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View Full Version : C'è il Forum Sociale Mondiale, nel caso...


cerbert
20-01-2004, 09:45
non lo sapeste.


Bombay, una folla immensa e inattesa invade il quarto "Forum sociale mondiale"
Mezzo milione di piccoli indiani

Gli organizzatori aspettavano 50mila persone, né sono arrivate dieci volte di più. In cinquecentomila hanno invaso ieri Bombay per partecipare al quarto World social forum: una folla immensa che ha fatto slittare di qualche ora la cerimonia inaugurale, trasferita dalla "Holl 1" alla ben più capiente tribuna centrale, uno sterminato spazio all'aperto.

Sono qui per la loro casa, per le loro foreste, per i loro villaggi. Sono qui per il diritto di essere toccati, guardati, avvicinati. L'India riversa la sua sterminata storia, i suoi colori abbaglianti e i suoi canti nella piazza d'armi allestita per contenere l'apertura ufficiale del Forum. Nei viali alberati del centro congressi, improvvisamente tappezzati di striscioni in ogni lingua umana, si riversa un fiume di centinaia di migliaia di persone. Giapponesi e sudcoreani, australiani e tibetani, brasiliani e francesi, palestinesi e africani. Ma la massa danzante e colorata, con il capo avvolto nelle mille forme che possono assumere i turbanti oppure nudo, come sono nudi i piedi dei più poveri, è inequivocabilmente indiana anche se, di fronte all'esplosione di una tale, incredibile varietà, ti rendi conto di quante cose può voler dire la parola India.

Ci sono gli "advasi", le popolazioni tribali scacciate via dalle grandi dighe che danzano la loro protesta brandendo asce e sventolando archi e freccie. Ci sono gli "intoccabili" delle sterminate periferie, con le giacche buone allacciate fino in cima che ti stringono il cuore. Ma ci sono anche quelli che le giacche nemmeno se le sognano, ma portano con orgoglio, appeso sui loro stracci sporchi, il cartellino di riconoscimento dei delegati. E poi le donne. Tante, tantissime donne. I "sari" multicolori delle giovani, che sfoggiano lunghe catenelle di fiori freschi nei capelli, e quelli opachi, consumati, delle vecchie contadine del sud: la pelle più scura, le mani anchilosate dal lavoro ma la stessa determinazione negli occhi. Si sorridono e ti sorridono. Si fermano a chiederti da dove vieni e magari cominciano a parlarti convinte di riuscire a comunicare con quella lingua imparata a fatica. Solo che la lingua è l'hindi, e tu non hai cuore - né modo - di spiegargli che la lingua che lo stato nazionalista gli ha imposto per schiacciare la loro irriducibile differenza, non gli consente di comunicare con il mondo.

Quando arrivi nella spianata, davanti al palco dove si daranno il cambio leader noti e meno noti della torre di babele globale, l'emozione ti fa venire i brividi malgrado il tepore del delizioso inverno di Bombay: una distesa di gente, di razze e di bandiere. Un intrecciarsi di lingue come - davvero - nelle più folli fantasie di pacificazione universale. Salvo che questa babele non è affatto pacificata, tutt'altro. E' arrabbiata - festosamente, allegramente ma decisamente arrabbiata - con i padroni del pianeta. Quelli che buttano vite e ricchezze nelle loro guerre di conquista così come quelli che, seduti nelle sale conferenze degli alberghi di lusso decidono, con una firma, di triplicare le bollette della luce o di spianare foreste, incuranti della vita della gente. Per quel poco che capisci dai cartelli e dagli striscioni, i temi del movimento ci sono tutti. Gli ultimi della terra non hanno niente da imparare su globalizzazione, Wto, Fondo monetario internazionale. Ne conoscono il profilo più tagliente, quello spietato e ben poco democratico. Quello che non capisci ti costringe invece a concentrarti su altri dettagli, a sintonizzarti sulle emozioni di chi sfila, come forse capita raramente. E allora non puoi evitare di sentirla, la determinazione della folla che accoglie con un boato il saluto della famosa catante indiana che da il via agli interventi. Una determinazione che riesce a incrinare la voce di persone non nuove ai comizi come Lakshmi Sehgal, che fa gli onori di casa, l'algerino Ahmed Ben Bella, il palestinese Mustafa Barghouti, il pacifista inglese Jeremy Corbyn, il brasiliano Chico Whitaker e l'ultimo premio Nobel per la pace, l'iraniana Shireen Ebadl, e di quelli meno abituati alle folle, come la scrittrice indiana Arundhati Roy diventata icona del movimento per meriti di servizio: un rabbioso saggio sulle dighe e un bellissimo romanzo d'amore sugli intoccabili che, in questo pomeriggio di festa, ha il gusto di una dedica, o di una premonizione.

Sabina Morandi



Già da qualche giorno si tiene questo "evento". Giorni di confronto, studio, analisi, proposte. Testimoniano politici, premi Nobel, ONG, popolazioni, minoranze etniche e sociali.
Io non guardo la TV e leggo poche testate giornalistiche, ma, ditemi, ve ne hanno parlato?

smeg47
20-01-2004, 09:54
A dire il vero mi pare di no :D


..... evito batutacce e battutine ;)

kikki2
20-01-2004, 10:02
Mi è sembrato di vedere Bertinotti abbrozantissimo a Bombay, in un tg ( credo tg1) e sentito qualcosa per radio dell'intervento di uno ( non mi ricordo nome e posizione) interno all'amministrazione Bush che parlava male di Giorgino (dabliù, non lo speaker ;) )

mrmic
20-01-2004, 10:04
http://wsfindia.org/index.php

se ne parla pochissimo

parax
20-01-2004, 10:24
Originariamente inviato da mrmic
http://wsfindia.org/index.php

se ne parla pochissimo


Non hanno distrutto nessuna città e nessuno si è dato fuoco, non vedo cosa ci sia da raccontare, ci sono cose + importanti di cui parlare e confrontarsi vedi il problema nazionale Bonolis-Striscia. :rolleyes:

mrmic
20-01-2004, 10:34
Originariamente inviato da parax
Non hanno distrutto nessuna città e nessuno si è dato fuoco, non vedo cosa ci sia da raccontare, ci sono cose + importanti di cui parlare e confrontarsi vedi il problema nazionale Bonolis-Striscia. :rolleyes:

Hai ragione, scusami, sono uno sciocco!

E' che volevo leggere i discorsi dei due premi Nobel al Forum, ma è bene tornare sulla retta via. La storia dei pacchi mi intriga troppo, per non parlare poi della Aran Endemol e del suo GF4 che deve uscire...:rolleyes:

parax
20-01-2004, 10:44
Originariamente inviato da mrmic
Hai ragione, scusami, sono uno sciocco!

E' che volevo leggere i discorsi dei due premi Nobel al Forum, ma è bene tornare sulla retta via. La storia dei pacchi mi intriga troppo, per non parlare poi della Aran Endemol e del suo GF4 che deve uscire...:rolleyes:


ma che nobel e nobel qua ci sono cose serie c'è da mobilitarsi, manda immediatamente l'sms agli amici di maria de filippi, vota SANTUZZA.

Correx
20-01-2004, 10:57
apriamo un sondaggio , meglio 2 o 3 stacchetti delle veline ? :) Ultimamente ho letto cose del tipo <<ma che sei scemo a discutere ancora della (pseudo) rissa Bonolis-striscia ? Dobbiamo lamentarci piuttosto del tempo sottratto alle graziose :oink: veline !>>

Fr@nkie
20-01-2004, 11:17
Beh... se è per questo a novembre si è tenuto l'European Social Forum a Parigi (al quale ho partecipato) e nessuno ne ha parlato... chiaramente è stato un momento di studio (ho partecipato a svariati seminari) e di confronto (anche se non mancano i radicalisimi stupidi di certe persone)... la cosa bella, unica è vedere tante persone, di tutta europa (mamma quante spagnole!:D) che si incontravano, discutevano, studiavano...
Una bella esperienza... :)

Ciao

Fr@nkie

Mino
20-01-2004, 11:34
Ne parlano poco, è vero. Dal punto di vista personale, non mi interessa affatto. Come, del resto, non mi interessano le peripezie dell'Inter che ogni TG sbatte nel sommario, idem per i destini delle varie Veline/letterine etc etc...
Mino

cerbert
20-01-2004, 11:45
Il problema non è tanto la rilevanza personale: in qualsiasi mezzo d'informazione passano certamente notizie che non hanno rilevanza per parte dei suoi fruitori.

Quello che è SCANDALOSO è che non vi sia neanche più quella minima professionalità o volontà dei mezzi d'informazione di valutare correttamente la RILEVANZA OGGETTIVA di una conferenza mondiale a cui partecipano pacificamente 500.000 persone, premi Nobel, politici di ogni nazionalità e rappresentanti di etnie e minoranze.

In altri thread e non solo, si parla del nostro presunto diritto di "esportare democrazia", ma se la nostra "democrazia" non comprende la vigilanza sul diritto/dovere d'informazione (che ne è uno dei pilastri), cosa esportiamo? Il Mac-Donald?

cerbert
20-01-2004, 12:19
E up!
Curioso, quando i giornali strombazzano della possibilità che gli aderenti al Social Forum scortino dei kamikaze direttamente nella base di Aviano (non l'hanno ancora scritto, ma è solo questione di tempo), non si pone il problema di lasciare in risalto il tema...

Correx
20-01-2004, 12:30
a proposito di India, ho appena scorto sulla CNN che si sono comprati una portaerei e 12 Mig russi...
Ma quanto costa una portaerei ??:eek:

SaMu
20-01-2004, 12:35
Ho letto alcuni giorni fa sul Corriere dell'intervento del rappresentante cinese.

Ha parlato del loro modello di sviluppo, sostenuto l'efficienza del mercato come sistema di allocazione delle risorse, presentato gli accordi raggiunti con le aziende straniere che hanno portaot benefici reciproci, e ha concluso numerando i risultati economici raggiunti.

Il giornalista del Corriere riportava tra il pubblico "imbarazzo" e "qualche fischio". L'atmosfera è tornata rilassata e festosa quando il delegato seguente, di un altro paese, ha ripreso con una tradizionale filippica contro l'occidente cattivo.


p.s.quanti di quelli che ritengono non ci sia informazione sull'evento sui media di massa, si sono interessati in proprio ricercando notizie su internet (a parte Cerbert)?

Ciaba
20-01-2004, 12:37
...ma che strano, nn me lo sarei mai aspettato......di sicuro una svista dei "democratici" mezzi di informazione.....Ma come mai gli anarco-insurrezionalisti si riuniscono in India??

ni.jo
20-01-2004, 12:39
la procura parla di centomilapersone.:D
http://www.corriere.it/speciali/gallerie/2004/gennaio/social/galleria/jpg/image10.jpg


corriere (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/01_Gennaio/19/socialforum.shtml)
ESTERI
Riflettori puntati sul business della prostituzione
Gli schiavi del sesso: «Trattateci da lavoratori»
Al Social Forum di Bombay 30 mila lavoratori del sesso: «E' lavoro vero», dicono.
Gli effetti della globalizzazione sul settore
BOMBAY (India) - Prostitute thailandesi, malesi, filippine. Eunuchi indiani. Commessi di porno shop brasiliani ed europei. Massaggiatrici indonesiane. Bambini del Bangladesh. Schiave e schiavi sessuali del primo, del secondo e del terzo mondo. Ecco assieme, per un giorno, le vittime di uno dei settori economici più redditizi e fiorenti del pianeta, l’industria del sesso. Una deviazione? Un’arretratezza della storia? Un’affiliazione della criminalità organizzata? No, hanno detto ieri migliaia di «lavoratori del sesso» durante il World Social Forum in corso a Bombay, non cerchiamo spiegazioni complicate e ipocrite: anche in questo settore quasi tutto si riduce a denaro, a business. «Il sesso è lavoro vero», è stato il lucidissimo slogan che ha trasmesso brividi a tutto il meeting dei no global.
«La globalizzazione ci colpisce duramente», era scritto su uno striscione sostenuto da lavoratori di un porno shop belga. Il fatto è - corre la denuncia - che l'apertura delle frontiere, i sistemi di trasporto e di comunicazione sempre migliori hanno trasformato il settore da qualcosa che si misurava a piccola scala, a livello locale, in una grande industria globalizzata. Il quartiere a luci rosse, ormai, è planetario.

Il turismo sessuale in Asia e in America Latina, i movimenti migratori spinti dalla prostituzione, il fiorire spesso illegale dell'industria del porno, il boom incredibile del sesso su Internet hanno fatto fare un salto di qualità straordinario al settore. Certo, esiste la criminalità organizzata che fiorisce attorno a prostituzione, pedofilia, tratta delle donne. Ma in gran parte - è stato affermato ieri - i «lavoratori del sesso» scelgono questa strada per ragioni economiche.
Affermazione corroborata da una ricerca dell'Ilo, l'Organizzazione mondiale del lavoro: la maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori sessuali svolge questa attività per mantenere famiglia e figli.

Risultato, si può stimare che l'industria globale del sesso fatturi ogni anno tra i 120 e i 200 miliardi di euro, a seconda delle «voci» che vi si fanno confluire: il doppio del Prodotto interno della Nuova Zelanda o della Grecia, tanto quanto quelli della Norvegia e della Polonia. Un business, inoltre, tra i più redditizi, in parte perché sommerso e quindi non tassato, in parte perché i «consumatori» sono disposti a pagare cifre molto alte, in parte perché le lavoratrici e i lavoratori del settore sono sfruttati: per avere un'idea, l'Ilo calcola che su Internet - dove nei settori tradizionali ben pochi guadagnano - la pornografia abbia margini di profitto attorno al 30%.

Di fronte a questo quadro gli «sfruttati del sesso» che sono arrivati a Bombay hanno chiesto che il settore sia considerato dai governi come uno tra gli altri, con regole, riconoscimenti e politiche di informazione sui rischi alla salute che corrono i «lavoratori del sesso». I cortei - organizzati da Rainbow Planet, Pianeta Arcobaleno - hanno sfilato mostrando gadget utili a proteggersi dalle malattie veneree e dall'Aids e hanno chiesto campagne d’informazione.
Il movimento è andato però oltre. Ha chiesto che l'India abolisca una legge risalente al periodo coloniale britannico che punisce con sette anni di carcere l'omosessualità. E le organizzazioni femministe che appoggiano le manifestazioni hanno denunciato l'uso sempre più massiccio del corpo femminile a scopo di lucro, dai concorsi di bellezza alla pubblicità commerciale. La tesi è che la globalizzazione - origine dei peggiori mali del pianeta nelle analisi dei partecipanti al Social Forum anche di quest'anno - «trasforma le donne in materie prime».

Danilo Taino

strano come le frontiere si aprano per certe cose e si chiudano per le regole.

parax
20-01-2004, 12:48
Originariamente inviato da ni.jo
strano come le frontiere si aprano per certe cose e si chiudano per le regole.


Mi hai fatto venire in mente una frase dettami da un cameriere turco poco fa, "perchè non possiamo entrare nell'UE noi siamo occidentali, abbiamo Mc Donald, puttane, casinò e droga".

ni.jo
20-01-2004, 12:51
Originariamente inviato da parax
Mi hai fatto venire in mente una frase dettami da un cameriere turco poco fa, "perchè non possiamo entrare nell'UE noi siamo occidentali, abbiamo Mc Donald, puttane, casinò e droga".

dovresti spiegargli che un paese si giudica dalle sue carceri :Perfido:
anche a montecarlo ci sono Mc Donald, puttane, casinò e droga ma se ti mettono in gattabuia difficilmente ti sodomizzano in dieci, guardie comprese...:eekk:

FastFreddy
20-01-2004, 12:51
Originariamente inviato da parax
Mi hai fatto venire in mente una frase dettami da un cameriere turco poco fa, "perchè non possiamo entrare nell'UE noi siamo occidentali, abbiamo Mc Donald, puttane, casinò e droga".


:eheh: L:DL :eheh:

SaMu
20-01-2004, 12:53
Dobbiamo rimpiangere i tempi in cui per comunicare si affidavano le lettere ai piccioni, si viaggiava a dorso d'asino, ad ogni crocevia un bravaccio chiedeva la gabella.. comunicazione difficile, trasporti lenti, frontiere alte.. la prostituzione allora non era globalizzata, c'era la casetta fuori dal paese con il fazzoletto rosso alla finestra.. :)

Ah i bei tempi che furono! Ah il si stava meglio quando si stava peggio! Ah i rivoluzionari riformisti progressisti! :D

/\/\@®¢Ø
20-01-2004, 13:27
Originariamente inviato da ni.jo
strano come le frontiere si aprano per certe cose e si chiudano per le regole.
In che senso si chiudano per le regole ? :confused:

ni.jo
20-01-2004, 13:36
Originariamente inviato da /\/\@®¢Ø
In che senso si chiudano per le regole ? :confused:
riflettevo sul fatto che si aprono le frontiere ai commerci e alle transazioni, ma le regole di ogni stato "valgono" (leggi sono applicate) per lo più solo all'interno dello stesso stato(vuoi per negligenza, reale difficoltà o per convenienza del più forte)
In questo contesto i mondi più disparati entrano in competizione con regole differenti, come se in una maratona uno fosse vincolato a certe norme e l'altro no.
Questo mettere insieme realtà così variegate nella speranza di un omologazione data per certa mi lascia perplesso.

mrmic
20-01-2004, 14:26
Questione delle donne al centro del dibattito di questi giorni:

http://timesofindia.indiatimes.com/articleshow/430573.cms

http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=1096

cerbert
20-01-2004, 14:31
Originariamente inviato da SaMu
Ho letto alcuni giorni fa sul Corriere dell'intervento del rappresentante cinese.

Ha parlato del loro modello di sviluppo, sostenuto l'efficienza del mercato come sistema di allocazione delle risorse, presentato gli accordi raggiunti con le aziende straniere che hanno portaot benefici reciproci, e ha concluso numerando i risultati economici raggiunti.

Il giornalista del Corriere riportava tra il pubblico "imbarazzo" e "qualche fischio". L'atmosfera è tornata rilassata e festosa quando il delegato seguente, di un altro paese, ha ripreso con una tradizionale filippica contro l'occidente cattivo.


p.s.quanti di quelli che ritengono non ci sia informazione sull'evento sui media di massa, si sono interessati in proprio ricercando notizie su internet (a parte Cerbert)?

Ma sai che è davvero strano che il Corriere citi l'intervento del delegato Cinese e non, ad esempio, quello del Premio Nobel per l'economia Joseph Stigliz che ha aggiornato la sua analisi sul modello di "mercato" che stiamo proponendo, facendo notare, tra l'altro, che se la Cina avesse seguito il modello di "mercato" che l'occidente gli proponeva, sarebbe con le pezze al culo come tutto il resto dell'area.
Invece, come qualsiasi analista economico potrà confermarti, la Cina può permettersi di aprirsi al mercato ora, in una posizione di forza, proprio perchè per decenni ha rifiutato le riforme propostegli dall'occidente.
Partendo, peraltro da una constatazione semplice semplice a cui chiunque, tranne un liberista, arriverebbe: la Cina non è la Gran Bretagna.

Ma non vorrei stare troppo a parlare dei "grandi successi", soprattutto civili e democratici, della Cina ormai sdoganata :rolleyes: , nè mi soffermerò troppo sui clamorosi insuccessi degli ultimi decenni di primato economico.
Anche perchè dovrei postare i rapporti Unicef, OMS, UNDP, Social Watch con conseguente esaurimento della memoria del forum.

Mi limito a considerare che, nella mia visione, a guidare l'umanità verso un meraviglioso futuro feudale non sono certo le 500.000 persone che hanno tenuto convivio in India parlando di crescita economica, sostenibilità, alimentazione, acqua e tecnologia e sono stati praticamente ignorati.

fabio69
20-01-2004, 14:50
Originariamente inviato da cerbert
non lo sapeste.



Già da qualche giorno si tiene questo "evento". Giorni di confronto, studio, analisi, proposte. Testimoniano politici, premi Nobel, ONG, popolazioni, minoranze etniche e sociali.
Io non guardo la TV e leggo poche testate giornalistiche, ma, ditemi, ve ne hanno parlato?

se vuoi ti dico il mio parere
da quel forum usciranno un insieme di discorsi e di propositi che io giudico così:
velleitari, demagogici, incosistenti, potenzialmente dannosi, vagamente ma falsamente buonisti, ipocritamente pacifisti, scarsamente attinenti alla realtà o che la realtà travisano, il tutto condito da una retorica di aria fritta e di flatus vocis raramente riscontrabile in altre forme di comunicazione fra gli uomini
ah è pure spesso in contraddizione fra loro
come conciliare ad esempio in materia d'agricoltura, l'approccio di un Lula (ma anche di altri paesi del terzo mondo), favorevole agli OGM e contro il protezionismo di mercati agricoli privilegiati come quello nordmaericano, ma soprattutto quello europeo, con l'approccio di un Josè Bovè ferocemente contrario agli OGM e favorevole alle forme di protezionismo di un agricoltura come quella europea privilegiata di cui egli stesso ne beneficia e quindi è un privilegiato egli stesso?
ai posteri l'ardua sentenza

ps non te la prendere ti ho solo espresso francamente il mio modesto parere in merito ;)

ps2 per fortuna del pianeta terra e dei suoi abitanti, siffatte ricette che come ho detto prima ritengo potenzialmente dannose e foriere di disastri sociali, ambientali e quant'altro, non troveranno mai applicazione pratica
alla fine tutto si risolverà nel solito blablabla senza seguito

ni.jo
20-01-2004, 14:54
Originariamente inviato da fabio69
...velleitari, demagogici, incosistenti, potenzialmente dannosi, vagamente ma falsamente buonisti, ipocritamente pacifisti, scarsamente attinenti alla realtà o che la realtà travisano, il tutto condito da una retorica di aria fritta e di flatus vocis raramente riscontrabile in altre forme di comunicazione fra gli uomini
ah è pure spesso in contraddizione fra loro
...
mi hai convinto: parto domani e socializzo! Se ne parli così non può che essere una cosa positiva! :sofico:

fabio69
20-01-2004, 15:03
Originariamente inviato da ni.jo
mi hai convinto: parto domani e socializzo! Se ne parli così non può che essere una cosa positiva! :sofico:

come ti permetti di giudicare così quello che scrivo? :mad:
ah non dimenticare di leggere il ps2 che completa coerentemente il mio pensiero :sofico:

ni.jo
20-01-2004, 15:08
Originariamente inviato da fabio69
come ti permetti di giudicare così quello che scrivo? :mad:
ah non dimenticare di leggere il ps2 che completa coerentemente il mio pensiero :sofico:

hai dimenticato peste-li-colga e alavuràbarbun!

minchia se sei reazionario!
:D

cerbert
20-01-2004, 15:09
Originariamente inviato da fabio69
se vuoi ti dico il mio parere
da quel forum usciranno un insieme di discorsi e di propositi che io giudico così:
velleitari, demagogici, incosistenti, potenzialmente dannosi, vagamente ma falsamente buonisti, ipocritamente pacifisti, scarsamente attinenti alla realtà o che la realtà travisano, il tutto condito da una retorica di aria fritta e di flatus vocis raramente riscontrabile in altre forme di comunicazione fra gli uomini
ah è pure spesso in contraddizione fra loro
come conciliare ad esempio in materia d'agricoltura, l'approccio di un Lula (ma anche di altri paesi del terzo mondo), favorevole agli OGM e contro il protezionismo di mercati agricoli privilegiati come quello nordmaericano, ma soprattutto quello europeo, con l'approccio di un Josè Bovè ferocemente contrario agli OGM e favorevole alle forme di protezionismo di un agricoltura come quella europea privilegiata di cui egli stesso ne beneficia e quindi è un privilegiato egli stesso?
ai posteri l'ardua sentenza

ps non te la prendere ti ho solo espresso francamente il mio modesto parere in merito ;)

Mah, guarda, se dovessi usare la tua stessa pacatezza nei giudizi, affermerei che il tuo parere mi appare disinformato, pregiudiziale, sprezzante, espressione di una visione della democrazia come luogo di appiattimento e intriso da una certa dose di presunzione.
Dal momento che, però, tali valutazioni preferirei tenermele a meno che non si verifichino certe condizioni, mi limiterò a cogliere il tuo intervento come una provocazione utile e ne approfitterò per chiarire, per la decimillesima volta, alcuni punti che forse sfuggono..
1) al Social Forum partecipano studiosi di caratura internazionale di cui alcuni insigniti del Nobel, ritengo che, anche per evitare lo sputtanamento accademico, le loro relazioni abbiano un fondamento non solo teorico ma anche empirico.
2) al Social Forum sono ammesse a partecipare tutte le voci che pensino di poter portare il loro contributo e di conoscere nella pratica aspetti della realtà mondiale. Ognuna di esse prepara la sua relazione in vista della stesura di un documento comune. In questo senso, GRAZIE AL CIELO, possiamo vantare pareri opposti che si confrontano in questa arena partendo da una pari condizione. Lula e Josè Bovè hanno, in sede di SF, lo stesso diritto di parola. Capisco che, abituati al WTO dove, fino a Cancun, Josè Bovè non solo aveva diritto di parola ma anche diritto di parlare a nome di Lula, la cosa possa sconvolgere. Confido, comunque che riuscirete ad abituarvici, si chiama "democrazia".
3) la retorica è una brutta bestia ed è ampiamente possibile che anche all'interno del SF se ne faccia uso. D'altro canto, se la retorica fosse un buon motivo per cancellare dalla faccia della terra un'assemblea, allora le riunioni del G8 si dovrebbero tenere fuori dalla Via Lattea in quanto, onestamente, sentire persone (teoricamente) informate di economia che ogni volta esordiscono ricordando i grandi risultati conseguiti dalla guida economica occidentale nella lotta alla povertà mondiale :confused:, tende a far crollare i maroni a chiunque abbia letto almeno UN rapporto UNDP.
4) infine, indipendentemente dal merito del Social Forum, PENSAVO nella mia ingenuità di democratico che la concentrazione pacifica di 500.000 persone di cui alcune assurte al rango di "VIP" meritasse un minimo di copertura mediatica. Ma non ci fate caso, come scoprirete, i democratici sono persone molto ingenue...

ni.jo
20-01-2004, 15:23
Lottare tanto per risultati difficili da misurare e sentirsi rivolgere critiche simili può comportare il rischio di perdere lo slancio e farsi superare dalla realtà che si muove più veloce...dopo Cancun, i consensi e le nuove idee, si spera forse in qualcosa di tangibile: fabio, io fossi nel reazionario che è in te :D spererei in qualcosa di soddisfacente, togliere la speranza a così tanta gente, credimi, non giova a nessuno.

fabio69
20-01-2004, 15:24
Originariamente inviato da cerbert
Mah, guarda, se dovessi usare la tua stessa pacatezza nei giudizi, affermerei che il tuo parere mi appare disinformato, pregiudiziale, sprezzante, espressione di una visione della democrazia come luogo di appiattimento e intriso da una certa dose di presunzione.
Dal momento che, però, tali valutazioni preferirei tenermele a meno che non si verifichino certe condizioni, mi limiterò a cogliere il tuo intervento come una provocazione utile e ne approfitterò per chiarire, per la decimillesima volta, alcuni punti che forse sfuggono..
1) al Social Forum partecipano studiosi di caratura internazionale di cui alcuni insigniti del Nobel, ritengo che, anche per evitare lo sputtanamento accademico, le loro relazioni abbiano un fondamento non solo teorico ma anche empirico.
2) al Social Forum sono ammesse a partecipare tutte le voci che pensino di poter portare il loro contributo e di conoscere nella pratica aspetti della realtà mondiale. Ognuna di esse prepara la sua relazione in vista della stesura di un documento comune. In questo senso, GRAZIE AL CIELO, possiamo vantare pareri opposti che si confrontano in questa arena partendo da una pari condizione. Lula e Josè Bovè hanno, in sede di SF, lo stesso diritto di parola. Capisco che, abituati al WTO dove, fino a Cancun, Josè Bovè non solo aveva diritto di parola ma anche diritto di parlare a nome di Lula, la cosa possa sconvolgere. Confido, comunque che riuscirete ad abituarvici, si chiama "democrazia".
3) la retorica è una brutta bestia ed è ampiamente possibile che anche all'interno del SF se ne faccia uso. D'altro canto, se la retorica fosse un buon motivo per cancellare dalla faccia della terra un'assemblea, allora le riunioni del G8 si dovrebbero tenere fuori dalla Via Lattea in quanto, onestamente, sentire persone (teoricamente) informate di economia che ogni volta esordiscono ricordando i grandi risultati conseguiti dalla guida economica occidentale nella lotta alla povertà mondiale :confused:, tende a far crollare i maroni a chiunque abbia letto almeno UN rapporto UNDP.
4) infine, indipendentemente dal merito del Social Forum, PENSAVO nella mia ingenuità di democratico che la concentrazione pacifica di 500.000 persone di cui alcune assurte al rango di "VIP" meritasse un minimo di copertura mediatica. Ma non ci fate caso, come scoprirete, i democratici sono persone molto ingenue...

ah be guarda riguardo alla presunzione o meglio ai giudizi presuntuosi fra noi due credo sarebbe un bel match oltre naturalmente al resto (disinformazione, pregiudizi ecc.)
però noto che anche tu rilevi delle contraddizioni, della retorica
ah ecco
sulla povertà del mondo, qualcosa è stato fatto ma molto resta da fare
nessuno ha la bachetta magica tantomeno il G8 o la comunità occidentale metaforicamente intesa
però a mio modesto modo di vedere oltre al fatto di cambiare quello che magari andra cambiato per migliorare la situazione attuale, il principale problema che rilevo nei paesi poveri e principale ostacolo al loro sviluppo è uno:
mancanza di quel concetto che noi occidentali chiamiamo buon governo e che nessuna ricetta del social forum o del G8 potrà mai ovviare in assenza di uno sforzo in tal senso dei paesi interessati

la parte finale del tuo discorso non l'ho capita
vuoi dire che chi non prende sul serio il social forum non è democratico o meno democratico di chi lo prende (sul serio)?
e perchè mai?

cerbert
20-01-2004, 15:39
Originariamente inviato da fabio69
ah be guarda riguardo alla presunzione o meglio ai giudizi presuntuosi fra noi due credo sarebbe un bel match oltre naturalmente al resto (disinformazione, pregiudizi ecc.)
però noto che anche tu rilevi delle contraddizioni, della retorica
ah ecco
sulla povertà del mondo, qualcosa è stato fatto ma molto resta da fare
nessuno ha la bachetta magica tantomeno il G8 o la comunità occidentale metaforicamente intesa
però a mio modesto modo di vedere oltre al fatto di cambiare quello che magari andra cambiato per migliorare la situazione attuale, il principale problema che rilevo nei paesi poveri e principale ostacolo al loro sviluppo è uno:
mancanza di quel concetto che noi occidentali chiamiamo buon governo e che nessuna ricetta del social forum o del G8 potrà mai ovviare in assenza di uno sforzo in tal senso dei paesi interessati

la parte finale del tuo discorso non l'ho capita
vuoi dire che chi non prende sul serio il social forum non è democratico o meno democratico di chi lo prende (sul serio)?
e perchè mai?

Come ho detto, una volta che ci si abitua al concetto di "democrazia" si arriva a capire che le "contraddizioni", purtroppo, esistono.
E si capisce che è pur sempre meglio esprimere le contraddizioni piuttosto che adottare la "WTO policy" per cui le contraddizioni vengono appianate semplicemente rendendone impossibile l'espressione (almeno fino a Cancun).
Dopo di che, come dicevo, il problema di chi HA LETTO rapporti dell'UNDP, soprattutto l'ultimo, non è tanto rilevare che "c'è ancora molto da fare" ma rilevare che "si è andati esattamente nella direzione opposta a quella dichiarata".
Quanto agli "sforzi", quello che dici sarebbe verissimo se un qualsiasi paese, soprattutto quelli meno economicamente rilevanti, potesse autodeterminare il suo sviluppo. "Se", appunto.

La parte finale del mio discorso è molto semplice: TU non sei tenuto a prendere sul serio il Social Forum, gli organi di informazione di uno stato suppostamente democratico, SI'.

parax
20-01-2004, 15:39
Originariamente inviato da ni.jo
dovresti spiegargli che un paese si giudica dalle sue carceri :Perfido:
anche a montecarlo ci sono Mc Donald, puttane, casinò e droga ma se ti mettono in gattabuia difficilmente ti sodomizzano in dieci, guardie comprese...:eekk:


Perchè siete così chiusi di fronte alle antiche usanze dei secondini turchi, potrebbe anche essere un esperienza interessante. :O :D :ops2:

cerbert
20-01-2004, 16:22
E, giusto per dare una panoramica agli utopisti a cui, seguendo una valutazione certamente informata e fondata, sarebbe meglio non dare ascolto in quanto propositori di soluzioni "potenzialmente dannose", ecco alcuni degli speakers:

Michael Albert (U.S.) is a founder and current member of the staff of Z Magazine, as well as System Operator of Z Magazine's web system, Znet.

Rafael Alegria (Honduras) is a leader of Via Campesina, the largest organisation of peasant movements around the world.

Samir Amin (Egypt) is a renowned Neo-Marxian thinker, both in development theory as well as in the relativistic-cultural critique of social sciences. Promoter of the conscious self-reliance of developing countries, particular for the Arab world. His major works include 'Accumulation on a World Scale', 1970; 'Neo-Colonialism in West-Africa', 1971; 'Unequal Development', 1973; 'Imperialism and Unequal Development', 1976; 'The Dynamics of Global Crisis', with G. Arrighi and I. Wallerstein, 1982.; and 'L'empire du chaos', 1991.

Ahmed Ben-Bella (Algeria) was his country's first president (1963- 65).

Yossi Beilin (Israel) is the former justice minister of his country.

Alenjandro Bendana (Nicaragua) is the Director of the Center for International Studies

Walden Bello (Philippines) is Director of Focus on the Global South in Bangkok, a project of Chulalongkorn University's Social Research Institute and Professor of Public Administration and Sociology at the University of the Phillipines.

Nguyen Thi Binh (Vietnam) is the Vice-President of the Socialist Republic of Vietnam.

Atilio Boron (Argentina) is the Executive Secretary of the Latin American Council of Social Sciences (CLACSO) in Buenos Aires. Professor Boron's main area of interest is the relationship between states, markets, and democracy under processes of neo-liberal restructuring, particularly in Latin America and Western Europe. On a more theoretical level, he is interested in the challenges posed by neo-liberal restructuring to the survival of political democracy in peripheral countries.

Bernard Cassen (France) is the general editor of Le Monde Diplomatique and the founder of the ATTAC (Association pour la taxation des transactions financieres et l'aide aux citoyens), a movement against neoliberal globalisation.

Piedad Cordoba (Colombia) is a senator and the president of the Colombian Senate?s Commission on Human Rights.

Nora Cortinas (Argentina) is the mother of a youth who was among the 30,000 people who died when Argentina was under the iron grip of a brutal military regime, in 1977. Cortinas was among the founders of an organisation called Madres de la Plaza Mayo

Nira Yuval Davis (U.K.) is a professor at the University of East London

Jean Dreze teaches at the Centre for Development Economics at the Delhi School of Economics.

Shirin Ebadi (Iran) is the winner of this year?s Nobel Peace Prize. An Iranian lawyer and human rights activist, she received a law degree from the University of Tehran. In the years 1975-79, Ebadi served as president of the city court of Tehran and was one the first women judges in Iran.

Ayse Erzan (Turkey) is a noted peace campaigner and scientist. She is a professor of Physics at Istanbul Technical University.

Satu Hasi (Finland) is her country's Minister for Environment.

Pervez Hoodbhoy (Pakistan) has taught at the Quaid-e-Azam University since 1973.

C.K. Janu (India) belongs to the Adiya tribe, one of numerous tribal groups that together make up a population of 350,000 in the state. Illiterate and without the support of any political party, it was just her determination to win back the rights of her people and improve their condition that brought her to national attention.

Anuradha Mittal (U.S.): Anuradha Mittal is the Co-Director of the Institute for Food and Development Policy, a leading progressive think tank and education-for-action center focusing on food as a human right.

Thandika Mkandawire is Director of the United Nations Research Institute for Social Development.

Balachandra L. Mungekar (India), the Vice-Chancellor of the University of Mumbai, is an agricultural economist and a dalit intellectual.

Prabhat Patnaik (India) is an economist who teaches at the Centre for Economic Studies and Planning, Jawaharlal Nehru University and one of the best-known Marxist thinkers of his generation.

Mary Robinson (Ireland), the former president of Ireland, has also been United Nations High Commissioner for Human Rights.

Arundhati Roy (India) is the Booker Prize-winning author of 'The God of Small Things'. In addition to authoring several political essays,

Wolfgang Sachs (Germany) is presently a Senior Fellow at the Wuppertal Institute for Climate, Energy, Environment, in Germany

Tanika Sarkar (India) is Professor at the Centre for Historical Studies, Jawaharlal Nehru University. Her commitment lies in her analysis of religion, gender and politics in Indian context.

Captain Laksmi Sehgal (India) was an associate of Netaji Subhas Chandra Bose, and she ranks among the legends of the Indian freedom struggle. She led the Indian National Army's Rani Jhansi regiment. After Independence she started practicing medicine in Kanpur, and became active in left politics after the 1971 war. She was awarded the Padma Vibhushan in 1998. She is the first woman candidate to contest the post of India's president, as a nominee of the left parties.

Vandana Shiva (India) is the founder an independent institute, the Research Foundation for Science, Technology and Ecology in Dehra Dun dedicated to high quality and independent research to address the most significant ecological and social issues of our times, which was in close partnership with local communities and social movements. In 1991, she founded Navdanya, a national movement to protect the diversity and integrity of living resources, especially native seeds.

S.P. Shukla (India) is a retired civil servant and a former Indian ambassador to GATT, who played a leading role in the negotiations that led to the launch of the Uruguay Round, and subsequently in the negotiations.

Namvar Singh (India) is an eminent Hindi litterateur.

V.P. Singh (India) is the former Prime Minister of India.

Joseph Stiglitz (U.S.) is a Nobel economics laureate. He currently is Professor of Economics and Finance at Columbia University in New York. He was a member of the U.S. Council of Economic Advisors from 1993-95, during the Clinton administration, and served as CEA chairman from 1995-97. He then became Chief Economist and Senior Vice-President of the World Bank from 1997.

Alexander Zharikov (Russia) is the general secretary of the World Federation of Trade Unions.

Facendo una rapida scorsa abbiamo
2 Premi Nobel.
Innumerevoli professori universitari di cui alcuni consulenti di commissioni nazionali o sovranazionali.
Ministri (anche di governi non proprio "comunisti").
Ex capi di stato.
Ex soldati, eroi pluridecorati.
Professionisti di spicco di diversi campi, tecnologici e non.

Insomma, gente che non ha neanche idea delle complessità del mondo...

ni.jo
20-01-2004, 16:36
che gentaglia.
Chissà, se fosse nato qualche anno più tardi,se non ci sarebbe stato anche un certo James Tobin (premio Nobel per l'Economia nel 1981)

cerbert
20-01-2004, 16:43
Originariamente inviato da ni.jo
che gentaglia.
Chissà, se fosse nato qualche anno più tardi,se non ci sarebbe stato anche un certo James Tobin (premio Nobel per l'Economia nel 1981)

Chi lo sà?
E' anche possibile che, se ci fosse stato, avrebbe presentato una relazione in contraddizione con la relazione di Stigliz, suscitando stupore in chi si aspetta che in un consesso impostato secondo regole democratiche, tutti dicano le stesse cose...

ni.jo
20-01-2004, 16:58
Originariamente inviato da cerbert
Chi lo sà?
E' anche possibile che, se ci fosse stato, avrebbe presentato una relazione in contraddizione con la relazione di Stigliz, suscitando stupore in chi si aspetta che in un consesso impostato secondo regole democratiche, tutti dicano le stesse cose...

Mi immagino Stiglitz che dà ad una parte degli economisti del "idioti irrazionali" e Tobin che sbatte la scarpa sul tavolo come un qualsiasi presidente russo...:D

cerbert
20-01-2004, 17:07
Originariamente inviato da ni.jo
Mi immagino Stiglitz che dà ad una parte degli agenti economici del "idioti irrazionali" e Tobin che sbatte la scarpa sul tavolo come un qualsiasi presidente russo...:D

Ma tanto non ne avremmo saputo niente, eccettuato un fondino sul "Corriere" intitolato, presumo, "Litigano gli economisti No-Global". :D

cerbert
21-01-2004, 08:40
Secondo round. :D

ni.jo
21-01-2004, 09:25
Originariamente inviato da cerbert
Secondo round. :D
dieci su tobin.