marben
22-02-2004, 21:17
Buona parte dei possessori del Telit GM824 lamentano problemi di spegnimenti improvvisi. In questa guida proprongo una soluzione efficace.
RIPARAZIONE "FAI DA TE" >> Telit GM824
L’economico terminale di Telit soffre gravi problemi relativi ad improvvisi spegnimenti. Ecco come risolverli.
Il vostro Telit GM824 si spegne da solo? Ecco come ripararlo
Lanciato in occasione del Cebit 2002, il Telit GM824 si presentò al mercato come un terminale economico ma molto interessante, in ragione delle dimensioni contenute, del software ben organizzato ed intuitivo e del design molto originale.
Sfortunatamente, in progettisti dell’azienda triestina hanno ingenuamente previsto per questo telefono un accumulatore dalle caratteristiche insolite e, soprattutto, inadatte per un telefono cellulare. La batteria in questione è una Ni-Mh da 550 mAh, composta da un package in materiale plastica e da due cavetti, molto sottili, che, culminando in un lillipuziano connettore, trasmettono l’energia al telefono. Tale soluzione si è dimostrata totalmente inefficiente, poiché il collegamento così realizzato è quanto mai precario. Ne consegue che, per ovvie ragioni, l’energia non giunge in maniera costante e corretta al telefono, che, in situazioni di elevato assorbimento di energia (come una banale conversazione telefonica), si spegne.
La mia esperienza personale con tale telefono cellulare sarebbe tutto sommato positiva, se non fosse stata minata dai gravissimi inconvenienti di cui sopra. Purtroppo il Centro Assistenza autorizzato Telit cui mi sono rivolto non ha risolto il problema, invitandomi anzi a sostituire l’accumulatore per la cifra di 24€, che peraltro non ritengo modica, considerando che il telefono costa attorno ai 50€, ove è ancora reperibile. La semplice sostituzione della batteria non sarebbe risolutiva: i contatti del connettore della stessa si sarebbe allentati da poche settimane, rendendo vano l’investimento suggeritomi dal centro assistenza. Da qui la mia necessità di escogitare una soluzione veramente definitiva. Ispirandomi ad alcune frammentarie informazioni raccolte da vari forum e newsgroup, ho deciso di mettere a punto un possibile intervento, possibilmente effettuabile con esborsi nulli o, comunque, limitati.
Prima di entrare nel merito della riparazione vera e propria, di cui esporrò in seguito le varie fasi, desidero fare alcune fondamentali precisazioni. La prima, per quanto ovvia, è assolutamente doverosa: l’intervento risolutivo prevede modifiche consistenti dell’hardware del telefono cellulare, perciò comporta la decadenza delle condizioni di garanzia esplicitate da Telit su un foglio presente nella confezione del telefono. Io, tuttavia, non avevo altra scelta: se l’assistenza si è rifiutata di svolgere una riparazione efficace e gratuita, ho dovuto provvedere personalmente alla risoluzione del problema.
Una seconda precisazione riguarda le fasi preliminari dell’intervento sul cellulare. L’apparecchio è assemblato senza l’uso di viti; perciò l’apertura dello stesso comporta una serie di operazioni relativamente semplici che si pongono l’obbiettivo di disincastrare il guscio anteriore da quello posteriore.
Prima di procedere alla spiegazione della procedura necessaria per aprire l’apparecchio intendo elencare gli strumenti necessari ad eseguire l’intera operazione di riparazione. Quindi, procuratevi:
- un set di piccoli cacciavi ti precisione (serviranno per intervenire delicatamente sugli incastri delle parti plastiche);
- una piccola pinza ed un tronchesino;
- un cutter (un qualsiasi “taglierino”);
- un saldatore da stagno (possibilmente di potenza limitata (25W) e dotato di una punta sufficientemente acuta e fine) oltre che una piccola quantità di stagno;
- due cavetti, possibilmente di colori diversi (meglio se uno rosso e l’altro bianco o nero), di diametro di almeno un 1mm e lunghi 6-7cm.
- Dei piccoli pezzi di guaine isolanti o “colla a caldo” per isolare dei contatti;
Possibilmente, munitevi anche di un multimetro digitale, utile soprattutto per verificare la continuità dei collegamenti che verranno realizzati.
E’ ora possibile procedere. Aprite il vano batteria del vostro GM824 e rimuovete sia l’accumulatore che la SIM Card. Quindi, munitevi di una cacciavite a taglio molto piccolo e cercate nella sottile intercapedine presente nel vano batteria fra il guscio frontale e quello posteriore i piccoli alloggiamenti dove inserire il cacciavite per far leva. Esercitate per ognuno di tali incastri una moderata pressione al fine di separare del due parti del guscio del telefono. Una volta rimossa la parte frontale, vi apparirà la “scheda madre” del cellulare, sulla quale sono presenti il rivestimento gommoso che compone la tastiera e il display. Quindi, procedendo in maniera analoga a quanto fatto precedentemente, fate leva delicatamente sotto la scheda elettronica al fine di isolarla dal guscio posteriore. Procedete sempre con attenzione e moderando la forza, poiché la plastica utilizzata da Telit per il rivestimento del cellulare è piuttosto debole.
Terminate queste delicate operazioni preliminari, dovreste ora operare sulla sola scheda elettronica. Sul retro di questa dovreste facilmente individuare il connettore della batteria. Utilizzando una piccola pinza o, ancor meglio, il tronchesino, è necessario eliminare la cornice di plastica del connettore stesso prestando attenzione a non danneggiare o rimuovere i due piccoli puntali metalli che ricevono l’alimentazione dalla batteria. Collegate il saldatore alla rete elettrica in modo che nel giro di qualche minuto raggiunga la temperatura necessaria a fondere lo stagno.
Nel frattempo, spelate le estremità dei due cavetti per circa
2-3 mm. Tornando al connettore presente sul telefono, è necessario inclinare leggermente in due puntali, in modo tale da distanziarli. Ora, utilizzando il saldatore, mettete un po’ di stagno sulle estremità dei cavetti. Quindi procedete saldando un’estremità del cavetto rosso al puntale di sinistra, presupponendo di guardare il cellulare con la parte inferiore verso voi stessi. Ripetete la medesima operazione anche sull’altro puntale impiegando il cavetto di colore differente. Ultimata la saldatura, è bene verificare la continuità del contatto utilizzando un multimetro digitale. L’operazione, tuttavia, può considerarsi superflua se le saldature sono state eseguite con precisione ed i cavetti sono in buone condizioni. Prestate particolare attenzione alle saldature sul connettore presente sulla scheda elettronica del telefono; in particolare, controllate che non vi siano contatti fra le saldature dei due puntali. Per scongiurare qualsiasi rischio, servitevi di una lamina metallica per separare i due puntali durante l’operazione di saldatura.
Ora i due cavetti dovrebbero essere saldamente assicurati al connettore presente sulla scheda. Per evitare qualsiasi problema legato ad improvvisi quanto fatali cortocircuiti, isolate con sottili guaine o con una goccia di colla a caldo le due piccole saldature. Una volta eseguita tale operazione precauzionale, è possibile riassemblare il telefono, procedendo analogamente alla procedura di smontaggio e prestando attenzione a ricavare i due cavetti nel vano batteria attraverso il foro prima destinato al connettore. E’ probabile che sia necessario allargare tale apertura per consentire il passaggio dei due cavetti.
Adesso è necessario intervenire sulla batteria. Mediante un taglierino, tagliate il primo strato di plastica che avvolge la batteria. Praticate il taglio in prossimità del lato sinistro dell’accumulatore, vicino, cioè alla sporgenza che si trova poco sotto l’uscita del cavetto. Sollevate, quindi, in parte la plastica isolante, sino a raggiungere le due linguette metalliche cui sono saldati i due cavetti originali. Questi devono essere dissaldati e rimpiazzati con i due cavetti che precedentemente sono stati saldati sulla scheda del telefono. La linguetta posta più in alto è il polo positivo (cavetto rosso), quella sottostante è il polo negativo (cavetto nero, bianco o, come nell’immagine, verde). Terminata l’operazione, assicurate l’accumulatore e i cavetti nel vano batteria, quindi verificate il corretto funzionamento del telefono.
Se il problema è scomparso, richiudete l’involucro della batteria, fissandolo possibilmente con del nastro isolante.
Seguendo il procedimento descritto, il telefono acquista un funzionamento corretto e, grazie al collegamento stabile ed adeguato, anche l’autonomia dell’apparato dovrebbe aumentare sensibilmente. Resta comunque che l’errore, o meglio l’ingenuità progettuale, che caratterizza il difetto di questo telefono non è di rilevanza indifferente, tutt’altro, compromettendo l’elementare funzione di un cellulare: telefonare.
Certo, la soluzione proposta è piuttosto artigianale, pur essendo relativamente complessa. Ma, d’altra parte, questa piccola guida vuole solo essere un spunto per risolvere un problema grave ed insostenibile. A vostra discrezione, potete implementare perfezionamenti al fine di rendere più versatile questa soluzione. Vorrei infatti farvi notare in caso di crash (blocco) del software del telefono questa soluzione non prevede la possibilità di staccare l’accumulatore. La soluzione si può pertanto migliorare impiegando bussolotti o altri accessori simili per permettere la disconnessione di almeno un dei due poli della batteria.
Nella speranza di aver fornito un contributo utile e completo, rivolgo un ringraziamento a Roughangels e a Failure, utenti del forum di Telefonino.net, che mi hanno fornito, direttamente o indirettamente, preziose informazioni per realizzare questa guida.
RIPARAZIONE "FAI DA TE" >> Telit GM824
L’economico terminale di Telit soffre gravi problemi relativi ad improvvisi spegnimenti. Ecco come risolverli.
Il vostro Telit GM824 si spegne da solo? Ecco come ripararlo
Lanciato in occasione del Cebit 2002, il Telit GM824 si presentò al mercato come un terminale economico ma molto interessante, in ragione delle dimensioni contenute, del software ben organizzato ed intuitivo e del design molto originale.
Sfortunatamente, in progettisti dell’azienda triestina hanno ingenuamente previsto per questo telefono un accumulatore dalle caratteristiche insolite e, soprattutto, inadatte per un telefono cellulare. La batteria in questione è una Ni-Mh da 550 mAh, composta da un package in materiale plastica e da due cavetti, molto sottili, che, culminando in un lillipuziano connettore, trasmettono l’energia al telefono. Tale soluzione si è dimostrata totalmente inefficiente, poiché il collegamento così realizzato è quanto mai precario. Ne consegue che, per ovvie ragioni, l’energia non giunge in maniera costante e corretta al telefono, che, in situazioni di elevato assorbimento di energia (come una banale conversazione telefonica), si spegne.
La mia esperienza personale con tale telefono cellulare sarebbe tutto sommato positiva, se non fosse stata minata dai gravissimi inconvenienti di cui sopra. Purtroppo il Centro Assistenza autorizzato Telit cui mi sono rivolto non ha risolto il problema, invitandomi anzi a sostituire l’accumulatore per la cifra di 24€, che peraltro non ritengo modica, considerando che il telefono costa attorno ai 50€, ove è ancora reperibile. La semplice sostituzione della batteria non sarebbe risolutiva: i contatti del connettore della stessa si sarebbe allentati da poche settimane, rendendo vano l’investimento suggeritomi dal centro assistenza. Da qui la mia necessità di escogitare una soluzione veramente definitiva. Ispirandomi ad alcune frammentarie informazioni raccolte da vari forum e newsgroup, ho deciso di mettere a punto un possibile intervento, possibilmente effettuabile con esborsi nulli o, comunque, limitati.
Prima di entrare nel merito della riparazione vera e propria, di cui esporrò in seguito le varie fasi, desidero fare alcune fondamentali precisazioni. La prima, per quanto ovvia, è assolutamente doverosa: l’intervento risolutivo prevede modifiche consistenti dell’hardware del telefono cellulare, perciò comporta la decadenza delle condizioni di garanzia esplicitate da Telit su un foglio presente nella confezione del telefono. Io, tuttavia, non avevo altra scelta: se l’assistenza si è rifiutata di svolgere una riparazione efficace e gratuita, ho dovuto provvedere personalmente alla risoluzione del problema.
Una seconda precisazione riguarda le fasi preliminari dell’intervento sul cellulare. L’apparecchio è assemblato senza l’uso di viti; perciò l’apertura dello stesso comporta una serie di operazioni relativamente semplici che si pongono l’obbiettivo di disincastrare il guscio anteriore da quello posteriore.
Prima di procedere alla spiegazione della procedura necessaria per aprire l’apparecchio intendo elencare gli strumenti necessari ad eseguire l’intera operazione di riparazione. Quindi, procuratevi:
- un set di piccoli cacciavi ti precisione (serviranno per intervenire delicatamente sugli incastri delle parti plastiche);
- una piccola pinza ed un tronchesino;
- un cutter (un qualsiasi “taglierino”);
- un saldatore da stagno (possibilmente di potenza limitata (25W) e dotato di una punta sufficientemente acuta e fine) oltre che una piccola quantità di stagno;
- due cavetti, possibilmente di colori diversi (meglio se uno rosso e l’altro bianco o nero), di diametro di almeno un 1mm e lunghi 6-7cm.
- Dei piccoli pezzi di guaine isolanti o “colla a caldo” per isolare dei contatti;
Possibilmente, munitevi anche di un multimetro digitale, utile soprattutto per verificare la continuità dei collegamenti che verranno realizzati.
E’ ora possibile procedere. Aprite il vano batteria del vostro GM824 e rimuovete sia l’accumulatore che la SIM Card. Quindi, munitevi di una cacciavite a taglio molto piccolo e cercate nella sottile intercapedine presente nel vano batteria fra il guscio frontale e quello posteriore i piccoli alloggiamenti dove inserire il cacciavite per far leva. Esercitate per ognuno di tali incastri una moderata pressione al fine di separare del due parti del guscio del telefono. Una volta rimossa la parte frontale, vi apparirà la “scheda madre” del cellulare, sulla quale sono presenti il rivestimento gommoso che compone la tastiera e il display. Quindi, procedendo in maniera analoga a quanto fatto precedentemente, fate leva delicatamente sotto la scheda elettronica al fine di isolarla dal guscio posteriore. Procedete sempre con attenzione e moderando la forza, poiché la plastica utilizzata da Telit per il rivestimento del cellulare è piuttosto debole.
Terminate queste delicate operazioni preliminari, dovreste ora operare sulla sola scheda elettronica. Sul retro di questa dovreste facilmente individuare il connettore della batteria. Utilizzando una piccola pinza o, ancor meglio, il tronchesino, è necessario eliminare la cornice di plastica del connettore stesso prestando attenzione a non danneggiare o rimuovere i due piccoli puntali metalli che ricevono l’alimentazione dalla batteria. Collegate il saldatore alla rete elettrica in modo che nel giro di qualche minuto raggiunga la temperatura necessaria a fondere lo stagno.
Nel frattempo, spelate le estremità dei due cavetti per circa
2-3 mm. Tornando al connettore presente sul telefono, è necessario inclinare leggermente in due puntali, in modo tale da distanziarli. Ora, utilizzando il saldatore, mettete un po’ di stagno sulle estremità dei cavetti. Quindi procedete saldando un’estremità del cavetto rosso al puntale di sinistra, presupponendo di guardare il cellulare con la parte inferiore verso voi stessi. Ripetete la medesima operazione anche sull’altro puntale impiegando il cavetto di colore differente. Ultimata la saldatura, è bene verificare la continuità del contatto utilizzando un multimetro digitale. L’operazione, tuttavia, può considerarsi superflua se le saldature sono state eseguite con precisione ed i cavetti sono in buone condizioni. Prestate particolare attenzione alle saldature sul connettore presente sulla scheda elettronica del telefono; in particolare, controllate che non vi siano contatti fra le saldature dei due puntali. Per scongiurare qualsiasi rischio, servitevi di una lamina metallica per separare i due puntali durante l’operazione di saldatura.
Ora i due cavetti dovrebbero essere saldamente assicurati al connettore presente sulla scheda. Per evitare qualsiasi problema legato ad improvvisi quanto fatali cortocircuiti, isolate con sottili guaine o con una goccia di colla a caldo le due piccole saldature. Una volta eseguita tale operazione precauzionale, è possibile riassemblare il telefono, procedendo analogamente alla procedura di smontaggio e prestando attenzione a ricavare i due cavetti nel vano batteria attraverso il foro prima destinato al connettore. E’ probabile che sia necessario allargare tale apertura per consentire il passaggio dei due cavetti.
Adesso è necessario intervenire sulla batteria. Mediante un taglierino, tagliate il primo strato di plastica che avvolge la batteria. Praticate il taglio in prossimità del lato sinistro dell’accumulatore, vicino, cioè alla sporgenza che si trova poco sotto l’uscita del cavetto. Sollevate, quindi, in parte la plastica isolante, sino a raggiungere le due linguette metalliche cui sono saldati i due cavetti originali. Questi devono essere dissaldati e rimpiazzati con i due cavetti che precedentemente sono stati saldati sulla scheda del telefono. La linguetta posta più in alto è il polo positivo (cavetto rosso), quella sottostante è il polo negativo (cavetto nero, bianco o, come nell’immagine, verde). Terminata l’operazione, assicurate l’accumulatore e i cavetti nel vano batteria, quindi verificate il corretto funzionamento del telefono.
Se il problema è scomparso, richiudete l’involucro della batteria, fissandolo possibilmente con del nastro isolante.
Seguendo il procedimento descritto, il telefono acquista un funzionamento corretto e, grazie al collegamento stabile ed adeguato, anche l’autonomia dell’apparato dovrebbe aumentare sensibilmente. Resta comunque che l’errore, o meglio l’ingenuità progettuale, che caratterizza il difetto di questo telefono non è di rilevanza indifferente, tutt’altro, compromettendo l’elementare funzione di un cellulare: telefonare.
Certo, la soluzione proposta è piuttosto artigianale, pur essendo relativamente complessa. Ma, d’altra parte, questa piccola guida vuole solo essere un spunto per risolvere un problema grave ed insostenibile. A vostra discrezione, potete implementare perfezionamenti al fine di rendere più versatile questa soluzione. Vorrei infatti farvi notare in caso di crash (blocco) del software del telefono questa soluzione non prevede la possibilità di staccare l’accumulatore. La soluzione si può pertanto migliorare impiegando bussolotti o altri accessori simili per permettere la disconnessione di almeno un dei due poli della batteria.
Nella speranza di aver fornito un contributo utile e completo, rivolgo un ringraziamento a Roughangels e a Failure, utenti del forum di Telefonino.net, che mi hanno fornito, direttamente o indirettamente, preziose informazioni per realizzare questa guida.