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View Full Version : Quesito economico: islanda


spinbird
06-01-2004, 21:18
ad agosto ho fatto un bellissimo viaggio di una settimana in islanda. Ho sistemato oggi in due quadri due ingrandimenti di due fotografie, e mi è tornata a mente una domanda che mi facevo spesso la ma di cui mi ero dimenticato: il perchè della ricchezza islandese.
si può dire che l'ho girata tutta, ho visto molti paesini e le tre "città" (reykjavik, Akureiry e Keflavick)

le uniche attività produttive che ho visto sono:

-fattorie nelle campagne: tutta l'islanda, ad esclusione delle 3 zone corrispondenti alle 3 città) è quasi totalmente disabitata, solo qualche fattoria molto sporadica, e pecore ovunque, sparse 5-6 per km^2, che vengono radunate poi nel periodo invernale nelle varie fattorie; nelle prossimità della fattoria alcuni campi coltivati a fieno, necessario alle bestie nei lunghissimi periodi invernali, nessun'altra coltivazione o allevamento, solo i cavalli ma in una ristretta zona

-porti: i paesini sulla costa (500-600 abitanti max) hanno tutti in piccolo porticciolo con 3-4 piccoli pescherecci e altrettanti capannoni

-dintorni di Reykjavik: vi sono delle grandi strade a più corsie in periferia, che erano piene di impiegati che sembrava andassero-tornassero dal lavoro....mi domando da dove venissero che di uffici non ne ho visti...

-turismo: non è molto sviluppato anche per via dei costi altissimi dell'isola; gran parte dei turisti poi sono campeggiatori, che spessissimo bivaccano all'aperto in campeggio libero

-industrie: escludendo i porti, zero

su 280mila persone circa, ben 170mila circa vivino nell'area "metropolitana" di Reykjavik, resto sparpagliata nei micro-paesini o nelle fattorie isolate da tutto

in islanda non vi è assolutamente nulla, apparte l'energia dal sottosuolo (tutta l'energia elettrica e gran parte del riscaldamento vengono da centrali geotermiche) e un po di pesce dai porticcioli; il resto va tutto importato, vi è solo qualche macchia di arbusti qua e là, non ci sono nemmeno gli alberi per costruire o fare del fuoco (tant'è che in passato usavano la torba, sia per riscaldarsi che per costruire: ho foto di fattorie e casupole fatte interamente di torba e terra), qualsiasi risorsa alimentare diversa dal pesce va importata, dato che l'unica coltivazioneè il fieno

90k persone vivono quindi nelle campagne-fattorie, sostenendosi presumo con l'allevamento del bestiame, oppure intorno ai porti o nelle micro-fabbrichette di lavorazione del pesce

e gli altri 170mila ? che fanno nelle aree urbane ? girando per le città non capivo dove 170mila persone potessero lavorare

ma c'è di più: l'islanda è uno dei paesi più ricchi del mondo: la speranza di vita è una delle più alte d'europa, non esiste la povertà, l'informatizzazione è ai massimi livelli, la diffusione degli "apparecchi tecnologici" come radio, cellulari, lettori cd e quant'altro è ai massimi livelli, non esistono le utilitarie: tutti vanno in giro con mega gippozzi americani o giapponesi (quelli che da noi costano svariate decine di migliaia di €), nelle aree urbane è pieno di auto sportive nipponiche (e anche di truzzi, ahimè:p)
hanno i migliori servizi sanitari, il miglior servizio di istruzione e previdenza sociale, la criminalità non esiste, scioperi o agitazioni sindacali non sanno manco che sono

la domanda che voglio porvi è (ho intotolato il topic "quesito..."): come diavolo è possibile tutto ciò ? come è possibile che una nazione che ha come unica ricchezza le pegure e i merluzzi avere cosi elevata qualità della vita ?
come è possibile che loro non han quasi nulla e vivono cosi bene e son cosi ricchi, mentre da noi in itala, che abbiamo sicuramente più risorse, più industrie, più potenzialità, son sempre casini per l'inflazione che aumenta, debito pubblico, casini finanziari, ecc ecc....?????


sarà una domanda banale, ma non riesco a capire:O

ShadowThrone
06-01-2004, 21:22
belle domande! ma da ciò che hai descritto la mia curiosità si eleva alla N, infatti vorrei andarci quest'estate. La mia ragazza farà domanda per la borsa di studio per andare a studiare proprio lì.

spinbird
06-01-2004, 21:28
Originariamente inviato da ShadowThrone
belle domande! ma da ciò che hai descritto la mia curiosità si eleva alla N, infatti vorrei andarci quest'estate. La mia ragazza farà domanda per la borsa di studio per andare a studiare proprio lì.

deve esser bello studiare li, e molto profiquo anche, non avendo alcun genere di distrazioni:sofico:

ShadowThrone
06-01-2004, 21:31
Originariamente inviato da spinbird
deve esser bello studiare li, e molto profiquo anche, non avendo alcun genere di distrazioni:sofico:

se dovesse vincere la borsa di studio allora potrei rimanere tranquillo! :)
cmq ho dei reportage di italiani che son saliti fin lì con le moto... che spettacolo! (e io :muro: perchè la moto non ce l'ho!)

spinbird
06-01-2004, 21:34
Originariamente inviato da ShadowThrone
cmq ho dei reportage di italiani che son saliti fin lì con le moto... che spettacolo!

i panorami e la natura in generale sono veramente stupefacenti, non essendoci alberi ed essendo molto montagnosa fan sembrare di essere sempre in alta montagna, e isolati da tutto e da tutti:)

Ciaba
06-01-2004, 22:21
....mai sentito parlare di persone civili???....Quello che io chiamo GiardinoTecnologico......certamente molto diverso dalle varie babilonie sparse per il pianeta.....ma equilibrato e desiderabile :cool:

Alien
08-01-2004, 00:28
se solo smettessero di dar la caccia alle balene... :rolleyes:

ominiverdi
08-01-2004, 00:41
nell' atlante geografico metodico de agostini del 1983 dell' islanda si legge:

AGRICOLTURA:
unica risorsa e' la patata (mhh, interessante :D ), 60.000q, essendo il clima inadatto a qualsiasi coltura.

ALLEVAMENTO E PESCA:
ovini (800.000 capi) e animali da pelliccia. la pesca e' l'attivita' basilare della popolazione: pesce sbarcato 1.000.000t (balene n. 420)

INDUSTRIA:
preziosissime le sorgenti calde del settore estrattivo.
rilevante il settore dell' industria conserviera (42.000t di pesce salato)



...evidentemente , nonostante i limitati settori e risorse rispetto ad altri paesi, quei pochi dell' islanda sono ben sfruttati ed ottimizzati, e rendono parecchio :confused:

ivanao
08-01-2004, 01:17
da quello che mi ha raccontato una mia amica che ha vissuto lì alcuni mesi poi è scappata via, il posto è molto bello, la gente ricca, ma la vita costa tantissimo, del resto importano tutto a parte il pesce...e la gente non è molto ospitale, per quanto i turisti gli portino soldi...
quindi penso che vivano per maggior parte di pesca e turismo, e alte cose dette su, considerate poi che come detto sopra sono 280mila abitanti...
mi raccontava la mia amica che poichè era lì per l'erasmus, andava nei supermercati, prendeva la roba, se la mangiava lì e usciva senza pagare ovviamente, xke costava veramente tanto...

ivanao
08-01-2004, 01:22
.

ivanao
08-01-2004, 01:24
.

jumpermax
08-01-2004, 01:31
da the world factbook (http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/ic.html#Econ) della cia
Iceland's Scandinavian-type economy is basically capitalistic, yet with an extensive welfare system (including generous housing subsidies), low unemployment, and remarkably even distribution of income. In the absence of other natural resources (except for abundant hydrothermal and geothermal power), the economy depends heavily on the fishing industry, which provides 70% of export earnings and employs 12% of the work force. The economy remains sensitive to declining fish stocks as well as to fluctuations in world prices for its main exports: fish and fish products, aluminum, and ferrosilicon. Government policies include reducing the budget and current account deficits, limiting foreign borrowing, containing inflation, revising agricultural and fishing policies, diversifying the economy, and privatizing state-owned industries. The government remains opposed to EU membership, primarily because of Icelanders' concern about losing control over their fishing resources. Iceland's economy has been diversifying into manufacturing and service industries in the last decade, and new developments in software production, biotechnology, and financial services are taking place. The tourism sector is also expanding, with the recent trends in ecotourism and whale watching. Growth had been remarkably steady in 1996-2001 at 3%-5%, but could not be sustained in 2002 in an environment of global recession. Growth resumed in 2003, and inflation dropped back from 5% to 2%.

Adric
08-01-2004, 09:33
Gli islandesi discendono quasi totalmente da immigranti norvegesi, scozzesi e irlandesi.
L'Islanda prima dell'anno 874 era totalmente disabitata. In quell'anno arrivarono i vichinghi. Fu una repubblica indipendente dal 930 al 1263, poi assoggettato al regno di Norvegia; dal 1381 Islanda e Norvegia furono conquistate dalla Danimarca. Nel 1814 la Norvegia si separo' dalla corona danese, e l'Islanda rimase un dominio danese. Nel 1915 le donne islandesi ottennero diritto di voto e possibilita' di ricoprire cariche pubbliche. Nel 1918 divenne uno stato associato alla Danimarca, e proclamo' la propria indipendenza nel giugno 1944. L'Islanda entro' nella Nato nel 1949. Poiche' non possiede esercito ne' marina militare, sono gli Stati Uniti a fornirle le forze per la difesa, all'interno del Patto Atlantico. L'Islanda mantiene solamente tre guardiacoste armate, un aereo e due elicotteri di pattuglia, per proteggersi dalla pesca illegale nelle sue acque territoriali.
Per l'importanza della pesca e visto il timore di sftuttamento di questa risorsa da parte dei pescherecci stranieri, l'Islanda estese la propria sovranita' a 12 miglia nautiche nel 1964 e a 50 miglia nel 1972. Cio' provoco' seri scontri con la Gran Bretagna (la guerra del baccala') ai quali si pose fine con un trattato nel 1973.
Nel 1975 l'Islanda annuncio' per motivi di tutela ambientale e di protezione dei propri interessi economici l'estensione delle proprie acque territoriali a 200 miglia e cio' fece riesplodere la guerra del baccala'.
Dalla fine degli anni 70 l'Islanda mise in discussione il suo ruolo nella Nato. Nel 1980 una donna, contraria alla presenza di basi statunitensi sull'isola, divenne capo dello stato e venne rieletta nel 1984, nel 1988 e nel 1992. Nel 1985 il suo Parlamento approvo' una risoluzione che la dichiarava "zona denuclearizzata" e proibiva l'ingresso di armi atomiche nel paese".
Nel 1988 i rapporti tra Islanda e Usa furono tesi; la cattura' di 120 balenotteri fece minacciare agli Usa il boicottaggio dei prodotti della pesca islandesi ed alcuni attivisti ecologisti affondarono due baleniere islandesi nella baia di Reykjavik. Crescenti furono le pressioni di Greenpeace per il boicottaggio internazionale dei prodotti islandesi. Nei primi anni 90 il settore della pesca, a causa della riduzione delle riserve di alcuni pesci, specie il merluzzo, ando' in crisi, e furono adottate leggi restrittive riguardo l'accesso di navi straniere nelle acque territoriali islandesi, tanto da creare problemi nei rapporti commerciali con l'estero.
Nel 1994 numerosi pescherecci islandesi fecero un'incursione in un'area nel mare di Barendts vicina al limite delle acque territoriali di Russia e Norvegia, provocando tensioni nei rapporti diplomatici.
Alla fine degli anni 90 l'Islanda ha investito molto anche nella produzione di alluminio, tanto da avere una massiccia presenza di societa' straniere per lo sfruttamento di questo minerale.
Nel 1998 una statistica da parte di un istituto specializzato pose l'Islanda tra i cinque paesi del mondo con il minore tasso di corruzione.

Fonte: Guida del Mondo. Il mondo visto dal Sud 2003/2004
Editrice Missionaria Italiana

Mie considerazioni.
Sono un paese dal tenore di vista altissimo e senza criminalita' e corruzione, perche' hanno una densita' di popolazione bassissima (stesso discorso vale per Norvegia, Svezia e Finlandia: su un territorio pari a 1/3 dell'Italia l'Islanda ha una popolazione inferiore al comune di Venezia) e con una notevole omogeneita' etnica, culturale e religiosa, quindi anche economica. Fatta eccezione per la caccia alle balene (in compagnia peraltro di Norvegia e Giappone) e per lo sterminio degli orsi polari (peraltro cessato nel 1993) e' uno dei paesi che piu' rispetta l'ambiente e la natura al mondo. Per questo motivo trovo assurdo boicottarlo: ci sono molti piu' motivi per boicottare Usa, Russia, Cina. Germania, Gran Bretagna, Turchia, Israele, Paesi Arabi, Svizzera, Francia, Italia e Vaticano.

ivanao
08-01-2004, 09:48
.

fabius00
08-01-2004, 09:59
ah nche bel paese! uno dei miei viaggi preferiti! li in jeep a girare e dormire nelle locande!

Adric
08-01-2004, 10:18
Originariamente inviato da ivanao
vaticano? :confused: vabbè lasciamo perdere...se no si aprono discussioni inutili...
dimentichi soprattutto il brasile... Io amo il Brasile, il mio avatar e' un brasiliano, Ed Motta :O ;)
Il Brasile e' strangolato dal debito estero, non ha una politica estera aggressiva, non produce armi chimiche, non fa test nucleari, non ricicla denaro sporco. E dal punto di vista razziale c'e' molta piu' tolleranza tra le diverse razze li' in Brasile che negli Usa, in Europa, in India o in Australia.
Inoltre il disboscamento (che il Brasile subisce e non vuole) e' avvenuto e sta avvenendo in molti altri paesi del mondo :(

spinbird
08-01-2004, 10:50
Originariamente inviato da ominiverdi
nell' atlante geografico metodico de agostini del 1983 dell' islanda si legge:

AGRICOLTURA:
unica risorsa e' la patata (mhh, interessante :D ), 60.000q, essendo il clima inadatto a qualsiasi coltura.

ALLEVAMENTO E PESCA:
ovini (800.000 capi) e animali da pelliccia. la pesca e' l'attivita' basilare della popolazione: pesce sbarcato 1.000.000t (balene n. 420)

INDUSTRIA:
preziosissime le sorgenti calde del settore estrattivo.
rilevante il settore dell' industria conserviera (42.000t di pesce salato)


...evidentemente , nonostante i limitati settori e risorse rispetto ad altri paesi, quei pochi dell' islanda sono ben sfruttati ed ottimizzati, e rendono parecchio :confused:


esattemente quello che avevo visto io: un po di allevamento e pesca
unica cosa che mi è sfuggita: le patate, che però sono sotto era un po difficile vederle:D
le patate cmq non richiedono molte risorse per essere coltivate (quindi poco lavoro), e 60 tonnellate sono pochissime (o forse volevi scrivere 60mila tonnellate ?:confused: )

Ciaba
08-01-2004, 11:09
....hanno solo la caccia alle balene come grande neo, ma credo che sia un forte nodo culturale per loro più che economico. Noi abbiamo la "Tonnara" che forse è anche peggio(che oltretutto viene fatta quasi esclusivamente per i turisti........:rolleyes: ).
Che palle questo modo di vivere??......visto che è uno dei pochi modi puliti di vivere nn lo disprezzerei tanto...........oppure si vuol fare gli ecologisti solo per sentito dire??

SaMu
08-01-2004, 12:27
E' un discorso molto complesso.

Per capire perchè un paese "è ricco" non basta assolutamente analizzare quali risorse ha disponibili, o quali e quante attività si praticano.. altrimenti i paesi più ricchi sarebbero quelli con più risorse e nel quali si praticano più attività, mentre invece una simile proporzione non esiste.. la Russia o l'Argentina ad esempio hanno risorse naturali ingenti, l'Italia ne ha molte meno ma è più ricca.. le risorse non basta che ci siano, per trasformarsi in ricchezza devono essere utilizzate in modo economicamente produttivo ed efficiente..

Inoltre anche a parità di risorse ed utilizzo, ci sono questioni storiche (l'Europa continentale ha un'economia da migliaia di anni, altre regioni del pianeta erano lande inesplorate con pochi centri abitati fino al secolo scorso).. ci sono questioni antropologiche: alcune culture sono più orientate di altre a realizzare sviluppo economico, si pensi ai giapponesi rispetto ai loro vicini asiatici distanti poche centinaia di km.. questioni religiose: religioni "contemplative" come il buddismo sono meno orientate allo sviluppo economico di altre quali il cristianesimo protestante.. questioni longitudinali: dove fa più freddo l'uomo ha da sempre un maggior tendenza naturale allo sviluppo economico, perchè per sopravvivere è necessario comunque un alto livello di attività.. questioni di posizione: GB Spagna e Portogallo (anche l'Islanda) si sono fortemente sviluppate negli ultimi 5 secoli rispetto ai precedenti, grazie alla loro posizione nei commerci con il nuovo mondo.

Insomma per capire perchè un paese è ricco, una prima analisi interna delle risorse disponibili è utile.. già il fatto che sia energeticamente autosufficiente (anzi esporta) per l'Islanda è una grande fortuna.. per molti paesi l'energia è la più grande fonte di costo nel bilancio nazionale.

Oltre a questo però servono tutte le analisi esterne dette prima e molte altre ancora.

Tutto questo però fornisce solo un "potenziale", che per trasformarsi in "valore economico" deve passare attraverso un concetto fondamentale, quello di produttività.. non basta "fare" una cosa, bisogna farla bene e meglio di altri.. un paese potrebbe essere ricco anche solo realizzando un'unica attività molto bene (chessò, produrre abiti), e ottenendo tutto il resto con il commercio.. mentre un paese che faccia tutte le attività, ma ognuna peggio della media degli altri paesi, sarà poco produttivo perchè genera poco valore nelle attività che fa.

L'Islanda dunque è un paese ricco anche con poche attività, perchè si vede che le realizza bene.. poi si trova in una posizione favorevole per quanto riguarda i commerci, e quindi riesce a far fruttare questa sua abilità scambiandola con tutto il resto che le serve.. se i migliori pescatori fossero sulla luna, sarebbe antieconomico vendere il loro pesce dunque sarebbero poveri, avrebbero solo un sacco di pesce.. gli islandesi invece pescano bene, e sono in una posizione per cui vendere il pesce è economicamente redditizio.. 100 anni fa, quando il commercio era molto meno sviluppato, erano molto più poveri.. la possibilità di commerciare facilmente è una grande leva per chi sa fare bene qualcosa.

Come poi si traduce "paese ricco" in "cittadini ricchi" è tutto da vedere, e molto discende da come sono stati distribuiti i diritti di proprietà.. i paesi arabi sono ricchi, ma i diritti di proprietà delle risorse in mano a pochi scieicchi e alle loro famiglie, portano ad avere pochi ricchi e molti poveri.. in Islanda evidentemente le risorse energetiche non le hanno spartite così iniquamente, in questo dev'essere stata determinante una diversa organizzazione religiosa e sociale degli abitanti che hanno occupato l'isola.

Come poi "cittadini ricchi" si traduce in "qualità della vita" è ancora più complesso.. pensando all'Islanda, la prima cosa che viene in mente è che la criminalità interna è ovviamente diminuita dall'essere un'isola con pochi abitanti, e dunque più controllabile dalle forze dell'ordine.. idem l'emigrazione, che quando non è controllata è fonte di tensioni sociali, criminalità, problemi, in Islanda "si controlla da sola" per il fatto che l'isola è lontanissima dai principali flussi migratori.. se la trasportassimo pari pari in mezzo al mediterraneo, tenendo uguale tutto il resto, c'è da credere che l'emigrazione diventerebbe un problema anche per loro.

Sono tutte questioni complesse e interessanti.. ci potremmo ragionare per ore, giorni, mesi, anni.. spero di non aver detto cazzate. :D

ominiverdi
08-01-2004, 12:49
Originariamente inviato da spinbird
esattemente quello che avevo visto io: un po di allevamento e pesca
unica cosa che mi è sfuggita: le patate, che però sono sotto era un po difficile vederle:D
le patate cmq non richiedono molte risorse per essere coltivate (quindi poco lavoro), e 60 tonnellate sono pochissime (o forse volevi scrivere 60mila tonnellate ?:confused: )

ho ricontrollato e c'e' scritto proprio 60.000q, non so forse potrebbe essere un errore di stampa o battitura, ma sbaglio o 60.000q sono 600 tonnellate e non 60?
:sofico: :p

spinbird
08-01-2004, 17:02
Originariamente inviato da ominiverdi
ho ricontrollato e c'e' scritto proprio 60.000q, non so forse potrebbe essere un errore di stampa o battitura, ma sbaglio o 60.000q sono 600 tonnellate e non 60?
:sofico: :p

:doh:

giusto, 600tonnellate

cmq mi sembrano lo stesso poche:O

eppoi le patate....basta metterle sotto terra e tirarle su quando sono "pronte", non è che richiedano un gran lavoro:)

Quetzal
08-01-2004, 18:17
Dite pure che saro' un utopista sognatore, ma la chiave del benssere economico islande viene da quattro parole scritte sul testo della CIA citato da jumper:

remarkably even distribution of income

Cioe' una PARI DISTRIBUZIONE DEL REDDITO.

Non vi sono tensioni sociali e differenze di livello economico che costituiscono il motore della microcriminalita'. E ricordo che la microcriminalita' di oggi, quando la prendi e la metti al gabbio, e' pronta a diventare grande criminalita' quando esce.

Inoltre, l' uso generalizzato dell' energia geotermica per il riscaldamento e la produzione di energia elettrica consente un enorme risparmio nel bilancio nazionale (in qlo ai petrolieri :D :D :D )

N.B: Se un quintale sono 100 kg, cioe' un decimo di tonnellata, 60.000 quintali sono 6000 tonnellate.... diviso 300.000 abitanti fanno 20 kg di patate a testa all' anno. Nemmeno tanto, considerando che probabilmente le mangiano come sostituto di pane e pasta.

ominiverdi
08-01-2004, 18:54
Originariamente inviato da Quetzal
Dite pure che saro' un utopista sognatore, ma la chiave del benssere economico islande viene da quattro parole scritte sul testo della CIA citato da jumper:



Cioe' una PARI DISTRIBUZIONE DEL REDDITO.

Non vi sono tensioni sociali e differenze di livello economico che costituiscono il motore della microcriminalita'. E ricordo che la microcriminalita' di oggi, quando la prendi e la metti al gabbio, e' pronta a diventare grande criminalita' quando esce.

Inoltre, l' uso generalizzato dell' energia geotermica per il riscaldamento e la produzione di energia elettrica consente un enorme risparmio nel bilancio nazionale (in qlo ai petrolieri :D :D :D )

N.B: Se un quintale sono 100 kg, cioe' un decimo di tonnellata, 60.000 quintali sono 6000 tonnellate.... diviso 300.000 abitanti fanno 20 kg di patate a testa all' anno. Nemmeno tanto, considerando che probabilmente le mangiano come sostituto di pane e pasta.

azz e' vero 6000 tonnellate! :D
e pensare che avevo usato un convertitore di unita' di misura
:eek:

cmq il valore potrebbe essere un errore di stampa dell' atlante, anche se cmq sta scritto che la superficie dedicata all' agricoltura e' di appena l'1% del terrotorio.
cmq. dal 1945 sono state create serre che sfruttano l'energia geotermica, per frutta esotica, ortaggi e fiori.

lo stesso atlante, per quanto riguarda sempre le patate, per fare un confronto dice che la danimarca produce ben 6.000.000 di quintali

spinbird
27-02-2010, 15:54
sarà una domanda banale, ma non riesco a capire:O

non lo capivano nemmeno loro

http://www.businessonline.it/1/EconomiaeFinanza/2398/islanda-rischia-tracollo-economico.html


forse era solo testosterone:cool:

http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_26/iodonna-l-ora-della-vichinga-marzio-mian_2d47bc84-22c9-11df-8195-00144f02aabe.shtml