direi che non c'è più chi ha torto e chi ha ragione.
twinpigs
02-03-2004, 13:30
Originariamente inviato da buatt
Se i palestinesi avessero i carri armati, gli elicotteri, gli aerei, tutte le armi e il potere bellico degli israeliani non ricorrerebbero sicuramente al martirio per combattere questa guerra. Solo che è un'arma a doppio taglio: se da un lato è l'ultima risorsa della disperazione dall'altro è un'arma talmente "immorale" che gli mette contro la gran parte dell'opinione pubblica mondiale.
Se i palestinesi non stessero combattendo contro il popolo che fu vittima dell'Olocausto, se non fossero in una situazione di così netta inferiorità militare da dover ricorrere al martirio forse sarebbero le vittime di questa guerra e non i carnefici.
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