ALBIZZIE
16-01-2004, 11:20
15/01/2004 17:53 - Sabato Legambiente alla manifestazione nazionale di Roma
“Con la riforma Moratti il tempo pieno viene cancellato dalla scuola italiana e sostituito da un doposcuola. Mentre, insomma, le famiglie ne fanno sempre più richiesta, come dimostra la crescita nelle classi che lo praticano -dalle 29.463 del 2001/02 alle 31.267 dell’anno in corso, +6% - il ministro lo affossa. Bastano questo e pochi altri dati a dimostrare come la scuola reale, a due anni dai primi interventi del ministro Moratti, sia distante anni luce da quella che lo stesso ministro ci vuole imporre”. Vittorio Cogliati Dezza, responsabile Scuola e Formazione di Legambiente, a due giorni dalla grande manifestazione di sabato in difesa del tempo pieno alla quale anche Legambiente prenderà parte, torna a ricordare il fallimento della politica morattiana. E lo fa appunto citando alcuni dati contenuti in un dossier elaborato dall’associazione. “I finanziamenti per le nuove tecnologie – spiega Coglati Dezza – scendono dai 116 mln € dell’esercizio finanziario 2001 agli 81 dell’anno dopo, per arrivare a zero nel 2003. Come si conciliano queste scelte con l’enfasi con la quale il Ministro racconta che finalmente l’informatica entra nelle scuole? Aumentano gli studenti (nell’anno scolastico in corso sono 63mila in più di quello 2001/02, +0,8%) mentre si riducono il numero delle classi (382 in meno, -0,1%), quello degli insegnanti (15.600 in meno, -2%) e l’ammontare degli investimenti per l’offerta formativa della scuola pubblica (dai quasi 100mln € per i Pof dell’esercizio finanziario del 2001 ai poco meno 60mila del 2003, - 30%). Mentre intanto le scuole paritarie hanno visto la voce Pof lievitare dai 5 mln € del 2001 ai 14 del 2003 (+170%)”. E poi c’è il tempo pieno. “Anche se l’Anci ha ottenuto il mantenimento a 40 delle ore complessive offerte, la rimodulazione prevista dal decreto non ha nulla a che vedere col tempo pieno. In questo caso insomma 27 + 3 + 10 non fa 40. La programmazione dell’attività scolastica e dunque l’attività educativa costruita coerentemente dagli insegnanti si limita alle 27 ore obbligatorie. Le restanti 13 saranno dedicate ad attività le più varie, a seguire i ragazzi in cui in futuro potrebbero non essere i loro insegnanti ma da personale non docente o addirittura soggetti esterni (senza la presenza del docente). Ecco perché anche Legambiente sabato prossimo parteciperà alla manifestazione nazionale contro queste novità che fanno fare grandi passi indietro alla scuola e al paese.”
ma qualcuno ne sa di più? possibile una cosa simile?
“Con la riforma Moratti il tempo pieno viene cancellato dalla scuola italiana e sostituito da un doposcuola. Mentre, insomma, le famiglie ne fanno sempre più richiesta, come dimostra la crescita nelle classi che lo praticano -dalle 29.463 del 2001/02 alle 31.267 dell’anno in corso, +6% - il ministro lo affossa. Bastano questo e pochi altri dati a dimostrare come la scuola reale, a due anni dai primi interventi del ministro Moratti, sia distante anni luce da quella che lo stesso ministro ci vuole imporre”. Vittorio Cogliati Dezza, responsabile Scuola e Formazione di Legambiente, a due giorni dalla grande manifestazione di sabato in difesa del tempo pieno alla quale anche Legambiente prenderà parte, torna a ricordare il fallimento della politica morattiana. E lo fa appunto citando alcuni dati contenuti in un dossier elaborato dall’associazione. “I finanziamenti per le nuove tecnologie – spiega Coglati Dezza – scendono dai 116 mln € dell’esercizio finanziario 2001 agli 81 dell’anno dopo, per arrivare a zero nel 2003. Come si conciliano queste scelte con l’enfasi con la quale il Ministro racconta che finalmente l’informatica entra nelle scuole? Aumentano gli studenti (nell’anno scolastico in corso sono 63mila in più di quello 2001/02, +0,8%) mentre si riducono il numero delle classi (382 in meno, -0,1%), quello degli insegnanti (15.600 in meno, -2%) e l’ammontare degli investimenti per l’offerta formativa della scuola pubblica (dai quasi 100mln € per i Pof dell’esercizio finanziario del 2001 ai poco meno 60mila del 2003, - 30%). Mentre intanto le scuole paritarie hanno visto la voce Pof lievitare dai 5 mln € del 2001 ai 14 del 2003 (+170%)”. E poi c’è il tempo pieno. “Anche se l’Anci ha ottenuto il mantenimento a 40 delle ore complessive offerte, la rimodulazione prevista dal decreto non ha nulla a che vedere col tempo pieno. In questo caso insomma 27 + 3 + 10 non fa 40. La programmazione dell’attività scolastica e dunque l’attività educativa costruita coerentemente dagli insegnanti si limita alle 27 ore obbligatorie. Le restanti 13 saranno dedicate ad attività le più varie, a seguire i ragazzi in cui in futuro potrebbero non essere i loro insegnanti ma da personale non docente o addirittura soggetti esterni (senza la presenza del docente). Ecco perché anche Legambiente sabato prossimo parteciperà alla manifestazione nazionale contro queste novità che fanno fare grandi passi indietro alla scuola e al paese.”
ma qualcuno ne sa di più? possibile una cosa simile?